28 Novembre 2007

El furlàn a scola: xè legge. E alcuni triestini…

Ricorda Wikipedia:

Il dibattito parlamentare sulla tutela della lingua friulana è iniziato nella seconda metà degli anni ’70, quando era in discussione la legge sulla ricostruzione del Friuli dopo il sisma del 1976.

E il 23 novembre 2007 è diventato legge del Friuli – Venezia Giulia l’utilizzo del furlàn a scuola. Il triestino e industriale presidente della Regione, Riccardo Illy, ha commentato favorevolmente oltre che aver votato in questo senso: “Più alta è la diversità, più alta è la creatività e la capacità di innovare”. Altri triestini, 1488 de lori a quanto par, si sono svegliati invidiosi e hanno firmato una petizione per chiedere il riconoscimento pubblico ufficiale della parlata triestina e pari dignità rispetto alla lingua friulana. La petizione è stata promossa dall’associazione L’Armonia, in collaborazione con il Pat – Palcoscenico amatoriale triestino. In consiglio regionale si sono astenuti (cioè politicamente contrari?) l’esponente triestino Sergio Lupieri (P.D.) e il pordenonese Paolo Pupulin (P.D.)
Spiega Lenghe.net, a proposito degli effetti della legge sulla scuola in Friuli:

Al è previodût il “dirit” di doprâ la lenghe furlane no dome cui ents locâi e la Regjon, ma ancje cui lôr ents strumentâi e cui concessionaris di servizis publics che a operin intal teritori delimitât. Cun di plui e je previodude la certificazion lenghistiche dal furlan. […] Al è passât l’assintiment cidin, cuntune formulazion dut câs une vore malcierte. L’articul finâl, di fat, al stabilìs che “fate salve la autonomie dai istitûts scolastics” al moment de iscrizion i gjenitôrs, su domande scrite de scuele, a comunichin la lôr volontât di no avalêsi dal insegnament de lenghe furlane. La opzion e va pandude dai gjenitôrs cuant che al tache il cicli, ma e pues sei modificade al scomençament di ogni an scolastic. Par chei che no domandin la esenzion, l’insegnament de lenghe furlane al sarà garantît par almancul une ore a la setemane. Lis scuelis a puedin sielzi l’ûs veicolâr de lenghe furlane. Te scuele di secont grât l’insegnament dal furlan al è promovût tal ambit di progjets di insiorament de ufierte formative.

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13 commenti a El furlàn a scola: xè legge. E alcuni triestini…

  1. Per come la vedo, la legge sul friulano non mi convince proprio e non l’avrei appoggiata, anche perché non mi sembra una priorità di questa regione. Politicamente, invece, mi pare una mossa azzeccata di Illy il quale, in questo modo, strizza l’occhiolino ai friulani dicendo: “Avete visto cosa vi combina questo triestino? Adesso potete essere contenti (e tornare a votarmi nel 2008)”. E bravo Illy. E a chi interessa poco o niente del friulano, cos’ha da dire il nostro presidente? Forse che con tutti i (nostri) soldi che si sono spesi e che si spenderanno per questa legge, non si poteva, solo per fare un esempio, dare un aiuto concreto, ripeto, concreto, alle famiglie con figli almeno da 0 a 3 anni? E no, troppo complicato e soprattutto così poco elettoralmente visibile…

  2. arlon ha detto:

    El silenzio-assenso me par poco guisto.. a parte questo, me rendo conto che una legge che regolamentassi el furlan la ghe stassi.
    Per quanto riguarda el triestin, se ben studiada (no me fregassi una banana, per capirse, de studiar geografia in triestin!), credo che darghe un poca de riconoscenza “istituzional” a una parlada che ben o mal la magior parte dei abitanti usa, e che se sta anca però pian pian molando, soto i colpi de TV & mode varie.. insoma, se, per esempio, mi volessi organizar un evento, ecc, solo in triestin, doveria poderlo far, anca soto el profilo uficial.
    Doveria IMHO semplicemente eser riconossuda come parlada tutelada local.

  3. enrico maria milic ha detto:

    mi pare che in una regione tutto sommato (ancora per poco?) ricca, lo stato si possa permettere di tutelare e salvaguardare le lingue locali come, tra le altre, il friulano e il triestino (il dibattito su cosa è lingua e cosa è dialetto non mi interessa, alla fine, e penso si possa lasciare ai linguisti).

    dopo discutiamo di cosa è una priorità per la spesa pubblica e cosa no.

    per quanto mi riguarda, sicuramente i soldi per una serie di servizi sociali vengono prima – ma pare che al momento possiamo permetterci entrambi.
    di certo prima che tagliare le spese per il friulano o magari per il triestino preferirei che fossero tagliati tante inefficienze e soldi buttati in altra maniera.

    su illy: non credo che sarebbe stato poco visibile l’aiuto alle famiglie con figli dai 0 ai 3 anni. certo, meno eclatante del friulano ma più eclatante di tante altre cose che la regione fa. o no?

  4. 1 X ha detto:

    700 mila euro per iutar compagnie teatrali e semo campanilisti.
    Lori 7 milioni de euro l’insegnamento a scola, l’utilizo cola publica aministrazion ghe xe tuto dovudo e lecito.
    Che fin ieri lo parlava solo i contadini mentre i figheti de cità se vergognava.
    Ma per favor. Che no i stia scassar…

  5. enrico maria milic ha detto:

    1 X:
    non credo nelle contrapposizioni tra “i friulani” e “i triestini”. chi le utilizza, di solito rappresentanti politici, lo fa per alimentare queste divisioni.
    le mie opinioni non rientrano in nessun pensiero “triestino” generale standard nè ugualmente in un pensiero “friulano”, “italiano” o che altro.

    p.s.
    per me è abbastanza indifferente chi usava o meno fino a 20 anni fa il friulano. sarebbe come lamentarsi rispetto a un altro periodo storico. ovvero, pensa per esempio a 150 anni fa. prima dell’avvento della scuola pubblica nazionale in cui si usa ufficialmente solo l’italiano, nessuno, a parte i toscani, usava questa lingua…

  6. @Enrico: d’accordo con le tue osservazioni, ma tu hai posto un tema che è quello dell’approvazione della legge sul friulano e noi su questo dobbiamo riflettere.

    E’ chiaro che di spese inefficienti della regione ce ne sono tante altre (a partire dalla sovrabbondanza di consiglieri regionali da 144.000 euro l’anno ciascuno!), ma noi stiamo dicendo se questa spesa è più o meno opportuna rispetto ad altre priorità, altrimenti rischiamo di perderci nel solito “gattopardismo”.

    Sul fatto che ci siano soldi per fare tutto ho qualche dubbio visto che, appunto, alcune misure a sostegno della famiglia non sono state portate avanti, che i trasferimenti ai comuni si sono ridotti con il risultato che sono aumentate le addizionali Irpef regionali e comunali. Vogliamo parlarne?

    Che poi l’aiuto alle famiglie sarebbe stato elettoralmente poco o meno visibile della legge sul friulano, ne sono convinto: i politici sanno bene che per la massa (purtroppo ci vedono così), non è l’utilità del provvedimento che merita interesse, quanto piuttosto la sua risonanza mediatica ed una legge sul friulano fa parlare molto di più del contributo a famiglie con figli piccoli: oppure mi sbaglio?

  7. enrico maria milic ha detto:

    @mauro
    ok, giusto, i soldi per fare tutto non ci sono e le spese sociali soprattutto per i giovani (per le giovani famiglie, borse di studio per gli studenti, ecc.) sono più importanti di questa legge.

    non sono convinto che un sostegno alle famiglie sarebbe stato meno glamour, dipende forse da come te la giochi.
    certo il friulano come legge fa scalpore, ma fa anche perdere consensi per esempio a trieste.

  8. giorgio ha detto:

    Tutte le lingue (e i dialetti) sono una risorsa, ma mi sembra azzardato inserire lo studio del friuliano nelle scuole pubbliche. La diversità porterà creatività, ma la capacità di innovare della lingua friulana proprio non la vedo.
    Concordo sul fatto che sia una mossa politica, del resto anche cinque anni orsono l’industriale fece campagna elettorale sopratutto in Friuli.
    Per el nostro dialeto pò, che de ani-anorum ciol in prestito parole de zento lingue, no servi scole, resta vivo nele strade e se rinova ogni giorno, propio perchè xe bastardo (nel senso bon) come noialtri.

  9. enrico maria milic ha detto:

    mhmh
    no
    io non credo che le lingue restino vive in questo tipo di società se non sono usate dai principali mezzi di “inculturazione” come quelli di informazione e la scuola…

    poi,
    ogni lingua mi pare conservi pezzi di saggezza che le altre non hanno.

  10. djn ha detto:

    Beata questa regione dove l’unico problema che riesce a smuovere l’interesse popolare, pallone a parte, è l’accusa di aver stanziato ‘troppi soldi’ per la scuola. Da parte di chi di milioni ne ha bruciati cinque, un paio di anni fa, solo per imbandierare il capoluogo di bandierine (ungheresi, mi dicono). Un paio di giorni fa il Piccolo ha riportato invece la notizia di uno stanziamento regionale di 6 (sei) milioni per creare entro i sacri confini della Venezia giulia una ‘scuola normale’ – leggi università – in lingua inglese! La perfida regione alleata colla perfida Albione? Eppure questo non sembra turbare il sonno di nessuno. Nessuna petizione, nessuna lettera dei lettori, neanche uno sbadiglio… Cosa ci sara nel friulano da far rizzare i capelli dei triestini? Invidia dell’Udinese in serie A?
    Ai primi di novembre il buon Gambassini, uso a spartire saggezza tramite la posta dei lettori, aveva per una volta tralasciato gli amati ruderi dietro la Stazione Centrale per esternare il disagio derivante dal sentirsi ‘schiacciato tra friulano e sloveno’. Due o tre giorni dopo un altro lettore si rifà alle sue parole proclamandosi addirittura stritolato (dalle stesse lingue). Mi viene il dubbio di essere io quello che non ce la fa a capire i rischi di un tale futuro. Lo confesso: non mi sento più povero se in Cina un miliardo di cinesi imapra il cinese, non mi sento schiacciato se a soli quaranta km da casa mia i croati imparano il croato, e neppure mi sento stritolato se , alla stessa distanza in direzione opposta, la Mariute impara il friulano sui banchi di scuola. Sarà che son duro di glava. Se fra vent’anni qualcuno verrà a dirmi “Te l’avevo detto!”, mi toccherà dargli ragione… (in marilenghe? In triestino? In cinese?). Posto che qualcuno tenti almeno di spiegarmi dove sta il problema.
    P.S.: ma qualcuno l’ha vista dal vivo questa petizione fantomatica? Sono curioso: in che lingua era?

  11. Arlon ha detto:

    A parte che me par che in sto forum la magioranza dei triestini comunque sostien che el furlan andassi tutelado..
    ..penso proprio che (propio per far un esempio), una petizion in triestin la podaria eser invalidada proprio per quel.
    Credo che in un riconosimento uficial dal punto de vista legal dela parlada no ghe sia gnente de mal? O qualchidun xe contrario anca a questo?

  12. djn ha detto:

    In questo forum sì, ma la fuori in strada…
    Comunque nè lo statuto del comune di Trieste nè quello provinciale dicono in che lingua vogliono essere petiti (quello regionale tace in proposito, o almeno io non ce l’ho trovato).
    Per un riconoscimento ufficiale sarà dura. Tolte le leggi e gli atti che derivano da accordi internazionali la repubblica ci ha messo “solo” 51 anni per approvare la legge 482/99 sulla tutela delle “minoranze linguistiche storiche”, pur prevista espressamente dalla costituzione nel 1948. Se questi sono i precedenti conviene munirsi di tanta pazienza (e portarse drio un scragno).

  13. enrico maria milic ha detto:

    arlon:
    mi son favorevole al riconoscimento del triestìn uficiale. why not? se lo fa el veneto per el veneto, dovemo farlo anche noi

    dejan:

    zà, ghe volarà i millenni…

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