17 Gennaio 2011

Cosolini pubblica il suo 730 su Facebook: “Non ho niente da nascondere”

“Ho notato una certa “timidezza” da parte della maggioranza di questa città a parlare dei propri redditi. Siccome il primo compito di un sindaco è quello di garantire fiducia e trasparenza, questo è il mio 730″. Detto, fatto: ecco la dichiarazione dei redditi pubblicata dal candidato sindaco di Trieste per il centrosinistra, Roberto Cosolini, su Facebook.

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14 commenti a Cosolini pubblica il suo 730 su Facebook: “Non ho niente da nascondere”

  1. Oriana ha detto:

    Complimenti! Mi congratulo per l’iniziativa nell’ottica della trasparenza.

  2. massimilianoR ha detto:

    lodevole

  3. stefano ha detto:

    non farlo fa pensare

  4. luigi ha detto:

    He he he, voio veder i altri deso!
    Chi i pol tirar fora che no gabi robe ‘dubie’?
    He he he.

  5. arlon ha detto:

    Xe aprezabile, niente de dir.
    Deso me spetasi però parole serie su rigasificator, bonifiche, porto, porto vecio, etc..

    Quele pol spostar voti.. el 730, go paura de no.

  6. Marco ha detto:

    La riservatezza è un diritto individuale.

    Nessun politico, civicamente e politicamente onesto, per inseguire la moda del “tutto in piazza”, rinuncerebbe a un proprio diritto (vantandosene!), per diminuire la possibilità altrui di avvalersene.
    In pratica, è una gara a chi ce l’ha più trasparente per mettere altri in imbarazzo.

    So di un politico in un organo collegiale – non dico se regione, provincia o comuni – che ha entrate degne quasi dei primi deputati socialisti, quelli che a Roma dormivano nei treni.
    Non lo stimo, ma penso a lui. Dovrà pubblicare anche lui il 730? E se non lo fa ha qualcosa da nascondere? Qualcuno gli riderà dietro?

    L’elettore che credesse al ragionamento “el ga qualcossa in scondon”, ricordi che agenzia delle entrate e guardia di finanza vigilano.

    Gran parte di queste informazioni sono comunque pubbliche: basta fare una richiesta motivata all’ufficio compentente.
    Quindi, a chi si rivolge Cosolini con questa mossa populista sulla altrui “timidezza”? All’elettore ignavo che non ha la forza di andare in un ufficio ma si beve le “news” dalla rete e dai giornali?

    Bel target.

    Questo atto per solleticare gli stimoli antipolitici più bassi, eccitati dal clima delle ultime settimane, è squallido.

    La povertà non è una vergogna, la ricchezza non è un demerito, la riservatezza è un principio fondamentale per la tutela della persona (e persona sono anche gli avversari a suo dire “timidi”), l’affidare allo stato l’accertamento delle irregolarità è un principio dell’ordinamento.
    Evidentemente Cosolini non ha a cuore questi principi della costituzione.

  7. roberto cosolini ha detto:

    Marco,non parlare a casaccio di principi della Costituzione: la pubblicazione del reddito di certe categorie di amministratori pubblici è prevista dalla legge e un amministratore pubblico deve rispettarla. Tutto qua…Anche se, come in questo caso, il fatto che non siano previste sanzioni consente di svicolare….E non c’entra nulla con il diritto alla privacy

  8. massimilianoR ha detto:

    @marco:
    la trasparenza è un principio che dovrebbe essere alla base della vita di un politico, dal primo all’ultimo minuto dei suoi incarichi. pubblicare il 730 è un atto unilaterale di trasparenza.

  9. Tergestin ha detto:

    Me sembra ovvio.
    Qua se parla del 730 de personaggi pubblici, in particolar modo de gente che dovessi andar ala guida de Trieste, el piu’ grosso centro urban del Litorale e se non sbaio anca del NordEst Italian. Una zita’ per altro dove i tramacchi e i clientelismi ga da’ prova de no mancar.

    Quindi che un politico candidado al caregon del comun publichi i sui dati e sia el piu’ trasparente possibile no me par una mossa “populista” ma giusta.

  10. Marco ha detto:

    “Roberto”, se a un eguale tu posso ardire, evita di presumere che l’interlocutore sia siora Ucia in casa di riposo.
    Poi tè calmante alle erbe e non spararle.

    La legge (lascia stare la privacy, che non ho citato) impone la pubblicazione a:
    parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, provinciali e di comuni over 100.000, nonché ad amministratori di enti pubblico.
    ( Dal che si può restringere il campo sul politico di cui parlavo sopra, preferivo glissare ma vabbè.)

    Se ho dimenticato qualcuno, aggiungetelo.
    Poi c’è il d.lgs 150/2009 e le varie misure Brunetta sulla trasparenza, ma non sono pertinenti con “te”, e leggi che non conosco.

    Santa gazzetta dello stato, e questo che c’entra?

    Ho perso il conto degli enti pubblici e simili dove “hai” lavorato.
    Posso immaginare che alcuni ricadessero nella legge 441/82 e seguenti.
    Se così era di recente, “tu” hai reso pubblico il tuo 730 urbi et orbi con facebook quando eri segretario di partito? Non avevi incarichi istituzionali, ma sei figura umbratile ma influente (molto) in ambiti come il mondo universitario.

    No, non l’hai fatto e se “tu” l’hai è stata una pubblicizzazione molto furtiva.
    Eppure il “tuo” è un nome che spesso circola nell’ateneo di Trieste, perfino tra gli studenti.
    Quante volte mi sono chiesto all’inizio: “Ma chi è? Cosa fa? Di che vive?”.

    Forse allora “tu” sarai già consigliere comunale, provinciale, regionale, etc e la legge ti impone la pubblicazione? Non direi.

    Allora, dimmi: cosa c’entra la legge? Niente, e non dirmi che ti porti avanti col lavoro.

    Questa è una mossa politica per porre in imbarazzo, sfruttando un clima voyeur in cui cresce la fame di “trasparenza”.
    E’ una parolina magica. Titilla istinti e rancori contro la “casta” chiusa in se stessa.

    Non c’entra niente con la trasparenza imposta alla PA. Ne è il parente giornalistico, la distorsione, la popolarizzazione.

    E’ un fatto di stile e di concezione della politica: freddezza di non accondiscendere all’umore sfascista del momento, anche se porterebbe consenso facile (ma sporco).

    Tutto qui, stile, freddezza e senso democratico.
    Quello che “tu”, in questo caso, non hai dimostrato di avere.

    La legge non c’entra.

    Marco

    Ps: Mi sfugge, ma sarà la mia giovane età e i soli studi universitari in corso. “Sei” laureato in…?

    Di Piazza è politico di razza, rude e diretto, gran conoscitore di Muggia e Trieste, e la sua terza media mi va benissimo.
    Però, questa “tua” impennata d’orgoglio così sapiente sulla trasparenza negli organi e sulle leggi dello stato, ecco, vorrei saperlo. Laureato in…?

    Forse sei “timido”, ma non trovo l’informazione sui tuoi siti.

    Non trovo neanche come sei arrivato o sei stato nominato nei vari enti della zona, sai, quegli enti che impongono i redditi on line.
    “Tu” che dici, non sarebbe trasparente?
    Non direbbe di più rispetto a un 730?

    Pps: Questo è un blog/forum e neanche il tuo fan club. Permettimi di dubitare della “tua” freddezza e della “tua” formazione politica, se ti senti in dovere di intervenire su una pagina dove si parla di “te” non attribuendoti fatti, ma commentando le “tue” azioni.

    E’ una lucidità che un politico giovanile acquisisce al massimo a venticinque anni.

    “Roberto”, tu hai qualche anno in più.

  11. Marco ha detto:

    Chiedo scusa per gli errori di battitura, sono di fretta.

  12. Pierpaolo ha detto:

    “non ho nulla da nascondere”
    Perché? Ci fosse qualcosa da nascondere la trovo sul 730?

  13. isabella ha detto:

    A me non fa né caldo né freddo conoscere il 730 dei politici.

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