8 Aprile 2024

Amazônia: recensione della mostra di Sebastião Salgado a Trieste

el sunto La recensione di Maria Fuchs della mostra fotografica di Sebastião Salgado, Amazônia, al Salone degli Incanti di Trieste fino al 13 ottobre

Una mostra ricca di emozioni e di poesia, che con immagini suggestive in bianco e nero regala la realtà di una terra piena di fascino e ricchezza per il nostro pianeta.
”Un Paradiso che non si può perdere. Non si deve perdere. Nelle foto di Sebastião Salgado, dal Bianco e Nero, emergono i colori più sgargianti che si possano immaginare. Che dobbiamo immaginare, per far nostre le mille sfumature smeraldo di un mondo al di là della bellezza. Un mare che potrebbe essere infinita distesa ma che ogni giorno perde una parte di sé. Ogni giorno. Scrigno di vita senza fine, in ogni dove, in ogni momento.
Piante, insetti, animali, fiumi, laghi, montagne, esseri umani lasciano un segno del creato,” è la testimonianza di Andrea Faggiana ambientalista, “Mi ha colpito tanto la bellezza degli indio e della civiltà”. Ama sottolineare che quella che abita la foresta amazzonica brasiliana è una umanità davvero bella!

Fotografie che sembrano quadri di una natura e civiltà lontana.
Fotografie che sembrano disegni creati a matita da un artista preciso nel tratto, ma anche ricche di sfumature come i fiumi in cielo, chiamati fiumi volanti, ovvero movimenti di larghe quantità di vapore acqueo trasportate nell’atmosfera dal bacino dell’Amazzonia in altre parti dell’America meridionale e che aiutano la piovosità.
La foresta amazzonica è l’unico luogo al mondo in cui il sistema di umidità dell’aria non dipende dall’evaporazione degli oceani. Ogni albero disperde centinaia di litri d’acqua al giorno, creando fiumi aerei anche più grandi del Rio delle Amazzoni. Le immagini delle Piogge torrenziali mostrano nuvole catturate drammaticamente, che offrono uno spettacolo sempre diverso.

Sono tutte immagini reali regalate da una natura importante e affascinante capace di dare vita ed emozioni, complice anche la musica suggestiva commissionata appositamente per l’allestimento della mostra Amazônia a Jean-Michel Jarre, che fa rivivere i suoni della foresta pluviale, che fa immerge il visitatore in una realtà magica e surreale, come in un viaggio indimenticabile.
Il fotografo brasiliano ha sapientemente catturato l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per diverse settimane e fotografando diversi gruppi etnici. Un progetto durato sette anni.

È una mostra che spinge alla riflessione. Questa mostra non è solo un elogio alla bellezza dell’Amazzonia, in grado di catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana, con gli usi e i costumi delle popolazioni che vi abitano, ma anche un commosso omaggio alla bellezza eterna dell’anima.
È anche una importante chiamata a ognuno di noi alla responsabilità perché non venga mai abbassata la guardia, per questa importantissima e indispensabile parte del nostro pianeta .

Come si augura Sebastião Salgado:
“L’Amazzonia deve continuare a vivere – e, avere sempre nel suo cuore, i suoi abitanti indigeni”.
Dagli anni ‘90, Lélia e Sebastião hanno lavorato assieme al ripristino della foresta atlantica brasiliana, garantendone la biodiversità grazie alla piantumazione di un milione di alberi.

LA MOSTRA:
Con oltre 200 fotografie esposte, Amazônia vuole proporre un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitandoci a riflettere sulla necessità di proteggerla. Montagne presenta i rilievi montuosi del Brasile, con cime avvolte nella nebbia e pendii inferiori ricoperti dalla foresta pluviale.

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