30 Gennaio 2008

Tribunale al collasso: 2.700 procedimenti fermi

Tribunale a rischio collasso. Sono 2694 i procedimenti penali in attesa di definizione e 1090 i nuovi processi iscritti. A fronte di questa grave situazione, la Regione ha deciso di trasferire agli uffici giudiziari un solo dipendente.
A denunciarlo è il consigliere regionale della Margherita per il Pd, Franco Brussa. "Avevo già  evidenziato la grave carenza di personale invitando l’amministrazione regionale a mettere a disposizione, in particolare per il tribunale di Gorizia, del personale regionale, essendo la situazione del Tribunale isontino la più drammatica. La direzione Personale della Regione ha informato che intende procedere alla messa a disposizione di dieci propri dipendenti, per il periodo di un anno. Nella circolare si precisa che per gli uffici del Tribunale ordinario e del Giudice di Pace di Gorizia, sarà messa a disposizione una sola persona".
Brussa chiede quindi di considerare anche al Tribunale "sono ancora in corso le indagini preliminari sugli oltre 300 decessi di lavoratori a causa dell’esposizione delle polveri di amianto…

all’interno del Cantiere navale di Monfalcone e di altre aziende isontine e che anche l’Ufficio del Giudice di Pace, si trova alle prese con un arretrato pesante, anche a causa dei più di 5 mila ricorsi avversi i verbali di contestazione delle multe comminate dal Comune di Gorizia, si comprende come la situazione del Tribunale di Gorizia rischi, davvero, la paralisi definitiva".

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4 commenti a Tribunale al collasso: 2.700 procedimenti fermi

  1. diego ha detto:

    Patetica la soluzione di spostare UN SOLO dipendente. Ma non meraviglia affatto e la dice lunga sulla considerazione che hanno i nostri amministratori per il servizio publico che dovrebbero svolgere!
    Si potrebbe attuare una mobilità volontaria da altri uffici pubblici, e ce ne sono tanti, anche dal resto della regione.
    Sicuramente si troverebbe qualcuno che desidera venire a lavorare a Gorizia, magari perchè attualmente in servizio fuori dalla sua città (e il pensiero va agli impiegati delle poste a suo tempo inviati a Udine dopo la chiusura del CPO), oppure perchè attualmente in servizo a Pordenone ma residente in zone più vicine al capoluogo isontino. E vi assicuro che io ne conosco molti.
    Ma la logica non è di questo mondo!

  2. GattaCiCova ha detto:

    Il punto è che per definire una causa (civile o penale) non ci vuole gente che sappia fare le fotocopie o catalogare una pratica.. ma gente che sappia di legge e regole, e che abbia soprattutto titolo per operare.
    Altrimenti qualunque avvocatucchio ti blocca un procedimento per il semplice fatto che la “forma” (prassi) non è stata rispettata. Lui fa gli interessi del suo assistito, e per un timbro ricorre in cassazione.
    Non è tutto così semplice come sembra…

  3. Alessio ha detto:

    D’accordo, qui si parla della situazione dei procedimenti penali, però da quello che si sa anche l’ufficio del giudice di pace è nella m*rda.

  4. diego ha detto:

    Vero che forse servono giudici.
    Ma purtroppo è vero anche che servono gli impiegati amministrativi.
    Visto quel pezzo, credo delle Jene, di un po’ di tempo fa, che mostrava come in diversi tribunali i soldi sequestrati alla mafia e teoricamente dello stato fossero fermi nelle banche perchè manca il personale per muovere le pratiche? Ciò con gran goduria delle banche che mangiano gli interessi!
    Serve chi fa le fotocopie, chi sposta fascicoli e faldoni, chi registra gli atti, chi tiene in ordine la burocrazia degli uffici e poi servono anche i giudici per decidere.
    Ma se ci sono SOLO i giudici… chi protocolla? Chi archivia? Chi tiene le evidenze delle pratiche e le scadenze? Chi prepara o batte materialmente sul PC le pratiche? Chi fa TUTTO il notevole lavoro di contorno? Si, perchè il movimento delle “carte” prevede una notevole mole di lavoro. Si potrebbe usare l’informantica. Aiuterebbe. Ma la carta la fa ancora da padrona.
    E ripeto, il personale c’è basta trovarlo.

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