Tra le abilità dell’uomo ce n’è una di origine biologica, ma che trova la sua utilità in campo sociale e che costituisce le permesse del vivere in società. Si tratta del “modo di sentire”, della capacità di specchiarsi nei sentimenti degli altri, di coglierli come se fossero nostri: l’empatia. Empatia, una abilità cognitiva che “ci rende umani”.
Dopo il “colloquio” con Chomsky, e il workshop dedicato alle neuroscienze, ancora un’occasione per incontrare scienziati di influenza internazionale a Trieste. Ad intervenire sul “tema del giorno” alla Sissa oggi sarà Jean Decety, neuroscienziato dell’Università di Chicago, con una conferenza intitolata “Empathy and empathic concern – Evolution, neurobiological mechanism and implications in the practice of medicine”.
La tesi che argomenterà Decety riguarda le strutture che creano i diversi tipi d’empatia, da quelli basilari a quelli più complesse. Secondo Decety, infatti, queste strutture esistono a livello subormonale, oltre che subcorticale e derivano da meccanismi primordiali, da spinte istintive che avevano la funzione di preservare la comunicazione, l’attaccamento sociale e la parentela. <Lo studio di questi mattoni dell’empatia è importante anche nella pratica clinica – conclude Decety – L’empatia infatti è associata a vantaggi evidenti sia per il medico che per il paziente e può avere un uso ‘ausiliare’ nella cura dei malati>.
Ma l’empatia xe quella roba che ne fa dir ‘Che cocolo/a” ?
Ma è anche divulgativa? Si potrebbe partecipare? Quando si svolge?
O comunque da studente della facoltà di Farmacia
come non detto, scusate. da una ricerca ho visto che il tutto si è già svolto giovedì