14 Settembre 2009

Il sindaco di Villesse, Vecchi, sull’Ikea: “Un’eccezionale occasione di sviluppo”

simonetta vecchiManca meno di un mese all’inaugurazione di Ikea a Villesse. Abbiamo interpellato il sindaco del comune isontino, Simonetta Vecchi, per capire cosa sta accadendo dentro e fuori il capannone blu e giallo sorto a due passi dall’uscita autostradale.
Sindaco Vecchi, è scattato il conto alla rovescia per l’inaugurazione di Ikea il 21 ottobre. La domanda è scontata: ritiene potrà essere un’occasione di sviluppo per il comune e per l’Isontino?
L’arrivo di Ikea rappresenta un’eccezionale occasione di sviluppo per tutto il territorio. Per il nostro comune rappresenta un salto di qualità non da poco. Si tratta, non serve che sia io a ricordarlo, di un marchio conosciutissimo a livello internazionale.
In molti hanno contattato la nostra redazione per informazioni sulla possibilità di prendere in affitto locali commerciali nella zona. A chi devono rivolgersi?
Non al Comune, dal momento che si tratta di un’iniziativa privata, ma all’immobiliare Arco. Anche noi abbiamo girato a chi di competenza numerose richieste.
Effettivamente nella nuova area commerciale non ci sarà soltanto Ikea. Quali altri insediamenti sono previsti nella zona?
E’ vero. Ikea rappresenta solo il primo importantissimo tassello. Dopo l’insediamento del colosso svedese, il prossimo anno partiranno i progetti per la realizzazione di un ipermercato e in una galleria commerciale. Parliamo sempre di iniziative private, chiaramente.
Sono già pronte le infrastrutture che dovranno sopportare il peso di migliaia di acquirenti ogni giorno?
Quasi. E’ stato ultimato il grande svincolo che porterà all’Ikea, mentre vanno ultimati gli interventi sulla statale. Tengo a precisare che il sistema viario ha anticipato quello che sarà la struttura definitiva una volta ultimato il raccordo Villesse-Gorizia, che fa storia a sè.
Quali sono le sensazione che raccoglie tra gli abitanti del suo comune?
C’è molta attesa. Ci sono dei timori, perchè ogni novità porta con sè delle paure, ma sono convinta che si tratterà di un grande cambiamento in positivo.
Se si parla di Villesse è impossibile, oggi, non parlare di Ikea. Ma cos’altro sta accadendo in paese?
Beh, siamo in una fase di restyling completo. Abbiamo molti cantieri aperti in centro, inoltre stiamo procedendo alla consegna dei lavori per l’urbanizzazione di un nuovo lotto della zona industriale che creerà ulteriori spazi per altri insediamenti produttivi. Per non parlare di quanto stiamo facendo per le scuole, il centro civico sociale e l’ammodernamento del paese.
ikea villesse cantiere

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18 commenti a Il sindaco di Villesse, Vecchi, sull’Ikea: “Un’eccezionale occasione di sviluppo”

  1. Giancarlo ha detto:

    Parliamo dei contratti con i quali verranno “assunti” i dipendenti???

    Forse è meglio di no

  2. Mike ha detto:

    Cosa c’entra il sindaco di Villesse con i contratti dei dipendenti IKEA?

  3. lanfùr ha detto:

    Ma soprattutto cosa hanno i contratti dell’Ikea che non vanno bene?

  4. Mahurin ha detto:

    Vedi caro lanfur il problema è che il 75 % del personale dell’ Ikea ha contratti precari
    (tempi determinati a 3/6 mesi ed interinali). Ciò sebbene l’ azienda vada da sempre assai bene in termini di fatturato ed utili e non abbia mai chiuso in nessun paese del mondo
    un bilancio in perdita (in Italia fatturato + 5,8% nel 2007/8 e +5% nel 2008/9, utili
    rispettivamente +22% e più 17%). E questo non accade solo per i neoassunti, dove potrebbe al limite essere comprensibile, ma anche per gente che ci lavora da almeno 10 anni. Secondo Te tale “atteggiamento” è compatibile con tutte le belle favole sul rispetto della dignità della persona di cui la “democratica” multinazionale ci tempesta ogni giorno. E, inoltre, a cosa serve questo atteggiamento ? Io che ci ho lavorato posso dirti che non è altro che un metodo ricattatorio per impedire alle persone, pena la perdita del proprio lavoro, di esprimere il proprio dissenso rispetto al modello paradisiaco di facciata nella gestione del personale (e non solo in quello ovviamente) che i ferventi adepti al credo ikeano, tutti ovviamente piazzati a tempo indeterminato in posizioni di dirigenza e manageriali in funzione di ciò, vogliono vendere all’ esterno. Infine, specie nel meridione ma non solo, Ikea ha largamente usufruito di aiuti all’ occupazione quali corsi di formazione e contributi allo stipendio assumendo un surplus di personale rispetto alle necessità per “fare bella figura” con i clienti nel periodo iniziale dell’ apertura dei negozi, per poi lasciarli a casa rimangiandosi tutti gli impegni presi, come nel caso di Bari. Comunque, anche questa volta, Ti allego sotto quattro link ad articoli di stampa su questi argomenti a riprova di quanto affermo. Così se, se lo vorrai, potrai argomentare con correttezza ed onestà intellettuale i Tuoi interventi sull’Ikea :

    http://movisat.blogspot.com/2009/01/ikea-sfruttamento-del-lavoro.html

    http://www.barilive.it/news/news.aspx?idnews=8355

    http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200903articoli/9854girata.asp

    http://www.cub.it/article/?c=&id=4934

    Concludo il mio intervento ricordandoTi la raccomandazione che Ti avevo fatto la scorsa volta : Meno tempo passato a fare shopping all’Ikea e più tempo passato a documentarTi su Internet non sarebbe una cattiva cosa ! Saluti

  5. Giancarlo ha detto:

    GRAZIE Mahurin per la precisione enciclopedica….mi hai anticipato.

    Chiaro che il Sindaco di Villesse non c’entra in prima persona, non fosse altro che prima di parlare solo di opportunità sarebbe il caso di dire TUTTE le cose come stanno.

  6. Marisa ha detto:

    Ci risentiamo tra qualche anno, quando il commercio goriziano e di Villesse, sarà in grossisima difficoltà. E’ successo così ovunque si sono creati grandi centri commerciali alle porte di una città. Questi centri commerciali “è certo” che fanno morire il commercio della città di riferimento.

  7. cesare ha detto:

    ikea un eccezzionale occasione di sviluppo…….ma andate a cagare e vergognatevi finitela di prendere in giro il popolo andate voi benestanti a fare i precari “””vergogna””vergogna””vergogna……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

  8. Giancarlo ha detto:

    @ Marisa

    il Commercio di Villesse in crisi ?????

    Quale commercio?????

    A Udine, ad esempio, hanno chiuso tutti i negozi piccoli????

  9. lànfur ha detto:

    Mahurin: i problemi che poni non riguardano solo l’Ikea. Riguardano tutto il mondo del lavoro. Il lavoro dipendente stabile quando non finisce in cassa integrazione è sottopagato e ipertassato, il lavoro dipendente instabile quando non finisce in mezzo ad una strada è ancora più sottopagato. Paradosso del paese più sindacalizzato del mondo ma con i salari più bassi d’Europa.

  10. alice ha detto:

    Io personalmente sono contenta, che arriva l’ikea.. vengo da Roma, e ho notato che mi sono trovata in difficolta’ a non avere l’ikea qui vicino, specialmente perche’ devo finire di fare una casa, e con i pochi soldi che ho, e’ difficile andare nei negozi, dove le cose sono molto care.. a Roma il centro commercial porta di roma, dove si trova l’Ikea, e’ sempre pieno di gente!!!

  11. Mauro Franza ha detto:

    Che il sistema Ikea non sia il migliore del mondo non ci piove. Ma non è solo l’Ikea a sfruttarlo. Lo stesso sistema lo trovi presso tutti gli hard discount (Lidl tra i primi), centri commerciali e presso “onestissime” imprese italiane, dove si assume a tempo determinato una persona per anni e ad ogni scadenza la si lascia a casa per un periodo in modo da non doverla assumere a tempo ideterminato.

    Quindi benvenuti nel mondo del lavoro italiano, se succedono queste cose, è perché qualcuno (stato, sindacati) lo permette. Ikea e simili sfruttano una possibilità che il sistema concede.

  12. Mahurin ha detto:

    Gentili lanfùr e Mauro Franza,
    Concordo con Voi sulle attuali condizioni del lavoro nella Repubblica che è stata fondata su esso. Il problema però, assai più grave da un punto di vista morale ed etico, è che questi loschi signori, pur avendo la stessa mentalità e utilizzando gli stessi sistemi di tutti gli altri, non hanno proprio alcuno scrupolo ad atteggiarsi ipocritamente a salvatori della dignità delle persone, dei diritti dei lavoratori, dell’ ambiente e di quant’ altro le loro fervide menti di manipolatori della verità gli suggerisce di utilizzare al fine di poter far fuori la concorrenza. La loro comunicazione è, ormai da tempo, infarcita di riferimenti a valori ed idealità che, non solo non applicano per niente, ma che sopratutto serve a far passare il messaggio sotteso “Vedete NOI siamo diversi, più buoni, più consci, più corretti degli altri (i concorrenti). Quindi comprate da NOI che lo meritiamo”. Vedete, forse per Voi ciò non significa nulla, ma per me, a differenza di tutti gli entusiasti decerebrati che non fanno altro che cantare le lodi dell’ Ikea, io non voglio acquistare alcunchè da della gente che usa la buona fede e la speranza delle persone nelle giuste cause pensando sempre di poterle controllare e sfruttando la bugia e l’inganno perchè si ritiene più furba ed abile di loro. Ecco perchè, finchè campo, l’ Ikea non riceverà un solo centesimo da me. Con i più cordiali saluti.

  13. Macchinista ha detto:

    Aria fritta! Da come l’hai scritto sembra il commento di un mobiliere della bassa friulana. Parli di morale e di etica…. dove stà la morale di un mobilificio, che dal momento in cui hai pagato il saldo ti dimentica, o la morale di quelli che ti vendono mobili peggiori dell’Ikea te li fanno pagare come se fossero in legno massiccio. Poi dammi i link alle comunicazioni Ikea di cui parli, che io non le ho viste e sono curioso.

    Infine, bravo dare del “decerebrato” a uno che vuole magari risparmiare è proprio il massimo. Io se compro all’Ikea lo faccio perché mi conviene, se non mi conviene compro da un’altra parte.

  14. Mahurin ha detto:

    Egregio Macchinista,
    desidero complimentarmi con Te, nell’ ordine, sulle seguenti Tue affermazioni :

    1) Innanzitutto per la definizione di “aria fritta” che hai dato alle mie considerazioni.
    Credo che una persona che si ponga in questi termini non abbia nessun interesse nè per il
    parere dell’interlocutore nè a dialogare per apprendere qualcosa che lo aiuti ad avere un
    quadro più vero della situazione/argomento di cui si sta trattando.

    2) Ritengo che Tu abbia dei seri problemi a comprendere il senso di discorsi complessi. Io ho affermato che mi infastidisce,e non lo ritengo moralmente ed eticamente accettabile, il fatto che Ikea ricorra a continue manifestazioni di interesse verso una serie di valori ed idealità che poi non applica assolutamente ma usa solo per costruirsi una facciata da multinazionale “buona” e “diversa”. Vorrei solo che essendo dei mobilieri facessero i mobilieri e la smettessero, solo per vendere di più, di atteggiarsi a caritatevoli benefattori.

    3) L’ uso dell’ imperativo “dammi” nei confronti di una persona estranea e con cui non hai mai interloquito prima, mi pare alquanto fuori luogo e denota, oltre che la Tua scarsa educazione, anche un modo di considerare il rapporto dialettico in modo non paritario ma direttivo, da te verso l’ interlocutore. Io non “devo” fornirti nulla, specie se ciò viene chiesto con la malagrazia che citavo, nè Ti darò nulla posta in tali termini la questione. Se la curiosità che dici di avere è veritiera datti da fare, basta poco per una ricerca su Internet !

    4) Anche sulla polemica che apri sul “decerebrati” posso solo commentare che non fai altro che manifestare dei gravi problemi di comprensione della lingua italiana. Avessi, infatti, detto che sono “decerebrati” tutti coloro che vanno a comprare all’ Ikea avresti avuto ragione. Ho, invece e differentemente, affermato che considero tali coloro che hanno fatto di una semplice catena della GD dell’ arredamento una sorta di chiesa e di religione dove, secondo loro, alberga il bene, la giustizia, la correttezza, l’ onesta, la solidarietà e quant’ altro vogliono trovarci per dare un senso alla loro vita senza curarsi minimamente di quale sia la verità e la realtà dei fatti.

    Concludo dicendo che non ho alcuna intenzione di continuare una discussione con una persona
    che si pone in termini così sgradevoli come Tu hai fatto. Mi sorge solo un sospetto che però rimarrà tale : Non è che per caso sei Tu quello che ha qualche rendita di posizione collegata a Ikea da difendere ?

  15. Mauro Franza ha detto:

    A me non sembra che i tuoi modi siano molto differenti dal Macchinista.

  16. Servolier ha detto:

    mi sinceramente al’Ikea no andasi gnanca morto, no so, forse che son un poco tradizionalista ma ste boteghe straniere secondo mi le fa piu’ mal che ben, me domando quanti marangoni i dovara’ chiuder per via de sti centri dove che i vendi mobileti usa e getta fabricai in Cina per 4 schei, ste catene internazionali tipo Ikea e McDonalds le ga rovinado el mondo, cussi me par, che i vadi remengo

  17. Paspartù ha detto:

    Totalmente d’accordo con Mahurin.
    E poi sulla decantata “convenienza” di acquistare da Ikea: andrà bene se comperi un pacco di tovaglioli di carta, ma prova ad acquistare articoli più complessi (mobili, utensili ecc.) e ti accorgi che dopo qualche anno devi buttare e ricomprare (se proprio non ti capita di dov passare per il pronto soccorso a farti medicare). Se consumassimo meno, badando più alla qualità, sarebbe un grande guadagno per tutti, primo l’Ambiente in cui viviamo.

  18. Concordo con paspartù, avete visto i cassetti o le ante dei mobili, quando li aprite sono fuori asse; scarsa qualità con prezzi che possono essere anche convenienti, ma il problema è la durata.

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