Distanza o di stanza a Trieste?
In tempi in cui oscilliamo tra una distanza sociale imposta e la necessità di ripensare il nostro legame con il territorio, attraverso la riscoperta di spazi urbani e delle piccole cose troppo spesso dimenticate, questi versi costituiscono un genuino atto d’amore per la città di Trieste.
Una Trieste giovane, stanca, annoiata, perennemente inebriata, ritratta in frammenti minimi, a voler fissarne la natura dimessa di città dimenticata, in perenne lotta con il presente e la propria identità. Una Trieste cristallizzata nella sua mutevole invariabilità, ritratta attraverso scorci, abitanti, palazzi, storie di vita e suggestioni dell’autore.
Di stanza a Trieste è disponibile nelle principali librerie cittadine.
L’autore Giulio Giadrossi non è un volto nuovo per le librerie triestine.
A novembre 2019 era già uscito Animali triestini e dove trovarli, un libro divertente che ci porta alla scoperta delle abitudini nascoste della fauna triestina, impreziosito dai pupoli di Chiara Gelmini. L’autore ha caratterizzato ogni protagonista di questo bestiario assegnandogli un diverso rione della città. Così a Rozzol sarà possibile incontrare il gufo che bubola solo se la Triestina fa goal. E cosa dire di Enrico, il gallo di Sgonico, che si recò in Friuli per assaggiare il frico, salvo poi sentire la mancanza dell’amata jota.
Sono incuriosito, andrò a vedere in libreria se hanno una copia, la poesia in copertina è molto bella
Molto interessante, è bello sapere che giovani autori si lascino ispirare da questa città, grazie