21 Novembre 2010

Ursus, 5mila firme per salvarlo

“A favore dell’Ursus, per la sua salvaguardia e il suo recupero, abbiamo raccolto 5000 firme dei cittadini. Un segnale forte raggiunto con poche uscite pubbliche che attesta l’interesse dei Triestini e della Città per questo importante simbolo della Cantieristica e della Storia marinara di quest’area e chiede a gran voce che non venga abbandonato a sé stesso, ma che anzi venga recuperato e rilanciato come richiamo turistico”. E quanto affermato dal Presidente della Guardia della Guardia Costiera Ausiliaria del Fvg, Roberto de Gioia, nel corso di una conferenza stampa.

De Gioia ha illustrato i prossimi passi che i volontari della Guardia Costiera Ausiliaria, che hanno in gestione la struttura, intendono compiere per la salvezza del Pontone Gru. Attualmente l’Ursus si trova nuovamente ormeggiato al Molo IV in un’area invisibile al pubblico e in uno stato di forte degrado, dopo aver ottenuto solo per qualche giorno il centro della scena in occasione della Barcolana e contribuendo, con una suggestiva illuminazione notturna, a rendere ancora più eccezionale il già splendido scenario della regata velica. E questo – ha rimarcato de Gioia – grazie all’iniziativa dell’Assonautica provinciale di Trieste (braccio operativo della Camera di Commercio I.A.A. di Trieste nel settore della nautica), la collaborazione della Turismo Fvg e di sponsor privati, quali le Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli e la “piccola” Banca di Manzano, che al momento è l’unico istituto di credito intervenuto a favore dell’URSUS. I concittadini e i molti turisti che hanno affollato la città e le Rive in occasione della regata hanno avuto modo di ammirare questo gioiello della nostra Cantieristica e hanno potuto rendersi conto di essere davanti ad un autentico monumento all’ingegno e dell’operosità delle maestranze italiane, che non si può e non si deve perdere. Ma anzi, come più volte da noi sottolineato anche attraverso la presentazione di progetti specifici, può rappresentare una cartolina della nostra Città, al pari dell’omologa struttura “adottata”, rimessa a nuovo e valorizzata da Genova, dove oggi rappresenta un’attrazione per i turisti di tutto il mondo e un vanto per il capolugo ligure”. “Altrettanto – è il richiamo di de Gioia – dovrebbe fare Trieste”.
“Grazie anche alle sottoscrizioni raccolte presso lo stand della GCA del FVG alla Barcolana – prosegue de Gioia – abbiamo raggiunto la considerevole cifra di 5000 firme dei cittadini a sostegno della petizione con la quale chiediamo alle Autorità di adoperarsi, secondo le proprie specifiche competenze, per salvare l’URSUS. Ora siamo pronti alla consegna ufficiale delle sottoscrizioni e attendiamo di essere ricevuti dal Sindaco e dal Presidente della Regione con una nostra delegazione per sensibilizzarli ad adoperarsi per consentire l’effettuazione degli interventi di manutenzione di cui l’URSUS abbisogna”. “Se non lo otterremo – spiega ancora de Gioia – andremo avanti da soli, facendo appello a tutti i soggetti di buona volontà, in particolare a chi è specializzato in interventi di questo tipo, e proseguiremo a prenderci cura dell’URSUS con interventi volontari e all’insegna del “fai da te”. L’unica cosa certa è che non abbandoneremo l’URSUS, perché si tratta di un bene della Città e di un patrimonio storico che non può andare perduto. E a darci una maggiore forza e consapevolezza è proprio il sostegno della cittadinaza, ottenuto sotto forma di 5000 firme”.
De Gioia esprime poi grande soddisfazione per aver avuto notizia del fatto che l’On. Massimiliano Fedriga sia riuscito a inserire nella Legge sulle Piccole Opere una somma di 45.000 Euro che sarà destinata al Comune di Trieste per un intervento di messa in sicurezza dell’URSUS.
“Non è una cifra sufficiente a risolvere in via definitiva la questione del Pontone, ma è pur sempre un importante segnale di attenzione. Siamo grati all’On. Fedriga – aggiunge de Gioia – in quanto così ci offre la possibilità di procedere a una prima manutenzione e anche a qualche piccolo intervento di recupero. Speriamo ora che sulla scia di questo intervento ne possano seguire di ulteriori”.
Come si ricorderà, il vecchio e glorioso Pontone Gru realizzato e donato da Fincantieri era rimasto prigioniero all’interno del Porto Vecchio per più di un anno, e quindi irraggiungibile perfino dai volontari del mare per un minimo di manutenzione e praticamente in totale stato di abbandono fino allo scorso settembre quando, con uno spostamento di una recinzione, era stato reso finalmente possibile l’accesso all’ormeggio presso la banchina 23 del Porto Vecchio (Molo IV) grazie all’intervento di Autorità Portuale di Trieste, Greensisam, Trieste Terminal Passeggeri e Dogana di Trieste. Ma la struttura nel frattempo, priva di ogni manutenzione, si è particolarmente deteriorata, e necessita di una profonda opera di riqualificazione per evitare che vada perduta per sempre.

Tag: , , .

5 commenti a Ursus, 5mila firme per salvarlo

  1. arlon ha detto:

    I speta che caschi zo, come a Pompei, no?
    Go sai rispetto con chi che se da de far per sta causa, nonostante l'(incomprensibile) silenzio de istituzioni & co.

  2. sergio ha detto:

    si dovrebbe restaurarlo, diventerebbe un attrazione, cose che a Trieste mancano per volonta dei politici, vedi Museo Enriquez

  3. DaVeTheWaVe ha detto:

    e invece firmar per butarlo via?

  4. effebi ha detto:

    roberto de gioia …Presidente della Guardia della Guardia Costiera Ausiliaria del Fvg

    ah !

  5. sergio ha detto:

    altro bon, che ha passato tutti i Partiti,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *