Lunedi’ prossimo oil ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha indetto una riunione nella Prefettura di Trieste per fare il punto in merito alla Via (Valutazione di impatto ambientale) per il rigassificatore che Gas Natural vuole realizzare a Zaule.
“Vedremo il parere che sta producendo la Regione per il Ministero dell’Ambiente, che a sua volta lo fara’ avere al Ministero dello Sviluppo economico”, dichiara all’Adnkronos l’assessore all’Ambiente del Comune di Trieste, Umberto Laureni.
Di recente e’ arrivato il fermo no dall’Autorita’ portuale, che ha indicato chiaramente come lo sviluppo dello scalo confligga con un traffico di navi gasiere che ostacolerebbe in primis l’andirivieni delle petroliere, che e’ in notevole espansione, ma anche i traffici previsti per i traghetti ro-ro e la futura piattaforma logistica. Quindi, il no dell’Authority e’ legato sia a motivi economici sia di sicurezza, in quanto greggio e metano insieme aumenterebbero i rischi.
Alla fine del 2012, la presidente dell’Authority, Marina Monassi, ha preso carta e penna, mettendo nero su bianco che la situazione per il porto e’ mutata da quella Via concessa nel 2009.
Il 27 dicembre scorso, Clini ha chiesto al ministro Corrado Passera di poter disporre di 45 giorni di proroga in vista della riunione indetta nella capitale, durante la quale dovrebbe essere messa la parola finale sulla vicenda. Clini ha quindi dato alla Regione Friuli Venezia Giulia 20 giorni di tempo, scaduti il 15 gennaio, per contattare gli Enti locali e territoriali coinvolti, cosa che ha fatto il 7 gennaio, affinche’ si esprimessero in merito alla lettera dell’Autorita’ portale.
Le risposte dai 3 Comuni interessati e dalla Provincia di Trieste hanno ribadito la contrarieta’ all’impianto, rinforzando addirittura il no dell’Authority con una serie di considerazioni.
“Il ministro Clini ha valutato come un importante segnale quello lanciato da parte della presidente Monassi – commenta Laureni – ed e’ per questo che ha chiesto al ministro Passera 45 giorni per valutare meglio le novita’ e per chiedere contestualmente alla Regione di attivarsi con gli Enti locali, per fornire ulteriori elementi che consentano di valutare meglio quanto espresso dall’Autorita’ portuale”. Alla fine, il pronunciamento sara’ da parte del Ministero dello Sviluppo economico, sentiti i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, e di concerto con la Regione.
Uno degli elementi contestati di tutto l’iter che ha condotto il progetto molto vicino alla sua realizzazione, e’ quello spezzettamento delle Via. La Via e’ stata concessa a Gas Natural per l’impianto di rigassificazione, senza tener conti dell’esistenza ovvia del gasdotto, che sara’ gestito dalla Snam, la cui Via sara’ fatta separatamente. Si e’ considerato cioe’ che due opere di tale portata siano slegate tra di loro e non un unico impianto. Secondo molti detrattori del progetto, li due impianti dovrebbero essere sottoposti anche a un altro iter, quello di una valutazione complessiva, la cosiddetta Vas (Valutazione ambientale strategica). “A me l’opportunita’ della Vas sembrava chiara, necessaria, vista l’importanza dell’opera e il contesto in cui verrebbe realizzata “, conclude Laureni. E come si e’ detto, non e’ il solo a pensarla cosi’.
Dulcis in fundo, l’affermazione che l’impianto porterebbe lavoro e’ contestata. Laureni ricorda che, eccetto i 2-3 anni per la realizzazione che occuperebbero circa 1200 operai, poi per far funzionare l’impianto servirebbero una cinquantina di persone.
(fonte Adnkronos)
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