23 Marzo 2011

La Rosa di Gorizia diventa marchio registrato. E attende un programma di valorizzazione

Rosa di Gorizia? Molto più facile trovare in commercio il radicchio di Treviso o il suo “cugino” di Castelfranco. Anche nella patria del radicchio goriziano per eccellenza.

Le ragioni stanno tutte nella produzione limitata e nella ancora più ristretta promozione, anche se negli ultimi mesi qualcosa si sta muovendo sul fronte della valorizzazione dei prodotti tipici locali.

Ma è ancora troppo poco secondo l’imprenditore goriziano Massimo Santinelli, che lancia un appello a produttori, ristoratori e commercianti cittadini. In virtù del fatto che ora la Rosa di Gorizia è un marchio registrato, al riparo da eventuali tentativi di accaparrarsi la specialità goriziana. “Penso a una manifestazione di più giorni dedicata a questo prodotto – spiega Santinelli – ma partendo dal presupposto che c’è bisogno di un’ampia partecipazione e convergenza sull’obiettivo da raggiungere, quella di creare un prodotto conosciuto, richiesto, apprezzato”. E a confermare che la Rosa di Gorizia non è destinato a trasformarsi soltanto in un prodotto d’élite è – tanto per citare un esempio – la novità della pizza al radicchio goriziano ideata dal pizzaiolo Antonio Ferraro della pizzeria Al Lampione.

In attesa della stagione invernale, nel corso della quale la Rosa di Gorizia viene prodotta, Santinelli lancia l’appello: “Uniamo le forze per creare un evento che possa finalmente valorizzare le nostre produzioni”.

Tag: , , .

23 commenti a La Rosa di Gorizia diventa marchio registrato. E attende un programma di valorizzazione

  1. era ha detto:

    Ma si trova da comperare?

  2. Antonio ha detto:

    Dall’articolo mi sembra di capire che si tratti di un “marchio registrato” e non una DOP. Ma che tipo di marchio registrato è? Nazionale, Comunitario o Internazionale?
    Quindi sarebbe protetto solo il nome “Rosa di Gorizia” e si lascerebbe libero l’uso di nomi quali: radicchio di Gorizia, radicchio di Salcano, radicchio goriziano?
    Scusate ma sono un po’ lacunoso sull’argomento e chiedo lumi.

  3. Liliana Mlakar ha detto:

    avevo sentito da una vecchia contadina di San Rocco che la Rosa di Gorizia è un tipico radicchio invernale dal colore rosso intenso
    e con veriegature rosate. Viene seminato nella tarda primavera nel campo e le piante lasciate fino alle prime brinate. A quel punto vengono sradicate ed a mazzi portate a riparo, un tempo nelle stalle, coperte con paglia ed inizia quindi la crescita del cuore. Durante l’inverno le singole piante, ripulite delle foglie rovinate e delle radici, sono pronte per essere consumate.

  4. Liliana Mlakar ha detto:

    Marchio registrato significa che il nome è stato registrato presso l’Ufficio marchi e brevetti, quindi nessun altro può farne uso!

  5. cla ha detto:

    @Era: so che lo trovi all’alimentari, in piazza a San Rocco.

  6. viceversa ha detto:

    credo che forse al mercà coverto in via Boccaccio se rivi trovarlo ancora; no so chi chel podria gaverlo; sicuramente a San Roco qualchedun lo coltiva ancora. L’ultimo che mi me ricordo che lo coltivava iera una figura storica dela Gorizia che no xè più: Bruno Cumar bonanima…

  7. Milost ha detto:

    La stagione è finita, si trova qualche cassettina di canarino. Comunque, cari produttori, riconoscendo che dietro ogni elegantissimo ciuffetto c’è un lavoro pazzesco, tenete conto che il prezzo al consumatore è esorbitante, molto più caro del Treviso e del Cstelfranco. Quindi chi deve mettere in tavola due volte al giorno enormi terrine di verdura per famiglie erbivore ci pensa su due volte…il target del consumo di quetso prodotto dunque è tutt’altro che popolare.

  8. Bonini Francesco ha detto:

    Buona sera.

    Sono un giovane agricoltore biologico che da tre anni produce rosa di Gorizia e ha la fortuna di avere tra le mani un vecchio ceppo di cui si riproduce le sementi.Vi do la mia totale disponibilità, contattatemi pure via e-mail.

  9. Bonini Francesco ha detto:

    P.S. : caro Milost, penso che se provassi cosa vuol dire perdere intere serate a pulire sementi di radicchio, senza contare tutto il lavoro che necessita la forzatura in trincea e la toelettatura(scarto medio superiore al 60%), troveresti più che adeguato il prezzo.

  10. isabella ha detto:

    Infatti Milost non critica il prezzo, dice solo che è improponibile portare in tavola terrine di rosa per 4 persone.
    E’ quasi un prodotto per estimatori.

  11. Federico Portelli ha detto:

    … Massimo, prendi contatto con l’Istituto Agrario di Gradisca…
    Hanno fatto un gran lavoro, due anni fa, sulla rosa di Gorizia (compreso convegno con tecnico dell’ERSA molto preparato sull’argomento che ha approfondito con competenza la questione marchio, target consumatori, fattibilità promozione ecc). Naturalmente il comune era assente, ma questo è un altro discorso.
    In bocca al lupo.

  12. michela ha detto:

    Io, o meglio mio marito, sarebbe interessato ai semini. come faccio per contattare il signor bonini? Grazie! 😉

  13. Ciao ha detto:

    Grande prodotto . Ora si trova anche da godina in via cappuccini. Il Prezzo è alto ma la qualità pure. Dai 15 ai 17€ al kg .

  14. Ciao ha detto:

    Grande prodotto . Ora si trova anche da godina in via cappuccini. Il Prezzo è alto ma la qualità pure. Dai 15 ai 17€ al kg . @ portelli. Forse non ti sei accorto che il comune è stato il primo chiedere la dop di questo prodotto. E ha fatto anche delle serate con i ristoranti goriziani. Io sono stato alla Luna. I
    Passato nulla…quindi cosa hai da dire? Forse la tua amministrazione ha tutelato la verza di sant’andrea…É dop pure quella?

  15. massimo santinelli ha detto:

    la registrazione del marchio ( che ho effettuato alla camera di commercio di Udine)è stata ed è una tutela del nostro prodotto SENZA SCOPI SPECULATIVI.
    Se non l’avessi fatto, il nome sarebbe stato in mano a chiunque con il rischio di trovarci un prodotto completamente diverso da quello che i nostri agricoltori stanno facendo da molti anni. Il mio Stupore e rammarico parte da una domanda: “come mai nessuno non ha mai pensato di tutelare uno dei prodotti di rappresentativi del nostro territorio? e qui i potrebbe aprire un dibattito dalle mille risposte.
    Vero è che il prodotto come dice Bonini ha unn costo di manodopera elevato ed una scarsa resa, Per tanto posso rassicurarvi che il prezzo ( se pur elevato) è corretto,per chi produce e sbilanciato per chi o rivende.
    anche i funghi porcini o i tartufi ( sempre prodotti stagionali) hanno un prezzo elevato e la rosa di Gorzia può essere a paragonata a questi due alimenti.
    La cosa fondamentale è dare al prodotto il giusto VALORE, attraverso la qualità, una buona operazione di marketing e sostegno,che porti il pregiato prodotto nei ristoranti più famosi in tutto il mondo.Questo è possibile anche p erchè il nostro radicchio ha una durata di 10 giorni se è bene conservato, per tanto può essere distribuito anche a distanze notevoli.
    Sul discorso della scarsa produttività,sono d’accordo ma è anche vero che nella zona di montesanto ci sono molti appezzamenti di trra (non edificabili dal nuovo piano regolatore) incolti.

  16. Lauro ha detto:

    Buona notizia questa della registrazione!
    Avevo appena sentito che dei produttori veneti del radicchio di treviso si stavano interessando a questo nostro prodotto. E quelli, dal radicchio al prosecco, sanno davvero come si fanno le cose, e le fanno.
    Allora complimenti per l’idea e speriamo in prossimi sviluppi.

  17. Federico Portelli ha detto:

    “Ciao”, che problemi hai, scusa?
    Sto solo dicendo due fatti.
    Primo fatto. Due anni fa è stato fatto un convegno tecnico-economico con i fiocchi, organizzato da chi ha strutture e tecnologia per fare ricerca. Alla conclusione della ricerca (durata mesi) è stato organizzato un bel interessante convegno.
    Secondo fatto. Nessuno del comune era presente (secondo me neppure sapevano che c’era stata questa sperimentazione a Gradisca…).

    Non ho aggiunto nessun commento (che lascio ai lettori). Ho solo raccontato i fatti. E consigliato a Massimo, che ha lanciato il post, di mettersi in contatto con chi ha competenze per dargli una mano (Ist. Agrario di Gradisca, ERSA, ecc). Aggingo solo che al convegno veniva espressamente indicato che la DOP non era l’unica modalità di tutela/valorizzazione percorribile.
    Aggiungo che a Buttrio – al Parco – da anni mangio squisite ricette a base di Rosa di Gorizia. Bene che pure a Gorizia i ristoratori si sveglino.
    Quanto alla Luna, gran locale ed ottimo servizio… nonostante la polemica di “ciao”.

    Ciao.
    f

  18. piemontese ha detto:

    Portelli: ti scaldi sempre quando sei contraddetto? Mica è opportuno? Non mi pare che Ciao abbia fatto un granchè di critica. Tranquillo!

  19. ciccio ha detto:

    la giunta precedente ha valorizzato più volte la Rosa di Gorizia. Ad esempio con un volumetto denominato Radicchio di Gorizia e radicchi (autore Walter Filipputti) edito nel 2006 dove viene riportata la storia sia del “canarino” che della “rosa” di Gorizia oltre ad una serie di ricette dei ristoranti aderenti a “vie dei sapori”
    Inoltre il comune di Gorizia e il Consorzio turistico Gorizia e l’Isontino hanno portato la Rosa di Gorizia in Austria e più precisamente in un noto ristorante del centro di Vienna, dove quattro ristoratori di Gorizia e del Friuli Venezia Giulia hanno presentato un menù in cui la «rosa di Gorizia» è stata la protagonista (febbraio 2006)

  20. ciccio ha detto:

    Lo scopo della presentazione in Austria e anche in altri territori delle specialità goriziane (che comprendevano non solo la rosa di Gorizia) ma tutta una serie di prodotti alimentari aveva – per la precedente giunta – il duplice scopo di promuovere sia i prodotti goriziani sia il turismo anche attraverso le kermesse enogastronomiche che sono state realizzate già dal 2004 (vedi ad esempio calici di stelle, la festa di primavera, dolci giardini ecc.) e che come fiore all’occhiello aveva Gusti di Frontiera i sapori della Mitteleuropa proprio per caratterizzare e sottolineare la cucina goriziana quale fusione delle varie tradizioni dei popoli che si sono incontrati nel nostro territorio.

  21. Ciao ha detto:

    Cavolo!!!mi avete convinto! Le prossime elezioni voto per Brancati. Posso? Riesco?

  22. Federico Portelli ha detto:

    #Piemontese: non mi sembra affatto di essermi scaldato. Ho dato dei suggerimenti al Santinelli e riportato elementi utili alal causa… Non mi sembra neppure di esser stato contraddetto. Ho puntualizzato alcuni fatti (immagino) non noti al signor “ciao” (che resta un gran bel motorino).
    saluti a todos
    f

  23. Graziano Cappelletto ha detto:

    abito a preganziol di TV dove lo posso comperare grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *