14 Settembre 2011

Monsignor Dino De Antoni è il nuovo presidente della Conferenza episcopale del Triveneto

Monsignor Dino De Antoni è il nuovo presidente della Conferenza espiscopale del Triveneto. L’arcivescovo di Gorizia è stato eletto dopo la partenza del cardinale Angelo Scola, già Patriarca di Venezia ed ora arcivescovo di Milano. Nella stessa occasione i Vescovi hanno, inoltre, provveduto all’elezione del nuovo vicepresidente: monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova.

E la periodica riunione dei Vescovi del Triveneto che si sono ritrovati nei giorni scorsi a Zelarino (Venezia) ha dato il via all’incarico dell’arcivescovo di Gorizia. Tema principale dell’incontro è stata la visita di Papa Benedetto XVI e il cammino verso “Aquileia 2”, il convegno ecclesiale delle comunità cristiane delle 15 Diocesi del Nordest in programma dal 13 al 15 aprile 2012.

Durante l’incontro, i Vescovi hanno esaminato e discusso la nuova “traccia di lavoro” predisposta dal Comitato triveneto che si sta occupando di “Aquileia 2” e che fornisce precise indicazioni sulle tappe e sulle modalità del lavoro che caratterizzerà il periodo di “preparazione immediata” all’appuntamento del prossimo anno. Si punta, in particolare, sulla diffusione e condivisione delle “testimonianze” redatte nei mesi scorsi dalle Diocesi nell’intento di raccontare la vita attuale, l’impegno, le gioie e le fatiche delle Chiese e del territorio del Nordest evidenziandone soprattutto i cambiamenti in atto in questi anni. Si tratterà, ora, di individuare insieme le questioni emergenti e fondamentali che più interessano e stanno a cuore alla vita di queste regioni, anche in vista di una più stretta collaborazione – di esperienze, iniziative, strumenti, stili di vita e orientamenti pastorali – tra le Chiese del Nordest.

Per accompagnare e sostenere il cammino di “preparazione immediata” sono state focalizzate tre piste per il lavoro e la riflessione comune: la nuova evangelizzazione nel Nordest (come annunciare e far incontrare Cristo oggi per testimoniare la “vita buona del Vangelo”); il dialogo con la cultura del nostro tempo (soprattutto nell’attuale contesto multiculturale e multietnico del Nordest, crocevia di popoli e culture); l’impegno per il bene comune (sugli ambiti di vita pubblica che richiedono con maggiore urgenza la collaborazione e l’apporto delle comunità ecclesiali).

Tag: , , .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *