5 Dicembre 2012

“Questa legge Aprea non s’ha da fare!”

Parafrasando il celebre avvertimento manzoniano, gli studenti dei Licei delle Scienze Umane e Linguistico “Scipio Slataper” di Gorizia esprimono la loro più completa contrarietà alla legge che, se pur attualmente bloccata nei meccanismi parlamentari, così com’è stata concepita stravolge il senso e il valore della scuola pubblica italiana e costituisce una grave minaccia al diritto allo studio, al ruolo degli organi di democrazia scolastica, all’indipendenza dai poteri esterni.
Ieri 4 dicembre 2012 è iniziata nella sede liceale di via Diaz una prima fase dell’attività di autogestione attraverso la quale gli studenti manifestano il proprio disagio e la propria preoccupazione per la vergognosa situazione scolastica attuale e per quel modello che il governo italiano sta proponendo come la scuola del futuro: un modello inaccettabile per gli studenti, per gli insegnanti e per l’intera società che dovrebbe riconoscere nella formazione qualificata, garantita a tutti, tutelata dal Parlamento e non espressione di questo o quell’esecutivo, lo strumento fondamentale per lo sviluppo civile e democratico.
Quasi 170 studenti si sono riuniti, ottenuta l’autorizzazione dai dirigenti scolastici, nell’aula magna e hanno sviluppato un dibattito e una serie di approfondimenti sui contenuti della legge Aprea. E’ stato anche proiettato e discusso il film “Black Block”. L’iniziativa si è svolta in assoluta tranquillità e non vi hanno preso parte, con grande senso di responsabilità, le classi che avevano in programma impegni di studio irrinunciabili e verifiche. L’autogestione proseguirà anche oggi, 5 dicembre, con una serie di laboratori e sezioni di studio su temi specifici: nelle aule si potrà dibattere dell’intellettualismo, della Tav e di altre grandi opere, della libertà di espressione a di altri argomenti.

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3 commenti a “Questa legge Aprea non s’ha da fare!”

  1. Macia ha detto:

    Ma il refuso è fatto apposta?

  2. Macia ha detto:

    Non lo era. Grazie per la correzione.

  3. Martina Luciani ha detto:

    Poco comprensibile il gioco di parole! Restiamo sul classico.

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