26 Luglio 2008

Con Maruška alla trattoria Bellariva, a Trieste: voto 7 meno

bellariva.jpgJustin ha una laurea in lingua e letteratura ceca e un altro Master in cultura cinese. Che nobilità: tutti e i due i titoli se li è sudati a Oxford. Ha scritto per tante importanti testate britanniche – ma il peggio l’ha toccato con uno storico quotidiano ora di proprietà di una famigerata multinazionale dell’altro emisfero. Mi racconta: “nel giornalismo inglese la qualità dei testi è diventata così scarsa che il più egocentrico dei revisori può modificare a suo piacimento il tuo pezzo gettando alle ortiche il senso della prosa e della notizia. Il controllo sulle notizie è enormemente delegato alle agenzie di stampa. Che sono null’altro che dei call-center…“.

Pechino, Praga, Belfast e mezzo mondo, sono il palcoscenico giornalistico che Justin ha abbandonato. Preferisce dedicarsi a tempo pieno a tutt’altro nella piccola azienda di famiglia nel Lancashire. E alla sua affascinante famiglia fatta da un’affermata intellettuale, l’antropologa Maruška, e dal biondino Tristan, sei anni, un’espressione furbetta e i cui due occhi chiari brillano già, eloquenti.

Justin pulisce il turbot, che altri non è che il nostro rombo, con la sobria perfezione di un cittadino del Litorale. Sarà che con Maruška si sono comprati una casa vecchia di quattrocento anni nella campagna dietro a Rovigno.

A lui e alla sua famiglia, il rombo gustato nella scenografica Trattoria Bellariva è piaciuto. Sarà stato un sincero godimento, un gentile riguardo, oppure il merito è stato addolcito dalla vista proposta ai nostri tavoli, adagiati su una delle più graziose spiagge triestine e a rimirare l’intero golfo? Per me il rombo era buono e si meritava un dignitoso 7.

Scevro di passioni estemporane per la location, la dolcezza per me più memorabile è stato l’ottimo tiramisù fatto in casa: voto 8.

Una vera delusione, invece, i pedoci (cozze) alla marinara: senza arte nè parte, voto 6.

Cocoli i sardoni in savòr ma niente di più. Sardoni rassegnati al loro destino, senza estro, fantasia, imprevedibilità. Sarà che da un piatto così trucido e tradizionale mi aspetto sempre dei gusti forti e esagerati. Sarà che son triestìn, sarà che al Bellariva devono anche adeguarsi ai gusti dei turisti non preparati a quello che, in potenza, è il miglior antipasto tipico dell’Adriatico: voto 7, ai sardoni del Bellariva.

Il vino della casa era troppo per ricordarmi il nome anche se i ricordi delle papille mi suggeriscono un tocai. Cocolo, anche lui. Voto 7.

La cameriera conversava quasi amabilmente in inglese coi miei commensali. Mi pare un distacco dalla solita Trieste: voto 8.

In quattro abbiamo pagato 110 €. Ooops. E’ che ho sbirciato il conto pagato da altri. Si capisce, l’ho fatto per i lettori di Bora.La…

  • Trattoria Bellariva, voto 7 meno e non per colpa, o merito, di Justin, Maruška e Tristan
  • Si raggiunge in auto dirigendosi da Trieste sulla strada costiera. A un certo punto, sulla sinistra c’è un segnale ‘Bellariva’. E si va giù, scendendo per la stradina che porta alla spiaggetta nota come “i Filtri”. E da là ci sono venti metri da fare a piedi, buoni anche per i pigri
  • Via A. Piccard, 44 Santa Croce. Trieste. Vedi Google Maps
  • Telefono: 040 224194
  • Qualche informazione in più su questa pagina web

    picard.jpg

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6 commenti a Con Maruška alla trattoria Bellariva, a Trieste: voto 7 meno

  1. arlon ha detto:

    Bon a saverse, che ogni tanto i ospiti internazionali capita..

  2. enrico maria milic ha detto:

    infatti sì…
    : )

  3. furlàn ha detto:

    travel.nytimes.com/2007/05/20/travel/20Bite.html?ex=1348372800&en=cc2adfc8a1d31bd3&ei=5124&partner=permalink&exprod=permalink

  4. giorgio zerbini ha detto:

    molto contento della loro ospitalita.
    Manco da vari anni e vorrei nuove notizie su prezzi ed ospitalita.
    GRAZIE

  5. Katja ha detto:

    non toccatemi la nostra amica la cuoca Vanja e!!!;-)

  6. Laura Privileggi ha detto:

    La trattoria non conserva il fascino e la familiarità di una una volta (anni 70/80). Tutto quel cemento armato la fa sembrare una casa di cura, un istituto di pena, non certo un luogo di villeggiatura. Per il resto, credo si mangi bene, ci sono stata solo una volta a pranzo. la spiaggia circostante è molto trascurata purtroppo, direi sporchina e ahimè non esiste nemmeno una doccia pubblica per i bagnanti. Chi si occupa del ristorante e della pensione “Bellariva” secondo me, dovrebbe interessarsi anche della zona balneare, curando i dettagli, qualche ombrellone, alcune sdraio, piu’ pulizia. Ne guadagnerebbe il luogo e la nostra città.

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