Trieste. ”Trst je nas” (“Trieste è nostra”): è il titolo del cortometraggio, prodotto dalla RTV slovena, che non manca di suscitare polemiche.
Già oggi Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli Istriani ha denunciato: “Questo film, che ha il titolo con lo slogan delle truppe titine nell’occupazione di Trieste, è una provocazione”. Stando a quanto riportato dal Primorski dnevnik, il presidente degli istriani non avrebbe ancora visto la pellicola. Tuttavia non ha mancato di definire “inaccettabili” gli spot che promuovono il film “perché – ha dichiarato Lacota – istigano all’odio razziale”.
Ecco i link con il trailer del cortometraggio realizzato da Žiga Virc, in uscita dal prossimo 6 novembre nelle sale cinematografiche slovene.
http://www.youtube.com/watch?v=22uzf_4weoM
http://www.rtvslo.si/blog/bavdek18/prihaja-novi-film-trst-je-nas/32828
Ragazzi è da Oscar!! VERGOGNA!!!
Beh se lo disi Lacota……
Mah mi me par un film comico. Cosa centra i poliziotti con la Ford Focus SW coi partigiani?
Bon: co questa gavaremo da discuter par almanco do/tre ani, fin quando no se farà “Il cuore nel pozzo II”.
Po’ lori farà “Trst je nas II”, noialtri “Il cuore nel pozzo III”, lori “Trst je nas III” e ‘ndemo ‘vanti cusì…
Luigi (veneziano)
Questo XE un film comico. Un cortometraggio sui conflitti tra generazioni e le nostalgie partigiane.
Lacota, ovviamente, parla prima de veder el film , senza capirlo e prima de pensarghe su due volte…
Beh c’è una grossa volontà al di là del confine di continuare a rivoltare il cortello nella piaga…..chi semina vento non potrà che raccogliere tempesta poichè la storia non è immutabile nei secoli e chi rideva un tempo oggi piange, ma potrebbero anche invertirsi le parti in un non lontanissimo futuro.
Anche a mi me xe parsa più una storiella de svidadi che un film serio (polizioti moderni, camion de tedeschi….)
@ Franza
Mi dispiace caro, ma se un’Italiano prova ad ironizzare sull’Istria è un fascista da eliminare e basta! Invece gli Sloveni sono giustificabili perchè sono burloni. No! Le bandiere jugoslave e le bustine con la stella rossa sono ancora molto popolari e diffuse al di là dei confini e non vi porteranno bene! Ve lo garantisco!
Si, si, Italo come no. Se deso per ndar in Istria ghe vol la propusniza xe colpa del Italia fasista e no de Tito, mus!
ma potrebbero anche invertirsi le parti in un non lontanissimo futuro.
Cioè? Noi taliani fèmo un film dove dei repubblichini criogenizzadi torna in vita nell’anno de grazia 2009 e i se meti a zìgar ‘Trieste a noi!’ e lora riva i carabinieri co l’alfa che i ghe dixi ‘Hanoi no centra niente e comunque quela la gà zà presa i comunisti’?
Hihihihi “Fassisti su Marte!”
Gavemo già fato un gran bel filmon (El cuor nel pozzo), dove gruppetti de militari italiani se fasseva a pìe da la Russia fin a l’Istria dal 1943 al 1945 (do ani ghe meteva…), e i rivava in ‘sto posto ancora co le divise bele in ordine.
No li gera criogenizzadi, ma poco ghe mancava.
L.
Fassisti in campo marzio 🙂
Secondo me un filmetto stupido che riuscirà con le stelle e la falce ed il martello ad attirare abbastanza sloveni, da ripagare appieno il conticino speso per la produzione del filmetto. Il regista è pessimo e scadente ma dato il ritorno dei post-comunisti al potere in Slovenia non mi stupisce che sia stato “promosso”.
Il regista si chiama Žiga Virc (che rottura, ste lingue flesse).
@asem: il regista non è noto per il semplice motivo che questo è il suo film di diploma.
@italo: a giudicare dal trailer e da quel che dice il sito della TV di Lubiana, direi che i nostalgici che tu citi saranno piuttosto irritati dal film. Il protagonista ce l’ha con i giovani che non hanno abbastanza cara l’epopea partigiana, ed evidentemente si mette in grossi guai con la polizia slovena (che immagino veda di cattivo occhio la formazione di bande armate paramilitari – tanto nella fiction quanto nella realtà).
Fabio, ma te vol dir che Italo ga fato una littoria capela? (Cioè critichemo tuto a priori, tanto Noi no sbagliemo. Mai!)
@ maja “Il regista si chiama Žiga Virc (che rottura, ste lingue flesse)”
grazie, ho corretto. mi scuso con i lettori.
Asem
A priori e’ tutto marcio. Solo Janša, il tuo divo, opps, il tuo DIO, e’ OK!!!
Italo
Prima vedeti il film, poi commenta…
se ho ben capito, da come lo presenta stamattina l’articolo del Piccolo, si tratta di una presa in giro di coloro che in Slovenia ( ma a me sembra ancor più al di qua del confine) credono ancora di essere nel ’45 e si identificano nel noto slogan.
Bibliotopa: i commentatori di bora.la confermano molte volte la legge di Godwin che qui si potrebbe riformulare come estensione della Reductio ad Foibam o Reductio ad Titum (cfr. Reductio ad Hitlerum )
Mano a mano che una discussione su bora la si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i titini o Tito si avvicina ad 1
siamo tutti un po’ Titocentrici…
o forsi xe la jugonostalgia che ne frega…
Via, un pò di sense of humor, Lacota!
Muli, me gavè fato morir de ridade, no digo altro… Tropa roba!!!
Ma se non sbaglio, da quel poco che se trova in rete su ‘sto film, se in minima parte tratta de una parodia autoironica su certe rivendicazioni e sula storia de un omo un poco fora che non riva a viver nel presente.
Pense’ che su fb xe za’ che spunta gruppetti incazzadi col film…..secondo mi, questi dell’Unione Istriani dovessi farse una guada ogni tanto.
Trst je Nas? Non sembrerebbe da queste immagini.
http://www.youtube.com/watch?v=tlUV6O3_vH4
Non ironizzerei su queste cose.
Il motto “Trst je nas!” è sinonimo di tragedia e sofferenza e quindi ha urtato la suscettibilità di molti. Comunque la notizia se la si legge meglio viene data in maniera volutamente tendenziosa…
certo, al di là del contenuto del film, la scelta del titolo fa ai Triestini non sloveni filotitini, che hanno vissuto o sentito parlare dei Quaranta Giorni, l’effetti che farebbe in Israele un film dal titolo “Arbeit macht frei” o “Heil Hitler”
E così ho pure confermato la Reductio ad Hitlerum… 🙂
Verrà presentato il 6 Novembre a Sesana a Casa Kosovel. Non sarebbe male andare in parecchi con il tricolore ben in vista sul petto.
Mica possono impedirci di entrare!
Invoco una preghiera per i caduti del 5 Maggio Maggio 1945 in Via Imbriani. Trucidati inermi per aver pacificamente manifestato a favore dell’Italianità della città.
1- Graziano Novelli, anni 20;
2- Carlo Murra, anni 19;
3- Mirano Sanzin, anni 26;
4- Claudio Burla, anni 21;
5- Giovanna Drassich, anni 69.
Venite pure se volete che la gente muore delle risate 😀
E’ un filmino che probabilmente non uscira da quella sala in Sežana.
Italo, ma per capir el film te se fa un autartico corso de sloven (ops sciavo, se no non te capissi) accelerato? O te son come i fioi dei un ano co i legi Topolino (te guardi solo le figure)?
Comunque son sai, ma sai dispiasu che te son nato tropo tardi per la guera, con ti sicuro non ciapavimo tute quele sdrondenade che ne sta ancora brusando el cul.
A e ancora una roba. No permeterte de invocar preghiere per morti che xe stai causadi de quei come ti. MUS!
@Loki: no darghe spago, te prego 😀
@Franza
Io mai parlato di guerra e lungi da me invocarla.
Kdo pravi, da ne veste, katero koli besedo v slovenščini?
I morti per la precisione sono avvenuti in tempo di pace. In Italia la guerra si concluse il 25 Aprile o sbaglio? Quindi non sono stati provocati da quelli come me carissimo.Ed è inutile continuare a disquisire su queste cose. L’Istria era territorio italiano riconosciuto internazionalmente, a maggioranza del 85% di popolazione italiana e non territorio occupato come voi volete far credere.
…..Un risultato le associazioni degli esuli lo hanno ottenuto: ora il film verrà proiettato a Trieste in una sale cinematografia più grande! Hanno fatto tanto caos (senza aver visto mai il film !) che ora c’è una grandissima curiosità su questo film.
Se stavano zitti…..chissà, forse non in molti andavano alla proiezione. Persino sul TG 3 regionale questa sera hanno fatto un servizio e fatto vedere alcune scene del film. I colori mi sono sembrati così così. Per il resto il regista intervistato ha chiaramente detto che si tratta di una parodia e il titolo è di conseguenza.
dai dai adesso spetemo la risposta, cossa sarà?
lubiana per sempre taliana?
hahahah
pajazi
beh allora bisogna dargli il Leone d’Oro alla furbizia a questo giovincello regista… utilizzare un motto sanguinario come titolo del suo filmetto, per scatenare tutte queste polemiche, lo trovo alquanto geniale!
mamma mia, quante seghe mentali…
sarebbe bello scopriste che il film in realtà non esiste e che si tratta solo di una immensa presa x i fondelli. continuate a scannarvi sul nulla. intanto tutto scorre…
una cosa: che “Persino sul TG 3 regionale questa sera hanno fatto un servizio e fatto vedere alcune scene del film” non mi sembra nulla di così importante. o diamo peso a ciò che racconta la RAI? (perdipiù regionale)…
se lo traducono in italiano lo vado a vedere… NOn credo proprio che sia un film nostalgico, poi se notate c’è anche un attore italiano nel cast..
dev’ essere l’equivalente post- comunista di qualcosa alla fascisti su marte…
TRST JE NAS!! VIVA L’ITALIA!!
hehehehe 🙂
Italiani Armatevi e partite!
ma per ndar dove? ….
ndemo vanti dei, ancora co ste monade nazionalistiche… italia italia italia… BASTA!
dov’é renderve conto che trieste no xe italiana, xe de piú, xe un misiot.
trieste xe anca nostra!
Italo, te son proprio mona. Chi ga parla de guera?
Me son fato spiegar la frase che te ga scrito e go capì che te ga efetivamente bisogno de un corso de sloven. Te ga usa Google?
Che sia una parodia, un filmetto di un regista sconosciuto, un cortometraggio, ciò non toglie che fa riferimento a sentimenti e slogan tristemente evocativi di fatti tragici e criminali. Condito in salsa nazionalista slovena diventa anche ridicolo nel 2009. Aspettiamo di vederlo certo, ma bene fanno quelli dell’UI a protestare altro che! Mi chiedo quando certi sloveni usciranno dalla melma del loro ( e nostro ) passato.
toro seduto, jansa?
????
@ Davide – Noi non ci siamo ancora usciti e finché ci sarà gente come Lacota, non ci usciremo.
“Che sia una parodia, un filmetto di un regista sconosciuto, un cortometraggio, ciò non toglie che fa riferimento a sentimenti e slogan tristemente evocativi di fatti tragici e criminali.”
sssst! Silenzio!
Che no sia mai che rivemo a pasarghe oltre in sciolteza e parlarghene in publico, meio continuar a farse contar da zii e nonni, o ancora meio per sentido dir, la verità assoluta.
“fanno bene quelli dell’UI a protestare”: mettendosi così sullo stesso piano di quelli che il film prende in giro, e nuocendo alla loro stessa causa?
quoto Davide
Affermare che noi (credo si parli di “noi italiani”) non saremmo ancora usciti dalla melma del nostro passato, la ritengo una forzatura.
Vi faccio notare che dei rapporti italo/sloveni o della storia degli stessi alla stragrandissima maggioranza degli italiani non interessa un fico secco. Una volta tanto mi sento di dire “beata ignoranza”!
Dal mio punto di osservazione – in Veneto – certe questioni appaiono totalmente locali.
Lacota & co. al di là dell’Isonzo è persona ignota.
Quando parlo con certi amici istriani e sento dire “gli italiani qua”, “gli italiani là”, io gli domando sempre: “Ti risulta che 60 milioni di italiani sappiano dove sono Pirano o Pola”? E allora concordiamo nel riconoscere che essi (noi) non sanno nulla o quasi di queste terre.
Analizzando a causa di una polemica di stampa i discorsi preelettorali del 2001, ho scoperto che le parole “Istria” o “Dalmazia” non sono state espresse da NESSUNO dei leader delle formazioni politiche italiane. Idem per le parole “Slovenia” e “Croazia”. Eppure nella Wikipedia inglese – tanto per dirne una – ho avuto modo di polemizzare con alcuni contributori croati, che volevano inserire in una voce un paragrafo sull’attuale irredentismo italiano, inserendo l’intera PDL fra i “partiti irredentisti”. Veramente si crede questo dall’altra parte del confine?
Pensare che in Italia ci sia una sorta di “ossessione” per le “terre irredente” e per la situazione dei nostri confini orientali è ridicolo.
Concludo ricordando che nel 1987 ho avuto modo di organizzare per un gruppo di campani, siciliani e calabresi (tutti laureati) un giro turistico dalle mie parti. Nel corso dei colloqui preparativi del viaggio, mi è capitato di parlare di Trieste. Un architetto palermitano – peraltro simpaticissimo – mi ha chiesto: “Ma Trieste è al di qua o al di là del confine?”.
Luigi (veneziano)
…ma vara quanti comunislofili a difesa de sta porcheria de film!!!
‘demo ‘vanti dei!!!
..poi Jacum te gà finì de parlar a nome de Trieste!!
@’Demo ‘Vanti dei! – Cambia nick, visto che te va solo che indrio, come i granzi!
@Luigi (Veneziano) – No, non pensavo a “noi italiani”, ma a “noi triestini” (o presunti tali).
E pò, cossa vol dir “comunislofili”? Te ga problemi nel parlar? Va de un dotor!
Concludo ricordando che nel 1987 ho avuto modo di organizzare per un gruppo di campani, siciliani e calabresi (TUTTI LAUREATI) un giro turistico dalle mie parti. Nel corso dei colloqui preparativi del viaggio, mi è capitato di parlare di Trieste. Un architetto palermitano – peraltro simpaticissimo – mi ha chiesto: “Ma Trieste è al di qua o al di là del confine?”.
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TUTTI LAUREATI?
Pensa se invece no jera laureai!!!
Mi conoso invece un casin de gente ( in pratica tutti coi quali go vudo occasion de parlar ) che, a chiederghe quanti tedeschi ga dovù lassar le terre de origine dopo la fine della II guera mondiale… noi ga alba!
Co ghe digo la cifra i resta de sal, per non dir pezo!
E quando ghe fazo notar che a differenza de noi, non i ga nessun Pirina o Lacota de turno che i rimesti nel passado, anzi, i fa de tutto per dimenticar, i resta basidi!
Forse perchè i se rendi conto che quando se tratta de rivendicar la memoria storica le persone serie la memoria storica la ga su tutto e non solo su una parte del tuto (dolorosa quanto se vol) ma sempre una parte?
:-/
Non siamo usciti dal nostro passato perchè molto spesso sembra che l’Italia non abbia colpe rispetto all’Istria e alla Dalmazia, il che non è vero ovviamente. Mentre oltre confine il problema nemmeno si pone, italia = fascismo quindi via tutti e stop. Intanto la cultura istroveneta e dalmata è sparita dalla storia del mondo e dell’Italia. Non conosco Lacota ma penso che rimestare nei nazionalismi nel 2000 è una cosa ridicola da parte slovena. Il film non l’ha visto ancora nessuno ma quel che si vede dal trailer e il titolo sembra sufficiente. Yugonostalgia, titonostalgia, nazionalismo fuori tempo .. chiamatelo come volete. Tirassero fuori almeno i morti dalle foibe …….dopo 60 anni …..
@Franza
xé un modo simpatico de cìamar voi comunisti filo slavi
Mi no son comunista ne slavo, ma me fa rider pensar come a Trieste parlemo quasi e sempre solo dell’Istria e dei fatti collegadi all’Istria (de sessanta anni fa).
El bel xe che i diretti interessadi nega sempre e spudoratamente, ma se penso che dei Triestini finidi sule carete in Australia -e non ne iera pochi- per farghe spazio ai esuli, se ne parla quasi niente, me fa un pel de amarezza.
In ogni caso, la pubblicita’ per ‘sto filmetto -che non credo gabi mezzi pubblicitari ne bori- i la fara’ tutta i nazionalisti italianissimi, con le telefonade, lettere de protesta e magari costrinzendo i loro rappresentanti a far dichiarazioni de “indignazion” pubbliche (non che ghe ne freghi a chi che fa politica, ma xe voti). Geniale!
@Davide: il film prende in giro l’atteggiamento che tu critichi, è chiaro? E comunque il film di Martinelli sulle foibe in slovenia l’hanno visto, trasmesso dalla TV di stato.
@Fabio si questo l’ho letto anch’io nelle dichiarazioni del regista, che parla pure di provocazione, ma il corto non è ancora uscito quindi vedremo …
@Davide – Ehm, scusa, forse non lo sai, ma la foiba più conosciuta, dalla quale non sono mai stati estratti i morti, sta in Italia
hehehehehehe
grande! ndemo vanti dei!!
te son un fenomeno 🙂
ripeto fino al exaurimento: i istriani ga rovina’ trieste.
i istriani i doveva ndar a venezia e no fermarse a trieste!
ma perche’ l’unione degli istriani xe a trieste!
e perche’ i rompi le bale in sto modo?
xe un corto metragio de un mulo che finisi l’universita’….
e perche’ no i fa un bel film sui campi de concentramento fassisti o i infoibamenti taliani??
e perchè no un bel film in Slovenia sui infoibamenti dei domobranci? voio dir, a scapito de equivoci, de come che i titini ga infoibado o comunque fatto fora i domobranci? ste robe no xe nate solo che in Istria.. e i li sta trovando solo che adesso, anche se provè a leger el libro de Pirjevec ( che no xe fassista sicuro..) Serbi, Croati, Sloveni ed il Mulino come che el conta..
cussì, viste le proposte de jacum che tira sempre fora i fassisti… ( reductio ad fascismum..)
@ Jacum
Mi non credo che un gruppo de persone sia dannoso ai altri solo perche’ vien da una certa area: xe piu’ una question de abitudini.
In questo caso, gli istriani iera utilissimi al giogo de chi che voleva italianizzar ‘ste terre al massimo.
Nei stessi anni in cui i triestini veniva spedidi in Australia a piade in tel cul perche’ non gaveva lavor, altri inveze veniva in citta’ con diversi vantaggi. Pensa ai esuli, con la legge del 15% eccetera ma anca ai militari del profondo sud. Inutile dir cos’che votava ambedue le categorie…..e ancora oggi un bon 95% e oltre dei “italianissimi” con cui te parli xe fioi o nipoti de questi.
El problema dei istriani xe che -per quanto i lo neghi- a Trieste i xe servidi e riveridi proprio perche’ borbottando sempre dele solite due robe de sessanta anni la gente no pensa all’oggi e al concreto e chi che xe ai posti de comando ghe va de lusso…..xe come un can che se morsiga la coda, la situazion attuale.
@jacum
i istriani i doveva restar in Istria!
Ma no se podeva coi comunisti!
No stè a prender pel cul!
“No ste’ a prender pel cul”…..eco un de quei 95% che te parlavo, Jacum :-DDD
A prescinder da tute le altre (giuste e/o sbagliade) argomentazioni scritte prima… resta sempre el fatto che xe stada l’itaglia fascista a invader la Yugoslavia… e a far tanti disastri de tuti i generi.
E vole’ che i yugoslavi non se incazzi come bestie ?
Mi, de taglian (de fatto son tale, anche se triestin), me vergogno pezo de un ladro de doverme paragonar a tuti quei che ancora ineggia a l’italia fascista, a l’istria itagliana e a tuta sta altra retorica fascista/imperialista del ventennio.
Se fosi nato prima dela guera, probabilmente, saria anda’ coi partigiani e ghe gavesi tira’ ai tagliani (fascisti) anca mi… che cattivo che son, ah ?!? Proprio un “comunista anti-italiano mangiabambini e/o infoibatore” !
E ricordeve anche che se lori, adeso, i fa sta parodia… ritenendola tale… xe ancora tanti tagliani (o “ritenentisi tali” [sofisma]) che inneggia a “Istria Italiana”, le “Terre Perdute” e tute ste altre baggianate… ma pochi se scandalizza… e sti qua’ non lo fa come “parodia del ventennio”, ma i xe anca convinti ! ! !
:-/
Non son pacifista… ergo non disprezzo a prescinder OGNI tipo de violenza.
Chi taca per primo ga torto, chi difendi ga ragion !
Sara’ anche semplicistico, ma lo ritegnio giusto e sacrosanto.
I tagliani ga taca’ la Yugoslavia (combinandognene de tuti i colori, poi)… questa xe storia innegabile. E i yugoslavi se ga difeso come che i ga podudo (e anche discretamente, me par)… pode’, in tutta coscenza, darge torto ?!?
Mi no !
Quel che me par “triste” xe, nel 2009, leger ancora de ste discusioni… come se la storia non gavesi insegnado ngente !
Infatti… e non lo digo solo per questo fato specifico:
A Trieste (e dintorni)la 2a G.M. non xe mai finida !
🙁
P.S.
A tutti sti convinti fascio/reazionari/sciovinisti:
Ocio che el governo ve usa solo fin quando ghe fa comodo… per retorica, politiche estere, interne… pero’, appena ghe tornere’ “scomodi” per le stesse motivazioni, sara’ subito pronto a voltarve le spalle…
Perche’ crede’ che non se ga mai vetro ben le foibe a fata una indagine seria sora ?!?
Se el governo lo volesi veramente lo gavesi za fato (e son tra i primi che volesi che vegni fato… se seriamente, pero’)… ma fa “comodo” che resti cusi’ !
Mezze verita’, mezze leggende… co fa comodo se esagera e se fa commemorazioni, co no fa comodo se “glissa” sora…
La verita’ vera e totale no la vol nisun… xe questo el punto !
@Mauro se parli di Basovizza conosco le polemiche ma a me risulta che almeno 10 corpi da lì son stati tirati fuori. Sapevo del fastidio dei triestini verso gli istriani, ora lo leggo con i mei occhi ….
bibliotopa mi no tiro fora sempre i fassisti!
mi tiro fora semai sempre fora i istriani, che ga e sta rovinando trieste!!
poi xe zente come menia e altri politici locali italianissimi che punta su trieste per insister in cualcosa che no rivera’ mai a sradicar> trieste no xe italiana!
purtroppo xe sta un error del nostro vecio impero a permeter sta situasion atuale, ma oramai semo cua e ndemo vanti.
ghe volesi piu’ rispetto e consapevolezza della realta’.
@ Jacum Trieste non xé italiana????????????? MA PARLA PER TI JACUM..PARLA PER TI!
El problema no xe i istriani o i taliani o i slavi, el problema xe quei che pensa che i istriani o i taliani o i slavi sia un problema.
Saria inveze molto semplice dir che Trieste xe ANCA italiana, come xe ANCA slava, come xe ANCA serba eccetera.
Saria sia storico sia giusto.
Chi ziga invocando a una Trieste italianissima non xe meno ignorante – de gnanca una virgola- de chi esponi falci e martei e ziga Trst je nas.
Trieste xe sotto l’italia dal 1918 e se escludemo el periodo che va dal ’45 al ’54, col conto dela serva, ottignimo poco piu’ de ottanta anni de Italia. Inveze dal 1382 al 1918 ghe xe stado oltre mezzo millennio.
Se no ve piasi la storia fe almeno due conti de matematica.
Tecnicamente Trieste era Austriaca con un nome di origine Slava da Terg (piazza).
Tanto per chi xe ignorante (nel senso che ignora la lingua) ve meto la traduzion del trailer:
Quando parla il “comandante”
Si avvicina la battaglia
la battaglia per Trieste
la battaglia per il cuore
e la gloria del popolo sloveno
La scritta:
AGRFT… significa
AGRFT e RTV Slovenia presentano
Comandante che parla al militare:
Gli italiani hanno occupato Trieste
I tedeschi non lo faranno (ndt.: nel senso che non lo permetteranno)
Scritta:
Zgodbo o slovencu…
La storia di uno sloveno che non ha dimenticato la 2. guerra mondiale
La donna in auto al “comandante”:
Quando libererete Trieste?
Il comandante:
Dopodomani
Il soldato che grida:
Viva il comandante Franz
La scritta v Letu 2010…
Nell’anno 2010 scriveremo la nuova storia
Il poliziotto al comandante:
con queste tue “rappresentazioni” delle battaglie, bisogna finirla
La donna:
… e giocare alla guerra come dei bimbi di 5 anni…
la ragazza con il cavallo:
perché non chiami anche Stalin, così andate assieme a caccia di Mussolini
Il poliziotto con il megafono:
Franz finiscila di cagarla (è un modo di dire sloveno che significa finisci di fare stupidaggini per chi volesse un’ulteriore spiegazione) e deponi subito le armi
La poliziotta:
cos’ha dietro (ndt.:nel baule)
Quando il “comandante” spara ai poliziotti dice:
maledetta banda di collaborazionisti
La scritta Slovenski narod…
Il popolo sloveno risorgerà
Quando sono in riga:
Morte al fascismo, libertà al popolo
La scritta Trst bo spet slovenski:
Trieste sarà nuovamente slovena
Quando parla con il polizziotto:
aspetto solo che i tedeschi attachino e poi sarà battaglia
e poi ci sono i nomi degli attori
ed il titolo
il tutto ga un tono molto “enfatizzado” per non dir ciolta pel cul, non me sembra un film storico e nemeno me par che vol gaver pretese simili e non me sembra che vol cambiar storie o inculcar ideologie, casomai (dal trailer) par una ciolta per il cul de quei che xe fermi ancora al Trst je naš, de quel che par xe una sorta de “‘ndemo ‘vanti dei”. sembra (perché non lo go visto) la storia de un mato con una nevrosi alquanto stramba che credi de esser ancora nella seconda guerra mondiale. spero che tra i commentatori non ghe sii suoi “amici” 😉
e rilasseve che el nervosismo fa mal al fegato… bon uichend
Loki: Co Trieste se ciamava Tergeste , tutti i popoli Slavi stava ancora dele parti dela Vistola. A meno che no te sia de quei che de qualche anno sta zercando de contarnela che in Europa ghe iera prima de tutti un solo popoli, i Veneti, Venedi, Wendi o come che te li vol ciamar e ne la conta che xe i Sloveni, progenitori de tutti i popoli europei.
Per Riki,
1 Trieste no xe nata nel 1382, ma un poco più de mille anni prima…
2 fin al 1719 proclamazion del porto franco a Trieste la popolazion iera quatro gatti, anche perchè durante el Cinquecento e el seicento xe stade disgrazie, pestilenze, guerre… ben i ga cominciado a cresser nel Settecento, ma i xe cressui nel Ottocento e soprattutto ala fin del Otocento: quindi a meno che un no sia un dei fortunai discendenti dei antichi abitanti dela cità vecia, la più parte de noi xe tuti discendenti de imigrai a Trieste, chi prima, chi dopo, inutile che se la contemo che “noi semo qua dei tempi dela creazion del mondo e i altri xe vegnui de fora “. Po ognidun ga portado la cultura de dove che el vegniva e come che nassi in tuti i posti de imigrazion, le culture se ga fuso, se ga modificado coi contatti… chi che respingi i altri arivai no xe un vero triestin
Trieste non mi interessa a fatto e non ho mai detto che fosse mai stata slovena. In tanto chi la vorebbe oggi con il suo smog, industria e scovazze. Solo qouto i fatti. E poi si sa’ che la storia non e’ mai bianca o nera ma un intero spettro di grigio.
1. Chi ga dito che TS xe nata in quel anno? Go ditto solo che TS xe stada per oltre mezzo millennio sotto un altro regno che non c’entrava niente con l’Italia. Anche perche’ l’Italia esisti da gnanca 150 anni.
Me par semplice.
2. La popolazion del settecento iera minore? No te ga scoperto l’acqua calda, visto che l’aumento demografico complessivo del mondo all’epoca, iera basso per tutti e successivamente se ga alzado per tutti.
Per finir, a mi no te ga de dirme “chi respingi i altri no xe un vero triestin”.
Perche’ mai in vita mia no me xe uscido dala bocca “sporco negro”, “s’ciavi del cazzo” o simili. Robe che te pol sintir quotidianamente in qualsiasi baretto in cita’.
Senza rancor, ma me pareva corretto precisar.
quoto Bibliotopa
In effetti, Richi, la mia ultima frase no iera per ti, la me xe vegnuda de zontar pensando a tanti interventi che legio qua su Bora.la. Le frasi che te disi no le go mai dite mi, no frequento i baretti dela città quindi no le sento dir in giro pei bar, ma espressioni poco gentili verso “quei altri che xe ‘vegnui de fora qua a romper le togne a noi che ghe semo de sempre” le leggio qua quotidianamente.
Invece ghe tegno a precisar che l’aumento de popolazion a Trieste durante i secoli XVIII e XIX no xe semplicemente in linea cola crescita generica demografica de tutto el mondo all’epoca, ma dovuda a una precisa immigrazion in città richiesta dal aumento prima dei trafici comerciali e po dela industrializzazion della città e impieghi indotti colegai. Ghe xe parecchi studi al riguardo, che mostra come una grandissima maggioranza dei cittadini triestini de fin Ottocento no iera nata a Trieste.
Non mi sono persa una puntata di “fascisti su Marte”. Da spanciarsi dalle risate. E questo Film di cui ora si sta discutendo, non potrebbe essere una parodia simile a “fascisti su Marte”? In questa spassosa paradia del fascimo ovviamente si ripetevano slogan fascisti…..ma con l’intenzione di ridicolizzarli.
Grave che si sia riportata la notizia al TG 3 Trieste. Non mi pareva una notizia da telegiornale REGIONALE. Del resto ieri si è svolto a Udine un Convegno internazionale sull’euroregione e le lingue minorizzate. Io c’ero a questo convegno e ho ascoltato tutti gli interventi. Poi ieri sera al TG 3 regionale una lunga intervista (lunga rispetto al servizio su questo convegno) al rappresentate degli italiani in Slovenia e Croazia. Mi hanno riferito (io non ho visto ieri sera il TG serale regionale) che ha fatto un quadro nerissimo della situazione della minoranza italiana in Slovenia. Non una parola delle “altre” minoranze di cui si è parlato durante il convegno: ladini, friulani, sloveni della Carinzia, sloveni delle Provincia di Udine e di Trieste-Gorizia.
Non una intervista a Lorenzo Zanon (ARLeF) e del suo duro attacco alla politica regionale. Possiamo concludere che RAI 3 TS fa da sponda al nazionalismo italiano?
Marisa. A Udine ieri c’ero anch’io. Precisiamo: nel TG3 delle 19.30 c’era l’intervista al presidente dell’Arlef e alcune dichiarazioni di Maurizio Tremul il quale ha affermato che i diritti della minoranza italiana è più tutelata in Croazia che in Slovenia..
Il tema delle minoranze linguistiche è molto importante: ormai, superata la questione dei confini, è l’unica ragione per sostenere la specialità della nostra regione.
Non è vero che non ci sono stati studi ufficiali sulle foibe. C’è stata una commissione italo-slovena, di storici, che ha prodotto un documento condiviso. Aggiungo che, quando si riuniva, gli sloveni ascoltavano gli italiani direttamente mentre gli italiani ascoltavano con le cuffie i traduttori degli sloveni. Poi, racconta Fulvio Salimbeni (che era uno dei componenti italiani), nella pausa pranzo parlavano tutti la stessa lingua: IL TRIESTINO. Se Trieste riprendesse la sua vocazione ospitare le varie componenti di una ideaLe euroregione Alpe-Adria (circa la quale qualcuno sta lavorando: vedi il citato convegno di ieri di Udine).
…i diritti della minoranza italiana sono più tutelati…
Ho letto varie volte la storia per cui la parola “Trieste” sarebbe di derivazione slava.
La cosa è storicamente impossibile, giacché gli slavi arrivarono da queste parti dell’Adriatico un paio di migliaia d’anni dopo la creazione del primo villaggio.
Il nome attuale deriva invece – com’è noto – da un atico “Tergeste”, sulla cui etimologia l’ipotesi oramai consilidata (Meyer, 1899 – ripreso poi da vari, come per esempio Pellegrini, 1961) è la seguente: il significato sarebbe “piazza del mercato”, dalla radice illirica “terg(a)” = mercato. Questa radice poi è entrata nell’albanese “tregë” (mercato) e nell’antico slavo “trŭgŭ”, da cui per prestito e non come continuazione diretta il lituano “turgus”. Nello slavo quindi la forma sarebbe un resto illirico. A parte la definizione di “illirico”, che necessiterebbe di una grossa riflessione in merito, questa etimologia è stata accettata da tutti i maggiori studiosi.
La stessa radice è presente anche in italia meridionale (“Tergilani”, citata da Plinio) e – dalle nostre parti – in “Opitergium”, l’antica denominazione di Oderzo.
Luigi (veneziano)
PS Ho sempre detto che per comprendere quale sia lo stato attuale della tutela della minoranza italiana in Slo-Cro bisognerebbe chiederlo a loro, e non inventarsi delle ipotesi. Maurizio Tremul non ha fatto altro che dire una delle tante cose che ripete da anni annorum.
…quanti soldi arrivano dall’Italia per le ns. minoranze???? Chiediamolo al buon Tremul
@Sergio Cadorini.
Non credo che Toth (che fece parte della commissione Slo-Ita) accetterebbe di dire che lui parla “triestino”: è un dalmata e parla il veneto-dalmata.
L.
@ Ndemo vanti, dei
E’ notorio che il 90% circa dei soldi per la tutela della minoranza italiana in Slo-Cro arrivano dall’Italia, ma i dati sono assolutamente pubblici. Vengono stampati sul bollettino dell’Unione Italiana ogni anno, quindi basta leggerseli.
La cosa interessante è che – come ho già detto varie volte – i soldi per la tutela della minoranza slovena in Italia vengono in massimissima parte dalla Repubblica Italiana, e i soldi per la tutela della minoranza italiana in Slo-Cro vengono in massimissima parte sempre dalla Repubblica Italiana.
Un perfetto non-parallelismo, direi…
Luigi (veneziano)
@ SERGIO CADORINI
Grazie delle precisazioni. Tirerò le orecchie al familiare che mi ha riferito in maniera parziale quanto ascolta al TG 3 ragionale di ieri sera.
Che ormai la nostra regione sia a statuto speciale solo per la presenza delle TRE minoranze linguistiche (germanofoni, friulani e sloveni) è una realtà di cui la politica regionale non tiene mai conto. Se vogliono far diventare questa regione une regione a statuto ordinario sono sull’ottima strada.
In tutte e tre le componenti territoriali del Litorale austriaco ( Trieste, Contea di Gorizia e di Gradisca, Istria) sloveni e italiani convivevano gli uni accanto agli altri. Nel Goriziano la delimitazione nazionale appariva più netta, su una direttrice nord-sud; etnicamente mista era solo la città di Gorizia, dove il numero degli sloveni era però crescente, tanto da fare ritenere ad autori politici sloveni alla vigilia della prima guerra mondiale che il conseguimento di una maggioranza slovena nella città isontina fosse ormai imminente. Trieste era a maggioranza italiana, ma il suo circondario era sloveno.
———————————
http://www.primorske.si/PN/Article_widePrva.aspx?pDesc=268,1,49&content=htdocs/porocilo/porocilo-ita
– ”che genere fate in questo locale?”
– “tutti e due, il country e il western“.
da “the blues brothers”
Citazion strepitosa 😀
A quelli che dicono che l’Italia attaccò cruentemente la Yugoslavia pubblico un documento esaustivo della complessissima situazione di quell’epoca.
Ante Pavelic fu invitato a Roma dal Duce dopo che questi ebbe ricevuto le lettera che segue:
8 aprile 1941.
«Duce,
In quest’ora decisiva – che il popolo croato soggiogato con l’imposizione di Versaglia dalla tirannia serba e dai suoi promotori pluto-democratici attendeva da 22 anni – mi rivolgo a Voi e Vi porgo il saluto di tutti i nazionalisti croati, di tutte le organizzazioni combattenti e dell’intero popolo croato.
Tutta la Croazia attende con giubilo i Vostri gloriosi soldati e tutte le nostre forze nazionalistiche combattenti organizzate e inquadrate combatteranno insieme con loro per la libertà del nostro popolo e per l’indipendente Stato di Croazia per il quale abbiamo lungamente e sanguinosamente lottato.
Salutiamo in Voi il grande Amico dei piccoli popoli, ed il promotore di un nuovo governo di giustizia e Vi testimoniamo la nostra eterna gratitudine.
Vi assicuro che, come ora, così anche nell’avvenire saremo sempre con Voi. Viva l’indipendente Stato di Croazia! Viva il Duce ! Viva l’Italia!»
@ qwerty
Hai correttamente citato quanto riportato dalla relazione finale della commissione degli storici italiani e sloveni.
Bisogna aggiungere però che questo obiettivo della maggioranza a Gorizia si sarebbe potuto ottenere in tempi brevi non con una “normale” espansione demografica, bensì solo grazie all’immigrazione.
Lo scorporo dei dati per l’intera regione nel trentennio 1880/1910 infatti è il seguente:
1880-1890: +3.411 sloveni da naturale aumento demografico # +5.152 sloveni da immigrazione
1890-1900: +3.417 da aumento demografico # +3.677 da immigrazione
1900-1910: +4.717 da aumento demografico # +51.530 da immigrazione
Venendo alla città di Gorizia (non al comune: solo la città), nel 1880 gli sloveni erano 3.420 su una popolazione totale di 20.920 abitanti (16,3% del totale), mentre nel 1910 erano 10.868 su 30.995 (35,1%).
La quasi totalità dell’espansione percentuale degli sloveni deriva dall’immigrazione, quasi tutta concentrata nel decennio 1900-1910.
Se ipotizziamo un incremento naturale della popolazione nullo per l’elemento italiano in città ed un aumento naturale pari quasi al doppio di quello registrato nel periodo 1880/1910 per la componente slovena, gli sloveni avrebbero superato gli italiani in 210 anni.
Questo – ovviamente – senza immigrazione slovena da altre aree geografiche.
Un pari conteggio per la città di Trieste – sempre considerando nulla l’immigrazione – dà un periodo pluricentenario per il sorpasso degli sloveni sugli italiani.
Un’altra delle “leggende” che ancora girano ogni tanto è quella per cui Trieste fosse la maggiore città slovena nel 1910, superiore alla stessa Lubiana.
Ebbene: nel 1910 a Lubiana CITTA’ (non nel comune) vivevano 34.499 sloveni, mentre a Trieste città vivevano 20.358 sloveni (e 95.730 italiani).
Gli sloveni di Trieste superavano quelli di Lubiana solo aggiungendo l’intero comune, che comprendeva le frazioni di: Banne, Barcola, Basovizza, Chiadino, Chiarbola Superiore, Cologna, Contovello, Gretta, Gropada, Guardiella, Lipizza, Longera, Miramare, Padriciano, Prosecco, Roiano, Rozzol, Santa Croce, Santa Maria M. Superiore, Santa Maria M. Inferiore, Scorcola, Servola, Sottomonte, Trebiciano, Trieste Città, Villa Opicina.
Il comune era suddiviso in Città, Sobborghi e Altopiano.
Trieste Città comprendeva invece le frazioni di Barriera Nuova, Barriera Vecchia, Città nuova, Città Vecchia, San Giacomo, San Vito.
Considerando l’intero comune, a Trieste secondo i contestatissimi dati del 1910 “rettificati” dagli austriaci (gli italiani affermarono che la componente italiana venne sottostimata) vivevano 118.959 italiani, 56.916 sloveni, 11.856 tedeschi, 2.403 serbo-croati, 779 altre lingue. C’è da notare che all’epoca vivevano a Trieste ben 38.597 “stranieri”, che in massima parte erano italiani e non rientrano nei 118.959 di cui sopra. Per fare un piccolo ma significativo esempio di chi poteva essere uno “straniero” di Trieste, mi basti citare Umberto Saba, che non era triestino (nel senso di suddito dell’Austria-Ungheria), bensì italiano (nel senso di suddito del Regno d’Italia).
Luigi (veneziano)
@ Italo
Ante Pavelic molto prima del 1941 aveva installato in Italia campi di addestramento con l’appoggio del regime fascista. La lettera che poi egli scrisse al duce, non giustifica la violenza dell’attacco italiano alla Jugoslavia
Ke coioniiii!!! Fra s’ ciavi e ‘taliani de m… xè 50 ani che se casca sempre soto marco caco e maria pisda.
A Trieste occorre solo il bilinguismo integrale, cosi, come a Strasburgo, dove tutti parlano, leggono e scrivono sia il fracese che il tedesco, e di conseguenza i nazionalismi non esistono…
per chi volesse vedere l’originale del 1910 e farsi un opinione propria, invece di subire le solite sgangherate e zoppicanti conclusioni POLITICHE dello “storico imprenditore del tempo libero”:http://kozina.com/premik/1910.htm
Eppure qualcosa si muove.
Nonostante il fatto che prima i comunisti jugoslavi fino agli anni ’90 (in maniera efficace)poi i loro eredi ideologici sloveni (i maniera meno efficace) la verità sui crimini comunisti sta uscendo (pian piano e tra molte difficoltà). Ieri la notizia sui media sloveni (alcuni soltanto in maniera trascurata, per far si che non si noti)che nell’ultimo ritrovameto di fossa comune di Huda Jama (ex cava dove sono stati murati -anche vivi anora ma aggonizzanti – migliaia e migliaia di – non si sa anora chi erano) che insomma in questa Huda Jama moltissimi sono morti a causa del GAS.
Tutto ciò in nome della stella rossa simbolo di questo film pietoso e patetico oltre che stupido.
@Luigi,
quanti “regnicoli” si sono trasferiti a Trieste e in Istria dopo il 1918 prendendo il posto degli sloveni scacciati dal posto pubblico (ad esempio i ferrovieri sloveno/triestini di Trieste licenziati e sostituiti da regnicoli o gli insegnanti di lingua slovena scacciati dalla scuola pubblica dei “nuovi” territori italiani)?
Ti ricordo che durante il periodo italiano (1918-1943) ci fu un esodo dall’Istria e Trieste di circa 100.000 sloveni che a tutti gli effetti possono essere considerati “esuli” e di cui nessuno parla mai!
asem te ga visto el film?
@ ASEM
perchè invece di fare “il pelo e il contro pelo” ai veri o presunti crimini commessi dai jugoslavi a casa loro, non parliamo dei “presunti” criminali di guerra italiani salvati dagli inglesi per via diplomatica? Perchè non facciamo chiarezza sui “presunti” crimini di guerra commessi dall’Italia in Libia, Etiopia, Grecia, Russia e in Jugoslavia?
Incominciamo a fare pulizia a casa nostra….
e, solo poi, amdiamo a mettere il naso a casa d’altri!
@ Marisa
La domanda che poni è assai complessa. Molti hanno provato a dare la risposta, ma per mio conto il più serio approccio sul tema lo trovo in Olinto Mileta Mattiuz, “Popolazioni dell’Istria, Fiume, Zara e Dalmazia (1850-2002). Ipotesi di quantificazione demografica”, ADES 2005. Questo studio è stato lodato da tutti i massimi studiosi del periodo.
Il periodo in analisi è quello che va dal 1918 al 1940.
1. Istria. Immigrati italiani: 18.500. Emigrati sloveni e croati: forchetta da 15.600 a 28.700.
2. Fiume. Immigrati italiani: forchetta da 9 a 11.000. Emigrazione croata e slovena: circa 3.000.
3. Gorizia e Trieste. Immigrati italiani: 24.000. Emigrati sloveni e croati: forchetta da 19 a 41.000.
Come spesso ti accade – però – hai voluto strafare, affermando che nessuno parla mai dei 100.000 esuli sloveni e croati (e non solo sloveni, mia cara) dalle terre entrate a far parte del Regno d’Italia (e non solo Istria e Trieste, mia cara) nel periodo di sovranità italiana. E’ una balla. Chiunque abbia letto uno qualsiasi dei libri più recenti dedicati all’esodo e alle foibe (esempio: i testi di Pupo) ha letto queste cifre, ed anche come queste cifre sono state elaborate.
Ci sarebbero però da aggiungere anche altre cifre, e cioè quanti tedeschi vennero scacciati dal Regno dei Serbi, Croati e Sloveni e specificamente dalla Slovenia. QUESTO è un argomento del quale veramente non se ne parla quasi mai. Basti pensare che la città di Maribor prima della grande guerra aveva una netta maggioranza di germanofoni (quasi l’80%), mentre negli anni ’30 questi erano ridotti a meno del 30%.
Nello stesso periodo, qualche migliaio di italofoni – ultimi resti di una presenza plurisecolare – vennero scacciati dalla Dalmazia.
Ciò che voglio in definitiva affermare è che un tratto comune di tutti gli stati nazionali sorti o consolidatisi dopo la Grande Guerra si diedero l’obiettivo di comprimere il più non posso le proprie minoranze nazionali.
A farne le spese furono soprattutto – ma non solo – i tedeschi e gli ungheresi.
Luigi (veneziano)
@ il più bello del reame
Sono contento che tu abbia consigliato quell’indirizzo, giacché i numeri sono esattamente IDENTICI a quelli da me riportati.
Un unico confronto.
Qui si trova Trieste: http://kozina.com/premik/1910-02.pdf
E questi sono i miei dati:
“Trieste secondo i contestatissimi dati del 1910 “rettificati” dagli austriaci (gli italiani affermarono che la componente italiana venne sottostimata) vivevano 118.959 italiani, 56.916 sloveni, 11.856 tedeschi, 2.403 serbo-croati, 779 altre lingue. C’è da notare che all’epoca vivevano a Trieste ben 38.597 “stranieri”, che in massima parte erano italiani e non rientrano nei 118.959 di cui sopra.”
Tutti uguali alla singola unità.
Ancora grazie.
Luigi (veneziano)
che inedito, originale, vivace, stimolante tema
giusto nel giorno della Commemorazione dei Defunti
dato che ve ste tuti indormenzando, ve regalo altro material utile ala velika discusion …
http://www.titoville.com/
@storico imprenditore del tempo libero
il link non voleva confutare i numeri, ma, offrendo una visione piu’ ampia, contestualizzare le sgangherate conclusioni di carattere tipicamente politico; ossia il terreno del sofismo prediletto dai manipolatori agitprop.
e comunque la focus richiama un poco jesuscraistsuperstar, quando a l’inizio riva i muloni col furgoncin folksvaghen… co la crose sul teto.
dopo mile discusioni inutili, la verità xe che che trieste je nas!
come piace provocare allo Jacum troll… bravo bravo! 😉
Mammamia…che polemica assurda. Può anche essere che questo cortometraggio sia orribile e becero, rivoltante e razzista, brutto e noioso. Però come si fa a dirlo con tale sicumera prima di averlo visto? Solo a causa del titolo? Applicando gli stessi assurdi e ottusi criteri, “Il nome della rosa” di Umberto Eco sarebbe un libro di botanica. Ricordo alcune opere cinematografiche antinaziste dai titoli volutamente provocatori che rieccheggiavano espressioni nazi-fasciste: Gott mit uns, Achtung banditi!, Kapò, Un giorno da leoni, Giovinezza giovinezza, Roma città aperta, Dieci italiani per un tedesco, All’armi siam fascisti. E nessuno si sognò neanche lontanamente di scambiare quei film (in base al titolo) per delle opere di apologia del fascismo. Io non ne posso più che Trieste sia intossicata e paralizzata dai veleni del nazionalismo. Cominciamo a confrontarci sulle nostre storie differenti, a ridere gli uni degli altri, sghignazzando dei nostri reciproci difetti e dei nostri diversi modi di guardare il mondo. Impareremo che esser “triestini” ha senso solo se siamo “italiani, sloveni, greci, serbi, turchi, senegalesi, austriaci, inglesi, americani, marocchini, tedeschi, europei, miscuglio di cittadini del mondo”. Se invece continuiamo a guardarci di traverso con stupide lenti buie di rancori, diffidenze, ignoranze, malanimo, paure, chiusure, peggio per tutti.
non hai capito il senso del commento breve…
il senso è che dopo 105 botta e risposta se ga concluxo che trieste je nas, ossia trieste è nostra cioè anca tua e sua.
trieste xe de tuti no solo dei taliani.
…allora avresti dovuto scrivere “Trieste è nostra” in tutte le lingue 🙂
le città sono come le prostitute ,si concedono a chi ha i quattrini per goderne i servizi migliori,anche ai panduri come detto Jacum che però è solo un gatto,la tigre dei poveri diavoli
Chi la fa l’aspetti!
Per il film “Il cuore nel pozzo”, che distorse la storia e mostrò bugie a 60 milioni di italiani, nessuno fece commenti.
Inoltre “Trst je nas” è un innocua commedia.
@luciano/idefix
vero, ma devi essere comprensivo, dovresti sapere che i destrorsi sono piu’ lenti nella testa;)
@ il più sgrammaticato del reame
Wow, sei riuscito a mettere in pieni un intero post comprensivo di principale e ben tre subordinate! Sono realmente ammirato. Fai progressi, e la cosa ti fa onore.
L.
@ Jack
“Il cuore nel pozzo” non creò polemiche? All’epoca dimoravi in un altro continente, evidentemente…
L.
@ jacum
Una volta tanto sono perfettamente d’accordo con te: Trieste xe de tuti.
Esattamente come Capodistria, Isola, Pirano, Pola e perfino Fiume!
Perché adombrarsi allora se qualcuno scrive “L’Istria è nostra”?
L.
GRANDE LUIGI! Bella risposta ti porgo la mano per una stretta virtuale!
straquoto Luigi! 😉
quando ti sei sentito chiamato in causa: “storico imprenditore del tempo libero” opurre “lento nella testa”?;))
ciò… che bale…
se solo capaci de ofenderve?
dillo allo “sgrammaticato” di cui sopra…
Puzzi lontano un miglio da persona a me nota, per cui va’ a nanna o mio sgrammaticato, ch’è meglio.
Luigi (veneziano)
Caro Luigi,
chi ha mai detto che Capodistria, Isola, Pirano, Pola e Fiume non sono di tutti.
Il bilinguismo è chiaro e netto!
Un posto in parlamento è prenotato all’esponente italiano. Si può fare di più ma non è male.
– Su “Il cuore nel pozzo” ci sono state polemiche, OK, ma comunque è andato in onda su TV nazionale e quindi pure il siciliano che non ha la più pallida idea di ciò che accadde qui nei tempi di guerra ora ha una visione distorta della verità.
E questo è grave!
…mi sembra che questo BLOG stia notevolmente scadendo….
Yesss, ma già dal terzo post….
@ Jack
A scanso di equivoci: io ritengo “Il cuore nel pozzo” un pessimo esempio di come NON si fa un prodotto cinematografico a carattere storico. E’ talmente carico di inesattezze, distorsioni e clamorosi abbagli da prestare il fianco alle peggiori critiche. Rimango stupefatto che un regista serio come Negrin sia inciampato in questa cosa qui, così come rimango stupefatto che uno storico abbastanza noto come Sabbatucci abbia fatto la consulenza per questo po-po di capolavoro.
Detto questo, nel mio precedente messaggio mi premeva solo sottolineare che non è vero che non abbia causato delle polemiche, anzi: ne ha causate una marea prima ancora di uscir fuori.
La stampa slovena e croata è stata riempita di dichiarazioni sdegnate di politici nazionali, e il ministro degli esteri sloveno Vajgl ad agosto del 2004 (sei mesi prima che il film uscisse, quindi senza nemmeno averne visto una scena!) dichiarò che un film sulle foibe “E’ una provocazione e un’offesa per il popolo sloveno”. Lo storico triestino Jože Pirjevec – sempre mesi prima che il film uscisse – chiese ufficialmente al governo sloveno di intervenire presso il governo italiano per impedire l’uscita del film, da lui paragonato alla propaganda antiebraica della Germania nazista. E’ da notare – ma forse Pirjevec non lo sapeva – che il regista dello sceneggiato – Alberto Negrin – è ebreo.
Alla TV slovena “Il cuore nel pozzo” è stato poi trasmesso in prima serata, seguito da un dibattito durante il quale è stato fatto letteralmente a fette, non solo per la sua fattura, ma soprattutto per il fatto che non si sia considerato il fenomeno delle foibe come una giusta – e molto limitata – reazione a vent’anni di oppressione fascista.
Luigi (veneziano)
E io che centro? Anzi, nel terzo commento avevo intuito che fosse una commediola in salsa balcanica. Il primo commento puzzava già di faciloneria pregiudizievole di quella che critica un film senza prima vederlo.
Più che Reduction ad Foibam qui vedo un Deserto dei tartari.
“…le ragazze di Trieste…
cantan tutte con ardore…
oh Italia oh Italia del mio cuore…
tu ci vieni a liberar…”
se a tito (minuscolo, essendo un sorannome) i ghe gavessi lasado Trieste.. che titolo de film gaveria scelto sto “lole” de mulo sloven a cui evidentemente nissun ghe ga insegnado de aver rispetto dei dolori altrui…
mah !
data, oggi 4 novembre: vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
(no fossi sta per sta vittoria i sloveni saria ancora sudditi austriaci, chissà quando i sloveni se deciderà a far festa con noialtri inveze che romper i maroni con filmetti da bassa psichiatria)
VERAMENTE GA ROTO LE BALE
Mi domando come il signor Frattini possa commentare un film senza nemmeno averlo visto, senza averne capito una parola (non mi risulta che sappia la lingua slovena). E l’unione degli istriani?… Beh, se non coglie ogni occasione per piangersi addosso, non avrebbe senso di esistere…
Infine, se il film si fosse intitolato Celovec je nas (Klagenfurt è nostra), sulla stampa italiana non sarebbe comparsa nemmeno mezza riga.
Conclusione: tanto casino per una parodia? Allora hanno ragione le ricerche internazionali che rilevano che solo il 20% degli italiani sa veramente scrivere, leggere e far di conto.
A me sembra che i veri nostalgici siano i Lacota e simili che debbono alimentare odio aggrappandosi con le unghie e con i denti a qualsiasi cosa pur di esprimere la loro xenofobia anti-slovena. D’altro canto se non facessero così scomparirebbero dalla scena, essendo degli emeriti signori nessuno, e soprattuitto non potrebbero rubare soldi pubblici per il finanziamento delle loro associazioni. Ma quel che è ancora più fastidioso è il disonesto comportamento di questa gentaglia che si permette di criticare in maniera volgare un qualcosa che non hanno mai visto, tipico atteggiamento questo degli sciocchi ignoranti, superficiali, disonesti, presuntuosi ed arroganti. Qualcuno si è chiesto se in Israele potrebbe uscire un film intitolato “Arbeit macht frei”: sì, uscirebbe, perchè ciò che conta non è certo il titolo, ma piuttosto i contenuti. Una cosa questa che anche un bimbo capirebbe, certo bisogna essere onesti.
Chi ha piacere, e’ interessante il film mandato in onda recentemente dalla RTV Slovenija di produzione interamente slovena che racconta la storia della vita di Angela Vode (vedi su wikipedia), tratta dal libro autobiografico “Skriti spomini” (ricordi segreti).
Il film ben descrive il regime di tito.
Tuttavia nessuna remora della TV di Stato a trasmettere in prima serata un film che certamente infastidira’ la coscienza di qualcuno.
Questo la dice lunga su quanto sia avanti la Slovenia.
Del resto basta dare un’okkio alla classe politica: in Italia vecchi decrepiti spesso inquisiti, in Slovenia ministri giovani con idee di sviluppo verso il futuro.
Lasciamo indietro il passato, pensiamo al futuro che certamente non si prospetta facile, ancor meno se non si collabora assieme.
Del resto oggi come oggi cosa divide chi si dice italiano da chi si dice sloveno: la lingua? E questo e’ un argomento sufficiente nel 2009? Nell’era internet della comunicazione globale? Dove vai su Google e traduci una pagina in un attimo?
Ma daaai…
Quello che purtroppo mi rattrista pero’ e nel 2009, che si sa da internet dalla cronaca, dalla TV cosa significa la parola GUERRA, leggere su FaceBook commenti inneggianti all’odio fra i popoli, come se una nazione sia nel giusto (totalmente e tipicamente la propria) e l’altra il regime del male.
Mi sembra una valutazione troppo semplicistica…
Salute a tutti