23 Febbraio 2011

Valle Grotari. Il WWF: “Il comune sta svendendo la sua principale ricchezza”

Il Wwf segnala alcuni errori grossolani contenuti nell’atto di richiesta di autorizzazione alla vendita e rilancia: “Il Comune di Marano sta svendendo la sua principale ricchezza, ciò che fa del suo territorio un ambiente unico in regione”.
La cementificazione di valle Grotari sta diventando davvero un’impresa ardua per il Comune di Marano: dopo la mobilitazione del popolo del web che, rispondendo ad un appello del Wwf del Friuli Venezia Giulia, ha tempestato le redazioni dei giornali e delle tv locali con centinaia di mail provenienti anche da fuori regione e dall’estero, ora si scopre che l’atto di richiesta di autorizzazione alla vendita contiene un bel pasticcio.
Leggendo infatti con attenzione la delibera del Consiglio e mettendola a confronto con la perizia del tecnico, si nota che ci si è dimenticati di mettere in vendita ben 3 mappali che fanno parte della valle da pesca e ne è stato invece aggiunto uno che non c’entra niente.
Un errore grossolano a cui l’Amministrazione Comunale cercherà in qualche modo di porre rimedio ma che non è certamente di buon auspicio come primo atto di un iter che – tra pareri VIA, VAS, obblighi di compensazioni, autorizzazioni commissariali, bandi di vendita ecc – si preannuncia tutt’altro che semplice. “Soprattutto considerando – avverte il Wwf – che non ce ne staremo a guardare e vigileremo su tutti gli atti e le procedure da qui in poi”.
L’associazione è pronta infatti a mettere in campo ogni azione utile a contrastare la trasformazione in porto turistico di quella che è a tutti gli effetti un’area unica in regione. “Il sindaco Cepile – spiega il Wwf – può ostinarsi a ripetere che a Marano ci sono già mille e passa ettari di zone tutelate ma non tiene assolutamente conto delle differenze ambientali esistenti tra habitat e tra specie. Non tutti gli habitat hanno lo stesso valore biologico e non tutti gli habitat sono inseriti nelle zone di protezione: e questo è il caso dei canneti estesi e tranquilli, come Valle Grotari, ove nidificano ben 30 specie di uccelli e ci sono voluti ben 30 anni affinché questo possa accadere, che quindi devono essere valorizzati e tutelati”.
“Anche l’ipotesi di edificare di meno – continua l’associazione – è inaccettabile: una volta interdetta la possibilità agli uccelli di riprodursi, che siano 100mila metri cubi o siano 10mila, sarà stato distrutto completamente l’ecosistema. Anche l’area verde ipotizzata (con terrapieni e vegetazione ruderale e sin antropica che si può trovare e realizzare ovunque) non sarebbe altro che una banalizzazione di quell’ambiente unico”.
“Noi – chiosa il Wwf – non siamo per bloccare lo sviluppo tout court: siamo a favore di un progetto culturale e ambientale definito e contrari invece ad uno sviluppo illimitato, alla crescita del consumo di suolo analogo a quello dei tumori, delle metastasi che crescono senza possibilità di arrestarsi. Marano ha l’opportunità di uno sviluppo anche culturale: se però si “mangia” le sue ricchezze naturalistiche, che sono uniche (perché di barche se ne trovano dappertutto, di così tante specie di uccelli concentrate in un territorio così ridotto no), perde un’occasione molto più importante di quella rappresentata dalla banale realizzazione di un porto come ce ne sono tanti e ovunque”.
E per sensibilizzare la cittadinanza sulle straordinarie ricchezze dell’ex-valle da pesca, destinate a scomparire se il progetto del Comune andasse in porto, venerdì 25 febbraio alle ore 20 si svolgerà alla pescheria vecchia di Marano Lagunare un incontro pubblico dal titolo “Le meraviglie di Grotari e della laguna”. Parteciperanno con un’ampia documentazione, fotografica e non, Giulia Filippo, consigliere comunale di minoranza, Paolo Utmar, ornitologo, e Roberto Pizzutti, presidente della sezione regionale del Wwf.

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1 commenti a Valle Grotari. Il WWF: “Il comune sta svendendo la sua principale ricchezza”

  1. chiara ha detto:

    conservare e conservare. per me allo stato attuale, dovrebbe essere un diktat per il futuro, se abbiamo a cuore il futuro…segnalo anche

    http://eventi.regione.fvg.it/Portale/dettaglioEvento.asp?evento=1481

    per capire, in futuro, l’uso previsto delle risorse a seguito studi fatti.

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