7 Novembre 2007

Chiude una linea dell’inceneritore di Trieste: allarme-rifiuti nell’Isontino

"Ci si rende conto della situazione di emergenza che sta investendo la provincia di Gorizia a causa dell’esaurimento ormai prossimo della capienza della discarica di Pecol dei Lupi? Dove getteremo i rifiuti della provincia di Gorizia nei prossimi tre anni?". Sono le domande poste dal consigliere regionale di An, Adriano Ritossa, in un’interrogazione alla giunta regionale.
Ritossa fa notare che la discarica è già in esaurimento e che, inoltre, l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Trieste andrà in manutenzione per una linea di incenerimento, e quindi per una trentina…

di giorni solo il "secco" raccolto nella provincia di Gorizia potrà essere inviato a Trieste. Tutto il sovvallo (la componente di scarto destinata direttamente al conferimento in discarica), invece, andrà nella discarica di Pecol.
A novembre arriveranno poi 50-60 tonnellate di alghe da Grado, visto che l’amministrazione comunale, con una variazione di bilancio, ha trovato le risorse finanziarie atte a coprire il costo dello smaltimento.

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5 commenti a Chiude una linea dell’inceneritore di Trieste: allarme-rifiuti nell’Isontino

  1. grillo parlante ha detto:

    Mi pare che da sempre l’attuale amministrazione provinciale stia proclamando il NO a qualsiasi nuova discarica o impianto di smaltimento rifiuti nella Provincia di Gorizia e vorrebbe puntare, pittuosto, a degli accordi per portare i rifiuti fuori provincia o addirittura in Slovenia. Ma perchè non dicono anche che questa scelta comporta costi maggiori per tutti i cittadini? perchè non ci dicono che l’aumento della tassa sui rifiuti è dovuta anche a questo? ….non si potrebbe piuttosto pensare per il futuro ad un nuovo impianto per smaltire i nostri rifiuti in casa senza doverli portare a Trieste? Siamo una piccola provincia e, con la raccolta differenzata, stiamo riducendo di molto i materiali da inviare a discarica: non servirebbe un impianto gigantesco.

  2. ale ha detto:

    basterebbe riaprire quello esistente di savogna…….

  3. Alessio ha detto:

    …dopo averlo adeguato ai parametri di legge, cosa che forse renderebbe più economico costruirne uno nuovo.

  4. Alessio ha detto:

    Ad ogni modo, per sgomberare il campo da equivoci, la decisione di chiudere l’inceneritore affonda le radici almeno fino agli ultimi anni novanta quando non si stanziarono le risorse per gli interventi sull’impianto. Questa cosa fu recepita già dal piano regionale dei rifiuti del 2001 che prevedeva già una provincia di Gorizia priva di inceneritori con il conferimento dei propri rifiuti a quello di Trieste, la realizzazione dei due impianti di selezione e compostaggio di Moraro e l’incentivo alla raccolta differenziata.

  5. claudio ha detto:

    Trieste ha un inceneritore sovradimensionato, tanto più che in Provincia di Trieste la differenziata è al 21%! Per il futuro l’inc. di Trieste basta e avanza anche per la Provincia di Gorizia. Per riaprire l’inceneritore di Savogna (con quali costi, da scaricare tutti sulle nostre bollette) sarebbe corretto almeno fare un referendum in quel Comune!
    Meglio spingere al massimo la differenziata, è la soluzione più economica!
    Spero che Gherghetta non faccia sciocchezze…

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