6 Agosto 2013

Ziberna (Pdl): “Regolare il flusso delle acque dell’Isonzo con un bacino di risanamento”

“Regolare il flusso della acque del fiume Isonzo con un bacino di rifasamento e costituire una task force di tecnici coordinata dalla Direzione regionale dell’Ambiente per risolvere il problema dell’approvvigionamento al settore agricolo”.

A chiederlo il vicepresidente del Gruppo Pdl in Consiglio Regionale Rodolfo Ziberna in un’interpellanza presentata alla presidente della Regione ed all’assessore regionale competente.

“Ogni anno in questa stagione – rileva Ziberna – si presenta la situazione preoccupante del fiume Isonzo che diventa un rigagnolo all’altezza del territorio municipale di Sagrado. Se ad oggi non sono stati segnalati problemi per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua potabile, vi è, invece, una seria criticità nel rendere disponibile acqua per l’irrigazione delle colture, soprattutto nei periodi di magra, come l’attuale. Nonostante gli agricoltori isontini siano passati, con forti investimenti, dal sistema irriguo a scorrimento a quello a pioggia, sfruttando l’acqua disponibile in maniera decisamente più efficace, infatti, il problema permane”.

“Un problema che va a toccare, quindi, un ambito importantissimo, il comparto agricolo ed enogastronomico isontino, che contribuisce fino ad un quinto alla formazione del PIL provinciale, compreso l’indotto. Una produzione di scarsa qualità dovuta alla mancanza d’acqua produrrebbe, infatti, una crisi in questo settore con drastiche ripercussioni sull’economia locale”.

“La questione della disponibilità dell’acqua dell’Isonzo – prosegue l’esponente del Pdl – è stata affrontata già nell’ambito della Commissione mista per l’idroeconomia per l’attuazione degli accordi di cooperazione firmati ad Osimo, dove è stato deciso di realizzare un sistema globale che la costruzione della centrale idroelettrica di Salcano e di un impianto di rifasamento della capacità di circa 3 milioni di metri cubi, da realizzare con uno sbarramento a Gorizia. Bacino di rifasamento che, nonostante fosse stato autorizzato dagli Enti competenti e fosse stata già stanziata la somma necessaria per la parte italiana, non è mai stato realizzato. Un vero peccato, anche perché la struttura risolverebbe i problemi della portata del fiume Isonzo, visto che il suo compito è quello di regolare il regime delle portate dell’acqua e di procedere ad una distribuzione omogenea dell’acqua nell’arco della giornata. Lo stesso potrebbe essere, inoltre, utilizzato anche per ottimizzare la produzione di energia elettrica sull’intera asta fluviale”.

“Per porre fine a questa annosa questione, sollevata anche dalla Presidenza del Consorzio di bonifica Pianura Isontina come pure dagli agricoltori, sarebbe opportuno – conclude Ziberna – che la giunta regionale intervenisse nei confronti delle competenti Autorità slovene, al fine di chiedere ed ottenere il rispetto degli impegni derivanti dagli accordi di Osimo in merito alla portata del fiume Isonzo e promuovesse un incontro con tutti i soggetti interessati, sia italiani che sloveni, per approfondire una volta per tutte le esigenze di approvvigionamento e l’impatto ambientale”.

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10 commenti a Ziberna (Pdl): “Regolare il flusso delle acque dell’Isonzo con un bacino di risanamento”

  1. Giuseppe Furlan ha detto:

    Ah si, distruggiamo l’ultimo ambiente intonso che abbiamo, distruggiamo con un bacino tutta la parte di Isonzo che va da Gorizia al confine, dove resistono ancora i temoli.
    A sagrado l’acqua c’è, è a villesse che è da “pozze o rigagnoli”.
    Questo perchè l’acqua viene captata dal canale dottori e poi mandata in mare.
    Il tutto per fare corrente elettrica con le centraline.

  2. Jack ha detto:

    La CASTA non molla. Ziberna vada a lavorare e smetta di fare il parassita.

  3. kaioKasin ha detto:

    #1 esatto, se si vuole privilegiare l agricoltura rispetto alle centraline idroelettriche, il problema è risolto. Il fiume va gestito unitariamente, dalla sorgente alla foce, come prescrive la direttiva acque e come ha conClusone il laboratorio Isonzo. Una diga c’é già, basta gestirla nell’i tenesse di tutti.

  4. Luca Cadez ha detto:

    E’ l’ennesima volta che ripetiamo e ripeteremo fino all’esaurimento che la diga serve a poco se l’acqua tramite il canale De Dottori finisce in mare (e poi si dice che manca acqua!); e la nuova diga altererebbe irrimediabilmente la zona meglio conservata del fiume in Italia. Ricordiamo che 2/3 della portata concessa al Consorzio di bonifica è per uso IDROELETTRICO e solo 1/3 a scopo irriguo.
    Si vuole la diga per l’agricoltura o per l’energia idroelettrica?…

    Chi dice che manca acqua all’agricoltura non sa di cosa parla; talvolta è oggettivamente poca, ma nella maggior parte dei casi è sufficiente, ma è la sua gestione che va ancora ottimizzata; e vanno anche rivisti gli accordi con la Slovenia. Siamo in Europa e la gestione dei bacini internazionali DEVE essere comune (cfr Direttiva 2000/60/CE)

    Per approfondimenti:
    – Sul bacino di rifasamento: introdurre ragionamenti tecnici e politiche agricole contro la siccità.
    http://cms.legambientefvg.it/circoli/gorizia/707-sul-bacino-di-rifasamento-introdurre-ragionamenti-tecnici-e-politiche-agricole-contro-la-siccit%C3%A0.html

    – Legambiente: è necessaria una gestione transfrontaliera del fiume Isonzo.
    http://cms.legambientefvg.it/temi/acqua/208-legambiente-e-necessaria-una-gestione-transfrontaliera-del-fiume-isonzo.html

    dott. Luca Cadez
    Pres.te Legambiente Gorizia

  5. Rodolfo Ziberna ha detto:

    Posso capire che vi siano persone cui non interessano le condizioni dell’ecosistema del fiume Isonzo, della fauna e della flora, come delle piantagioni. Rispetto il parere anche di chi non è interessato alla moria di pesci, al rischio per l’incolumità delle persone, alle esigenze della nostra agricoltura. Ma non sono obbligato grazie al cielo a condividere. Qualcuno mi ha invitato ad andare a lavorare 🙂 La legge regionale mi ha però imposto a lasciare il mio lavoro per incompatibilità. Finiti i 5 anni di Consiglio regionale potrò ritornare a fare ciò che facevo prima e che facevo con soddisfazione. Nel frattempo continuerò a lavorare con lo stesso impegno di prima, anche leggendo frasi di persone che amano offendere le persone o amano la volgarità gratuita o che amano parlare di cose senza conoscerle….. Cordialmente. RZ

  6. Luca Cadez ha detto:

    Gent.mo sig. Ziberna la invito a informarsi molto bene, sentendo anche l’altra ‘campana’ quello di chi il fiume lo conosce e soprattutto sa di cosa parla quando parla di ecologia e ambiente.

    La realizzazione del bacino di rifasamento poco potrebbe giovare alla vita del fiume giacché i 25 mq/s continuativi rilasciati sarebbero quasi tutti in ogni caso dirottati nel canale De Dottori e finirebbero in mare dando un beneficio nullo all’ecosistema fluviale, proprio perchè il Consorzio di bonifica dei 25 ne può captare 21,5. Ergo ne restano pochi per mantenere un fiume come l’Isonzo da Sagrado fino alla foce.
    Ricordiamo che per altro che 2/3 della portata concessa al Consorzio di bonifica è per uso IDROELETTRICO e solo 1/3 a scopo irriguo.
    Si vuole la diga per l’agricoltura o per l’energia idroelettrica?
    Chi dice che manca acqua all’agricoltura non sa di cosa parla; talvolta è oggettivamente poca, ma nella maggior parte dei giorni è sufficiente, ma è la sua gestione che va ancora ottimizzata per come è organizzata l’impiantistica coi due canali.

    Inoltre il bacino distruggerebbe uno degli ambienti fluviali meglio conservati in Italia dove si riproducono specie di interesse comunitario come la trota marmorata e lo scazzone et altre (Direttiva 1992/42/CE).

    Bene per le pressioni sulla Slovenia da parte delle ns Istituzioni; vanno infatti rivisti i relativi accorsi. Siamo in Europa e la gestione dei bacini internazionali deve essere comune come stabilito dalla Direttiva 2000/60/CE.

    Concludendo ricordo per altro che nel processo partecipativo Laboratorio Isonzo concluso un anno fa e a cui hanno partecipato numerosi portatori di interesse fra cittadini e organizzazioni si è detto chiaramente “no a nuove dighe sul fiume”.

    La invito a leggere gli approfondimenti sul tema ‘Isonzo’ sul sito di Legambiente Friuli Venezia Giulia.
    A disposizione per eventuali chiarimenti.

    Luca Cadez
    Pres.te Legambiente Gorizia

  7. gigi ha detto:

    ….ritengo che i politici dovrebbero dare il cosidetto “indirizzo” e non addentrarsi in fasi tecniche, per le quali ci sono gli addetti ai lavori. In ospedale, ferrovia, autostrade ecc. ecc. dove “comandano” i politici tutto sta andando allo sfascio, lasciate lavorare coloro che sono preparati in materia.

  8. Rodolfo Ziberna ha detto:

    Gentile Signor Cadez, La ringrazio per la Sua cortese nota, prodotta in via certamente collaborativa. I dati contenuti nella mia interpellanza, come potrà immaginare, mi sono stati forniti da tre fonti tecniche diverse. Avrà visto che la priorità che ho indicato è ottenere da parte slovena il rispetto degli accordi in termini di portata. Vista l’incertezza sulla materia e le diverse tesi sostenute ho proposto che la Regione promuova un incontro con tutti i portatori di interesse (tra i quali certamente anche la Sua Associazione), fornendo loro tutti i dati in suo possesso. Lo scopo è quello di dare vita ad un tavolo tecnico in cui poter condividere criticità e proposte, che non deve necessariamente condurre alla realizzazione di una diga. Si tratta di mettere sul tavolo tutti i problemi, le aspettative, le diverse proposte di soluzione. Ho comunque apprezzato il Suo intervento, perchè diversamente da altri che si leggono su questo ed altri siti, sui più diversi argomenti (in cui molti nascondendosi dietro a pseudonimi amano dare il meglio di sè con volgarità, bestemmie, offese gratuite, ecc.), è stato educato ed ha prodotto elementi di valutazione tecnica. Mi farà piacere se vorrà inviarmi il materiale in Suo possesso a mezzo posta elettronica. Cordialmente, RZ

  9. WWF Isontino ha detto:

    Egregio consigliere,
    nel merito ha già risposto ottimamente Luca Cadez, ma ribadisco che il “tavolo tecnico in cui poter condividere criticità e proposte”, che lei chiede oggi alla Regione, è già stato fatto e si è concluso nel maggio 2012 (l’Isonzo non è cambiato granchè nel frattempo, credo). Anche WWF, come Legambiente, Ambiente2000 e altre associazioni ambientaliste, ha seguito il Laboratorio con interesse e spirito propositivo, condividendo gran parte delle conclusioni. Ora dovremmo ricominciare tutto da capo, in una discussione infinita? Non è più il momento di discutere, ora bisogna mettere in pratica le direttive – suddivise su breve, medio e lungo periodo – che sono uscite da quel percorso partecipato.
    Cordiali saluti,
    Claudio Siniscalchi
    x WWF Isontino

    http://www.laboratorioisonzo.it/lavori-in-corso

    http://www.adbve.it/percorso_isonzo/index.html

  10. giovanni colombo ha detto:

    egregio consigliere,
    la invito al tavolo organizzato per giovedi’14 nov. alle 15.00 dal consorzio di bonifica ( fautori della DIGA) presso la Fondazione della Cassa di Risparmio Io interverro’ per far capire, se potro’, che la diga, traversa, sbarramento ( la chiami come vuole!) servirà solo a uno forse due persone. Agli agricoltori molto piu’ a valle nulla se non poco. Turisticamente, invece l’Isonzo puo’ solamente servire a una moltitudine di persone, fose ci si dimentica della COLLETTIVITA’. turismo, hotel bar ristoranti, commercio e servizi. non quaqquaraquà panzoni ( ripeto uno forse 2) ma ad UNA MOLTITUDINE di persone, nonche’ anche alla cittadinanza ( visto che ve ne fregate sempre!) facciamo del nostro Isonzo uno dei fiumi più belli e puliti d’Italia. le dighe, le lasci stare… roba vecchia creata dai nostri nonni e forse genitori. quelli che hanno devastato il territorio.

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