“Ou muli, se fermemo poco. Alle otto andemo via!”
Convinti noi. Tutte le più buone intenzioni, ma quando si incontra una persona come Stefano Novello e i vini di “Ronco Severo”, essere veloci non è possibile, e non ha neanche senso.
Siamo a Prepotto, non sul Carso, ma nei Colli Orientali del Friuli.
Stefano è uno che ha il vino nella sua storia. Lo vive da sempre.
L’abbiamo incontrato a qualche fiera e da lì il desiderio, quasi necessità di incontrarlo fra le sue vigne.
Stefano è subito gentilissimo. Ci fa accomodare a casa sua, attorno a una bella e accogliente tavola in legno. Siamo a casa, in ogni senso.
Rompiamo il ghiaccio con il suo fantastico pinot grigio. E’ buono, veramente, pulito e pieno. Il colore? Rosso gingerino direi. Dovuto ai 28 giorni di macerazione sulle bucce. Ne assaggiamo il 2011 e il 2012. In entrambi i casi un vino intrigante e bellissimo.
Il pinot grigio è il vino giusto per iniziare. Mette subito le carte in tavola. E’ una dichiarazione d’intenti. Quel colore e quel gusto spiazzano e conquistano, e infine fanno da biglietto da visita per Ronco Severo e Stefano Novello.
La storia
Stefano viene da una famiglia di contadini. Fa la scuola agraria a Cividale e si butta subito in pista con esperienze agricole di significato. Lavora nel comparto vinicolo negli Stati Uniti ancora giovanissimo. Forse già li scatta qualcosa. Le dimensioni, l’agricoltura intensiva, i numeri, i vini…esperienza umana significativa, ma di vino vero sicuramente no.
Dopo molti anni di lavoro nell’azienda di famiglia, gli affari vanno bene, il vino si vende. Ma il feeling col vino?
Questo è il punto. Stefano fatica a trovare ulteriori stimoli e punti di contatto col proprio vino. Sente che è giunto il momento di cambiare. Bisogna prendere un’altra strada.
E’ stata dura all’inizio. Non tutti capivano, nè fra i clienti, nè fra i famigliari. Ma la strada per il vino sincero e pulito di oggi alla fine paga e pian piano il nome di Ronco Severo comincia ad essere riconosciuto e apprezzato.
Mentre parliamo arriva la sua famiglia, la moglie e le figlie. Ci sentiamo a casa, fra assaggi di vini e salumi.
Assaggiamo tutti i suoi bianchi. Ma ben presto ci rendiamo conto che bisognerà tornare per i rossi, impossiblie accelerare.
Così passiamo in rassegna l’uvaggio bianco (2009, 2010, 2011, 2012), composto da friulano, chardonnay e picolit, la Ribolla (2011, 2012) e il Friulano, il tocai.
I vini son tutti perfettamente a fuoco. Equilibrio ricercato fra alcol e aromi, struttura. Tutti caratterizzati da eleganza e piacevolezza.
Non andrei oltre e per descrivere Stefano userei parole sue.
Cos’è il biologico per te?
“Il biologico è avere il posto giusto, il territorio dove fare la tua cosa ed essere in pace con sé stessi. Senza questi due elementi non si va da nessuna parte”.
Ronco Severo ha delle bottiglie molto belle e con un’etichetta curatissima, che vede un ragazzino in piedi in equilibrio sulle spalle di una sedia.
Stefano:“La sedia è famiglia. La sedia è sicurezza. Mettersi in piedi sulla sedia, sulle sue spalle, vuol dire guardare più lontano, osservare da un’altra prospettiva. Cambiano molte cose”.
E pure il retro etichetta è esemplare, lucido e preciso.
“E’ importante, per me, avere cura della terra, difendere il territorio, limitare al massimo l’impatto ambientale; il vino che avete ora fra le mani ne è il frutto. Le mie viti producono poco e non pratico trattamenti chimici. La vendemmia manuale, le fermentazioni con lieviti spontanei, e preservare quanto dona la vigna. Il tempo fa il resto”.
A metterci la ciliegina è il depliant che inserisce nelle cassette di vino.
“Abbiamo ricevuto in prestito un territorio che abbiamo il diritto di salvaguardare, in quanto è il nostro futuro e ancor più il futuro dei nostri figli. Questa convinzione da anni ci ha portato ad abbandonare ogni prodotto chimico e a ridurre al minimo indispensabile il nostro intervento sia in vigneto che in cantina.
Ci impegniamo a lavorare nel rispetto di quanto prodotto in natura, ottenendo così dei vini che sono la vera espressione del territorio da cui provengono(…)”
Dopo i bianchi, facciamo una piccola appendice in cantina, fra i vini che saranno.
Si è fatto tardi e salutiamo Stefano. Ospite gentilissimo. Lo ringraziamo e ci diamo appuntamento per i rossi a primavera.
Già scalpitiamo!
Per contatti Ronco Severo
mi e, stata data una bootiglia per assaggiare e dare il mio giudizio ….SPETTACOLO.. COME UNA MULA… CALDO ACCOGLIENTE PIACEVOLE E SODISFACENTE. VORREI SE POSSIBILE VENDERLA NELLA MIA ZONA PINEROLESE TO RIVENDO E HO UN ENOTECA . SONO APPASSIONATO DEL FRIULI EX ABBONATO DI FUOCOLENTOO SE PUO INVIARMI QUOTAZIONI E CONDIZIONI DI ACQUIST GRAZIE DOMENICO SCOCOZZA drinkshop@gmail .com