22 Luglio 2010

Calici d’arte: conversazioni e degustazioni sulla terrazza del Museo Revoltella

Se il museo è il luogo in cui viene esaltata la creatività degli artisti nelle sue migliori espressioni, è naturale
che vi trovino ospitalità anche le eccellenze dell’enogastronomia, soprattutto se queste emergono nello
stesso territorio. Tra luglio e agosto il Museo Revoltella proporrà, dunque, alcune serate dedicate al piacere del vino, offerte a coloro che non si accontentano della qualità del prodotto ma sono curiosi della storia, della natura, delle tradizioni.

Idealmente è il barone Revoltella ad accogliere gli ospiti sulla splendida terrazza del quinto piano, dove
centocinquant’anni fa si godevano le stesse brezze e lo stesso scenario incomparabile dell’alto Adriatico. E
dalla ricchissima cantina salivano i grandi vini che rendevano le feste ancor più indimenticabili.
Se il barone coltivava la sua cerchia internazionale di finanzieri coi vini francesi, oggi Trieste è in grado di
stupire gli ospiti con gli eccellenti vini del Carso, vitigni antichi, sopravvissuti all’oblio e recuperati, che si
stanno conquistando una fama sempre più ampia.
Nulla di nuovo, comunque. La storia del vino a Trieste inizia molto tempo fa e merita di essere raccontata.
Nel “Dizionario geografico portatile” di Brouckner, stampato dai Remondini di Bassano nel 1787, leggiamo:
«Trieste abbonda di buoni vini raccolti nei suoi contorni». Meno di dieci anni dopo nasceva a Venezia
Pasquale Revoltella che nel 1857 sarebbe stato uno dei promotori della nascita della Società d’Orticoltura
del Litorale. Grazie a questo sodalizio, che pubblicò prima “L’ortolano” (1859-1864) e poi “L’amico dei campi”
(1865-1935), una volta divenuta Società Agraria, abbiamo preziose notizie sulla vitivinicoltura del territorio
triestino. La superficie a vigneto era di ben 1.249 ettari! Oggi si è ridotta a un decimo ma è aumentata la
qualità, soprattutto di quelle varietà autoctone già apprezzate nei secoli precedenti: la Vitovska (anticamente
Gargania), la Glera (già vino di Prosecco o Ribolla di Trieste), la Malvasia, il Terrano e il Refosco.
Attraverso queste serate si potrà riscoprire la vocazione vinicola ed agroalimentare di Trieste e del suo
circondario, passata in secondo piano dopo l’affermazione emporiale della città, la cui espansione
urbanistica ha provocato il comprensibile espianto di viti e di olivi dal colle di San Giusto come da altre Ville
et Contrade cittadine.

Scavando negli archivi si fanno interessanti scoperte e si riannodano molti fili: sappiamo, ad esempio, che
uno degli animatori della Società Agraria triestina, organizzatore della Fiera dei Vini del 1888, nonché
direttore del verde comunale, fu Raimondo Tominz, fratello e zio dei primi due direttori del Museo Revoltella.
Presentazioni a cura di Stefano Cosma
Sommelier Claudio Donat
Degustatore di olio extravergine d’oliva Marisa Cepach

CALENDARIO

Giovedì 22 luglio 2010, ore 19.30
BOLLICINE TRIESTINE
Cantine partecipanti: Kante, Sancin, Čotar
Extravergini: Agricola Trieste, Scheriani, Kocjančič, Zahar, Mahnič, Starec, Parovel e l’extravergine Miss
Eva. Formaggi di Lenard Vidali, Miele di Settimi e Ziani;
Ne “L’Amico dei campi” del 1871, a proposito dei prodotti del suolo del Carso inferiore, si legge «Fra le
varietà dei vini emergono il Terrano, il Merzamino, il Refosco e lo spumante Prosecco.» Diffusi erano anche
gli spumanti di Refosco (1882). In questa prima serata si parlerà dell’antico vino di Prosecco con citazioni dal
Mattioli, dal Valvasor, da Ermes di Colloredo, da padre Ireneo della Croce e dal altri autori triestini. Si
porteranno le prove ottocentesche della produzione di Prosecco spumante nel territorio di Trieste e si farà il
punto sulla situazione attuale e sulle prospettive future.

Giovedì 5 agosto 2010, ore 19.30
LA NOBILE STORIA DEI “BIANCHI” DEL CARSO
Cantine partecipanti: Bole, Grgic, Ota, Kociancic, Zidarich
Extravergini: Agricola Trieste, Scheriani, Kocjancic, Zahar, Mahnic, Starec, Parovel e l’extravergine Miss
Eva. Formaggi Daria Pernarcich, Miele di Settimi e Ziani
Alcuni tra i più noti produttori dei bianchi autoctoni possono vantare una storia ormai secolare: i loro antenati,
nella seconda metà dell’Ottocento, erano soci della Società agraria di Trieste. Accenni a curiosità e fatti
legati alle “betole” del ‘700, alla Società d’orticoltura del Litorale poi diventata Società Agraria di Trieste, al
periodico che veniva stampato. La Brežanka nella poesia di Valentin Vodnik (1820 ca.) e nella letteratura
dell’epoca.

Giovedì 12 agosto 2010 ore 19.30
ODE AL TERRANO
Cantine partecipanti: Milič Andrej, Milic Stanko, Castello di Rubbia, Jozko Colja, Skerlj Matej
Extravergini: Agricola Trieste, Scheriani, Kocjancic, Zahar, Mahnic, Starec, Parovel e l’extravergine Miss
Eva. Formaggi Dario Zidarič
Sulle fonti storiche che parlano del “noto Terrano, vino prediletto per la stagione estiva” c’è solo l’imbarazzo
della scelta, ma sicuramente poco nota è la composizione poetica che Quirino Lustri dedicò a un grande
nome della letteratura triestina del Novecento: Silvio Benco. Si parlerà anche di Refosco, di Marzemino e
degli uvaggi rossi. Un’ipotesi su Lorenzo da Ponte e il libretto del “Don Giovanni”.
Cantine partecipanti: Milic Andrej, Milic Stanko, Castello di Rubbia, Jozko Colja, Skerlj Matej

Giovedì 19 agosto 2010 ore 19.30
I VITIGNI FRANCESI SUL CARSO
Cantine partecipanti: Kante, Skerk, Parovel, Castelvecchio
Extravergini: Agricola Trieste, Scheriani, Kocjancic, Zahar, Mahnic, Starec, Parovel e l’extravergine Miss
Eva. Formaggi Michela Praselj
È da un secolo e mezzo che sul Carso si piantano anche vitigni di origine francese – i Pinot, Chardonnay,
Sauvignon, Cabernet, Merlot – sia per fronteggiare le malattie che distruggevano molte varietà nostrane, sia
per una sorta di moda. Assaggeremo quei vini che continuano a dare ottimi risultati seppur oggi si sia
affermata la controtendenza di privilegiare gli autoctoni.

Giovedì 26 agosto 2010 ore 19.30
I VINI DELL’ISTRIA NELLA GUIDA “VINI BUONI D’ITALIA”
Selezione dei vini assaggiati per la guida “Vini buoni d’Italia”, offerti dalla Regione istriana
Nella prossima edizione della guida “Vini Buoni d’Italia”, edita dal Touring club, accanto ai vini autoctoni delle
regioni italiane ci sarà anche una selezione di 16 aziende vitivinicole dell’Istria croata. Forte della
collaborazione con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, della presenza della comunità nazionale italiana e
della sostanziale identità dei vitigni autoctoni istriani con quelli del Friuli Venezia Giulia – Malvasia, Refosco,
Terrano e i vari Moscati – la miglior produzione vitivinicola della Regione istriana torna a presentarsi a
Trieste, dove già ebbe successo nella Fiera dei vini svoltasi nel 1888 e nell’assaggio vini tenutosi nel 1911.
“Calici d’arte” è organizzata in collaborazione con
Consorzio di tutela dei vini del Colli e del Carso
Consorzio fra gli apicoltori della provincia di Trieste
Tergeste d.o.p. – olio extravergine di oliva della provincia di Trieste
MOISIR – allevatori di bovini, caprini e ovini del territorio carsico e
produttori di latte e i suoi derivati
Regione Istria
I prodotti sono stati generosamente offerti dalle aziende partecipanti.
Le degustazioni dei vini sono accompagnate da specialità del territorio fornite dai consorzi del miele,
formaggio e olio

Partecipazione agli incontri Euro 10 a persona (comprensivo di biglietto d’ingresso al museo e alle mostre
aperte in luglio e agosto)
Prenotazione obbligatoria (tel. 040-6754350)

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