10 Ottobre 2011

Moretton: “Tondo vuole chiudere la stazione forestale di San Dorligo e il Centro didattico di Basovizza”

L’assessorato regionale alle Risorse agricole sarebbe intenzionato a cancellare cinque stazioni forestali, di cui quattro con competenza su territori montani ed aree Parco, due nella Provincia di Pordenone e, ancora, il Centro didattico di Basovizza.

A lanciare un nuovo allarme è il consigliere regionale del Pd, Gianfranco Moretton. “Se ciò accadesse, sono facilmente immaginabili i conseguenti effetti negativi sui servizi istituzionali forniti dal Corpo forestale, creando un ulteriore pesante distacco tra la Regione e i cittadini dei già fragili territori montani”.

“La proposta di chiusura delle Stazioni forestali di Comeglians, Resia, Meduno, Claut e San Dorligo, del Noava e del Centro didattico Naturalistico ed Ambientale di Basovizza, realizzato solamente qualche anno fa, dove la Regione ha investito 2,5 milioni di euro di fondi comunitari, sarebbe – sottolinea Moretton – un gesto inqualificabile che ancora una volta andrebbe a scapito degli interessi delle popolazioni delle zone montane”.

Conclude l’esponente del Pd: “Crediamo che se questa iniziativa dovesse andare a compimento genererà un forte scontento nell’opinione pubblica che, tra l’altro, non capirebbe la ragione per cui prima si spendono molti denari per realizzare e completare queste strutture per poi, subito dopo, chiuderle! E, ancor di più, ci chiediamo quale possa essere la reazione dei cittadini se questi venissero a sapere che la motivazione del provvedimento ha come intento quello successivo di aprire sei nuovi servizi per accontentare altrettante figure di coordinamento, la cui gestione potrebbe essere assegnata con assoluta discrezionalità e senza merito, magari per ragioni elettorali”.

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41 commenti a Moretton: “Tondo vuole chiudere la stazione forestale di San Dorligo e il Centro didattico di Basovizza”

  1. Paolo Geri ha detto:

    Prima l’ interrogazione di Kocijancic, adesso la dichiarazione di Moretton. Sorge il dubbio che ci sia qualcosa di vero.

  2. Dag ha detto:

    Messa così ha più senso.
    Messa come l’aveva messa Kocijancic (si chiude a Basovizza per aprire a Udine), molto meno.
    Personalmente mi sono stufato di questi politici che taglia sempre agli altri e mai a loro stessi!!

  3. marisa ha detto:

    Questa volta mi pare che il Messaggero Veneto di Udine, informi decisamente meglio del IL PICCOLO, che pare farne un problema di “campanile” (i Furlani ne porta via tutto !):

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/10/10/news/regione-via-ad-altri-tagli-chiudono-5-stazioni-forestali-1.1035108

    Non c’entra proprio nulla il nuovo piccolo orto botanico che verrà creato all’interno del parco monumentale storico annesso all’Ente Fiera di udine (Comune di Martignacco e Udine) e di cui è prevista una ristrutturazione dopo 60 anni di degrado.

    Il problema è “altro” e viene ben spiegato nell’articolo del MV.

  4. JACOPO ha detto:

    quoto Marisa..!!!Ma nel dubbio son d’accordo di portare via tutto ai triestini in favore di Gorizia e Udine..!!Mandi fruts!

  5. maja ha detto:

    al centro di bazovica c’è una gigantografia di mio nonno.
    giuro che se vi prendete pure quella, vado a riprendermela a casa di jacopo e marisa al grido di “Kras je naš!” con la titovka di cachemire in testa e tutto l’outfit al completo.

  6. chinaski ha detto:

    @maja

    per oliare il mitra ti consiglio il bianchera del breg. e mi raccomando, sul grilletto ci va l’ indice, non l’ anulare.

  7. maja ha detto:

    chinaski

    grazie, tu sì che sei una sicurezza.
    vieni con me, vero? capisci che non posso lasciarlo in mano ai lanfur, in italja, tra i forešti.

    non ti preoccupare: per le esercitazioni di pronuncia se bechemo prima e lojze me ga za promesso che ne stira lù le titovke.

  8. chinaski ha detto:

    jaz sem na voljo, maja (come vado? sto bluffando, ma prima o poi mi ci metto sul serio, promesso)

  9. maja ha detto:

    stranamente il traditore di gogol questa volta ci ha preso, ma se mi dai una mano a recuperare il nonno, ti faccio volentieri da insegnante.
    c’è un ma, però: per par condicio dopo di toccano pure le lezioni di friulano con marisa.

  10. piero vis'ciada ha detto:

    ma i furlani… ghe porterà via anche l’orto de EMM ?

  11. maja ha detto:

    no, piero, a lui ghe lo nazionalizerà i comunisti de là. i disi che i vanza ancora riparazioni de guera.

  12. chinaski ha detto:

    maja, non starai mica proponendo uno scambio di ostaggi? tuo nonno in cambio di chinaski.

    mi fai un po’ di moine, dai su, chinaskuccio, vai a udine a recuperarmi il nonnino, e poi trakkete! mi ritrovo chiuso in una cantina buia e umida, con marisa che passa una volta al giorno a portarmi una gamella di frico.

  13. maja ha detto:

    non farla così tragica, dragi činaskič.
    quando avrai imparato a favelar, mando kocijančič a liberarti.
    segnati la parola d’ordine: smrt brovadi, svoboda joti.

  14. Paolo Geri ha detto:

    Dalla lettura combinata delle notizie si capisce che il centro di Basovizza chiude, ma non viene trasferito a Udine. Quello che non si capisce è a chi passano le sue competense e che cosa succede dei dipendenti ?
    Sicuramente competenze e dipendenti non rimangono a Trieste se il centro chiude. E allora è troppo chiedere di sapere dove vanno a finire ?

    Per capire che centro si chiude questo è il
    testo tratto direttamente dal sito della Regione.

    “Nell’ambito dell’Obiettivo 2 la Regione ha voluto ristrutturare il Centro didattico naturalistico dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trieste e Gorizia, situato a Basovizza, nel Carso triestino.
    È un edificio storico, in quanto il vivaio nasceva a metà dell’Ottocento come centro operativo del rimboschimento carsico che ha visto la piantagione di decine di milioni di piantine su tutto il territorio. Da circa un decennio la struttura funge con il personale del Corpo forestale regionale da centro di educazione ambientale per le scuole, inserita nelle reti educative della Regione e del Ministero dell’Ambiente.

    La ristrutturazione dell’edificio ha riservato particolare attenzione al dettaglio costruttivo ed è stato scelto, come elemento di innovazione, l’utilizzo di alcuni criteri di bioedilizia (geotermia, tetto verde, impianto energetico fotovoltaico). La progettazione degli interni del Centro è stata “ centro-centrica”, ovvero è stata mirata nel fare della struttura un focal point di attenzione e di promozione di iniziative sul territorio.
    Perciò è stata scelta una logica di divulgazione e sensibilizzazione, più che di specificità scientifica, rivolta al grande pubblico per spostare il target da quello unicamente scolastico a quello misto turisti e studenti. Sono state scelte tutte quelle soluzioni che hanno favorito la familiarità dell’ambiente ed il comfort. La divulgazione scientifica più specifica (per addetti ai lavori) utilizzerà finestre di approfondimento (dai supporti multimediali alle pubblicazioni).

    Nella scelta delle tematiche da esprimere si è deciso di sacrificare una parte didattico espositiva a vantaggio di una più sperimentale, che oltre ad aumentare il livello di innovazione del Centro possa anche manifestare effetti positivi. Le mostre interattive interne si concentrano sull’illustrazione del Carso classico che è quel vasto territorio composto da rocce carbonatiche (calcari e dolomie) che si trova alle spalle della città di Trieste, ricco di particolari fenomeni geomorfologici superficiali, come doline, campi solcati, grize, scannellature, fori ed ipogei, come grotte, gallerie e pozzi.

    Non collegata al variegato percorso espositivo è la sala didattica. Si tratta di un ambiente polifunzionale, nel quale il visitatore singolo può accedere in qualsiasi momento trovando testi da consultare in una grande libreria a parete, pannelli di approfondimento e una parete concava di sfondo con un panorama di un prato fiorito sulla quale scorre una proiezione di foto.
    Lo stesso sfondo farà da cornice ai conferenzieri per eventi che si potranno organizzare nella sala. In alcune nicchie ricavate tra i montanti di un grande mobile si potranno osservare degli spaccati illustranti le tecnologie infrastrutturali alternative della bioarchitettura o soluzioni per il risparmio energetico. Gestiti dagli operatori del CDN, gruppi di giovani in età scolare o piccoli gruppi di adulti, potranno godere di una grande sala per partecipare ad attività altamente interattive proposte nei programmi di Educazione Ambientale del CDN.

    L’attività del Centro viene organizzata e gestita da personale specializzato.
    Al suo attivo ha la realizzazione di specifici progetti didattici per le scuole di vario grado italiane e slovene, la realizzazione di un sentiero naturalistico attrezzato ad alta tecnologia per i non vedenti, la pubblicazione di diverso materiale informativo e la partecipazione a numerosi eventi fieristici del settore.
    Collabora attivamente con l’Università di Trieste (Facoltà di geologia e Facoltà di botanica), e con il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste.

  15. Milost ha detto:

    Marisa. Cosa ti avevo detto nella precedente discussione : “No xe un problema de spostar le piante e le aiuole, xe un problema di modifiche gestionali, per cui il Centro de Basovizza perdi le sue competenze, trasferite a Udine in altri ambiti gerarchici ma sempre nell’ambito della direzione agricoltura”

  16. marisa ha detto:

    MILOST, ti faccio notare che stai confondendo Udine con gli assessorati regionali!

    Ammesso e non concesso che le competenze su l’orto botanico di Basovizza vengano poste in capo alla REGIONE (prenditi ben nota di questo nome: R E G I O N E !), cosa c’entra il Comune di Udine e il piccolo orto botanico che verrà creato all’interno del ristrutturando Parco storico monumentale dell’Ente Fiera di Udine? Non c’entrano assolutamente nulla!

    E con l’Ente Regione che dovete fare i conti e protestare…

    Se poi ti riferisci al fatto che a Udine ha sede un UNICO assessorato – quello dell’Agricoltura – , scusa ma quanti Assessorati regionali ci sono a Trieste? TUTTI gli altri. Il che significa, seguendo il tuo ragionamento, che Trieste ha fatto l’asse piglia tutto e al Friuli non ha lasciato nulla, salvo l’agricoltura (che a Trieste non esiste…)!

  17. chinaski ha detto:

    maja, dighe a kocijančič de moverse, vara in che casin che te me ga fica’: son fini’ in man dei lanfur.

    http://www.youtube.com/watch?v=bbEODfwszIY#t=0m36s

    (te dira’: modestin el mulo chinaski, ‘desso se credi de esser steve mcqueen, bla, bla, bla, ma giuro che in una cella buia son spuda’ de steve mcqueen)

  18. maja ha detto:

    ma no, činaskec, se nianca el diavolo no xe cussì nero come che i lo pitura, figuremose i lanfur:

    http://www.youtube.com/watch?v=34ag4nkSh7Q

  19. chinaski ha detto:

    in efeti, pero’ i podessi sempre sperar in un colpo del cul:

    http://www.youtube.com/watch?v=uYMuJDajujc

  20. maja ha detto:

    Come se disi “Oh, dear, this is most terribly complicated!” in lanfur?
    No ie la fa, dei, tropo chic.
    (Però me piaseria veder marisa tuta impomatada e imparucada co l’alabardina in man. lol!)

  21. Tergestin ha detto:

    “QUESTO E’ IL TIPICO SCHIAFFO AL FRIULI DALLE LOBBY TRIESTINE, E’ ORA DI FINIRLA!”

    “Signora, la podessi smontar zo’ dala tola e ordinar de magnar come tuti o ciamo la guardia medica?”

  22. Dag ha detto:

    Dai Marisa, mi sembra giusto lasciare la maggior parte degli uffici regionali a Trieste. Non tanto perché sia una cosa intelligente mettere gli uffici nel punto più periferico di tutto il territorio regionale, quanto perché altrimenti che lavoro potrebbero fare, vicino a casa, quelli che vivono a Trieste? Togli quello e rimane ben poco. Ci vuole un po’ di solidarietà, orco, han tolto il trattino dal nome di questa regione, diamo il buon esempio a quelli che si lamentano sempre perché “i lanfur i ne ga rubado tuto” :)))

  23. Tergestin ha detto:

    Tranquillo Dag i nostri muli i emigra con una media de 3.000 all’anno circa e se no fossi per i stranieri fossimo za’ ciavadi col calo demografico. Ma te vedara’ che tra un poco quela bruta e corrotta cita’ la andara’ a remengo del tuto e restera’ solo che veci pensionai che speta che seri i supermarket per cior roba scaduda visto che no i ga pila per magnar e muli imbriaghi e disoccupai. Ghe stemo rivando, no semo ancora al default, ma de ‘sto passo se prospetta un novo 1954.

    Anzi no, restera’ i politici, i papaveroni dele varie associazioni e tuta quela gente la’ che sara’ i pochi sgai a magnar fete de torta.

    Pero’ no xe un mal che no xe un ben: noi torneremo a imbriagarse e a ciavar in giro per el globo (te sa semo gente de mondo, noi) e finalmente voi cugini ve fare’ una sana ridada. Ghe vol ogni tanto no?

  24. Alessio ha detto:

    E smantellano il NOAVA. Ricordate la storia delle intercettazioni ai politici regionali su delega della procura? Gli bruciava, ah se gli bruciava…

  25. Milost ha detto:

    Marisa, il Comune di Udine non c’entra niente, non l’ho mai detto. Certo che tengo presente la REGIONE, l’ho ben scritto che sono manovre interne all’ente, ma te legi quel che scrivi i altri, o no?

  26. federer ha detto:

    Quando non si taglia, politici ladroni, quando si taglia apriti cielo! ecco venire fuori i soliti interessi di pochi.

    Ecco perchè saremo sempre un paese inconcludente

    Abbiano quelli di oggi l’austera coscienza del grave e glorioso compito a loro affidato, sappia ogni comandante, sappia ogni soldato qual è questo sacro dovere: lottare, vincere, non retrocedere di un passo. Noi siamo inflessibilmente decisi: sulle nuove posizioni raggiunte, dal Piave allo Stelvio, si difende l’onore e la vita d’Italia. Sappia ogni combattente qual è il grido e il comando che viene dalla coscienza di tutto il popolo italiano: morire non ripiegare!”. (Cadorna)

  27. bonalama ha detto:

    il general cadorna ha scritto alla regina…. se vuol veder trieste la guardi in cartolina, bombe a man carezze col pungal!! Se qc si tagli si taglino i benefits dei politici, le circoscrizioni, si accorpino i comuni si eliminino le province, si integrino le due università e si smetta di fare rotonde!

  28. chinaski ha detto:

    orca, per serar el centro didattico de bazovica i mandera’ cadorna. xe roba seria, alora.

    join the K.R.A.

    KRAŠKA RADIKALŠIKNA ARMIJA

  29. maja ha detto:

    chinaski, e cosa noi due no semo za pronti con le titovke e tuto?

    (però se lo chiudono veramente è un gran peccato.)

  30. chinaski ha detto:

    maja

    (si’, sarebbe veramente un peccato. e non e’ una questione di campanilismo. un po’ alla volta ci stanno cavando tutte le cose che ci appartengono come bene comune, e lo stanno facendo un po’ dappertutto. liberisti col culo degli altri)

  31. maja ha detto:

    però questa volta il campanilismo ci sta.
    non per altro, ma perchè il carso c’è solo qua.

  32. chinaski ha detto:

    maja

    d’accordo, qui c’e’ anche una questione di accanimento contro una struttura in particolare, e secondo me c’e’ anche una volonta’ di togliere qualcosa proprio alla comunita’ carsolina. io che sono sostanzialmente uno spiantato, capisco molto bene quanto sia importante per te che in quel centro ci sia la foto di tuo nonno.

    pero’ volevo dire che se metti questa cosa in relazione ai tagli che vengono fatti alle riserve naturali un po’ in tutta italia (dove ci sono altri centri didattici con le foto dei nonni di altre maje come te) si forma un mosaico ancora piu’ triste.

  33. Kat ha detto:

    el centro forestale della glinščica iera famoso x i festini

  34. capitano ha detto:

    #33 te vol veder che il castello de boranera iera …un centro forestale?

  35. Kat ha detto:

    paul esser

  36. Kat ha detto:

    capitano walt whitman fossi fiero de ti

  37. maja ha detto:

    chinaski

    ho capito quello che volevi dire: ci stanno togliendo tutto, senza darci nulla in cambio.
    (il brutto è che ormai ci siamo rassegnati e accettiamo tutto come se fosse inevitabile. )

    quello che volevo dire io, invece, è che la contrapposizione udine-trieste in questo caso mi sembra ancora più insensata del solito.
    si tratta di una struttura che si occupa di un territorio unico in regione e che per di più funziona bene. se la chiudono, sarà una perdita per tutti, non solo per i carsolini e i triestini.

    (sulla foto di mio nonno più che altro scherzavo. in fondo si tratta solo di un contandino di mezza età che sospinge un aratro, mica di un luminare della scienza. :))

  38. chinaski ha detto:

    @maja

    sicuramente sara’ una perdita per tutti. e’ proprio questo, che molti non capiscono.

    (sui nonni dico sul serio. di mia nonna, che faceva la sarta, ho solo una foto: insieme a mia sorella vestita da streghetta, scattata un carnevale di trent’anni fa. 🙂 )

  39. maja ha detto:

    (chinaski, non dirlo a me. sono talmente legata a questi luoghi e a chi qui mi ha preceduta che mi sto sulle balle da sola.)

  40. maja ha detto:

    marisa,

    abbiamo capito che non chiudono solo il centro di bazovica (che comunque non è solo una stazione forestale, ma un centro didattico).

    non ti preoccupare: sappiamo che chiudono anche alcune stazioni lì da voi.
    che tu ci creda o no, lo riportano anche i giornali di trieste.

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