E’ uscito ieri il nuovo numero della rivista Konrad, contenente al suo interno un nuovo inserto speciale dedicato al rigassificatore di Trieste, dopo quello già pubblicato in settembre.
La conferenza stampa di presentazione dell’inserto si svolgerà giovedì 3 giugno alle ore 11.30 presso la sede del WWF, in via Rittmeyer 6.
L’inserto sarà inoltre presentato con uno spettacolo domenica 6 giugno all’interno di BioEst, nel Parco di San Giovanni, alle 18, con ospite Massimo Sangermano del Pupkin Kabarett.
Su gentile concessione della redazione di Konrad, pubblichiamo uno degli articoli contenuti nell’inserto, che riguarda una soluzione alternativa innovativa e più sicura agli impianti di rigassificazione: navi capaci di rigassificare direttamente a bordo.
UNA SOLUZIONE INNOVATIVA E PIU’ SICURA
Compare all’orizzonte una nave da 150 mila metri cubi di GNL.
Ormeggia a 10-15 km dalla costa, sicollega a una boa sommersa a forma di torretta (still buoy) collocata sui fondali, che viene issata a bordo e inserita in un apposito incastro a prua o a poppa della nave per procedere alla rigassificazione. Un sistema di vaporizzazione del gas naturale liquido entra in funzione e il combustibile rigassificato, attraverso la boa viene introdotto nelle tubazioni della pipeline collegata alla rete di gasdotti a terra.
Nel giugno di quest’anno verrà consegnata alla Excelerate Energy la nona nave, della serie che rigassifica direttamente a bordo. Non è necessaria alcuna piattaforma al largo (vedi terminale al largo di Rovigo), tanto meno serve un impianto a terra con serbatoi di stoccaggio (come proposto a Zaule). Il tutto avviene lontano dalla costa. Gli unici impianti fissi sono le boe collocate sul fondo e la pipeline che porta il gas a riva. Il circuito di vaporizzazione della nave gasiera utilizza come vettore termico l’acqua marina, oppure può usare
un circuito chiuso con scambiatore di calore, che permette la trasformazione da GNL (liquido) a gas. Il funzionamento può anche essere misto: circuito chiuso e acqua di mare. La scelta dipende dalle condizioni ambientali (temperatura del mare, profondità dei fondali, etc.), in modo da limitare l’apporto di frigorie nell’ecosistema marino. Il circuito chiuso riceve il calore da una caldaia a gas naturale. Un sistema tecnologicamente avanzato di controllo e di abbattimento degli inquinanti (polveri e ossidi di azoto),
prodotte dalla combustione del gas naturale, minimizza l’impatto sull’aria.
Excelerate Energy è una società texana, in parternship con la belga Exmar, che opera ormai da anni in questo settore, soprattutto negli USA, dove esistono attualmente due siti di ancoraggio delle navi gasiere, uno al largo della Florida nel Golfo del Messico e l’altro, entrato in funzione all’inizio del 2010, al largo del New England. Sono in progetto soluzioni analoghe in sostituzione di progetti tradizionali on-shore e off-shore sulle coste USA, come i progetti Nettuno nella Baia di Massachusetts e Calypso al largo della Florida.
In Europa sono attualmente operativi un impianto in Inghilterra, a Teesport sul fiume Tees in prossimità di Middlesborough, e uno in Germania al largo di Wilhelmshaven, a nord di Essen.
Altre società, come Suez Energy e British Gas, si stanno attrezzando per la rigassificazione on board. Le navi sono costruite in Corea dalla Samsung Heavy Industries e dalla Daewoo Shipbuilding&Marine Engineering. La tecnologia delle still buoy è olandese. Questa tecnologia EBRV (Energy Bridge Regassification Vessel) permette di utilizzare navi di grandi dimensioni per fornire enormi volumi di GNL. Il tempo necessario per lo scarico è più lungo, rispetto a quello di una normale nave gasiera – varia da quattro a sei giorni – ma è possibile la dislocazione di più boe, per cui più navi contemporaneamente possono distribuire il gas a riva. E’ allo studio un affinamento della tecnologia di rigassificazione per rendere più rapido il processo, che dipende anche dalla capacità di assorbimento della rete a terra.
La tecnologia EBRV potrebbe essere l’unica risposta sensata, non solo rispetto al rigassificatore proposto da GasNatural a Zaule, ma anche a quello off-shore proposto da E.On: andrebbe ovviamente concordata con il governo sloveno la collocazione nel golfo del sistema di ricezione.
Una soluzione anche economicamente più vantaggiosa: un rigassificatore fisso costa da mezzo a un miliardo di euro, mentre per una nave della flotta EBRV l’investimento è, grosso modo, di 180 milioni di euro, più 40 milioni di euro per il sistema boe/gasdotto di collegamento.
Dopo aver scaricato, la nave che rigassifica a bordo si allontana e alla fine resta solo l’orizzonte.
gl’articoli sul piano regolatore di trieste sono scioccanti
cmq l’inserto del rigassificatore è detagliato e da un idea di cosa sono i rigassificatori, se poi fare le boe al largo è anche piu conveniente , non vedo perche non farle
…in effetti
http://www.excelerateenergy.com/
questa è la terza via…,
ma esiste anche la quarta…
Si tratta della cosiddetta opzione CNG (Compressed Natural Gas), ovvero la possibilità di trasportare gas compresso (220 bar) a bordo di navi speciali.
Si può leggere di più su
http://www.giornaleingegnere.it/libero.asp?id=100
IN OGNI CASO, VALE LA PENA (ANCHE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI), FARE QUALCHE APPROFONDIMENTO… CERTO CHE L’AREA DOVE E’ PREVISTO IL RIGASSIFICATORE TRIESTINO NON PUò ESSERE ABBANDONATA….
Aldo la zona rimarà abandonada come che xe abandona el porto vecio e el novo, solo de nome, casca a tochi!
la feriera co la farà serar rimarà un kugluf de ruzine marzo per deceni!!
el rigasifigador nel golfo de Trieste no se pol far. a zaule men che meno.
la penisola italica la xe cusì granda, e al sud servi più posti de lavor che a noi che semo primi in clasifica come tenor de vida e benessere.
l’idea de far dele boe a largo de Trieste xe non aplicabile per tre motivi come che la vedo mi deso: xe più pericolo che a riva per via del vento e corenti, le boe devi esser almeno a 50 km dela costa perchè xe comunque pericoloxo e no se vol sorprexe del tipo “ga perso el controlo” o “i sta dirotando la gasliera” e terzo xe comunque inquinante e fora dei oci chisa cosa che i podesi combinar. in sti casi vinzi la malafede.
per mi insister co sto polo energetico no se va de nisuna parte se no in remengo!!
Non son per le boe al largo e son contro i rigassificadori nel golfo de Trieste, ma come disi jacum le boe de questo tipo in America le vien usade al largo fin a 50km, e comunque le xe posizionade sotto acqua, cusì de permetter la navigazion quando no vien utilizzade…
“….andrebbe ovviamente concordata con il governo sloveno la collocazione nel golfo del sistema di ricezione…”
desso ghe domando a popovic xe posso andar a pisar
Ma basta con tute ste x ala c..o
La ics se la usa solo nel ‘xe’ vose del verbo esser, tempo presente, terza persona singolare.
Lui xe. Punto.
In tuti i altri casi va la esse normale.
gax
non capiso cosa i ga tanto co la slovenia
xlovenia