9 Febbraio 2010

L’ospedale civile diventa centro giovanile internazionale

Gorizia L’ex ospedale civile di via Vittorio Veneto potrebbe diventare un centro giovanile internazionale.
Sono coinvolti anche il ministero per la Gioventù e la Regione Friuli Venezia Giulia, nel progetto “Spazio giovani alla frontiera”, portato avanti dal Comune di Gorizia, che prevede la realizzazione di un centro multiculturale internazionale giovanile nel vecchio complesso ospedaliero, adeguatamente ristrutturato.
Per attuare l’iniziativa sono stati costituiti due comitati, uno isituzionale per gli indirizzi e uno tecnico, di cui fanno parte i rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Gorizia, Nova Gorica e di Sempeter-Vrtojba, dell’Azienda per i servizi sanitati isontina, di Informest e del Mladinski Center.
Nel primo incontro fra i delegati dei vari organismi coinvolti, svoltosi nei giorni scorsi, sono state gettate le basi per la prima, fondamentale fase del progetto, ovvero la realizzazione di un bando europeo per il concorso di idee che dovrà inidividuare e progettare il Centro multiculturale giovanile, per ospitare il quale, appunto, si pensa al vecchio ospedale di via Vittorio Veneto.
I partecipanti al concorso di idee dovranno presentare, quindi, un piano di fattibilità per la ristrutturazione e riqualificazione dell’area, indicando l’utilizzo dei vari spazi nel contesto, appunto, del progetto che vede al centro il mondo giovanile. Nel corso della prima riunione, alla quale era presente, fra gli altri, anche il neo direttore dell’Ass Isontina, Gianni Cortiula, l’assessore comunale alle politiche giovanili, Stefano Ceretta, ha illustrato i dettagli della linea progettuale, ricordando, peraltro, che “questa si inserisce all’interno di un accordo quadro della Regione Friuli Venezia Giulia con il ministero della Gioventù”. Ceretta ha, inoltre, sottolineato che “essendo l’area dell’ex ospedale molto ampia, si presta a dare risposte anche a diverse finalità, con iniziative che possono coinvolgere diversi segmenti della popolazione”. Una posizione condivisa anche dal direttore dell’Ass, Cortiula, il quale ha specificato che “l’Azienda sanitaria nutre molto interesse verso l’iniziativa”. Un forte interesse espresso anche dai delegati dei Comune di Nuova Gorizia e San Pietro e del Mladisnski Center. A illustrare dettagliatamente le varie azioni del progetto è stata la rappresentante di Informest, Francesca Silvera, la quale ha anche evidenziato la necessità di un nuovo incontro in tempi molto brevi. “C’è molto entusiasmo in questo progetto – commenta l’assessore Ceretta -, per la realizzazione del quale si punta ad ottenere finanziamenti europei, magari valorizzando, in tal senso, lo strumento del Gect”.

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7 commenti a L’ospedale civile diventa centro giovanile internazionale

  1. Kaiman ha detto:

    Caro Ceretta!Dovevano fare un ospedale transfrontaliero. Cosi Gorizia e Nova Gorica avrebbero un polo sanitario unico, e ti garantisco funzionale.Noi pionieri della collaborazione fra i due nosocomi,siamo amareggiati di come si sono evolvuti i fatti.

  2. Wehrle ha detto:

    Non serve ormai recriminare sulle occasioni (troppe) perse da Gorizia per l’ottusità della classe politica di ogni colore e di quella di molti concittadini.
    Trovo sia un’ottima occasione da cogliere quella proposta dall’articolo, a favore, finalmente, dei giovani. Non lasciamocela sfuggire.
    E chissà se non si possa creare lì anche il più volte richiesto polo dei divertimenti, in una zona quindi decentrata e lontana dalle abitazioni (sperando non nasca ora qualche comitato contrario…).

  3. milost ha detto:

    Spero che il progetto tenga conto della vastissima area verde che fa parte dell’ex ospedale, lasciata andare alla malora per colpevolissima incuria ( il parco Basaglia, dall’altra parte della strada, sta facendo la stessa fine, ed era fino a qualche anno fa una meraviglia!). C’era praticamente un bosco. un polmone verde che andrebbe riproposto, ricostituito, reso fruibile e godibile. Magari solo per starsene al fresco nella canicola estiva, per un percorso vita, per un giro in bici…

  4. Enrico ha detto:

    tutto bene tranne il nome del progetto, che io cambierei in:
    “SPAZIO VECCHI ALLA FRONTIERA!!”

  5. Max ha detto:

    Enrico, forse perchè per veder qualcosa, se se farà, i putei de ogi i sarà già diventadi veci?

  6. Enrico ha detto:

    ahahaha ..anche per quel! 😉

  7. alpino ha detto:

    bho a parte il titolo bello pregno come quello dell’interculturalità del Rafut io ci vedo n altro scatolo vuoto…cosa ci sarà dentro? un mega centro sociale international…?
    Una simile struttura non poteva essere dedicata a qualcosa di vermente serio? poli scientifici tecnologici mai? un centro di ricerca medica..qualcosa di concreto insomma

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