1 Novembre 2011

Studenti in Piazza Unità: i video del tentativo di sgombero

Questa mattina la polizia ha tentato di far sgomberare gli studenti da giorni accampati in Piazza Unità.
I ragazzi hanno resistito pacificamente prima dell’intervento del sindaco Cosolini, che ha posticipato di 24 ore lo sgombero e ha dichiarato che accoglierà alcune delle tante istanze presentate dai ragazzi.
Ecco i video messi in rete dal movimento.

Tag: , .

63 commenti a Studenti in Piazza Unità: i video del tentativo di sgombero

  1. dieffe ha detto:

    “noi, al contrario di voi, abbiamo ragione”. ce n’era già uno, tempo fa, che era convinto di avere sempre ragione. e non mi risulta abbia fatto una bella fine.

  2. indignato ha detto:

    bella manifestazione…chi sta dietro a queste cose? va bene diritto al manifestare il pensiero ma sembra che questo sia un agglomerarsi di ragazzi/e che guidato da ordini di scuderia….e soprattutto bisogna fare questa pagliacciata proprio in piazza unità? vergognatevi voi ..perchè voi manifestate per problemi che potete confrontarvi tranquillamente con le istituzioni e Cosolini ne è la prova ….cosa dovrebbero fare i lavoratori che vengono licenziati grazie alla nuova legge…o gente in cerca di lavoro da anni…? dovrebbero mettere a ferro e fuoco la città in proporzione…date tanto l’idea di gente che non sa come passare il tempo e fate manifestazioni stile disco dove non serve…vergogna perchè non avete del tutto ragione…vergogna perchè molte strutture scolastiche presentano problemi grazie a danni da parte di studenti che prima/con/dopo voi continua a fare sulle strutture scolastiche.. ci sono le apposite sedi e gli appositi modi per esprimere il vostro disappunto..tanto valeva che se avevate voglia di fare camping andaste sul Carso e facevate quasi tutto ciò che volevate…

  3. italiano ha detto:

    Stanotte gelo: WOW. Bene.
    Forza ragazzi! Andate avanti fino febbraio: fuori le palle!

  4. Andy Borat ha detto:

    i classici studenti che non conseguiranno mai la laurea!

  5. Rosy ha detto:

    Gli studenti non avrebbero dovuto abbandonare la piazza, per far posto all’esercito.
    C’è molta più dignità nella manifestazione degli studenti, rispetto l’ipocrita commemorazione dell’inutile strage pagata dal popolo, che la guerra non voleva e non vuole mai.
    Evviva gli studenti, speranza del futuro!

  6. chinaski ha detto:

    se posso permettermi, vorrei dare un consiglio agli accampati. non fissatevi con un unico luogo simbolo (piazza unita’). potete benissimo spostarvi da un’ altra parte e poi eventualmente tornare li’. non e’ (solo) una questione di spazio, e’ anche una questione di tempo.

  7. Rosy ha detto:

    piazza della borsa…

  8. maja ha detto:

    ma quanti sono?

  9. Alice W ha detto:

    Cari indignato e Andy Borat, vi parla una ragazza che frequenta il liceo (con una rispettabilissima media dell’otto) e che ha intenzione di andare all’università e conseguire una laurea, borse studio permettendo. Ho passato anche io svariate notti in piazza Unità, e, caro indignato, sappi che meriti unicamente il mio disprezzo per aver definito l’accampamento una pagliacciata. Sarà anche che ci sarà festa ogni sera, ma ben dopo ogni giornata passata a lavorare. Per chi si lamenta della spazzatura che verrà lasciata al termine della manifestazione: sono stati istituiti turni di pulizia ad ogni ora. Chi sta dietro a queste cose? Noi, i ragazzi dei collettivi, che abbiamo sfruttato i giorni di autogestione (democraticamente scelta) per informare gli altri studenti, per sensibilizzare anche i più piccoli sulla crisi, e per discutere di eventuali metodi di protesta per portarla al di fuori della scuola. Purtroppo tentativi di confrontarsi con le istituzioni ci sono già stati, ma senza successo (vedi l’anno scorso, l’inutile incontro con la Provincia). E neanche Cosolini sembra seriamente intenzionato ad aiutarci fino in fondo, per quanto sia apprezzabile fino ad ora ciò che ha fatto, ascoltando i suoi discorsi con criterio si capisce che usa sempre i soliti metodi dei politici di dire la “verità” con giri di parole. E chi è stato licenziato senza giustificazioni (grazie all’eliminazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, atto che sfiora l’anticostituzionalità) sì, dovrebbe mettere a ferro e fuoco la città. Per quanto riguarda la gente incivile che distrugge le scuole, è vero, c’è e sempre ci sarà, ma che non si possa cambiare un cesso dopo 40 anni che è là, con 1000 persone che lo usano ogni giorno, è una situazione indecente. Comunque non si tratta più solo di edilizia scolastica, quella è solo la “punta dello stronzo” (perdonami la scurrilità) della serie di problemi che sono causati da una gestione sbagliata del sistema, in Italia e nel mondo.

  10. Twee ha detto:

    @indignato: i ragazzi hanno almeno il coraggio di manifestare la propria indignazione e il proprio malcontento, tu te ne stai solo qui a insultarli e non fai nulla…quindi vegognati tu! Sarà pur vero che alcuni danneggiamenti alle infrastrutture sono opera di alcuni (e dico ALCUNI) studenti…ma la maggior parte sono cedimenti strutturali perchè gli edifici sono vecchi e fatiscenti, e sono decenni che nessuno fa nulla!!! Quando andavo io, in un nostro istuto cittadino (20 anni fa…non ieri) hanno messo in sicurezza PROVVISORIA le scale perchè pericolanti, dovevamo scendere un piano alla volta perchè c’era pericolo di crollo, beh…oggi in quell’istituto ci va mia figlia e…la struttura provvisoria è ancora lì, e le scale sono pericolanti ancora oggi!!! E non dovrebbero manifestare????? E tutte le ore di lezione di materie FONDAMENTALI che sono state tolte???? Da quello stesso governo che fa le leggi sul licenziamento facile….ragiona prima di aprir bocca contro chi, magari inutilmente, ma cerca di farsi sentire, invece di nascondere la testa sotto la sabbia come fai tu e molti altri!!!

  11. effebi (maaagaalà) ha detto:

    non mollate… boia chi molla !
    🙂

    (ma non vi preoccupate, non si rischia la figuraccia… sono anni che poi tutti mollano… generazioni e generazioni… una de più… l’importante è fare tesserati)

  12. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Twee

    Mi hai fatto venire in mente Nanni Balestrini (Gli Invisibili):

    Valeriana fa il discorso a metà che sono già tutti in piedi pronti a uscire non c’è più bisogno neanche di parlare hanno già capito tutto il casino fa uscire tutti anche dalle altre classi il corteo s’ingrossa e il pianterreno è completamente spazzato saliamo in corteo su per le scale al primo piano e entriamo nella prima classe che ci capita ormai la gente è tanta che non si riesce a starci tutti e anche lì tutti gli studenti escono fuori subito quelli che premono per entrare si scontrano con quelli che premono per uscire non entriamo nemmeno più nelle altre aule gli studenti escono da soli dappertutto anche al secondo piano ne vediamo che si sporgono dalla ringhiera si urla tutti fuori e saliamo le scale fino al secondo piano e quando arriviamo nel corridoio sono già fuori tutti dalle classi e si uniscono al corteo

    il corteo è fermo su per le scale tutti si accalcano su per tutta la lunghezza delle scale si sente Mastino che urla qualcosa dal basso ma non si capisce non si sente cosa dice c’è un casino incredibile poi ci sporgiamo e vediamo Mastino giù al pianterreno in mezzo alla tromba delle scale che si mette le mani nei capelli e fa una faccia disperata si sente solo che urla la scala la scala da sopra partono delle pallottole di carta che finiscono giù sulla testa di Mastino poi dal primo e dal secondo piano cominciano a volare le biro le gomme le matite poi anche i quaderni e i libri tutti buttano giù qualcosa contro Mastino che è lì giù solo in mezzo alla tromba delle scale non tenta neanche di ripararsi si tiene le mani tra i capelli ma non per ripararsi e continua a urlare le scale le scale

    i professori non si vedono i bidelli sono scomparsi alcuni professori sono scappati nelle aule vuote e si sono chiusi dentro partono uno dietro l’altro i vetri delle aule e si vedono i professori in piedi terrorizzati con le spalle al muro giù sotto Mastino lancia un ultimo grido disperato che riesce a farsi sentire la scala cede le urla calano di tono non tanto per quello che ha detto Mastino ma perché la gente si è già sfogata abbastanza Gelso mi guarda da dietro i suoi occhialini rotondi e mi chiede che cazzo urla lo stronzo e Cocco dice sta bluffando non sa più cosa fare Mastino da sotto apre le braccia verso l’alto e implora ragazzi ragazzi state fermi la scala non può reggere tutto quel peso state calmi e scendete in ordine senza correre calmi

    ma quale ordine ma sentite non smette di dare ordini quello lì urla Cocco adesso tu ti rimangi tutte le minacce ti rimangi tutto qui davanti a tutti niente più sospensioni e assemblee quando le vogliamo si sente un boato di urla tutti gridano assemblea assemblea Mastino giù sotto spalanca le braccia e poi le lascia ricadere e quando riesce a parlare dice ansimando sì sì tutto quello che volete ma venite giù subito vi supplico ve lo dico per il vostro bene venite giù scendete piano non correte vi prego non ci saranno sospensioni potrete fare le vostre assemblee ma venite giù vi prego tutti urlano vittoria vittoria ma nessuno scende giù nessuno ci crede alla storia della scala che cede nessuno ci pensa nemmeno per un attimo

    Gelso si pulisce gli occhiali soddisfatto io e Malva ci abbracciamo felici e si sente ancora il vocione roco di Cocco che urla hai finito di fare il gradasso adesso eh e poi aggiunge Mastino sei sospeso per sempre passa in presidenza quando ti chiamiamo si sente la voce di Valeriana che dice che adesso è meglio andare giù nel cortile a fare l’assemblea perché è l’unico posto dove possiamo starci tutti insieme e tutti gridano che sono d’accordo tutti gridano assemblea assemblea cortile cortile e cominciano a scendere giù e invece di scendere ordinatamente come voleva Mastino tutti scendono di corsa e per di più saltando battendo forte i piedi per fargli dispetto e spingendosi tutti Mastino è sempre lì immobile con le braccia alzate la testa in su che grida no no piano piano e poi lo sanno tutti come è andata a finire

    L.

  13. Una sola nota. Ma quando dite “cosa dovrebbero fare i lavoratori che vengono licenziati grazie alla nuova legge” a cosa vi riferite? La lettera all’UE parla della possibilità di licenziare per motivi economici con relativi ammortizatori sociali e ricollocamento lavorativo (dunque non esiste il licenziamento incondizionato).
    Ipotesi che ognuno può condividere o no, sta di fatto che è una lettera non una legge e nessuno è stato licenziato per questo, in quanto, appunto, non esiste legge a riguardo.
    Consiglio di informarsi un po’ meglio prima di parlare o scrivere, considerato anche il fatto che tra coloro che affermano ciò c’è anche una ragazza che “sta informando i più piccoli sulla crisi”. Se queste sono le informazioni siamo messi bene…

  14. dimaco ha detto:

    Tutte balle signor fedriga. la lettera parla di una cosa mentre nella realta le cose sono ben diverse. Le aziende non licenziano per motivi economici come fanno credere ma perchè delocalizzano in posti dove la manodopera è a bassissimo costo. Amortizzatori sociali in italia? non scherziamo che dopo la fine del trattamento di disoccupazione non resta che chiedere la carità in giro e andare alla caritas a prendere le borse con la spesa. Ricollocamento? dove? chi si occupa di questo? nessuno, il popolo è lasciato a se stesso e si deve arrangiare senza il benchè minimo aiuto da parte dello stato. Stiamo messi bene prprpio a una certa informazione fasulla che è costata al popolo una manovra di lacrime e sangue e altre che devono ancora venire.
    Signor Fedriga abbia almeno il pudore di tacere per cortesia, cosa di cui Le sarò estremamente grato.

  15. capitano ha detto:

    I licenziamenti ‘per crisi’ sono già possibili ed attuati in lungo e in largo nell’ordinamento attuale.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Licenziamento#Il_licenziamento_per_giustificato_motivo_oggettivo

    Vogliono aggiungere il licenziamento per motivi economici. Cosa sono questi motivi economici? Vorrei capire a cosa sta pensando il governo. O meglio, a cosa sta pensando il commissario straordinario a Bruxelles.
    Perchè alle favole dopo una certa età nessuno ci crede.

  16. Alice W ha detto:

    Non ho mai affermato che esista una “nuova legge” (cosa che ha invece detto “indignato”) che favorisca i licenziamenti. Intendo altresì sottolineare proprio la mancata introduzione di nuove leggi che in questo periodo di forte crisi economica tutelino maggiormente i Lavoratori. Le consiglio di leggere con cura e riflettere prima di accusare.

  17. pierpaolo ha detto:

    Mi domando come faranno questi poveri operai licenziati senza il centro sociale autogestito

  18. capitano ha detto:

    #16 non so se ti stessi rivolgendo a me, non mi riferivo al tuo commento.
    Il mio voleva essere una riflessione su chi stia governando la baracca in questi giorni che anticipano dei provvedimenti di legge come il licenziamento per motivi economici.

    #17 ce la faranno anche senza se nessuno li costringerà a vendere casa per mantenere i figli.

  19. capitano ha detto:

    #17 e l’utilizzo in senso ironico della locuzione ‘poveri operai licenziati’ te lo puoi pure rimangiare.
    Dopo i grammar nazi ci vuole un po’ di semantic partisans.

  20. pierpaolo ha detto:

    capitano

    Io? non chi usa l’operaio per chiedere il centro sociale? ma te prego!

  21. italiano ha detto:

    “Vogliono aggiungere il licenziamento per motivi economici. Cosa sono questi motivi economici?”

    Azz..non capirlo è dura eh

  22. carlo ha detto:

    mi domando come farete voi con la lega al 3%…. e bossi in gerontocomio…. e fedriga fuori dal parlamento come farà a pagarse i vizi? pagliacci solo pagliacci, sti “muleti” ve fa el cul!

  23. pierpaolo ha detto:

    Carlo

    Caro mio, è la democrazia, si vince e si perde, a volte l’elettorato premia a volte punisce. Quel che conta, ringraziando il cielo è che disobbedienti, tute bianche e compagnia bella non conteranno mai niente nemmeno al circolo del dopolavoro.

  24. carlo ha detto:

    una risata vi seppellirà…..

    e cmq lo diceva un toscanaccio qualche tempo fa:

    perché quello del populo è più onesto fine che quello de’ grandi, volendo questi opprimere, e quello non essere oppresso

    N.M.

  25. Sorprende che quando una persona chiarisce lo stato di fatto, senza offendere nessuno, per tutta risposta ottiene insulti o accuse senza senso. Ovviamente a queste bassezze non rispondo nel rispetto di chi vuole discutere in modo sensato e costruttivo. Per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro sono convinto che debba viaggiare in parallelo con la riforma degli ammortizzatori sociali. Sono d’accordo con chi ha scritto che allo stato attuale non funzionano ,proprio perché si tratta di ammortizzatori passivi (ovvero assistenza fine a se stessa). Bisogna invece puntare su quelli attivi, ovvero il welfare to work che non può prescindere dallo stretto contatto con il mondo dell’impresa e della formazione. Ad esempio c’é richiesta nel Paese di 150.000 figure tecniche che non si trovano: ciò significa che da troppo tempo c’è uno scollamento richieste del paese e la formazione/reinserimento lavorativo che viene proposto.

  26. Alice forse ho interpretato male, ma le tue parole scritte mi sembrano inequivocabili: ” E chi è stato licenziato senza giustificazioni (grazie all’eliminazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, atto che sfiora l’anticostituzionalità) sì, dovrebbe mettere a ferro e fuoco la città.”

  27. capitano ha detto:

    #21 me lo spieghi?

  28. maja ha detto:

    (capitano

    pieno appoggio per le brigate semantiche.
    ciama, in effetti.)

  29. dimaco ha detto:

    Signor Fedriga se si intendesse il lavoro flessibile come viene inteso in altri paesi, dove gli interinali o i precari sono tratati meglio di quelli a tempo determinato sarebbe una cosa.
    Ma in un paese dove il precario o l’interinale viene visto come forza lavoro da sfruttare al massimo con la minima spesa, molto spesso addirittura tenuto all’oscuro dei suoi diritti (possibilità di partecipare alla assemblee sindacali, possibilità di scioperare insieme agli altri lavoratori ecc), continuamente sotto ricatto e con contratti a termine usati come arma non credo che sia possibile un passo avanti verso un miglioramento. Se mi chiede come mai sono a conoscenza del trattamento riservato ai precari ali interinali posso solo risponderle che l’ho provato sulla mia pelle per diversi anni.

  30. Capitano il testo di legge non e scritto, quindi la strada non è ancora delineata in modo preciso, si tratta di un’indicazione di principio che potrebbe prevedere per motivi di produttività e in accordo con le parti sociali (vd. Sindacato) la possibilità di licenziare senza giusta causa, ma con indennità per il lavoratore. Quello che nella sostanza è previsto in Germania e ha fatto si che la forza lavoro abbia avuto un ricollocamento in relazione alla nuova realtà produttiva del paese senza aver favorito la disoccupazione, anzi è si è riuscito a tamponarla in un momento di difficoltà.

  31. Paolo Geri ha detto:

    #Massimiliano Fedriga

    “Per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro sono convinto che debba viaggiare in parallelo con la riforma degli ammortizzatori sociali”.

    E chi non sarebbe d’ accordo su questa affermazione ! Il punto è “come” fare le due riforme e “dove” trovare i soldi per farle. La differenza fra chi sta da una parte della barricata e chi dall’ altra è tutta qui. E a proposito di dove si sta, mi sono perso una puntata o la Lega è ancora al Governo ? E allora perchè in tre anni non si è fatto un emerito picchio ? Forse erano più importanti i – finti – ministeri al Nord ?

  32. dimaco ha detto:

    indeterminato, errorrino di battitura.

  33. Dimaco la riforma degli ammortizzatori deve assolutamente coinvolgere anche i lavoratori con contratti atipici e rendere più oneroso per l’impresa assumere con questo tipo di contratti (c’è una mia proposta di legge a riguardo). Tengo solo a sottolineare che, anche se in modo limitato, questo è stato il primo governo che, tramite una tantum, ha coperto anche i co.co.pro. monomandatari, ribadisco che precedentemente non era mai avvenuto.

  34. dimaco ha detto:

    @30
    chi decide l’indennità e sopratutto l’ammontare dell’indennità? Quali sono i parametri? Perchè altrimenti uno può essere licenziato beccarsi 1000 € e punto. Per mio conto se si vuole fare così il dipendente licenziato senza giusta causa dovrebbe aver almeno 3 anni di retribuzione come indennità.

  35. dimaco ha detto:

    non sono i lavoratori a dover essere coinvolti ma le aziende che sono quelle che da questo tipo da contratto atipico hanno i maggiori vantaggi.

  36. Paolo non si è fatto prima perchè prima di imbastire l’abito nuovo devi mettere le toppe su quello vecchio altrimenti uno rimane nudo. Non ha caso abbiamo investito ben 32 MILIARDI negli ammortizzatori sociali altrimenti migliaia di cittadini rimanevano senza lavoro e senza soldi per mantenere se stessi e la propria famiglia. Quindi invece di guardare ai ministeri al nord leggi con più attenzione tutte le leggi che abbiamo approvato, anche se capisco che fare il “contestatore a tutti i costi” è molto più semplice e meno impegnativo.

  37. capitano ha detto:

    #30 grazie per la risposta ma credo che non sia ancora sufficiente a chiarirmi le idee su cosa si intenda “per motivi di produttività” come lei li chiama.
    Mi pare che negli ultimi anni i licenziamenti per “motivi di produttività” non abbiano trovato molti ostacoli, tanto da permettere lo spostamento in zone a basso costo di ampie fette della produzione nazionale. Anche “padana”.

  38. Dimaco: l’indennità allo stato attuale per le aziende con meno di 15 dipendenti è decisa dal giudice in relazione agli anni in azienda. Secondo me si potrebbe pensare a 2 anni standard comunque. Per quanto riguarda le aziende l’ho scritto prima: bisogna far costare di più i contratti atipici e utilizzare questi soldi per la protezione sociale degli stessi lavoratori atipici.

  39. Capitano: la delocalizzazione è un problema da contrastare, non a caso la Lega è stato l’UNICO movimento che in sede parlamentare ha proposto diverse misure in tal senso

  40. dimaco ha detto:

    ma che cavolo dice, io lavoravo in una fabbrica dove il titolare aveva anche i cuscini con il simbolo della lega, ma è stato tra i primi a spostare la produzione in Romania lasciando con i lculo per terra decine di famiglie che lavoravano per lui. E non è nemmeno l’unico.

  41. capitano ha detto:

    Se si lascia che siano delle tanto fumose quanto banali ‘motivazioni economiche’ a mandare dei padri di famiglia in mezzo ad una strada allora le misure proposte (e approvate?) valgono tanto quanto un simpatico slogan.

  42. dimaco ha detto:

    @38
    quindi uno assume un’operaio, a fine anno lo licenzia e iol giudice in base a questo lo liquida con una soma ridicola. Sai affari che faranno i padroni. Poi una scusa per giustificare il licenziamento si trova sempre così neanche quell’ indennita saranno costretti a pagare.

  43. Dimaco: il licenziamento con giusta causa è già previsto adesso quindi è già il giudice a decidere se si tratta di una scusa o no. Per quanto riguarda l’imprenditore con “i cuscini della Lega” cosa c’entra? Non è la lega e non rappresenta la Lega. Che discorsi sono? Allora se vedo uno con “il cuscino del PD” che violenta una donna significa che il PD è a favore della violenza carnale???? Ma cosa sta dicendo??? La Lega, come ogni altro partito si valuti su quello che propone e fa, non su illazioni riguardo “fantomatici supporter” che non rappresentano nessuno.

  44. Carlo visto che sei tanto energico abbi il coraggio di scrivete nome e cognome, veri! Oppure fai come quelli che vanno in piazza mascherati? Io queste persone le definisco codarde! Prima di parlare della mia persona informati su quello che ho fatto e sto facendo.

  45. capitano ha detto:

    Il discorso sui cuscini della Lega è un po’ diverso da come lo presenta lei.
    Credo che chiunque (non solo il PD) faccia volentieri a meno dei suoi militanti/elettori violentatori.
    Si può rigirare la domanda alla Lega: farebbe volentieri a meno dei suoi militanti/elettori delocalizzatori? Se si, cosa avete fatto in concreto nei confronti dei vostri iscritti che hanno chiuso baracca e burattini in Italia per andarsene a produrre in … (metta pure lei un paese a basso costo di manodopera).

  46. dimaco ha detto:

    chinaski fedriga fa lo stesso discorso di Pierpaolo quando si parla di orghezio. Ovvero non è della lega perchè sospeso, ma tutti sappiamo bene come stanno le cose.

  47. Redazione ha detto:

    I commenti contenenti insulti sono stati moderati.
    Vi preghiamo di continuare la discussione sui temi del post senza scendere sul personale.

  48. Capitano: noi abbiamo fatto emendamenti concreti per penalizzare chi delocalizza. Non solo, abbiamo fatto approvare una norma per evitare che aziende italiane trasferitesi all’estero possano assumere persone dal nuovo paese (con stipendi e contributi parametrati in quello stato) e mandarli in trasferta a lavorare in Italia. Ciò comportava una concorrenza sleale per i nostri lavoratori. Tutte queste misure valgono per iscritti della lega e non…

  49. dimaco ha detto:

    produrre a basso costo e rivndera al prezzo come se fosse stato fatto in italia cos’è? genio commericale?

  50. Dimaco ti ricordo inoltre che la Lega ha fatto la legge sul “Made in Italy” che l’Europa sta bloccando. Proprio per tutelare le nostre produzioni e le imprese che investono nel nostro Paese.

  51. dimaco ha detto:

    ma dai, vuoi che ti dica come funzionavano le cose 8 anni fa? e c’eravate già voi della lega la governo al governo.
    dalla fabbrica in romania arrivava il prodotto segnato sulle bolle come semilavorato mentre in realta il carico era costituito da materiale finito con tanto di etichetta made in italy. il camion arivava in azienda alla sera e alla mattina ripartiva senza nemmeno essere stato toccato ma con documenti di trasporto nuovi. a tarvisio la finanza beccò per caso due camion che trasportavano roba finita mentre sulla bolla era scritto semilavorato. tutte le aziende nel triangolo che avevano una sede all’est facevano questo giochetto. Una volta che le sgamavano chiudevano definitivamente in italia si trasferivano definitivamente con buona pace dei lavoratori. Lo sai perchè facevano questo giochetto? Per guadagnare di più. Ma mai ho sentito levarsi un coro di sdegno dai leghisti imprenditori(e non solo leghisti) solo una cosa dicevano: se mi beccano chiudo e vediamo come se la cavano con altri 50 -100 disoccupati.

  52. capitano ha detto:

    Sugli iscritti alla Lega che delocalizzano non ha risposto. Le ricordo che Confindustria espelle i suoi iscritti che pagano il pizzo e non denunciano.
    La Lega non sarebbe capace di espellere un imprenditore che ha delocalizzato la produzione negli ultimi 5 anni?

  53. Alice W ha detto:

    Massimiliano Fedriga, i primi di settembre è stato cancellato l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ossia quello che vieta il licenziamento senza giusta causa nelle aziende con più di 15 dipendenti. Non centra assolutamente con la lettera/legge che andate discutendo, credo ci sia una forte incomprensione di fondo da parte un po’ di tutti (del resto si sa, i dibattiti su internet sono difficili e spesso inutili). No Capitano, non mi riferivo a lei.

  54. alpino w il 4 novembre ha detto:

    io non capisco la “favola degli equivoci”
    1) il finto tentativo di sgombero della piazza, basta il video per capire come il tentativo fatto dalla Polzia fosse solo una “finta”
    2) Dacchè siamo partiti dalla protesta studentesca (i motivi di tale protesta a TS non sono chiari e la sig.na Alice ha generato ancor più confusione con i suoi interventi) siamo arrivati alle vostre beghe politiche su licenziamento ed assunzione che tecnicamente non dovrebbe riguardare il post.
    3) Diretto assla signorina Alice in W….lei ha usato la parola “collettivi” a cosa faceva riferimento..a qualcosa di concreto oppure è una parola che sentito dai piu grandi? quando la sento pronunciare da chi di dovere mi fa accaponare la pelle se pronunciata a vanvera rimango ancora più basito.

  55. capitano ha detto:

    alpino ma cosa riguarda il post? La tinta delle tende che non è fotogenica?

  56. francesco ha detto:

    Per seguire i vostri ragionamenti e le vostre sovrastrutture da primi del ‘900 abbiamo fatto soltanto in modo che oggi in italia è diventato impossibile lavorare.La burocrazia, i comitati “contro” tengono bloccata qualsiasi iniziativa. Nessuno investe più: troppi vincoli, troppe tasse, troppo stato, troppo sindacato, troppa politica.

    La classe imprenditoriale è stata uccisa per asfissia. La libertà individuale soffocata dalla ipertrofia dello stato in cui nessuno si riconosce. Tutto è fermo.

    Non mancano le tutele dei lavoratori: manca proprio il lavoro.
    Mancano i soldi, manca la fiducia per fare impresa, per assumere.

    Altro che centri sociali e collettivi.

  57. capitano ha detto:

    La classe imprenditoriale sarebbe quella che quando ha trovato l’eldorado rumeno ha preso armi e bagagli ed è corsa a produrre mutande laggiù?
    Oppure quella che spera di produrre milioni di catorci risparmiando sui dieci minuti di pausa degli operai in catena?

  58. italiano ha detto:

    Ma io non capisco tutti questi operai o comunisti con la verità economica in tasca:

    se sapete come fare business, perchè non lo fate direttamente da soli senza quei fascistoni degli imprenditori che vi trattano male?

  59. Alice: non so chi Ti dia queste informazioni ma l’art.18 non è stato assolutamente cancellato. È stata data semplicemente la possibilitá di cui parlavo precedentemente, ovvero l’accordo tra le parti sociali. Oltretutto sia quella datoriale che quella sindacale (quindi i lavoratori) non hanno firmato alcun che. È chiaro quindi che non c’è stato alcun licenziamento per questa norma. Non a caso solo CGIL ha fatto terrorismo ideologico parlando di cancellazione dell’art.18, a differenza di tutte le altre sigle sindacali.

  60. chinaski ha detto:

    @dimaco#46

    chinaski fedriga?

  61. alpino w il 4 novembre ha detto:

    Infatti capitano, di cosa dovremmo parlare? ce lo dica Alice nel concreto di cosa dovremmo parlare, non penso che gli studenti siano in piazza per l’art 18. ci manca solo una ventata di enorme ipocrisia.
    Se gli studenti si degnassero al di la del cesso vecchio di 40 anni di dare un elenco di punti sui quali loro protestano e noi possiamo discutere ben venga, altrimenti è fuffa. Attenzione Capitano io sono a favore dei movimenti di Roma nelle idee, movimenti fotocopia a spot, per moda o per diletto rischiano di rendere ridicolo il tutto più di quanto gia non lo sia visti i risultati ottenuti nelle piazze romane, liberate dopo 4 canoni ed una pennica. Movimenti che comunque portano avanti una protesta giusta ma che devono affrancarsi da bandiere politiche e da parole come centri sociali e collettivi.

  62. chinaski ha detto:

    le norme sui licenziamenti facili previo accordo aziendale non sono nient’ altro che l’ istituzionalizzazione del “metodo marchionne”. e’ inutile nascondersi dietro i formalismi, la sostanza e’ quella.

    i ragazzi hanno tutto il diritto di parlare di art.18, visto che fra qualche anno entreranno nel mondo del lavoro. la questione li riguarda, eccome.

  63. Mauricets ha detto:

    molto peggio, la privatizzazione del diritto.
    due soggetti, entrambi soggetti privati, non saranno tenuti a sottostare al giudice del lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *