Gli autobus, si sa, sono da sempre dei grandi contenitori di storie di vita vissuta. Nel tempo di una tratta, da capolinea a capolinea, può succedere di tutto: dall’incontro casuale che poi sfocia nell’amore di una vita, alla formazione di vere e proprie compagnie fisse, accomunate magari dai medesimi spostamenti negli stessi orari, fino al semplice aneddoto divertente che non si vede l’ora di raccontare a qualcuno.
Davide Destradi, conducente d’autobus di professione, nei molti chilometri percorsi è stato testimone di tantissime di queste storie, tanto da decidere, aiutato anche dai racconti dei colleghi, di raccoglierle in un libro, che già nel titolo richiama un piccolo tormentone: “La smonta la prossima?”.
Il lettore comincia così una vera e propria corsa virtuale, partendo probabilmente dalla questione che più incuriosisce i turisti: perché si dice “la” 20 e non “il” 20? La risposta è semplice: perché a Trieste “andemo in cità con LA coriera”. E allora via, una volta sistemata la veletta con il numero della corsa, eccoci pronti a fare la conoscenza di molti autisti particolari, dal foresto che, mandato alla cava Faccanoni, si perde cercando una fabbrica di cannoni, al distratto, che si dimentica di svoltare agli incroci, salvo poi salvare la situazione esclamando “Gentilissime signore, ho allungato il percorso per farvi vedere il cartellone delle offerte della Pam!”
Non mancano ovviamente anche i “passeggeri particolari”, quelli che offrono biscotti per partire prima o che fanno a gara con i bambini presenti per suonare prima il campanello. E, a proposito di campanello, particolarmente divertente la storia di una scolaresca che continuava a prenotare la fermata, nonostante non dovesse scendere nessuno, per rientrare a scuola il più tardi possibile.
Spazio poi ai dialoghi dialettali, alle figure barbine, tra cui una dentiera volata proprio nella cabina di guida, e l’immancabile parte a luci rosse, perché, con tante corse serali, le corriere di Trieste hanno visto proprio di tutto. E di tutto è stato anche smarrito al loro interno, dai classici ombrelli e cappelli fino a contenitori con le analisi delle urine, apparecchi acustici e addirittura stampelle, cose che fanno pensare quasi a un effetto miracoloso delle corse in bus.
“L’idea del libro mi è venuta parlando coi colleghi,” racconta l’autore Davide Destradi. “A fine servizio, al capolinea o in mensa ci ripetevamo spesso la frase ‘potremmo scrivere un libro, anzi un’enciclopedia, con tutto ciò che ci accade in linea!’. Quindi, dopo sei mesi di raccolta e ricerca di aneddoti e altrettanti per sistemarli… eccolo qua!”
Il libro “La smonta la prossima? – Una vita in corriera”, del costo di 12 euro, si trova già in libreria a Trieste e Venezia Giulia nonché online su amazon (anche in formato ebook) e nel nostro negozio online di libri triestini. Dopo la prima presentazione (a numero purtroppo chiuso per norme covid) rigorosamente a bordo di un autobus, sarà presentato al pubblico martedì 22 giugno alle ore 18 presso la sede Cral Trieste Trasporti in via Pagano 7.
Davide Destradi è un conducente d’autobus a Trieste con la passione per la scrittura.
È al suo quarto libro: il primo è dedicato alla sua amata Raffaella e ha in lei l’unica lettrice; il secondo Una delle tante voci è dedicato al deejay Marco Galli di Radio105 e racconta le emozioni e le risate vissute in anni d’ascolto del suo programma; il terzo Spogliamoci… si ricomincia è un romanzo leggero e spesso ironico, ambientato in un campeggio naturista.
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La smonta la prossima? – Una vita in corriera
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corriera xe sbaglià, autobus forsi meio. El nome coriera deriva dal fatto che per il collegamento di frazioni e comuni limitrofi (no Muggia, filovia) con la città si usavano le corriere (appartenenti a società differenti dall’allora ACEGAT), non gli autobus. E chi usava el termine coriera era spesso preso in giro
Peca che in triestin se disi corriera a prescinder da dove porta altrimenti non gavessi senso dir “xe za passada la 6 o ferma qua la 48?’ se usa el femminile per questo. Sapientona
xe cussì e basta, i disi al femminile quei che vedeva rivar coriere inveze che i autobus de cità. E sarìa ben che qualche studioso locale fazzi chiarezza. la 6? ma chi disi sta roba, iera un tram prima, desso xè un autobus, EL 6. Inveze la 15 la 16 la 1 iera filovie i più veci de città disi ancora al femminile, anche la 11, la 10. Volpe ala riversa 😀