14 Ottobre 2011

A Gorizia nasce il tavolo per la valorizzazione del bisiaco, del gradese e del goriziano

Nasce il Tavolo per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta parlati nell’isontino. Lo ha deliberato ieri la Giunta provinciale, nel corso della consueta seduta settimanale. Un Tavolo che il presidente Gherghetta aveva già annunciato nel corso del Congresso dell’Associazione culturale bisiaca, la scorsa domenica.

«Istituiremo un Tavolo sui dialetti parlati da Grado a Gorizia» aveva detto Gherghetta. «Un organismo che porti avanti progetti di tutela dei dialetti locali e che possa accedere al finanziamento di 80mila euro messo a disposizione dalla Regione».

Detto fatto, il Tavolo sarà uno strumento per realizzare – come recita la deliberazione della Giunta provinciale – “Il Piano triennale per la valorizzazione dei dialetti di origine veneta in provincia di Gorizia, al fine di conservare la ricchezza culturale, il patrimonio storico e le tradizioni strettamente legate ai suddetti dialetti e alle popolazioni che ne fanno uso”.

In sintesi, il Tavolo avrà carattere consultivo e porterà avanti studi e ricerche, attività culturali e spettacoli, progetti di comunicazione, istruzione, toponomastica e cartellonistica. Il tutto, ovviamente, legato ai dialetti locali.

Ne faranno parte gli enti pubblici e privati, nonché i gruppi e le associazioni che si riconoscano nello spirito della legge regionale 5/2010, vale a dire quella che dispone la valorizzazione del triestino, bisiaco, gradese, maranese, maggesano, diventino, veneto dell’Istria e della Dalmazia, nonché del veneto Goriziano, pordenonese e udinese.

La partecipazione ai lavori del Tavolo avrà carattere di gratuità e non prevede alcun rimborso spese.

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63 commenti a A Gorizia nasce il tavolo per la valorizzazione del bisiaco, del gradese e del goriziano

  1. tony snita ha detto:

    quanto ci costa?

  2. bona lama ha detto:

    ben fatta cussì el friul la ciapa in tel …, che si rendano conto che non esiste solo la plastic lingua udinocentrica!

  3. MARISA ha detto:

    BONA LAMA, si può sapare perchè sei così astioso nei confronti della minoranza linguistica storica friulana?

    Oltre tutto mi piacerebbe proprio sapere cos’è il così chiamato “dialetto goriziano”, visto che fino all’arrivo degli esuli istriani semplicemente non esisteva a Gorizia nessuna parlata venetofona? E immagino tu sappia la differenza tra la valorizzazione culturale dei dialetti italiani (perchè tali sono tutti i dialetti venetofoni!) e la tutela delle minoranze linguistiche storiche….

  4. capitano ha detto:

    Sarà simile al palmarino e all’udinese. Dialetti venetofoni che meriterebbero eguale valorizzazione.

  5. Pieri ha detto:

    Bene così. In questo modo i triestini e i goriziani venduti triestineggianti non potranno più alzare le loro lamentele contro la presunta inutilità della valorizzazione del friulano…solo certi personaggi del calibro di Camber sono in grado di schierarsi contro la tutela del friulano adducendo ogni motivazione possibile, e poi approvare una legge a tutela dei dialetti veneti regionali

  6. bona lama ha detto:

    la mia è una posizione cui sono giunta dopo gli immotivati attacchi portati a trieste che ha si molti difetti ma francamente l’accanimento verso questa città è eccessivo e la lingua di plastica è un’offesa prima di tutto ai cittadini che non si riconoscono in questa pulciosa coperta (in realtà ne sono stati estromessi senza colpa) in secondo luogo alla collettività e in ultimo alla scienza. E’ comunque un problema antropologico, se di anthropoi si può parlare, del che francamente dubito assai.

  7. capitano ha detto:

    @1 posso dirti che è l’intervento più divertente? 😉

  8. capitano ha detto:

    @1 …e forse anche il migliore. 🙂

  9. isabella ha detto:

    @2 tony snita “La partecipazione ai lavori del Tavolo avrà carattere di gratuità e non prevede alcun rimborso spese.”

  10. marisa ha detto:

    BONA LAMA, un problema antropologico? la seconda metà della tua risposta mi risulta incomprensibile. Quello che risulta dalla prima parte è che sei “incazzata” con i friulani perchè, a tuo dire, hanno “offeso” la tua “triestinità”….

    Sapessi come siamo “incazzati” in Friuli per le troppe prese di posizione dei politici triestini, contro il Friuli e i friulani…

  11. Kat ha detto:

    hahaha capitano mio capitano. sono ti te me capissi 😉

    cmq la scelta della parola BON ga un senso filologico profondo. solo el veneto e tutti i migliaia de dialetti che ne deriva lo usa

  12. bona lama ha detto:

    La velleità di annientare le differenze all’interno dei limiti amministrativi noti quale Friuli Venezia Giulia, la pertinacia nel difendere un’identità posticcia a tutto il territorio amministrativo sopra detto, squalificano anche ipotetiche legittime aspirazioni identitarie.Vedasi Strassoldo, a proposito come va con i suoi processi? Quindi insisto nella valorizzazione delle differenti peculiarità pertinenti al territorio medesimo, snaturato da anni di invasioni e sconvolgimenti e auspico il ritorno nei corretti ambiti culturali dei friulananti. Siamo un mosaico, non è colpa nostra ma il mosaico si esprime in un contesto armonico e non in una prevaricazione costante di alcune tesserine. Se è monocolore, non è mosaico è pavimento. Ma è un problema volentieri cavalcato dai politici cui non par vero di cavalcare un’ideologia al posto degli asini cui sono stati abituati. VONDE!

  13. marisa ha detto:

    BONA LAMA, questa regione è nata con la consapevolezza del Parlamento italiano che si stava mettendo assieme – sul piano amministrativo – la REGIONE STORICA E GEOGRAFICA FRIULI e quanto restava del TLT di Trieste. Se c’è una realtà storica che si sta cercando di cancellare (con la sua identità, storia e lingue) è il Friuli (dal Timavo al Livenza) e non certamente Trieste…..

    Il Friuli sta solo RESISTENDO alla sua cancellazione….

  14. bona lama ha detto:

    non spariamo imprecisioni e non riapriamo questa storia, sulla quale sono stati spesi centinaia di commenti tempo fa. (topic province da abolire)il friuli vuole annettersi (cul turalmente) cose che non gli appartengono. Punto. Le zone in cui è viva la parlata veneta, carnica e varianti etc, vanno valorizzate. C’ è un assessore preposto alla valorizzazione del “particulare” quale indotto economico. Se qualcuno sostiene che il friuli sparisce, beh non è certo imponendo una costruzione fallace (lingua ufficiale e grafia ufficiale) che si manterrà. Ma perchè non si può avere un briciolo di onestà intellettuale? Io me ne frego del friulano ufficiale in quanto conosco parlate molto diverse e culturalmente altrettanto dignitose. Ma è una battaglia che se diventa politica (e questa lo è diventata) corre rischi politici. A cargà ledan!

  15. galeotto bonificatore ha detto:

    TRA L’ISONSO E EL TIMAVO ….. PARA BONZI BONZI BON ……..

  16. bona lama ha detto:

    no se senti parlar sc’iavo, parabonzi bonzi bo, ma per qualche caso strano i vol solo che el furlano,

  17. abc ha detto:

    @ bona lama
    Per curiosità, cosa vuol dire “a cargà ledan” e in che linguaggio è espressa questa frase?
    Non è la prima volta che leggo questo invito rivolto ad una consistente parte degli abitanti della nostra regione.
    Quanto al commento 17, nessuno vuole imporre di parlare friulano ai bisiacchi: ognuno a casa propria parla come gli pare.
    Ha ragione Marisa a sostenere che il Friuli sta solo resistendo alla sua cancellazione.

  18. MARISA ha detto:

    BONA LAMA,

    forse ti sfugge che i friulani sono “MINORANZA LINGUISTICA STORICA” riconosciuta dallo Stato italiano e dall’Unione Europea. Ne sei forse invidiosa? Perchè tanto astio contro questa minoranza?

    Ti ricordo, NUOVAMENTE, che la minoranza linguistica storica Friulana è UNA DELLE 12 RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO ai sensi dell’art. 6 della Costituzione italiana…

    Il riconoscimento statale e europeo della minoranza linguistica storica friulana, è dovuto non solo alla lingua che è distinta dall’italiano, ma anche dalla sua storia unitaria millenaria, dal Livenza al Timavo, dai tempi dei longobardi ….

    Nei tuoi commenti, tu non solo disconosci la storia millenaria del Friuli, ma, parlando della lingua friulana, volutamente ignori che la lingua friulana, come tutte le lingue riconosciute e ufficiali, è formata da una lingua comune o standard, da una grafia ufficiale (altrimenti come si potrebbe insegnarla a scuola o scriverla su un giornale?) e dai suoi dialetti.

    E ora continua pure con i tuoi astiosi commenti. Ricordati però che c’è una norma di legge che prevede la denuncia per razzismo nel confronti della minoranze linguistiche, inclusa quella friulana.

  19. capitano ha detto:

    La lingua comune o standard storicamente non è mai esistita. Questo te lo può garatire qualsiasi linguista.

  20. Pieri ha detto:

    l’ignoranza di bona lama in queste tematiche è abissale…ma purtroppo sono in tanti che hanno le idee confuse come lui…ringraziamo anche i pessimi media locali come rai trieste e il piccolo

  21. marisa ha detto:

    CAPITANO,

    “TUTTE” le lingue che hanno un uso scritto “ufficiale”, vengono insegnate a scuola e usate nei media (giornali e libri), hanno una lingua comune o standard. Lingua che, normalmente, si forma partendo dalla variante di maggior prestigio letterario. E’ stato così per la lingua italiana, per quella francese, tedesca, ecc. E la lingua friulana non fa eccezione a questa regola. La lingua friulana comune è data 1600.

    Tu confondi la “grafia ufficiale” che ovviamente non può che essere una “convenzione grafica”, con la lingua standard o koinè, o lingua comune. La variante più prestigiosa della lingua friulana è quella del Friuli centrale e questa è diventata – nel 1600 – la lingua comune o standard letteraria. La lingua standard è fondamentale per qualsiasi lingua perchè è la lingua di riferimento per tutte le varianti e serve per insegnare a scuola la lingua e a scriverla sui giornali.

    E la lingua friulana ha la caratteristica che tutti i suoi dialetti sono molto vicini e comprensibili tra loro, ossia, in qualsiasi dialetto della lingua friulana due friulani parlino, si capiscono perfettamente.

  22. maja ha detto:

    marisa

    in quali circostanze nasce la lingua standard?
    e la grafia ufficiale?
    grazie.

  23. marisa ha detto:

    @ MAJA

    Esattamente come per qualsiasi lingua ufficiale di uno Stato.

    In Italia abbiamo avuto una “Accademia della Crusca” che ha fissato le regole grammaticali e la grafia ufficiale della lingua italiana comune.

    O pensi che l’italiano che ti hanno insegnato a scuola sia nato nelle case degli italiani?
    Suvvia…

    Agli inizi del 1900 a scuola (in Italia) insegnavano a scrivere: ” ‘o mangiato una mela”. Oggi a scuola ti insegnano a scrivere ” ho mangiato una mela”.
    MAJA, chi aveva stabilito di scrivere ” ‘o ” e chi ha poi modificato la grafia in “Ho”?
    L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA…..

    Idem per la lingua francese, il tedesco, ecc.

    Chissà poi perchè, solo per la lingua friulana non dovrebbe essere così…

    TUTTE le lingue hanno fatto questo percorso.

    Perchè non può farlo la lingua friulana?

  24. Tergestin ha detto:

    Ma che monade sento!
    El Friul che eroicamente sta resistendo alla sua cancellazione! Ma gnanca fossi el Rwanda, ma ve prego!!!!

    Credeme, a leger de quanto i xe convinti certi elementi prima casco dala carega del rider e dopo me fermo e penso che xe solo che tipico dele sette un certo indotrinamento. E me preocupo.

    Ma dopo torno a rider, ovvio.

  25. maja ha detto:

    marisa,
    ma che è? sei paranoica?
    so come nascono di norma le varianti standard. mi chiedevo in quali circostanze fosse nata quella friulana, perché non lo so.
    se hai voglia di spiegarmelo, ok, altrimenti c’è sempre wikipedia.
    (sono slovena, eh. potrei avere addirittura più motivi di te per essere paranoica.)

  26. capitano ha detto:

    @25 il black bloc della lingua standard 🙂

  27. bona lama ha detto:

    ò mangiato una mela, accento sulla o se non si usa l’accento si scriva almeno o’ convenzioni, ma va beh, fine della consuetudine con la riforma Gentile 1923 anche qualcuno afferma che no etc, solite cose. Finalmente è venuta fuori la questione giusta:Parlata codificata del FRIULI CENTRALE, che, con piglio colonizzatore vuole essere imposta a tutto il territorio amministrativo, dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, ah no,pardon, dal livenza al timavo. Con chi confina il Friuli Centrale? con chi gli pare (Friuli storico, Strassoldo, che fine ha fatto strassoldo?)Ora ribalto l’accusa di razzismo perchè coloro che sostengono il primato della lingua (diciamo) pura di fatto mortificano le altre parlate, operano una vera e propria sopraffazione erigendosi quali superiori (sorestans?)nei confronti degli altri (friulano puro quale razza pura etc etc, nel paese più invaso della storia) e tacciano chi non la pensa come loro di inferiorità (i veri friulani siamo noi).La definizione di lingua è POLITICA, ammantata da ipotetici giustificazionismi ma di fatto è un sacrificio imposto a chi col friuli centrale non ha a che spartire, tipo dx tagliamento, di là da l’aghe. L’invito criptico,per alcuni, in parlata dx tagliamento significa : caricare letame, a scaricare son buoni tutti. L’errore è stato dare ad una parlata localizzata valenza di lingua a scapito delle altre parlate, purtroppo è così e come dx tagliamento sono incazzata nera, passato il primo momento di soddisfazione dopo l’approvazione della legge.Io comunque a parte alcune cose carniche, capisco tutte le parlate, non pensavo però si trattasse di una questione così seria da voler addirittura promuove la parlata del friuli centrale quale lingua veicolare. C’è un mondo là fuori, come si vede nelle fabbrichette piene di extra comunitari, o no?

  28. Marco ha detto:

    Ci mancava il solito tergestin! A proposito, lo sapevi che tergestin è anche la denominazione del ladino (come il friulano, quinid) che si parlava a Trieste sino al settecento?
    Poi potresti imparare a scrivere in crretto italiano, altrimenti fai il coerente e impara a leggere in friulano.
    Va bene prevaricare, però ci sono dei principi di correttezza che non è lecito prevaricARE.
    Comunque fai ridere, perché ricordi i tiriestini delle barzellette.
    D’accordo con Marisa, tutte le lingue si danno delle regole (anche il veneto durante la Repubblica di Venezia), perchè coltivate nel “focolare” (che romantici!), perdono ben presto la loro diffusione.
    Fa un po’ paura leggere tanta ignoranza sulla storia di questo territorio, da sempre un mosaico, sicuro, ma anche la certezza che il Friuli storico viene definito da Livenza e Timavo. dato che siete tanto bravi, cercate la definizione e la storia del territorio.
    Se Maja non sa come nasce la la grafia ufficiale del friulano, se lo vada a cercare in rete. Sarebbe ora. E se poi non ne è convinta per ragioni ideologiche, si arrangi.

    In qu

  29. capitano ha detto:

    Bona lama hai ragione da vendere su questo punto. Basterebbe guardare agli obbrobri toponomastici su ci sarebbe da riempire un elenco telefonicco di nefandezze.

  30. alpino UNI ISO 9001 ha detto:

    ridicoli! la gente ga problemi seri e questi pensa ai tavoli per butar soldi nel bisiaco nel furlan nei cartei bilingui e stronzade varie..completamente fuori dalla realtà

  31. maja ha detto:

    marco

    scusa, ma tu sai come è nata la variante standard della mia lingua madre? conosci primož trubar e jurij dalmatin? hai mai sentito parlare della diatriba tra france prešeren e jernej kopitar?

    se sì, ti faccio i miei complimenti. bravo.

    (non ho pregiudizi ideologici di alcun tipo nei confronti della tutela del friulano e non ho mai messo in dubbio l’esistenza di una sua variante standard.
    mi rendo conto che la miglior difesa è l’attacco, ma hai sbagliato bersaglio.)

  32. marisa ha detto:

    @ MAJA

    Grafia ufficiale della lingua friulana:

    Come in tutte le lingue, anche in lingua friulana ci sono stati – nei secoli – vari tentativi (e tanti litigi !) per trovare un simbolismo grafico “condiviso” su come rappresentare graficamente i suoni della lingua friulana. Lingua che ha una grande ricchezza vocalica (ricchezza che non esiste in lingua italiana!), più suoni propri che non esistino in nessuna altra lingua.

    Giusto per fare un piccolo esempio, “lât” – con l’accento circonflesso sulla vocale “a” -, significa “andato, lago, lato”…..ma “lat”, senza l’accento circonflesso sulla vocale “a”, significa “latte”.

    L’attuale grafia ufficiale è stata adottata con l’art.13 della L.R. 15/96 e da allora è normalmente utilizzata da tutti coloro che scrivono in lingua friulana.

    All’epoca la Provincia di Udine nominò una Commissione composta dai migliori studiosi di lingua friulana. Questa commissione predispose differenti proposte. A scegliere tra le diverse proposte fu chiamato dalla Provincia di Udine il prof. Xavier Lamuela, il maggior studioso a livello internazionale in questo campo. Il Prof. Lamuela scelse un sistema grafico che faceva riferimento a quello utilizzato da anni dalla Società Filologica Friulana, elaborando contemporaneamente una proposta legata al modello di lingua normalizzata: quella della tradizione letteraria o lingua comune (che si era venuta elaborando in Friuli dal 1600).

    Con questo scelta, poi fissata anche per legge, si è definitivamente chiusa la questione della grafia ufficiale.
    Un passo fondamentale per la tutela della lingua friulana dal momento che senza grafia unica è impossibile insegnare una lingua a scuola o scriverla su un giornale.

    Questo “MOLTO” in sentesi. Spero di aver risposto alle tue domande.
    ——————

    @ BONA LAMA – commento 28

    Mai letto tante “cazzate” come in questo tuo commento! Non sai neppure di cosa stai parlando….
    ————–

    ALPINO – commento 31

    Immagino tu lo sappia che ormai l’unica ragione di specialità rimasta alla nostra regione sono le “minoranze linguistiche storiche”……

    Non ne abbiamo altre di motivazioni. Dunque se in regione vogliamo continuare ad essere “speciali”, non c’è alternativa alla tutela delle minoranze linguistiche storiche friulane, slovene e germaniche.

    Altro che “stupidaggini”!

  33. marisa ha detto:

    @ MAJA

    Lingua friulana comune o standard

    E’ legata al maggior letterato friulano del 1600 – Ermes di Colloredo.

    Il “suo” friulano fu poi imitato anche da tutti gli altri letterati friulani, fino a diventare il modello di lingua friulana letteraria o lingua comune.

    ….più o meno come è successo in ogni lingua ufficiale, con buona pace di BONA LAMA che si inventa “colonizzazioni” che sono solo nella sua fantasia!

    http://www.terredimezzo.fvg.it/index.php?id=2820

  34. bona lama ha detto:

    se io mi trovo di fronte chi sostiene che la sua parlata è superiore alla mia e che il vero friulano è il loro, anzi” variante più prestigiosa” (in base all’estro di chi???)è quella friuli centrale sono di fronte ad un’operazione di neocolonialismo di chi usa l’espressione livenza timavo al pari di un’espressione geografica che di culturale ha la sola supponenza, per non parlare del denaro sperperato e della prevaricazione sulle altre culture e idiomi. La specialità della regione è dovuta esclusivamente alla presenza di Trieste e non altro come ogni thread viene fuori tra una baruffa e l’altra. DX tagliamento libero da nefasti influssi che ne sviliscono la cultura e la storia. Libera la carnia e il suo idioma da inquinamenti linguistici, via libera al bisiaco e alle parlate venete della bassa.

  35. bona lama ha detto:

    inoltre i registri parrocchiali erano scritti in italiano (maccheronico ok) o veneto imbastardito, nella destra tagliamento. A molde le musses e a ciapà panetades!!!

  36. Tergestin ha detto:

    @ Marco

    “A proposito, lo sapevi che tergestin è anche la denominazione del ladino (come il friulano, quinid) che si parlava a Trieste sino al settecento?”

    Ovio che si’. Te ricordo che te sta parlando con un esemplar de eccentrico borghese mitteleuropeo, colto e urbanizzado.

  37. Fabio27 ha detto:

    Nessuno vuol difendere seriamente il friulano, a cominciare dai friulani. Se lo volessero, avrebbero intrapreso la strada catalana, o scozzese: se lo Stato centrale si comporta bene, rispetta l’autonomia e le prerogative linguistiche, bene, si fa il percorso insieme. Se mette i bastoni tra le ruote si riprende un percorso prima di autonomia, poi di indipendenza. Gli Stati centrali sono autoritari nei confronti delle minoranze, ne diffidano, cercano di cancellarle, con la scusa che costano troppo. L’unico modo di ragionare è la minaccia costante. Guardate quanti soldini prende ogni giorno la provincia di Bolzano, per dimenticarsi di essere germanofona. Il censimento non prevede le domande in friulano (standard o non standard, poco importa)? E noi non rispondiamo. Questa è la difesa di una minoranza. Ma i friulani sono buoni italiani, vanno ai raduni degli alpini, sventolano il tricolore. Perché il friulano è sempre stata la parlata dei poveri sfruttati da gente che parlava altre lingue (il tedesco dei feudatari/patriarchi, il veneto dei signori di città, oggi l’italiano). E ai friulani che contano interessa poco dei bifolchi friulanofoni. Ho visto citate Ermes da Colloredo. Raffinato e gaudente: ma pensate che lo insegnino nelle scuole di Udine, con tutti i discorsi sulla patonza nei suoi sonetti?

  38. bona lama ha detto:

    la dx tagliamento è minoranza , la carnia è minoranza , il bisiaco è minoranza l’oppressione è del friuli centrale che è la maggioranza o tale si ritiene

  39. Kat ha detto:

    minority report

  40. marisa ha detto:

    @ FABIO 27

    Guarda che ne è passata di acqua sotto i ponti dal Friuli che descrivi tu, aggiornati!

    E dovresti saperlo che nel Sud Tirolo italiano, negli anni 60 del secolo scorso, hanno messo le bombe perchè l’Italia non voleva rispettare un accordo internazionale…

    Cosa che noi Friulani non vogliamo fare….
    E’ una colpa essere civili anche se lo Stato non lo è?

    E per quanto riguarda Ermes di Colloredo, rispondevo a Maja che mi chiedeva com’è nato il “friulano standard o lingua comune”…

  41. dimaco il discolo ha detto:

    marisa, Noi della provincia di Gorizia vi permettiamo di creare il vostro staterello, ma sia chiaro per andar a far benzina in slo pagate il pedaggio. Così siete contenti.

  42. Kat ha detto:

    sì dimaco una specie di neofeudalesimo high-tech

  43. maja ha detto:

    grazie, marisa.

  44. abc ha detto:

    @ maja 32,
    non conosco, come penso altri qui, le vicissitudini riguardanti la lingua slovena. Ci puoi per cortesia fornire dettagli o fonti da cui documentarsi?

    @ bona lama 39,
    dunque secondo te il Friuli centrale vuole imporre la sua parlata ai bisiachi o ai non friulanofoni della nostra regione? ma ci puoi riferire per cortesia alcuni esempi concreti dai quali si possa dimostrare quanto sostieni?
    Mi pare ovvio che all’interno delle varianti locali del friulano si cerchi una parlata standard comune. Se poi io goriziano dialogo con un concittadino è ovvio che non uso la parlata standard comune ma la variante della mia città.

  45. Marisa ha detto:

    “il friulano è sempre stato la parlata dei poveri sfruttati da gente che parlava altre lingue” – scrive FABIO27 nel commento 38.

    Forse FABIO27 dovrebbe studiare un po’ di più la storia del Friuli, dai longobardi ai giorni nostri. Avrebbe molte sorprese!
    Non pare proprio che i friulani per secoli siano stati bravi, buoni e gran lavoratori. Anzi al contrario, pare fossero rissosi, violenti e senza voglia di lavorare. Pensa un po’ tu ! E giusto 500 anni fa il 27 febbraio 1511, questi “salt, onest e lavorador” hanno dato vita alla più feroce ribellione popolare di tutto il rinascimento italiano. Hanno sbudellato un buon numero di nobili e dato fuoco a numerosi castelli. E durante il periodo veneziano non pare proprio che i rappresentati della repubblica di Venezia, fossero contenti di essere destinati nella “Patria del Friuli” (così chiamava Venezia, il Friuli, anche nei suoi documenti ufficiali): allora i friulani erano definiti “canaglie”!

    E anche in epoca moderna, la guerra partigiana in Friuli non è certo stata cosa da poco conto, anzi. Per non parlare della lotta alle servitù militari, alla mezzadria, la battaglia per avere un’università friulana, la lotta per la tutela della nostra lingua, e infine la ricostruzione dopo il terremoto: i “padroni della politica” volevano radere al suolo i piccoli paesi terremotati e costruire una nuova “Udine2”: i friulani si ribellarono e dissero NO a questo modello di ricostruzione: e tutto fu ricostruito dov’era e com’era, mandando a casa a pedate nel sedere i “grandi urbanisti”.

    Questi sono i friulani, caro FABIO27…

  46. Tergestin ha detto:

    “…Forse FABIO27 dovrebbe studiare un po’ di più la storia del Friuli, dai longobardi ai giorni nostri…”

    Imagino ‘desso che Fabio27 se gavara’ ciolto l’indirizo dela biblioteca piu’ vizina, sara’ corso zo’ per le scale de casa, gavara’ messo in moto l’auto sgommando e tirando svise che gnanca Steve Mc Queen per le strade de San Francisco in Bullit, gavara’ incioda’ davanti ala biblioteca e butando zo’ la porta con una spallada e con un tuffo sul bancon el ga chiesto con tanto de fiaton e oci fora dele orbite ala allibida bibliotecaria de darghe subito tuti i libri sula storia del Friuli, altrimenti l’intiero edificio saria saltado in aria.

  47. Tergestin ha detto:

    “…al contrario, pare fossero rissosi, violenti e senza voglia di lavorare…”

    Sta’ a veder che xe lori che i ga inventa’ el Carneval de Muja, ‘desso.

  48. giampaolo lonzar ha detto:

    @@@ vari – per curiosita’ personale, io ho letto che il friulano quello che ha più persone che lo parlano del gruppo delle lingue reto-romaniche ,se non mi ricordo male ha 4 varianti, quale viene considerata quella che dovrebbe essere l’ufficiale. Nei dialetti reto-romanici svizzeri che mi sembra sono 7 e’ stato preso come base quello dei grigioni ,mi sembra. Anche dei 3 o 4 reto-romanici delle dolomiti anche la e’ stato scelto uno rappresentatrivo o no ???

  49. abc ha detto:

    grazie maja, molto gentile.

  50. marisa ha detto:

    @ GIAMPAOLO LONZAR – commento 50

    1) LINGUA COMUNE
    Vai a leggere il mio commento nr. 34 sulla lingua friulana comune.

    2)numero di dialetti della lingua friulana:

    tutti i dialetti friulani sono perfettamente comprensibili dai parlanti in friulano, indipendentemente dal luogo ove i parlanti sono nati (in Friuli). E ciò perchè i dialetti sono tutti uguali sotto il profilo della morfologia e della sintassi. Può cambiare un po’ la pronuncia o la cadenza ma restano ugualmente perfettamente comprensibili all’orecchio di qualsiasi friulano.

    Ci sono tre varianti fondamentali di friulano: 1) casa = cjasE 2) casa = cjasA 3) casa = cjasO
    La differenza è la vocale finale E – A – O

    La variante in “E” è la più parlata.

    La variante in “A” la trovi a “macchia
    di leopardo”. Si usa nel Cividalese, in qualche Comune della Carnia, a Spilimbergo.

    La variante in “O” è abbastanza rara. La trovi ad esempio in Carnia in Comune di Ovaro.

    A parte queste tre differenze fondamentali, direi che le piccole differenze fonetiche tra una località e l’altra sono moltissime.

    E qualsiasi friulano, dal modo in cui il suo interlocutore pronuncia le parole, è in grado di capire in quale angolo del Friuli questo vive.

  51. giampaolo lonzar ha detto:

    @52 MARISA – Molto gentile ,grazie!

  52. giampaolo lonzar ha detto:

    49 Maja – Notato che sei documentata ; ho trovato a Lubiana presso la Mladinska Knjiga Trubarjev antikvariat una ristampa del testo di Adami Bohorizh 1584( Adam Bohoric’)nella prefazione in Latino ,come usavano gli studiosi dell’epoca ,alla
    facciata 13 scrive: In inferiori Styria magna pars:Inde in specie dicti slavi ( vulgo BESJAKOS appellant),hanno attinenza con i bisiachi attuali ???

  53. maja (lit-nazi) ha detto:

    giampaolo

    tu mi sopravvaluti!
    non sono un filologo, ma se vuoi azzardo un’interpretazione.
    bohorič parla della stiria inferiore, cioè della štajerska, la zona con maribor, dove ancora oggi il cognome bezjak è molto diffuso.
    pare derivi dagli uscocchi (al pari di altri cognomi quali horvat, hrovat, hrovatin e altri).

  54. maja ha detto:

    (ignora il lit-nazi nel nick. non mi sono accorta che era rimasto lì.)

  55. Katja ha detto:

    figon. i protobisiachi te vol dir che iera slavi? uah uah uah

  56. giampaolo lonzar ha detto:

    @ 56 Maja – Grazie per l’input,potrebbe essere una strada percorribile visto che si riferisce al 1584, in 400 anni succede di tutto !!!

  57. maja ha detto:

    giampaolo

    se vuoi approfondire:

    http://www.sistory.si/publikacije/pdf/zcasopis/ZGODOVINSKI_CASOPIS_LETO_1992_LETNIK_46_STEVILKA_3.pdf

    (se inserisci bezjak (o bizjak), priimek, izvor nel motore di ricerca, trovi altra roba)

  58. Dragan ha detto:

    tutta roba utilissima.

  59. giampaolo lonzar ha detto:

    @ 61 MAJA – Grazie di nuovo. Ho dato un occhiata ma devo trovarmi tempo libero perche’ lo Sloveno lo mutuo tramite il Croato.

  60. maja ha detto:

    con il croato e gogol tranzlejt ce la puoi fare, giampaolo.

  61. giampaolo lonzar ha detto:

    @62 MAJA – Si lo so , ma e’ mio desiderio “to improve” lo sloveno, grz !!!

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