23 Luglio 2012

“Io sono Li” premiato all’Amidei come migliore opera prima

“Io sono Lì ” ha ricevuto ieri sera, nell’ambito dell’Amidei, il riconoscimento dedicato alla migliore opera prima: sul palco del Kinemax (troppo vento per star seduti al parco Coronini!), a ricevere il premio , Andrea Segre, regista e co- autore , e Marco Pettenello, sceneggiatore. Brevissimo il commento da parte dei premiati (l’Amidei, per gli addetti ai lavori, è un’esperienza decisamente ambita), cui ha fatto seguito immediatamente la proiezione del film.
Ed al termine, la motivazione del premio è risultata davvero burocratica rispetto le emozioni che sono state suscitate in noi spettatori : un’opera prima, scritta da veneti per raccontare un mondo veneto in bilico tra la solennità dell’arcaico scorrere della vita, tra il mare maschio e la laguna femmina – ed il primo entra con il suo fluire nella seconda ma non ne uscirà mai del tutto- e la volgarità del progresso, del contemporaneo, barbarico e violento dedicarsi a qualunque costo alla produzione di “schei”.
Io sono Li – e Li è la giovane donna cinese sottomessa con pazienza zen e coraggio materno alle regole imperialiste e alla gestione quasi schiavista del suo percorso di immigrazione in Italia – è un film di delicatezza agghiacciante, nitido come una spada che senza far colare sangue e senza sussulti ti si ficca in cuore e non te la levi più.
I temi affrontati sono macigni, per la nostra cultura e per il nostro immaginario, ma fluiscono come le lanternine di carta inviate sul pelo dell’acqua a riscaldare l’anima dell’antico poeta cinese: la solitudine, l’insignificanza delle esistenze umane quando non si colleghino tra loro in una rete di sentimenti veri, la malinconia dei pescatori pensionati che dal blu delle onde rumorose di gabbiani, sullo sfondo delle Alpi innevate, scompaiono nelle osterie e nelle nebbie della provincia, l’inserimento dei migranti tra curiosità, benevolenza e ostilità, la poesia come salvezza dal vuoto delle esistenze e come ponte capace di scavalcare gli abissi più profondi, la grazia di gioventù e senilità che si incontrano e si comprendono, la tenerezza che si nasconde nei cuori più rudi, il coraggio delle mamme e la generosità delle amiche, l’orgoglioso stare dei vecchi casoni da pesca, castelli sbilenchi sul pelo dell’acqua.

E per essere un’opera prima, il cast è poderoso: Giuseppe Battiston, Roberto Citran, Marco Paolini,Rade Sherbedgia, per citare alcuni dei pescatori , Zhao Tao nella parte di Li; poi ci sono la laguna veneta,bella come non mai, e il porto e le vie di Chioggia, i motori dei battelli da pesca, l’acqua alta, le tovaglie di plastica dell’osteria, la prigionia educata ma ferrea dei migranti cinesi in mano ai loro capi….insomma vedevelo.

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3 commenti a “Io sono Li” premiato all’Amidei come migliore opera prima

  1. Giordano Vintaloro ha detto:

    “Brevissimo il commento da parte dei premiati (l’Amidei, per gli addetti ai lavori, è un’esperienza decisamente ambita)”

    Mi sfugge la logica di questa affermazione: il commento è breve perché l’esperienza è ambita?

  2. Tua figlia ha detto:

    A che pro pubblicare un articolo se poi, agli interessanti,ai comuni mortali, non vengono spiegati pezzi particolarmente astrusi?
    Con amore, tua figlia!

  3. Martina Luciani ha detto:

    Mea culpa. Ho peccato per eccesso di sintesi. Ho evidenziato che il commento dei premiati è stato brevissimo perchè adoro quelli che si spicciano e non la fanno lunga. Rra parentesi ho citato il concetto attorno al quale si sviluppava la loro soddisfazione e compiacimento. Giordano e figlia mia, spero di aver chiarito l’oscuro passo.

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