27 Gennaio 2011

Il musical ‘Flashdance’ a Trieste: la passione che ti sorprende

Da ieri sera fino a domenica 6 febbraio è sul palco di Rossetti il divertente e curato musical “Flashdance”, che si qualifica per essere una produzione dal livello veramente eccellente per gli standard made in Italy. Il “Flashdance” che potete vedere al teatro in acquedotto sorprende sia per l’alta qualità vocale e espressiva di tutto il cast e, mi suggeriscono, anche dal punto di vista del ballo e delle coreografie lo spettacolo si merita un apprezzamento.

Il musical è tratto dall’omonimo film di Adrian Lyne del 1983, un classico degli anni ’80 centrato sull’epica americanista della cavalcata verso il successo della giovane Alex, che brama di diventare una ballerina. Lo spettacolo teatrale oltre a basarsi sulla memorabile colonna sonora, riprende la trama con un colpo di scena in più e aggiunge spessore al personaggio della protagonista.

Nel musical al Rossetti c’hanno emozionato i personaggi femminili principali, in particolare Giada D’Auria, l’interprete di Gloria, che è sia il nome del personaggio dentro il musical sia il nome della canzone scritta in italiano da Umberto Tozzi alla fine degli anni ’70 (Wikipedia). La canzone di Tozzi diventò famosa in America nella versione anglofona di Laura Branigan e tornò in Italia da hit con la versione Braningan, anche nelle sale cinematografiche grazie al film ‘Flashdance’ di Lyne in cui è incastonata. Ora le note di ‘Gloria’ sono nei teatri della pensiola col testo in italiano grazie a questo musical prodotto dalla filiale italiana di ‘Stage Entertainment’, una multinazionale europea del “live entertainment” con sede in Olanda che ha numeri del tipo € 600 milioni di euro di fatturato, 4 mila dipendenti, 30 teatri di proprietà, 40 spettacoli al giorno e 1 milione di spettatori ogni mese…

Qualche piccola critica del pubblico più colto in sala ha proprio toccato il repertorio delle canzoni, tutte cantate in italiano a dispetto del fatto che siamo più abituati alle loro versioni in inglese. Poco male: la storia di ‘Gloria’, racconta di come le nostre abitudini estetiche si adagino su certezze mal riposte, ovvero di come i nostri universi di gusto siano giusti o sbagliati molto sulla base della memoria sentimentale e poco sia su una critica razionale che su un apertura alla novità come la bellissima interpretazione di Giada D’Auria.

Curiosamente, infine, va sottolineato come il tratto etico fondamentale del musical sia il refrain: “take your passion and make it happen”, ovvero un pezzo delle strofe della canzone “What a Feeling”. L’idea di individuare con chiarezza ciò che ci fa star bene e perseguirlo fino in fondo come progetto di vita è ormai uno dei discorsi culturali emergenti: agenzie di coaching, sciamani, manager e intellettuali si affannano a ripeterci che è questa la strada per uscire dalla crisi delle nostre comunità e di noi come individui. Insomma vi consigliamo “Flashdance” non solo per due ore di intrattenimento pragmatico, puro e di livello ma anche perché interpreta lo zeitgeist del 2011.

Per approfondire:
il sito di Flashdance, il musical in italiano
la scheda dello spettacolo sul sito del Rossetti
– qua sotto il video ufficiale di presentazione dello spettacolo

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3 commenti a Il musical ‘Flashdance’ a Trieste: la passione che ti sorprende

  1. Elena ha detto:

    Noiosissimo, a tratti ridicolo.
    La protagonista poco credibile come ballerina.
    Deludente!

  2. santapazienza ha detto:

    forse sarò troppo esigente… ma sti musical all’italiana proprio non mi piacciono! Anche stavolta tantissimo fumo ma l’arrosto era insipido…. molto insipido. Trama stravolta, canzoncine e traduzioni improbabili, voci impastate sovrastate dall’eco, orchestrina midi, coreografie da saggio dell’oratorio.
    Della colonna sonoro originale hanno salvato appena 3 o 4 canzoni, il resto tutto reinventato di sana pianta in stile “Amici”. Prima di buttare 70 euro pensateci 2 volte!

  3. enrico maria milic ha detto:

    io mi sono divertito.
    le traduzioni non mi sembravano improbabili. l’audio in platea era buono.
    coreografie: non erano indimenticabili, ma erano comunque curate. ho visto molto molto peggio.
    la colonna sonora originale è stata preservata ma tradotta e su quella hanno aggiunto altre canzoni.
    onestamente non capisco molto queste critiche.
    certo, di musical al rossetti ne ho visti di migliori, ma questo non era affatto male. anzi!

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