22 Marzo 2012

Inaugurati gli orti udinesi di via Pellis

Un semplice recinto, che presto sarà sommerso dalle rose piantate lungo il perimetro, racchiude 16 appezzamenti di trentadue metri quadri ognuno, le attrezzature indispensabili, una costruzione di servizio che si prolunga in una pergola, pensata per ombreggiare con piante rampicanti alcune panchine: tutto qua, ma è un piccolo mondo che ospiterà ortaggi, erbe aromatiche, frutta e umanità. Una piccola rivoluzione culturale, l’ultimo nato degli orti urbani a Udine, a Paparotti, in via Pellis.
Attorno al sindaco Furio Honsell, all’inaugurazione di ieri mattina, una folla disparata: assegnatari, tecnici, sostenitori di un progetto che nel capoluogo friulano prosegue con successo regolarmente confermato ( sono già sessanta gli orti già a assegnati e a regime)
Nato su una grande fascia di terreno comunale praticamente incolto tra i condomini di una zona piuttosto segnata dal cemento, l’orto avrà le regole già collaudate nelle precedenti analoghe esperienze: disciplinari di coltivazione ( biologica), un presidente che farà da tramite verso l’amministrazione ed eletto dagli assegnatari degli appezzamenti, una variegata prospettiva di crescere e migliorare anche grazie a corsi specifici e assai stimolanti organizzati dal Comune stesso .
Scuole, case famiglia, associazioni, abitanti delle case attorno: tutti in fila a ricevere le chiavi dell’orto, a riprendersi un pezzetto di vita all’aria aperta e a contatto con la terra, a decidere in questo inizio di primavera cosa piantare e far crescere. Tutti assieme – visto che il progetto ha un ruolo fortemente socializzante nella comunità cittadina – coltiveranno, sperimenteranno, riscopriranno gesti, fatiche, soddisfazioni, odori e sapori, sporcandosi le mani con quella terra dalla quale proviene il nostro cibo e alla quale dedichiamo così poca attenzione e cura.
Una postilla al sindaco, che sorridente – direi felice come i suoi concittadini futuri orticoltori – ha consegnato diverse varietà di semi, e osservando una busta di rucola selvatica si è interrogato, con la consueta bonomia, sulla coerenza di una siffatta semina in un orto. Sindaco Honsell, è perfetta quella rucola selvatica per un orto urbano! Perchè queste oasi cittadine servono anche a farci recuperare la conoscenza e l’uso di piante che crescono spontanee e che un tempo erano normalmente raccolte per integrare l’alimentazione ( alle volte anche per salvarsi dalla carestia): un modo per rispondere all’ondata di ibridi ( o peggio) che rende sempre più sofisticato il mercato ortofrutticolo.
Viva la rucola selvatica, allora, forse più ispida di certe tenere foglioline tutte uguali, ma più aromatica, più intensa,capace di resistere ad ogni ingiuria climatica, certamente ben nota ai vecchi contadini che tanto avrebbero da insegnarci sul senso delle cose.
Il prossimo appuntamento primaverile per gli orticoltori udinesi, il 23 marzo, nella sala di via Veneto 164, è dedicato al tema delle avversità dell’orto, a cura dell’Aiab FVG: le piante equilibrate si difendono da sole, l’equilibrio biologico dell’orto, la gestione naturale di insetti, acari, patogeni e piante infestanti.

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1 commenti a Inaugurati gli orti udinesi di via Pellis

  1. alberto lupo ha detto:

    beati furlani!

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