22 Giugno 2010

Cementificazione a Roiano: «I cittadini devono obbligare il Comune a cancellare il progetto»

Uberto Fortuna Drossi, chiamato in causa dall’articolo di Bora.La sul progettato eco-mostro di via Giusti a Roiano, rinnega su questo ogni responsabilità nel suo operato da Assessore Comunale negli anni ’90 e chiede che la Giunta Dipiazza fermi lo scempio ambientale. Drossi Fortuna spiega che spetta ai cittadini organizzarsi per fare pressione sul Comune di Trieste affinchè revochi l’edificabilità dei terreni destinati alla cementificazione e si dice disponibile a mettere in gioco le sue competenze per i triestini stessi.

Bora.La aveva denunciato il progetto che andrebbe a creare 109 appartamenti e più di 200 posti auto in una delle ultime zone verdi della città (vedi su Google Maps dov’è via Giusti). Nel nostro articolo, si spiega dello scempio che starebbe per sorgere con il concorso possibile di alcuni enti pubblici. Inoltre, un residente della zona, Dario Ferluga, accusava l’ex Assessore Comunale Uberto Drossi Fortuna di aver sostenuto negli anni ’90 la costruzione di case eco-sostenibili a nome dell’Ater con l’obbiettivo di farle rivendere dall’Ater ai privati. Da lì, secondo Ferluga, si sarebbe arrivati al nuovo tentativo di speculazione in corso.

Drossi Fortuna ha oggi presentato un esposto contro Ferluga per le sue dichiarazioni diffamanti, spiegando che il suo obbiettivo non è mai stata la speculazione economica ma di «realizzare edilizia pubblica residenziale dignitosa e rispettosa dei canoni ecologici».

Drossi Fortuna aggiunge che dovendo scegliere preferisce ‘buttare’ l’eco-mostro ora progettato e salvaguardare l’attuale situazione della valle tra Gretta e Scala Santa. Secondo Drossi Fortuna i cittadini dovrebbero organizzarsi e chiedere a Dipiazza di rivedere l’edificabilità della zona. Spiega:

Nel caso che un’azione dei cittadini per convincere il Comune a bloccare tutto  fosse coronata dal successo, il Comune dovrebbe rifondere il proprietario dei terreni. Il piano regolatore ha sancito nel passato il diritto di un privato il quale ha acquistato ad un prezzo basato sui termini del piano. Ma se il Comune ripensasse l’interesse pubblico di quella zona, allora potrebbe  giustificare la spesa per rifondere i proprietari del diritto acquisito.

Drossi Fortuna si mette a disposizione come esperto tecnico della materia per aiutare i roianesi su questo tema. La sua email è ufd@piuautonomia.it

(chiarimento per i lettori: chi firma questo articolo fa parte del Comitato per Trieste Città Metropolitana, di cui Uberto Fortuna Drossi è il Presidente)

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10 commenti a Cementificazione a Roiano: «I cittadini devono obbligare il Comune a cancellare il progetto»

  1. un roianese ha detto:

    A ‘sto punto, se Fortuna Drossi è contro la cementificazione, venga domani alla conferenza stampa…

  2. matteo ha detto:

    ecco un bel argomento dove fare dibattito, altro che tito foibe fascisti

    non interessa a nessuno?

  3. Flores ha detto:

    Eccome se interessa!…almeno a un per.
    Ieri a Roian un gentile signor, tra la quasi totale indifferenza, me ga consegnà un stampato. lo go letto per sommi capi . condivido pienamente el contenuto de reazion alla progressiva cementificazion e NO SOLO DE QUELA ZONA! Lo go passà a altri de Gretta…Sì sì, ma tanto…Davide e Golia, c’entra la mafia e blabla “logocomuneggiando” pur de no esporse VERAMENTE E EFFICACEMENTE.
    Mi ‘ndarò alla riunion. Presenza val poco, ma migliore de l’aria frita succitada e almeno segno de bona volontà e solidarietà, nonché de incentivo a un numero che in democrazia DOVESSI far la forza.

  4. arlon ha detto:

    A Trieste se dovessi far come in Germania: No se costruissi più una virgola su un teren novo!
    Al massimo, se pol garantir cubature un pochetin magiori in caso de ristruturazioni o ricostruzioni!

    La regola ga de esser: PRIMA se impinissi le case sfitte, svode, etc.. DOPO se costruissi de nove.

  5. matteo ha detto:

    veramente in germania te pol costruir case nove anche fora del piano regolatore, te va la te ghe paghi le tasse e i vedi se te ga fatto ben, cioè ghe se un vol far la casa el va in comun e ghe dixi la volessi far, i ghe dixi vaben ma paga le tasse

    quel che xe altro xe le grandi cementificazioni tipo banne 2, padriciano 2 e il villaggio del fanciullo

    ma non dimentichiamo il parcheggio di opicina e che il sindaco si è comprato un terreno del comune per rivenderlo

    Cosa dobbiamo poi pensare di un sindaco
    recentemente denunciato alla Procura
    perché si è comprato contro legge un
    terreno del Comune che amministra, speculandoci
    su per rivenderlo (il terreno) al
    capogruppo dei costruttori edili, Riccesi?
    E questo con l’avallo del Segretario comunale,
    della giunta e del consiglio, opposizioni
    belanti incluse, che avrebbero
    tutti dovuto impedirglielo. Senza che né il
    sindaco Dipiazza, né qualcun altro di loro
    si sentisse in dovere, quando la notizia è
    esplosa sulla stampa, di dare ai cittadini
    elettori spiegazioni o giustificazioni serie
    almeno sulla violazione di legge. Si può,
    francamente, avere fiducia nella correttezza
    o vigilanza di costoro?
    http://www.iltuono.it/A2010/10-06-05.pdf

  6. ThaVampire ha detto:

    Concordo pienamente con tutti voi e volesi porve una domanda in tal proposito a chi sa risponderme..ma la facenda dela sadoch venduda a suo tempo a quel lestofante de toneloto e poi restada incompiuta per i fati che più o meno se sa…che fine la ga de far? de chi la xè deso? perchè gavemo quela cubatura de zimento svoda con anese casete/rudri de drio e i me costruisi ex novo dei casermoni in piazeta poco più su?

  7. Dario Predonzan ha detto:

    “Diritto acquisito (di edificare)” scrive il Drossi Fortuna.
    Non esiste alcun diritto del genere.
    La giurisprudenza è chiara in proposito e da molti anni. Come WWF, Italia Nostra e Legambiente hanno scritto innumerevoli volte al Comune di Trieste (e anche ad altri Comuni), l’amministrazione comunale può modificare in qualsiasi momento le previsioni del piano regolatore generale ANCHE IN PRESENZA DI PIANI ATTUATIVI APPROVATI. Non lo può più fare soltanto se sono state già rilasciate le concessioni edilizie (o permessi di costruire che dir si voglia).
    Per questa ragione, subito dopo l’approvazione del piano regolatore illyano (e anche drossi-fortuniano…) del ’97, gli ambientalisti chiesero di modificare le previsioni urbanistiche incompatibili con l’ambiente e il paesaggio – e con la vivibilità urbana – tra le quali anche quella relativa al Rio Martesin. Una richiesta reiterata innumerevoli volte e in vrie forme, anche con il sostegno di raccolte di firme e l’appoggio di alcuni comitati di cittadini.
    Purtroppo solo l’anno scorso il Consiglio comunale di Trieste ha adottato una variante al piano regolatore. Variante oltre tutto assai poco coraggiosa, in quanto “fa salve” molte previsioni devastanti del piano di Illy: un po’ perchè non ne ha avuto il coraggio (è il caso di alcune ignobili “villettizzazioni” sulla costiera), un po’ perchè nel tempo trascorso – dal 1997 al 2009 – molte previsioni del piano sono state realizzate, trasformandosi in costruzioni.
    E altre si apprestano a seguire la stessa sorte.

  8. matteo ha detto:

    inoltre uno che ha un terreno e si fa la casetta è meglio di un agglomerato di cemento che devasta tutto, che male fa la proprieta del singolo?

    la lega lo votera, l’udc lo votera e il pdl? certo che lo voteranno

  9. brancovig ha detto:

    Se serve a qualcosa posso firmare.

    Bisognerebbe ripensare al recupero di ediliza già esistente prima di costruire cose nuove

    Credo che a Trieste ci sian molti volumi che potrebbe essere riqualificati non solo come appartamenti ma anche come nuove piazze ed aree verdi (si potrebbe demolire qualcosa).

    lo so è più difficile e meno renumerativo nel breve periodo ma alla lunga ripaga

  10. silvan ha detto:

    mi pare che uno dei pochi che all’assemblea di ieri ha detto una cosa sensata è stato quello di Triesteuropea che ha fatto la proposta di dare ai costruttori in cambio una zona uguale in un’altra parte della città. Comunque assemblea tipicamente triestina, confusionaria, con aria fritta a josa.

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