E’ in programma domani, martedì 25 gennaio a Ronchi dei Legionari, presso Villa Vicentini Miniussi (dalle 10) il convegno “Carso 2014 +. Storia di un processo”, promosso dalla Provincia di Gorizia, con diretta web dei lavori del convegno, sul sito www.tradinvest.tv/tecnolight. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Carso 2014 + avviata dalla Provincia di Gorizia, a cura dell’architetto paesaggista Andreas Kipar.
I lavori del convegno, che sarà introdotto dal saluto istituzionale del sindaco di Ronchi dei Legionari, Roberto Fontanot, e del presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, si articoleranno in una prima fase che ripercorrerà la ‘costruzione del quadro’, le ragioni ispiratrici e la genesi del progetto Carso 2014 +, con interventi della vicepresidente della Provincia di Gorizia, Roberta Demartin, e dei rappresentanti del Ministero della Difesa – Commissariato generale onoranze ai Caduti in Guerra e della Direzione centrale Cultura Sport e Relazioni Internazionali della Regione Friuli Venezia Giulia. Subito dopo, sarà il curatore del progetto CARSO 2014 +, Andreas Kipar, a tratteggiare le linee direttrici del ‘modello CARSO 2014 +, evidenziandone caratteristiche e peculiarità, e tracciando un’immagine, in progress, dei lavori. Particolarmente attesi al convegno gli interventi del vincitore e di altri premiati del Concorso internazionale per interventi sul Carso goriziano, introdotti da Flavio Gabrielcig, dirigente sviluppo territorio ambiente della Provincia di Gorizia, e da altri componenti della Commissione giudicante come l’architetto Abbas Gharib. Alle proposte presentate il prestigioso mensile di architettura “Abitare” dedicherà un’intera monografia. L’architetto paesaggista Paolo Bürgi, dello studio vincitore (Camorino – Ticino), illustrerà le linee portanti della proposta del gruppo: «Una strategia basata su interventi puntuali minimi, che mirano a sottolineare il significato degli itinerari esistenti, per incentivare l’osservazione individuale e il senso di smarrimento, di memoria, di riflessione e di sorpresa che nascono con l’addentrarsi in questo territorio e che contraddistinguono l’approccio a questi luoghi». Al convegno interverranno inoltre Andrea Boschetti e Alberto Francini, per il gruppo Metrogramma srl, classificatosi al secondo posto del Concorso di progettazione per le aree di Castellazzo e San Michele, e i rappresentanti del gruppo Yellowoffice, al secondo posto per il progetto nell’ambito dell’area di Redipuglia. Nel pomeriggio, dalle ore 15.50, è prevista la tavola rotonda dedicata alle “Esperienze di successo”, coordinata dall’Assessore per la difesa del suolo, Tutela e valorizzazione ambientale della Provincia di Gorizia, Mara Černic, chiamata anche a portare il suo intervento introduttivo. Sarà per l’occasione per illustrare l’attività del Comitato organizzativo del Centenario Grande Guerra, nonché l’esperienza di tutela del paesaggio per il comprensorio della “Ruhr”, portata al convegno da Gerhard Seltmann. Le conclusioni dei lavori saranno affidate alla vicepresidente della Provincia di Gorizia, Roberta Demartin.
In collegamento con il convegno due mostre: nella sede del Consorzio Culturale del Monfalconese, ma anche negli spazi espositivi dell’Aeroporto del Friuli Venezia Giulia è visitabile, fino al 10 febbraio, la mostra “Oltre le nuvole. Ricordi fotografici dai campi di volo della brughiera pordenonese 1915.17. Dall’Album di Giovanni Cividini”. La mostra è strettamente collegata alle atmosfere e agli anni della Grande Guerra, e propone una significativa selezione di immagini tratte dalle pagine originali dell’album raccolto dal fotografo triestino Giovanni Cividini nei primi anni della durante i quali esercitò la sua professione a Pordenone. In 32 fogli sono raccolte 177 stampe fotografiche di formati diversi. Di particolare efficacia le istantanee scattate dai piloti durante le azioni di volo. Info: www.carso2014.it Nella nella sede del Consorzio Culturale del Monfalconese (in Piazza dell’Unita n.24-26 a Ronchi dei Legionari) è visitabile dal 25 gennaio al 5 febbraio il percorso espositivo dedicato alle proposte progettuali del Concorso internazionale (da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13, nei pomeriggi di lunedì e mercoledì anche dalle 16 alle 18.30).
Il progetto è offensivo. Scavare un canyon per tagliare nel mezzo il Monte Castellazzo, nella Riserva dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa, Sito d’Importanza Comunitaria (Direttiva europea Habitat) e Zona di Protezione Speciale (Direttiva europea Uccelli). Più immancabile parcheggio per portare i pullmann fin nel cuore della Riserva. Per fortuna una devastazione del genere non potrebbe mai passare la Valutazione d’Incidenza, prevista per ogni opera che intacchi i SIC/ZPS. Trovo offensivo che per farsi belli questi archistar del paesaggio portino l’esempio della Ruhr!? Vogliono paragonare uno dei siti naturalistici più preziosi d’Europa con un distretto industriale? Inconcepibile. Con 4 milioni e 800.000 mila euro si potrebbero fare tanti e tali progetti per valorizzare sotto il profilo ambientale il Carso (agricoltura biologica di prodotti tipici, allevamento ovino-caprino estensivo per mantenere la landa carsica, eliminazione delle specie vegetali invasive, eliminazione delle frammentazioni sul territorio, strade, elettrodotti, sottopassi per la fauna, fognature, pulizia, ecc.). Invece vogliono scavare i canyon e frammentare ancora di più un territorio ormai sempre più degradato.
ma avete visto i progetti? o parlate prima ancora di sapere di cosa si tratta? io alla presentazione ci sono stato e non mi è sembrato di vedere nessuna distruzione, anzi ho sentito molta partecipazione e la voglia di creare qualcosa di bello, attraverso una partecipazione di tutti.sono sinceramente curioso di capire se si farà veramente qualcosa di concreto finalmente a parte tutte le parole…che sono facili da scrivere!
sono d accordo con MS. il progetto non è poi così radicale e invadente: il museo sul san michele è ipogeo, quindi a livello di impatto ambientale si sposa con il paesaggio; a redipuglia l intervento è minimo e delicato; si, il taglio sul castellazzo è molto forte(e forse inutile, visto che “segni” naturali di quel tipo, sul Carso, ce ne sono, e che probabilmente il lago tra qualche anno non ci sarà più) e quindi da rivedere. secondo me l unica cosa che non è andata giù alle varie associazioni della zona è che hanno chiamato degli esterni a lavorare su questo territorio (anche se in fin dei conti è dal 2007 che si parla di carso 2014+ e da quel che so son state coinvolte le realtà di qui). L importante è che in futuro ci sia un gestione intelligente e che faccia crescere il territorio in modo da non stravolgere gli equilibri ecologici esistenti.