15 Novembre 2009

Esuli istriani: “Così si giustificano le foibe”. Polemica sulla targa di via dell’Istria a Monfalcone

Una targa che “giustifica gli orrori delle foibe con quanto accaduto sul confine orientale nel corso del Ventennio”. Arriva senza mezzi termini la condanna dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Gorizia nei confronti dell’iscrizione che il Comune di Monfalcone intende installare in via dell’Istria.
La targa in ottone dovrebbe richiamare una riflessione dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: «L’odio e la pulizia etnica sono stati l’abominevole corollario dell’Europa tragica del Novecento, squassata da una lotta senza quartiere fra nazionalismi esasperati. È giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati».
L’Anvgd ha manifestato ”addolorato stupore e sconcerto”, secondo l’associazione, infatti, le parole “estrapolate dal loro contesto, sono strumentalmente usate per giustificare gli orrori delle foibe con quanto accaduto sul confine orientale nel corso del Ventennio’. L’Associazione non parteciperà alla cerimonia di deposizione della targa, ma volgerà una preghiera in memoria delle vittime, nuovamente oggetto di violenza’ con questa iniziativa”.

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30 commenti a Esuli istriani: “Così si giustificano le foibe”. Polemica sulla targa di via dell’Istria a Monfalcone

  1. Marisa ha detto:

    …..ma perchè questa associazione non la smette con il suo strumentale “vittimismo”? Staremmo meglio tutti….

  2. massimiliano ha detto:

    E’ l’ennesimo esempio di come il passato divida ancora il mondo di esuli e rimasti. La ”sindrome da vittima” o la più suggestiva ”mistica dell’esodo” hanno ancora il loro peso, e determinano il protrarsi di dibattiti e il procrastinare soluzioni. Riconoscendo una comune capacità di “piangersi addosso” dei due gruppi, si può osservare quale sia la “madre” delle reciproche recriminazioni che ancora oggi alimentano il muro d’incomunicabilità e non consentono una comunanza di linguaggio tra chi è nato respirando la stessa aria, magari a poche decine di metri di distanza: la si può identificare nello spasmodico anelare “all’italianità tricolore” per gli esuli, che tanto contrasta con la “mancata esplicita adesione all’anticomunismo”, da parte dei rimasti. Non esistono vere contrapposizioni tra esuli e rimasti, bensì difficoltà di dialogo causate da una serie di motivazioni: il rispettivo tornaconto elettorale, le origini negative dei problemi in oggetto, legati ad una storia cruenta e al peso delle ideologie, oltre all’interpretazione che viene data al “rimanere” o all’”esodare”.
    Ogni volta si riparte dallo stesso punto. Mi chiedo, sinceramente, cosa potranno dire e scrivere di noi, quegli studiosi che fra 50 anni raccoglieranno i documenti dell’epoca attuale. E mi chiedo inoltre, come verrà definita la stessa epoca che stiamo vivendo. Un’epoca, in cui prima di stringere una mano a qualcuno, si guarda ancora a quanto accaduto 40-50-60-70 anni prima. Post-modernità? Multiculturalismo? Vallo a spiegare a chi ragiona ancora in termini di “Lebensraum”.

  3. Opinione ha detto:

    Uno che salta su in questo modo di fronte ad una frase del genere non può che sentirsi la coda di paglia.

  4. arlon ha detto:

    Obietivamente, questi xe fora O_o
    Una volta tanto che legio una targa sensada e veramente multilateral, e questi prova “addolorato stupore e sconcerto”?

    Spero proprio che come asociazion i parli a nome de pochi de lori – e che quei pochi stia per lasar spazio a nove generazioni – se no xe de preocuparse.

  5. Rezbar ha detto:

    Sta gente comicia veramente a romper… Invece di fare qualcosa di costruttivo per insegnare alle future generazioni i valori della collaborazione e della pacifica convivenza, continuano ad alimentare questa “antipatia” (per usare un eufemismo). Tra l’altro sono parole ed azioni dette ed eseguite da persone che non possono sapere come sono andate le cose perchè sono di due generazioni troppo giovani… Ndemo vanti, dei!

  6. Euroscettico ha detto:

    ma la smettete di insultare gli esuli!!! Come quell’ignorante di Jacum che sostiene che gli istriani sono stati la rovina di Trieste.. ma vogliamo portar rispetto sì o no?? E poi, cari sinistroidi filo slavi, dall’altra parte non si sognerebbero minimamente di fare una cosa del genere… o sbaglio? Ma qui sputtanar tutto ciò che è italico è lo sport preferito!

  7. max ha detto:

    In realtà sono Italo.

    Non dobbiamo stupirci più di tanto del resto Monfalcone è la città dei famigerati “Monfalconesi”……

  8. arlon ha detto:

    @Euroscettico: tralasso i detagli, ma volevo dir:
    NO ME INTERESSA de cossa che fa l’altra parte. Se te vol pretender de lori qualcossa, te ga prima de dar ti l’esempio. No te par?

    E no legio insulti a esuli nè nei post, nè tantomeno nel testo dela targa.

  9. max ha detto:

    Comunque la notizia non è aggiornata e forse un tantinello provocatoria perchè già nei giorni scorsi mi comunica in questo momento Roberto il comune di Monfalcone ha ritirato il tutto come si evince anche da questo comunicato stampa.

    http://www.unioneistriani.it/3t/user/pages/main/main.php?user_section=pub-comunicati-stampa&dtct_id=2

  10. arlon ha detto:

    Completamente assurdo. Fazo notar che nel simpatico comunicato stampa linkado, el testo dela targa no appari mai. Un caso? Mah..

  11. Opinione ha detto:

    Insultare gli esuli?? Ma dove l’hai vista ‘sta roba? Nella frase di Ciampi?
    E poi “italico” cosa vuol dire? Io conosco “italiano”.. e l’Italia è Paese fondatore dll’Europa Unita. Il trattato fondativo della comunità è stato firmato a Roma, capitale della Repubblica Italiana, che per inciso non annovera nel suo territorio alcuna “libera provincia dell’istria in esilio”.

  12. thedilumumba ha detto:

    sterile lo sdegno degli istriani,rozzi i vostri commenti,la targa una concimaia

  13. abc ha detto:

    Leggo su un quotidiano di oggi che, secondo un’associazione degli esuli, le vittime delle foibe provocate dagli Jugoslavi furono migliaia. Chiedo: quante persone sparirono dalla Venezia Giulia nei periodi in cui questa era in mano alle forze di Tito?

  14. Oblivion ha detto:

    Quelle parole il Presidente Ciampi le ha pronunciate proprio il giorno dell’istituzione della Giornata del Ricordo.

    http://www.quirinale.it/qrnw/statico/ex-presidenti/Ciampi/dinamico/discorso.asp?id=28593

    Ziberna, come riporta la stampa di oggi, dice:

    Ziberna giudica la frase dell’ex presidente Ciampi, estrapolata dal suo contesto, “un tentativo strumentale di giustificare gli orrori delle foibe con quanto accaduto sul confine orientale nel ventennio.”

    La frase, invece, non è affatto estrapolata dal contesto come può giudicare chiunque si legge il discorso.

    Poi aggiunge, il Ziberna:
    “Voler giustificare le migliaia di vittime inermi delle foibe con le responsabilità del fascimo è gravido di conseguenze, tra cui l’istigare all’odio ed alla violenza”.

    Ecco. Chissà se il Presidente Ciampi è stato informato del fatto che qualcuno lo accusa di voler istigare l’odio e la violenza.

  15. Marisa ha detto:

    @ ABC

    Difficile a dirsi visto che ormai per “infoibati” si considerano tutti coloro che sono morti, o non ritornati. Non importa nè come nè dove….
    Un modo come un altro per ingigantire le cifre delle persone effettivamente infoibate.

  16. arlon ha detto:

    Nisun ga ancora spiegado in cossa consisteria sto fantomatico insulto.
    Stago spetando… 😀

  17. abc ha detto:

    @ Marisa.

    Sembra che le persone scomparse dalla Venezia Giulia in quei periodi e non più ritornate (ci fu anche chi ritornò) fossero alcune centinaia. Supposto che tutte queste fossero state infoibate, non si può certo parlare di migliaia.
    Ecco perché chiedevo.

  18. Richi ha detto:

    Ma perche’ semplicemente non metemo un frasario standard per certi utenti?
    Tipo che te digiti un certo tasto e vien fora una frase corrispondente, esempio:

    Tasto 1: “Trieste e’ Italianissima e non ci piove!”

    Tasto 2: “Maledetti s’ciavi ma cossa i vol ‘sti comunisti infoibatori senzadio?”

    Tasto 3: “Un paese civile dovrebbe intitolare almeno l’80% delle sue vie agli esuli istriani”

    Eccetera.
    Se risparmiassi un fottio de post.

  19. Marcus ha detto:

    @Marisa
    La cifra ufficiale degli infoibati fornita dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1948 scrive “309 persone esanime trovate con abiti civili nelle grotte” ovvero foibe.
    Francamente credo che saranno state infoibate di più ma senz’altro non saranno migliaia.

    Tuttavia bisogna anche prendere in considerazione che durante il ventennio fascista (vedi anche leggi razziali) cerano parecchie bande paramilitari che si divertivano a maltrattare la popolazione civile che non era d’etnia italiana o conforme alla loro ideologia, perciò non mi imagino che siano stati infoibati solamente innocenti cittadini d’etnia italiana ma anche e forse principalmente veri delinquenti.

    Comunque considero il discorso del ex Presidente Carlo Azeglio Ciampi un augurio al quale tutti dovremmo aspirare e se per qualche minoranza, che ha scelto di immigrare in queste terre, tale discorso non va bene allora tale gruppo di persone si adeguerà all’ volere della popolazione autoctona.

  20. Citazione ha detto:

    Il ministro dei Lavori Pubblici dell’era fascista era Giuseppe Cobolli Gigli. Figlio del maestro elementare sloveno Nikolaus Cobol, italianizzò spontaneamente il cognome nel 1928. Divenuto poi un gerarca, prese un secondo cognome, Gigli. Fu autore di opuscoletti altamente razzisti, fra i quali Il fascismo e gli allogeni, (in “Gerarchia”, settembre 1927) in cui sosteneva la necessità della pulizia etnica, attraverso la sostituzione delle popolazioni “allogene” autoctone con coloni italiani provenienti da altre province del Regno. Tra l’altro volle tramandare ai posteri una canzoncina in voga fra gli squadristi di Pisino. Il paese sorge sul bordo di una voragine che – scrisse il Cobol-Cobolli – «la musa istriana ha chiamato Foiba, degno posto di sepoltura per chi, nella provincia, minaccia con audaci pretese, le caratteristiche nazionali dell’Istria». Quindi chi, fra i croati, aveva la pretesa, per esempio, di parlare nella lingua materna, correva il pericolo di trovar sepoltura nella Foiba. La canzoncina di Sua Eccelenza (testo dialettale e traduzione italiana) diceva:

    A Pola xe l’Arena / la Foiba xe a Pisin: / che i buta zo in quel fondo / chi ga certo morbin.
    (A Pola c’è l’Arena, / a Pisino c’è la Foiba: / in quell’abisso vien gettato / chi ha certi pruriti).

    Dal che si vede che il brevetto degli infoibamenti spetta ai fascisti e risale agli inizi degli anni Venti del XX secolo. Putroppo essi non rimasero allo stato di progetto e di canzoncine.

    Da “Il Piccolo” del 5 novembre 2001, la testimonianza di Raffaello Camerini, ebreo, classe 1924.
    “Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro “coatto”, in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d’Albona. Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 – poi sono stato trasferito a Verteneglio – ha dell’incredibile. La crudeltà dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l’italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre località limitrofe, ove c’erano delle foibe, e lì, dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro. Quando queste cavità erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti. Allora, io abitavo in una casa sita nella piazza di Santa Domenica d’Albona, adiacente alla chiesa, e attraverso le tapparelle della finestra della stanza ho veduto più volte, di notte, quelle scene che non dimenticherò finchè vivrò (…). Mi chiedo sempre, pur dopo 60 anni, come un uomo può avere tanta crudeltà nel proprio animo. Sono stati gli italiani fascisti, i primi che hanno scoperto le foibe ove far sparire i loro avversari. I partigiani di Tito, successivamente, si sono vendicati usando lo stesso sistema. E che dire dei fascisti italiani che il 26 luglio 1943 hanno fatto dirottare la corriera di linea – che da Trieste era diretta a Pisino e Pola – in un burrone con tutto il carico di passeggeri, con esito letale per tutti. (…) Ho lavorato fra Santa Domenica d’Albona, Cherso, Verteneglio sino all’agosto del ’43 e mai ho veduto un litigio fra sloveni, croati e italiani (quelli non fascisti). L’accordo e l’amicizia era grande e l’aiuto, in quel difficile periodo, era reciproco. Un tanto per la verità, che io posso testimoniare”.

  21. lànfur ha detto:

    Se quella frase giustificasse veramente degli orrori allora all’Anvgd non conoscono la lingua italiana, facendomi pensare che di “italiano” in quell’associazione ci sia ben poco ma di politico e pretestuoso ce ne sia assai di più.

  22. effebi ha detto:

    Go della nausea a legger certi commenti, ma xe ovio, rivo capir che molti no ga avudo la necessaria e dovuta “istruzion” sul esodo, le foibe, ma anche su i morti mazadi in altro modo.
    xe cascado el muro ma sembra che nissun gabi capido che quel muro xe stado tirado su no solo a berlino.
    in italia, all’epoca, xe scampadi e se ga “rifugiado” no solo “i porci fascisti” ma anche la povera gente, i botegheri che no iera più paroni dela botega, i contadini che i ghe portava via le bestie e gaveria dovudo lavorar per la “coletività”, xe scampadi fin i comuisti internazionalisti, ga trovà “pan per i sui denti” anche i monfalconesi che “de là” gveva pensado de tovar el paradiso.
    e desso qua cossa femo ? la conta dei morti ? la distinzion dei colori ? zerchemo de confonder tuto con una frase su una targa ?
    che tristeza fioi….

    ve regalo un filmeto, zerchè de vardar ben le immagini (coi oci). xe case, xe campagne, xe un mondo che se ga svodado. Distruto da chi, in nome de “libertà e fratelanza” no ga tovà de mejo che imporla co la violenza e la paura.
    ga capido tuta l’europa, manchè solo voi….

    ah si, quel mondo xe sta impinido, de zente che con ste tere poco niente centrava, un mondo novo e diverso che ancora ogi stenta a entrar in europa, e no certo per colpa (come sempre) dei “porci fascisti italiani”

    http://www.youtube.com/watch?v=aQ1IycgBQ0k

  23. lànfur ha detto:

    effebi il tema è un altro:
    quella frase giustifica gli orrori delle foibe?

  24. Erika ha detto:

    @ Marcus
    “…e se per qualche minoranza, che ha scelto di immigrare in queste terre, tale discorso non va bene allora tale gruppo di persone si adeguerà all’ volere della popolazione autoctona…”
    EH????? ti ricordo che queste persone erano degli esuli senza NIENTE e quindi non hanno scelto di emigrare, ma si sono trovati costretti a scappare e a cercare rifugio in Patria (che non è degli “autoctoni” come dici tu!).
    Inoltre, per dovizia storica, ricordo ai sinistroidi, che nella “rossa” Bologna, i treni con gli esuli furono oggetto di vergognosi attacchi da parte della popolazione locale, con tanto di sputi e insulti, perché venivano tacciati per traditori.

  25. effebi ha detto:

    @lanfur

    si, quella frase , così estrapolata, giustifica la tragedia, ed in ogni caso un monumento per quella tragedia non ha bisogno del “raccontino” che sia pure quello di un peresidente.
    sulle lapidi le scritte, solitamente, sono… “lapidarie” (appunto)

  26. effebi ha detto:

    ecco i argomenti

  27. effebi ha detto:

    Scrive Livio Dorigo del Circolo Istria (credo entrambi al di sopra del sospetto di essere soggetti fascisti o irredentisi….)

    “…..Ed allora uno si richiede perché sono andato via, e gli altri quasi tutti perché sono andati via? Una Città (Pola) come la nostra, di arsenalotti, di canterini, di battibrocche, una città operaia in fondo perché dopo aver contribuito così intensamente alla Resistenza al fascismo si è svuotata quasi completamente alla definitiva caduta di un regime fascista ed alla venuta di uno socialista?
    Tralasciando numerose testimonianze, tutte meritevoli di rispettosa attenzione, una risposta esauriente l’ha data Antonio Budicin nel suo Memoriale, intitolato “Nemico del Popolo” e recentemente pubblicato dall’IRCI, in cui in modo molto sintetico ma efficace traccia la sia vita d’antifascista perseguitato, ospite delle carceri fasciste, culminata con la sua condanna a nemico del Popolo inflittagli dai tribunali popolari in Istria alla fine della guerra e scappato a sicuro martirio attraverso una rocambolesca fuga messa in atto con l’aiuto del medico conte Lazzarini dalle carceri d’Albona ove era rinchiuso e dove la giustizia veniva amministrata dal famigerato Matika; successivamente con l’aiuto di Benussi raggiungerà Pola e poi Roma. Qui tenterà invano con insistenza e poi disperazione di consegnare il suo memorandum a Botteghe Oscure alle alte cariche del PCI ricoperte da alcuni che erano stati suoi compagni di galera e di confino durante il ventennio fascista. Scoraggiato abbandonerà ogni impegno politico e, agevolato in ciò dall’on. De Berti, emigrerà in Argentina ove dopo vent’anni riuscirà a consegnare il famoso documento a Terracini, suo amico e compagno anche di confino e galera, che provvederà alla sua riabilitazione comunicatagli poi con poche laconiche righe a firma di Vidali e Rossetti della federazione autonoma del PCI di Trieste………..”

    Per chi vuole leggerlo tutto (e non gli viene l’emicrania al cervellino…)
    http://www.circoloistria.it/public/sinistre.pdf

    Per chi addirittura “vuole saperne di più”……..
    “Nemico del Popolo” Antonio Budicin

    Episodi sconosciuti ai più, che si soffermano a “sputare” sugli esuli da “ignoranti” (in quanto ignorano)

    Quindi ? VOGLIAMO SCVRIVERE QUESTO (BEL ROMANZETTO) SULLA TARGA DI MONFALCONE ?

    (non so l’italiano, ma so cosa sei)

  28. arlon ha detto:

    Nisun ga ancora spiegado in cossa consisteria sto fantomatico insulto.
    Speto..

  29. effebi ha detto:

    @arlon, se non te lo ga capido, no te lo capirà mai

  30. lànfur ha detto:

    Caro effebi tu puoi pensare tutto il male di me, io ti porgerò sempre l’altra guancia.
    È giunto il momento che i RICORDI RAGIONATI prendano il posto dei rancori esasperati.
    Sottoscrivi?

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