5 Marzo 2013

Presentato oggi al Tommaseo il volume: “Dal rigassificatore di Trieste all’elettrodotto del Friuli”

Il Caffè Tommaseo di Trieste ha ospitato quest’oggi l’affollata conferenza stampa convocata dal gruppo regionale CITTADINI-LIBERTÀ CIVICA per la presentazione della pubblicazione “Dal rigassificatore di Trieste all’elettrodotto del Friuli: le verità negate. Informativa ragionata sulla questione della strategia energetica regionale”. A fare gli onori di casa il consigliere regionale STEFANO ALUNNI BARBAROSSA, che ha spiegato le ragioni che hanno portato i Cittadini sostenere in più occasioni, in Consiglio regionale, una posizione contraria all’ipotizzata realizzazione del rigassificatore di Zaule alle porte di Trieste. La pubblicazione sarà distribuita gratuitamente nelle edicole di Trieste e provincia, delle area di Monfalcone e di Grado oppure scaricabile sul sito www.libertacivica.org
«Compito della politica, di una politica illuminata e coerente – ha spiegato ALUNNI BARBAROSSA – deve essere quello di basarsi su pareri tecnici e scientifici al fine di prendere decisioni giuste e positive per la cittadinanza. Il Rigassificatore, così, è solo la punta dell’iceberg della questione energetica: il bisogno di energia da parte della popolazione è un dato di fatto, è necessario averne a disposizione per vivere bene. Il punto, quindi, diventa come ottenere soluzioni tecniche di approvvigionamento energetico adeguate ai bisogni del nostro territorio, che siano prima di tutto sicure per la popolazione, che rispettino l’ambiente e che siano capaci di portare migliorie nella vita quotidiana dei cittadini sotto l’aspetto economico».
«Su queste premesse – ha proseguito ALUNNI BARBAROSSA – i Cittadini, e io in primis, abbiamo scelto di basarci sulle conclusioni del Tavolo Tecnico sul Rigassificatore di Zaule, un organo composto da esperti del settore, italiani e sloveni, che ha elaborato uno studio critico con una valutazione oggettiva dei rischi industriali ed antropici, al di là di qualsivoglia scelta ideologica. Per questo, con la nostra pubblicazione tentiamo di ragionare su una soluzione alternativa al rigassificatore di Zaule, che coinvolga anche Slovenia e Croazia nei costi e nei benefici, al fine di creare benessere – sotto forma di lavoro, collaborazione ed economie di scala – per tutte le comunità vicine, in modo sicuro ed economicamente performante, senza alcun impatto ambientale. Scalzando la logica del “non se pol”, attraverso l’adozione di un’alternativa valida, più moderna ed efficace, così come nei programmi dei Cittadini per la nostra Regione”

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1 commenti a Presentato oggi al Tommaseo il volume: “Dal rigassificatore di Trieste all’elettrodotto del Friuli”

  1. Triestin no se pol ha detto:

    libretto : pag.10 punto 3 La produzione di gas prevista è di 8 miliardi di Sm3/anno.
    A fronte di ciò è previsto il versamento nelle casse del Comune di Trieste – da parte del produttore Gas Natural – delle relative royalties, ovverosia di una certa quantità di euro per ciascun metro cubo di gas prodotto.

    Dove sta scritto e in che accordo con Gas Natural se parla de royalties ? Previsto no vol dir niente, come a Porto Viro zero….

  2. anna vinci ha detto:

    Diciamolo chiaro e tondo che solo Roberto Giurastante si è dato da fare, assieme al movimento Trieste Libera, per fermare il rigassificatore. Era presente a Bruxelles il 22 gennaio dopo aver denunciato gas (in)natural e al momento è riuscito a bloccare l’iter. Diamo a Giurastante quel che è di Giurastante e smettiamo di farci prendere per i fondelli da persone che non hanno mosso un dito per fermare questo orrore!

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