3 Ottobre 2007

Benzina agevolata addio dal primo gennaio 2008

La Finanziaria cancella la benzina agevolata. Dal primo gennaio 2008 a sopravvivere sarà soltanto la "regionale". Gli interventi e le richieste di Comune e Camera di commercio per ora non hanno avuto nessun effetto: il Governo Prodi ha stabilito di cancellare l’agevolazione prevista per i residenti nella provincia di Gorizia.

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61 commenti a Benzina agevolata addio dal primo gennaio 2008

  1. Alessio ha detto:

    La lettera della UE è poi arrivata oppure no?

  2. GattaCiCova ha detto:

    Riparte il balletto o stavolta è chiusa davvero? E’ dal 1998 che si ripete la solfa, ogni anno la stessa storia..

  3. Alessio ha detto:

    Stavolta è finita davvero, per effetto dell’ultima deroga del 2003 scaduta il 31/12/2006 e sulla cui ulteriore richiesta di proroga Bruxelles aveva posto diniego già nel mese di dicembre 2006.

  4. Alessio ha detto:

    Stavolta è finita davvero, per effetto dell’ultima deroga del 2003 scaduta il 31/12/2006 e sulla cui ulteriore richiesta di proroga Bruxelles aveva posto diniego già nel mese di dicembre 2006.

  5. Alessio ha detto:

    Si salva un pezzo (contributi alle imprese) e questo è positivo perchè attenuerà la crisi delle ditte che fino ad oggi vivevano un po’ all’ombra di questa sovvenzione (specie autotrasporto).
    Quello però che è dura da digerire sono le ricadute sulle famiglie. In pratica se uno prima consumava tutto il contingente di zona franca annuale di benzina (circa 960 litri) con il prezzo della regionale attuale e sperando che oltre confine le cose non cambino più di tanto, si troverebbe a spendere 240 euro in più all’anno (200 circa per il gasolio), se invece a consumare tutto il contingente fossero in due per famiglia (cosa non tanto rara se ad esempio con due veicoli intestati a due persone differenti) allora il maggior esborso sarebbe di ben 480 euro all’anno (400 circa per il gasolio).
    In tempi di vacche magre non credo che molte famiglie possono permettersi questi esborsi.

  6. franco ha detto:

    Ma è sempre un risparmio rispetto quello che si paga in tutto il resto d’Italia, no?
    Mi vien da ridere se penso che a Gorizia c’è chi vuole essere italiano a tutti i costi, al punto da negare il bilinguismo in città, e poi non vuole esserlo quando c’è da pagare la benzina come tutti gli altri italiani… ma a che gioco si gioca qui, cari signori?

  7. Alessio ha detto:

    Giochiamo al gioco dei goriziani più poveri.

  8. Alessio ha detto:

    Comunque no, non è più a buon prezzo che in tutto il resto d’Italia. La Valle d’Aosta è riuscita a far sì che, almeno per il momento la sua zona franca sia esclusa dal giudizio della UE.

  9. GattaCiCova ha detto:

    Comunque è davvero interessante il fatto che ci siano due opninioni diverse, di fatto contrapposte, tra Sindaco e presidente della Camera di Commercio. Il Sindaco dice praticamente che c’è “colpa” da parte di Regione e Governo, il presidelte della CCIIAA che dice invece che grazie a quanto fatto si slva almeno un pezzo. Altra cosa interessante è che il Sindaco di Trieste non dice quello che dice Romoli, eppure la situazione è identica. Aspettiamo le puntate sucessive..

  10. Luca ha detto:

    franco, sai bene che ritenersi italiani e voler continuare a godere della benzina agevolata non sono due cose incompatibili, in Valle d’Aosta ci riescono benissimo.
    Evidentemente tu giochi al gioco della fallacia logica.
    E giochi anche molto sporco, perche’ parli di “negare il bilinguismo in città”, dandolo per scontato. Bene vai in citta’, e parla sloveno con cento passanti. Poi mi fai una bella statistica di quanti ti capiscono. Cosi’, tanto per provare a giocare con le persone vere.

  11. Franco ha detto:

    La Valle D’Aosta non è il resto d’Italia.
    La Valle D’Aosta è una regione bilingue.

  12. Franco ha detto:

    La Valle D’Aosta non è il resto d’Italia.
    La Valle D’Aosta è una regione bilingue.

  13. Vic ha detto:

    E cominciare ad usare un po’ meno la macchina, per risparmiare? Con il piacevole effetto di inquinare un po’ meno, muoversi un po’ di più e far muovere un po’ di più i nostri bamboccioni, scaricare molte tensioni che al volante si accumulano…
    Evviva la fine della zona franca! Finalmente anche a Gorizia fuoristrada & Co. si accorgeranno di quanto costa effettivamente la benzina!

  14. Alessio ha detto:

    Dal Piccolo di oggi, altro piccolo inconveniente da nulla:
    “Cancellato il metano agevolato”
    “Ogni famiglia isontina penalizzata per almeno 300 euro all’anno”
    Giusto per ricordare a chi non ha ancora ben chiari quelli che saranno gli effetti.

  15. Franco ha detto:

    Famiglie “penalizzate”?
    Io intitolerei:
    “Ogni famiglia isontina finalmente alla pari con le altre 20 milioni di famiglie italiane”.

  16. Alessio ha detto:

    Infatti come è noto a Gorizia i beni sono sempre costati come nel resto d’Italia, facciamo due confronti?

  17. Alessio ha detto:

    E comunque, al di là di tutti i discorsi circa le giustificazioni che avrebbero potuto consentire di avere ancora la zona franca, ritengo che il gioire per la perdita di una cifra sicuramente superiore ai 500 euro all’anno a famiglia credo sia un atteggiamento degno di Tafazzi.

  18. x franco ha detto:

    ma Franco?? Come si possono fare affermazioni del genere??

  19. Franco ha detto:

    x Alessio
    I casi sono due:
    1)i beni costavano di meno per effetto della zona franca. – Mi sembra un’ovvietà.
    2) i beni costavano uguale o più di altre parti. – Allora a ché serviva?
    Non si tratta di “gioire”, si tratta di capire che era una cosa che non poteva andare avanti anche perchè prima di tutto sperequativa nei confronti di tutti gli altri cittadini di questo Paese.
    Piuttosto c’è da chiedersi a chi e per cosa è servita, che cosa ha lasciato e come e da chi è stata utilizzata per ben 50 anni e più.

  20. Franco ha detto:

    x Alessio
    I casi sono due:
    1)i beni costavano di meno per effetto della zona franca. – Mi sembra un’ovvietà.
    2) i beni costavano uguale o più di altre parti. – Allora a ché serviva?
    Non si tratta di “gioire”, si tratta di capire che era una cosa che non poteva andare avanti anche perchè prima di tutto sperequativa nei confronti di tutti gli altri cittadini di questo Paese.
    Piuttosto c’è da chiedersi a chi e per cosa è servita, che cosa ha lasciato e come e da chi è stata utilizzata per ben 50 anni e più.

  21. robe ha detto:

    Sembra incredibile. In un qualsiasi paese del sud (a torto o a ragione) si sarebbero occupate le stazioni e le autostrade. Noi invece, da novelli “tafazzi” goriziani ci diamo la bottiglia sulle ***** dicendo che in fin dei conti è giusto così…che eravamo noi quelli agevolati e che per questo dobbiamo vergognarci e chiedere scusa all’U.E. o agli altri italiani per avere avuto per coì tanto tempo questi ingiusti benefici. Poi magari qualcuno spiegherà loro la nostra situazione reale -due guerre mondiali, di cui una con la perdita del 70% del retroterra – quella che ha portato la cortina di ferro in casa c on un confine -non voluto dagli italiani- controllato con i cani e le armi.
    Chissà perchè qualche goriziano non si lamenta perchè tutti i dipendenti dei ministeri sono romani o quasi……magari scopriremo che loro sono agevolati perchè abitano lì (balla!).
    oppure perchè qualcuno non si lamenta perchè il gasolio regionali costa di meno in Slovenia visto che le rilevazioni regionali sono fatte in provincia di PN dove la conocorrenza e più accesa e si compera anche il gasolio nazionale….
    Bah, robe da matti e robe da capire……
    Poi qualcuno si lamenterà perchè Gorizia e sopratutto Trieste non sono nelle prime posizioni del sole 24ore come vivibilità
    SVEGLIATEVI cari goriziani, dobbiamo cercare di migliorare, anche con i nostri mezzi e non gioire perchè da altre parti va peggio. POco mancherà e saremo alla pari di altre parti….

  22. Alessio ha detto:

    X robe
    No, qualcuno le cose che hai scritto tu evidentemente non le ha capite o fa finta di non capirle.
    Per quel che riguarda la storia del gasolio sottolineo poi che è come scrivi tu, c’è una piccola differenza di 1/2 centesimi al litro tra gasolio di fascia 1 e gasolio sloveno a favore di quest’ultimo, motivo per cui, fino a quando staranno così le cose (visto che come al solito il gasolio di zona franca è finito già a metà settembre) non farò mai più rifornimento in Italia, con buona pace di chi perderà il posto di lavoro nelle nostre stazioni di servizio che hanno la sfiga di essere situate alla medesima distanza di quelle slovene da casa mia.
    1/2 centesimi non sono molti, ma la carità non la voglio fare.

  23. Franco ha detto:

    Robe da matti, e robe da capire, certo.. Quante e quali siano le attività economiche e produttive nate e sviluppate grazie ai 50 anni di Zona Franca infatti è un mistero. Non esiste un dato che faccia capire come questo valore sia stato reinvestito sul territorio, e quanto questo investimento abbia a sua volta generato negli anni. Si ha l’impressione di un valore consumato, bruciato, mangiato.
    Da capire c’è il fatto di come mai il “mitico” nord-est, nel senso del boom produttivo, si sia sempre fermato ai limiti della Zona Franca, cioè fuori.
    O come mai dei fondi UE, che fino al 2000 hanno interessato anche la parte italiana di queste aree confinarie, non si siano utilizzate che le briciole. E si può continuare..
    Ma per esempio si può dire che lo sconto sulla benzina si è trasformato in parte in cilindrata media più alta del parco macchine circolante.
    In sostanza le motivazioni originali dell’istituzione della zona franca non si sono realizzate e, alla lunga, si è rivelata controproducente rispetto quelle stesse motivazioni.
    Sul resto.. La perdita del 70% del territorio provinciale? Vero che il confine e la cortina di ferro in casa non era voluta dalgli italiani, ma la guerra che l’ha provocata, quella si che gli italiani l’hanno voluta, non dimentichiamolo mai!

  24. Alessio ha detto:

    Quante e quali che sono le attività che in 50 anni si sono sviluppate all’ombra della zona franca cominceremo a sperimentarlo il primo gennaio. Magari gli iperprotetti autotrasportatori locali si meritano di confrontarsi con il libero mercato ed ha ragione Franco. Magari Franco ha ragione anche per quel che riguarda il parco macchine dei goriziani ed adesso che finalmente la zona franca sparisce tutte le famiglie nel 2008 venderanno le auto di grossa cilindrata o quelle vecchie che consumano troppo per comprarne delle nuove di piccola cilindrata. E già. In tutti questi anni hanno diligentemente messo via i soldini che risparmiavano sulla benzina per poter anche loro un giorno adeguarsi a quello che è lo stile di vita delle altre parti d’Italia. E magari le famiglie si abitueranno finalmente a tenere il riscaldamento un po’ meno acceso d’inverno. Che diamine, c’è l’effetto serra, a che serve riscaldarsi?
    E finalmente ora che non c’è più la zona franca arriveranno tutti quei finanziamenti dallo stato e dalla UE che non sono mai arrivati per colpa di quel privilegio di cui godevamo e finalmente avremo infrastrutture degne di questo nome che ci permetteranno di movimentare merci e persone fino a Udine in 15 minuti e fino a Trieste in 20 minuti. Un nuovo miracolo a NordEst. Magari. Nel frattempo faremo la spesa al discount.

  25. Franco ha detto:

    Per la verità il vero miracolo sarebbe l’avere le merci da movimentare. Visto che con 50 anni di zona franca non le abbiamo avute.. chissà..
    Io mi sono sempre chiesto come mai, visto il caffè in zona franca, visto lo zucchero in zona franca, visto il gas metano per scaldare l’acqua in zona franca, vista la benzina per il trasporto in zona franca, l’espresso nei bar a Gorizia costa da 0,85 a 0,95 euro. Ed anche quando c’era la lira costava sempre il massimo consentito.

  26. Alessio ha detto:

    Cosa ne dici, forse proprio perchè 60 anni fa si è perso gran parte del territorio provinciale, si è creato a ridosso della città quel confine che ha impedito un serio sviluppo delle infrastrutture, tra cui la nascita dell’aeroporto regionale che invece di essere realizzato Merna è stato sviluppato a Ronchi e che ha fatto sì che una città che in previsione prima della guerra doveva raggiungere i 50000 abitanti nell’arco di alcuni decenni oggi ne conti 36000?

  27. Franco ha detto:

    L’aeroporto a Merna comunque non poteva starci per mancanza dello spazio sufficente ai grossi aerei. Ma è senza dubbio vero che il confine abbia limitato ogni espansione di attività e dunque della città. E ciò vale per ambedue i lati del confine. Il senso della Zona Franca era, appunto, il sostegno ad imprese e famiglie (tabelle A e B) in funzione “antiesodo”, diciamo..
    Ciò che però non ha funzionato, è avvenuto dopo l’accordo di Osimo, dopo cioè stabiliti i confini definitivi. E’ a quel punto che la Zona Franca avrebbe dovuto essere rivista nella funzione. Ed in parte è avvenuto, con l’istituzione dei Fondi, il prelievo sui carburanti e la mobilità dei contingenti. Ma è il suo uso negli ultimi 30 anni che non ha dato risultati. Dalla metà degli anni settanta. Assieme ad altre “leve” (credito bancario etc..) avrebbe dovuto sviluppare artigianato, ed invece ha sviluppato emporio. Bar e negozi di jeans invece che attività produttive. Mai come in quegli anni si è insistito sulla “vocazione” commerciale di Gorizia. Solo ora ne scopriamo quella “culturale”.. Mentre scoppiava la piccola impresa che ha dato origine al boom del nord-est, noi vendevamo “straze” e detersivo, il credito ti veniva concesso facilmente per un negozio qualunque mentre non trovavi una lira per un’officina ed, anzi, ti veniva “caldamente” sconsigliata o al massimo dirottata nel monfalconese. Quando è scoppiata la fase dei “servizi” o erano di imprt-export oppure erano “effimeri” e dunque troppo a rischio. Persino l’autoporto è stato considerato per anni come il parcheggio, ovviamente in forma gratuita, per le attivita di autotrasporto e di deposito dei goriziani, con un fortissimo ostracismo per qualunque attività che non fosse locale. Ci sono imprese venute da fuori che hanno dovuto costruirsi piazzali in proprio perchè gli veniva rifiutato l’ingresso con mille ed una scusa. Ci si potrebbe fare un romanzo..
    Ma questo, purtroppo è avvenuto. Ed, ovviamente, si sono accumulate ricchezze. Basti pensare che il direttore dell’ASCOM prima diventa Sindaco della città e viene poi “massacrato” da chi dell’ASCOM diventa Presidente sull’onda del NO ad un primo timido affacciarsi di idea di centro commerciale. La dice lunga questa vicenda. Il nostro odierno Sindaco conosce nel dettaglio alcuni di questi meccanismi, luoghi e persone, vista la sua attività precedente a quella politica.
    Ma è da almeno 10 anni che si sa che la zona franca è a termine. Sono 10 anni di avvisi, pressioni e slittamenti. Non sussistono più le condizioni che l’anno generata. Il 21 dicembre cadono definitivamente i confini, ma è dal 2000 che la Slovenia è a tutti gli effetti membro della UE ed il prossimo semestre ne è addirittura alla Presidenza. E qui, a Gorizia, qualcuno parla ancora di “fulmine a ciel sereno” alla notizia della cessazione dei contingenti! Come se avesse vissuto gli ultimi 10 anni ibernato sotto al suo distributore…

  28. Franco ha detto:

    L’aeroporto a Merna comunque non poteva starci per mancanza dello spazio sufficente ai grossi aerei. Ma è senza dubbio vero che il confine abbia limitato ogni espansione di attività e dunque della città. E ciò vale per ambedue i lati del confine. Il senso della Zona Franca era, appunto, il sostegno ad imprese e famiglie (tabelle A e B) in funzione “antiesodo”, diciamo..
    Ciò che però non ha funzionato, è avvenuto dopo l’accordo di Osimo, dopo cioè stabiliti i confini definitivi. E’ a quel punto che la Zona Franca avrebbe dovuto essere rivista nella funzione. Ed in parte è avvenuto, con l’istituzione dei Fondi, il prelievo sui carburanti e la mobilità dei contingenti. Ma è il suo uso negli ultimi 30 anni che non ha dato risultati. Dalla metà degli anni settanta. Assieme ad altre “leve” (credito bancario etc..) avrebbe dovuto sviluppare artigianato, ed invece ha sviluppato emporio. Bar e negozi di jeans invece che attività produttive. Mai come in quegli anni si è insistito sulla “vocazione” commerciale di Gorizia. Solo ora ne scopriamo quella “culturale”.. Mentre scoppiava la piccola impresa che ha dato origine al boom del nord-est, noi vendevamo “straze” e detersivo, il credito ti veniva concesso facilmente per un negozio qualunque mentre non trovavi una lira per un’officina ed, anzi, ti veniva “caldamente” sconsigliata o al massimo dirottata nel monfalconese. Quando è scoppiata la fase dei “servizi” o erano di imprt-export oppure erano “effimeri” e dunque troppo a rischio. Persino l’autoporto è stato considerato per anni come il parcheggio, ovviamente in forma gratuita, per le attivita di autotrasporto e di deposito dei goriziani, con un fortissimo ostracismo per qualunque attività che non fosse locale. Ci sono imprese venute da fuori che hanno dovuto costruirsi piazzali in proprio perchè gli veniva rifiutato l’ingresso con mille ed una scusa. Ci si potrebbe fare un romanzo..
    Ma questo, purtroppo è avvenuto. Ed, ovviamente, si sono accumulate ricchezze. Basti pensare che il direttore dell’ASCOM prima diventa Sindaco della città e viene poi “massacrato” da chi dell’ASCOM diventa Presidente sull’onda del NO ad un primo timido affacciarsi di idea di centro commerciale. La dice lunga questa vicenda. Il nostro odierno Sindaco conosce nel dettaglio alcuni di questi meccanismi, luoghi e persone, vista la sua attività precedente a quella politica.
    Ma è da almeno 10 anni che si sa che la zona franca è a termine. Sono 10 anni di avvisi, pressioni e slittamenti. Non sussistono più le condizioni che l’anno generata. Il 21 dicembre cadono definitivamente i confini, ma è dal 2000 che la Slovenia è a tutti gli effetti membro della UE ed il prossimo semestre ne è addirittura alla Presidenza. E qui, a Gorizia, qualcuno parla ancora di “fulmine a ciel sereno” alla notizia della cessazione dei contingenti! Come se avesse vissuto gli ultimi 10 anni ibernato sotto al suo distributore…

  29. Alessio ha detto:

    Descrizione dettagliata e realistica, peccato che poi andrà a finire che il “risarcimento” che forse verrà dato a seguito delle pressioni dei politici nostrani finirà in qualche forma proprio alle attività commerciali e non alle persone, in spregio alla motivazione della illiceità degli aiuti di stato alle imprese” che stanno alla base del diniego della UE ad un’ulteriore proroga della zona franca.
    A proposito, le 111 agevolazioni fiscali di cui godono determinate zone di altri paesi sulle quali la UE si è pronunciata negativamente un anno fa sono tutte state revocate?

  30. Franco ha detto:

    Il “risarcimento” c’è già. La Finanziaria già prevede infatti il rifinanziamento dei Fondi nati dalla Zona Franca. Da quì la posizione più “morbida” della CCIIAA.
    La chiamata alla “mobilitazione” dei politici ha doppio scopo. Il primo è mandare segnali di fumo alla popolazione per dire che qui qualcosa si sta facendo e semmai la “colpa” è di altri.
    Il secondo, più ambiguo, è tentare di portare una quota del “risarcimento” nelle casse del Comune.
    Quando si dice, accusando, che la Regione si “appropria” di parte della quota di zona franca, si fa in modo da generare ambiguità, che fa gioco, ovviamente.
    Ciò che si “omette” di dire è che l’operazione è automatica, perchè la Regione FVG è riuscita ad ottenere con il Governo il fatto che l’intera quota di fiscalità regionale rimanga direttamente in regione (ciò prima valeva solo per la sanità). E’ il famoso “federalismo fiscale” che da quest’anno in questa regione è finalmente in vigore. E a prescindere dalla Zona Franca. Questo non si dice..
    Perciò è ovvio che anche la parte di fiscalità pagata in più dai cittadini sulla benzina, rimarrà in regione per quota parte. Ecco, invece di dire che è buona cosa, anche perchè è stato obbiettivo di tutti, si parla si scippo a Gorizia.
    Il Comune vorrebbe ottenere la sua parte, ma ciò potrebbe generare l’appetito di TUTTI i Comuni che non credo siano più disposti a “bere” una specialità di Gorizia e Trieste che non esiste più nei fatti e da tempo.

  31. Vic ha detto:

    Scusate, m’intrometto. Intanto grazie (e senza ironia alcuna) a Franco ed Alessio per l’interessante confronto. Nonostante fino ad oggi mi sia sempre trovato sulla stessa lunghezza d’onda di Alessio sui temi più vari, questa volta concordo pienamente con Franco. Un’osservazione: ma sapete che da agosto, avendo una tessera carburanti aziendale, non godo più dell’agevolazione di zona franca? Quando al mio distributore me l’hanno detto son rimasto di sasso – chi scarrozza per Gorizia SUV vari sì, chi è costretto ad usare auto e furgoni per lavoro no…

  32. Alessio ha detto:

    Il principio in base al quale la comunità europea ha detto no alla zona franca è quello del libero mercato, in pratica con questo tipo di agevolazione le imprese che hanno sede in provincia di Gorizia godevano in questa forma di veri e propri aiuti di stato. Il paradosso è che al cessare di questo contributo a rimetterci di più nell’immediato saranno invece le persone fisiche mentre con la storia del risarcimento e della conferma del Fondo Gorizia saranno proprio le imprese ad avere un’uscita più morbida.

  33. Franco ha detto:

    Nei fatti l’uscita morbida è sempre stata ed è una chimera.
    Già da anni alle imprese, come contributo diretto, rimaneva solo il carburante che, chiaramente, veniva contestato dalla UE proprio sul principio in particolare delle regole sulla concorrenza nel libero mercato. Infatti il Fondo Gorizia non può già da molto tempo finanziare direttamente l’attività, come non lo possono più fare gli altri strumenti finanziari regionali, dal ex FRIE alla Friulia etc.. E soprattutto, non possono operare cumulativamente neanche sui piccoli margini ancora possibili nelle aree considerate e mappate come “depresse” (le varie aree ad Obbiettivo). Possono intervenire invece con più margine sui servizi alle imprese e sulle infrastrutture. Uno dei principali problemi infatti, per la piena operatività di questi strumenti, è che ci vorrebbero le imprese, da aiutare con i servizi e con le infrastrutture. E quelle mancano.
    Ma non è un caso che da anni i commercianti battano sul fatto che il Fondo Gorizia dovrebbe finanziare un progetto di arredo urbano cittadino. Perchè lo considerano, appunto, infrastruttura e servizio all’impresa.
    In questa logica, peraltro, anche le “luminarie” a Natale e tutta l’animazione per le feste cittadine, sarebbero da considerare interventi a sostegno del settore, e dunque finanziabili.
    L’aiuto diretto al cittadino, in forma di “sconto pubblico” sui prezzi all’acquisto, è parimenti impossibile, turba il mercato allo stesso modo, ma soprattutto non da alcuna garanzia di reinvestimento produttivo come lo darebbe una attività. Diventa praticamente solo speculativo, viene “bruciato”, come si dimostra nei fatti anche da noi.
    La differenza è che quando togli un’agevolazione di questo tipo alla persona, e non hai nemmeno la possibilità di dimostrarle che negli anni hai costruito per lei dei servizi efficienti e meno dispendiosi, allora il problema è davvero grosso. Non resta che tentare di addossare le colpe ad entità diverse e lontane.

  34. Alessio ha detto:

    L’analisi economica è giusta. L’unica cosa che ti sei dimenticato di dire è però che è che quando togli un’agevolazione di questo tipo alla persona lei si regola di conseguenza e non potendo cambiare l’auto e la caldaia subito perchè magari sta già pagando un mutuo, andrà a tagliare sui consumi.

  35. Franco ha detto:

    Ed è esattamente quello che ci vuole! Mi spiego.. In un primo momento ci sarà indubitabilmente una contrazione del consumo, in particolare di quello “speculativo”, quello legato al fatto che siccome risparmio sulla benzina allora compro la macchina più grossa o faccio una vacanza più bella o prendo subito l’ultimo modello di cellulare.
    Ma nel medio periodo, siccome la rendita facile di un’attività pseudo-commerciale non ci sarà più, il mercato comincerà a muoversi verso altre attività, il credito ne seguirà l’evoluzione, la caduta del confine permetterà un confronto diretto con la “voglia di fare” dei nostri vicini e la collocazione “emporiale” della Città comincerà a subire davvero dei cambiamenti. Comincerà anche qui, finalmente, la “produzione” del reddito, perchè non ci saranno più le caserme, non ci sarà più il pubblico impiego, non ci saranno più le partecipazioni statali. Per mantenere il “tenore” ci si dovrà muovere, rischiare (parola sconosciuta ai più di questa città), studiare ed imprendere. Siamo perciò difronte allo “scongelamento” della situazione post bellica. Abbiamo cinquant’anni di esempi attorno a noi, forse vale la pena di andare a vedere come han fatto gli altri a vivere con la benzina a prezzo pieno.

  36. Franco ha detto:

    Ed è esattamente quello che ci vuole! Mi spiego.. In un primo momento ci sarà indubitabilmente una contrazione del consumo, in particolare di quello “speculativo”, quello legato al fatto che siccome risparmio sulla benzina allora compro la macchina più grossa o faccio una vacanza più bella o prendo subito l’ultimo modello di cellulare.
    Ma nel medio periodo, siccome la rendita facile di un’attività pseudo-commerciale non ci sarà più, il mercato comincerà a muoversi verso altre attività, il credito ne seguirà l’evoluzione, la caduta del confine permetterà un confronto diretto con la “voglia di fare” dei nostri vicini e la collocazione “emporiale” della Città comincerà a subire davvero dei cambiamenti. Comincerà anche qui, finalmente, la “produzione” del reddito, perchè non ci saranno più le caserme, non ci sarà più il pubblico impiego, non ci saranno più le partecipazioni statali. Per mantenere il “tenore” ci si dovrà muovere, rischiare (parola sconosciuta ai più di questa città), studiare ed imprendere. Siamo perciò difronte allo “scongelamento” della situazione post bellica. Abbiamo cinquant’anni di esempi attorno a noi, forse vale la pena di andare a vedere come han fatto gli altri a vivere con la benzina a prezzo pieno.

  37. Alessio ha detto:

    Franco, tu dici attività commerciale ed io dico famiglie, tu suggerisci nuove opportunità commerciali (sostenendo che la zona franca non ha portato alcun beneficio o che questo è stato in tutti questi anni) ed io sostengo invece aggravio della crisi per molti che già oggi fanno debiti o quasi. E’ chiaro che non abbiamo lo stesso punto di vista sul cambiamento al quale dovremo fare in fretta ad abituarci tra breve. Quello che però non mi convince nella presunta volontà di adeguarsi alle norme dell’unione europea è che questo beneficio cade ma non si è stati coraggiosi fino in fondo cancellando pure la cosiddetta benzina regionale per la quale il discorso è solo in parte diverso ma che evidentemente gode di ben altri protettori.

  38. Alessio ha detto:

    Comunque non so voi, ma io sono molto sorpreso dall’atteggiamento di sola rassegnazione con il quale i goriziani hanno appreso la notizia, sembra quasi che i soli col dente avvelenato siano i benzinai. A proposito lo sciopero della regionale non credo sortirà alcun effetto.

  39. Franco ha detto:

    Aeroporto, due porti con scalo merci, due autoporti, snodi autostradali con quattro direttive, scali ferroviari (con alta capacità), centrali termiche ed idriche, specializzazioni in ogni ramo per il trading internazionale, sistema bancario dei più affollati, tre università, due aree di incubatori di imprese, specializzazioni meccaniche e di meccanica di precisione.. etc.. tutto in un raggio di neanche 50 km.. e tu mi dici che siamo in un’area nella quale mancano infrastrutture??
    Ovvio, se per te Gorizia inizia a Montesanto e finisce a S.Andrea, allora si che siamo in crisi. Ma ti comunico che 50 km sono la percorrenza media per andare e tornare dal lavoro di uno che abita, non dico a Milano, ma a Padova.
    E’ proprio questa la mentalità che deve cambiare..

  40. Alessio ha detto:

    Si salverà l’Università, degli autoporti è tutto da vedere cosa succederà in futuro. Quanto ai 50 km (Monfalcone andata e ritorno) d’ora in avanti li percorreremo ad un prezzo un po’ più alto vista la novità del primo gennaio.

  41. Alessio ha detto:

    Si salverà l’Università, degli autoporti è tutto da vedere cosa succederà in futuro. Quanto ai 50 km (Monfalcone andata e ritorno) d’ora in avanti li percorreremo ad un prezzo un po’ più alto vista la novità del primo gennaio.

  42. Franco ha detto:

    Si certo, ma magari scopriremo la valenza del servizio pubblico e cominceremo a pretenderne uno che funzioni davvero e meglio.
    A proposito invece del cosiddetto “sciopero” dei benzinai sulla regionale.. A ben pensarci, non sono sicuro che possa configurarsi davvero come sciopero, l’iniziativa messa in atto. Intendiamoci.. lo sciopero è un atto legittimo ed è previsto come forma di autodifesa etc.. non ci piove.
    Ma in questa forma..
    Si sciopera su cosa? Su una particolare forma di pagamento? Sulla vendita di una “tipologia” di prodotto, mentre si continua a venderne delle altre? Ci si astiene dal lavoro solo su certe specifiche mansioni? E’ considerabile come “sciopero” l’astensione da queste mansioni da parte del titolare dell’attività (semmai il termine sarebbe “serrata”)? E l’eventuale personale dipendente, è “costretto” ad aderire alla “forma di sciopero” solo perchè il titolare gli “ordina” di non accettare la tessera regionale, oppure lui può decidere in proprio? Secondo me, a ‘ste cose non ci hanno nemmeno pensato.. e mi pare che corrano qualche rischio…

  43. Franco ha detto:

    Sempre sullo “sciopero”…
    Come la mettiamo con le norme sull’autoregolamentazione? Essendo un servizio al pubblico, dovrebbe essere soggetto a queste norme.. è stato dato il preavviso? E di quanti giorni dovrebbe essere? Non si insiste forse sul fatto che dovrebbe essere una iniziativa a “favore” dei cittadini?

  44. Alessio ha detto:

    Franco, io faccio ogni giorno più di 90 chilometri al giorno in auto (mia) tra andare e tornare dal lavoro (40 minuti andata e 40 ritorno) e purtroppo se provassi ad usare ad esempio il treno e la corriera ci metterei (quando le coincidenze fossero possibili) almeno un’ora e mezza a tragitto. Secondo te se potessi usare il treno non lo farei? Vedremo in futuro, se non sarà possibile trovare un altro lavoro più vicino emigrerò.
    Quanto alle perplessità sul cosiddetto “sciopero” della regionale le ho anch’io ma tant’è….

  45. Franco ha detto:

    E’ ovvio che sono temi complicati e gli intrecci molteplici. Ma mettiamola così:
    Le famiglie consumano, le attività produttive (non solo commerciali, anzi..) producono, ma i soggetti sono gli stessi. Quando le une e le altre, composte dagli stessi soggetti, trovano una rendita di posizione rispetto il resto del mercato, si adagiano su questa rendita. Alla lunga il consumo tende a superare il prodotto. Quando la rendita di posizione, anziché venire reinvestita generando vantaggio competitivo, viene invece “inglobata” diventando parte del reddito, allora genera quella economia assistita che conosciamo.
    Questo è ciò che è accaduto con la Zona Franca.
    Io non dico commercio e tu famiglie, semplicemente il punto per tutti e due è che oggi quella parte di rendita di posizione viene a mancare e si rifletterà su tutto, generando inizialmente delle difficoltà, perchè, appunto, verrà a mancare una parte di “reddito”. Io però sostengo che appunto per questo, ciò metterà in moto un diverso modello economico che non avrà più la sua centralità nel commercio di basso profilo e sull’impiego pubblico, com’è stato fin qui, e che invece spingerà verso i comparti economici che fino adesso si preferiva guardare da lontano perchè ritenuti a rischio ed impegno maggiore.
    Sulla benzina regionale posso solo immaginare che sarà a termine anch’essa. C’è però una differenza rispetto la Zona Franca. Il prezzo tra noi e la Slovenia è diverso solo perchè sui prodotti in questione gravano imposte diverse. In sostanza, non è il prezzo del prodotto in sé, che è diverso, bensì la quota di accise (non solo IVA dunque) dei due stati. E’ chiaro che la questione è diversa.
    Sullo sciopero.. mah… secondo me i benzinai dovranno pensare a qualche servizio in più. Per anni hanno fatto i “bancari” e d’un colpo si rendono conto di essere dei dipendenti. Davvero un brutto risveglio con questi “fulmini a ciel sereno”.

  46. Alessio ha detto:

    Franco, sei molto ottimista nel vedere la nascita di questo sviluppo economico. Io che sono un po’ più pessimista penso che non sarà facile uscire dalla crisi in quanto le imprese non troveranno incentivi a svilupparsi in queste zone prive di infrastrutture. Si correrà cioè il rischio che si verifichi quanto già accaduto per il tessile e per il reparto dolciario, chi potrà emigrerà chi non lo potrà fare chiuderà. Quanto alla regionale confermo la mia opinione, non ne beneficiano le imprese direttamente ma credo che una distorsione del mercato la fa comunque.

  47. Franco ha detto:

    Una delle ragioni per la quale i collegamenti pubblici con Gorizia sono sempre peggiorati è, appunto, che i Goriziani, grazie all’agevolata, non li usavano. Treni sempre vuoti e pullman idem. Ora qualcosa cambierà. E c’è anche da dire che una forte richiesta arriverà dai prossimi investimenti nei territori subito al di la’ del confine. Tempo tre anni e questo territorio non lo riconoscerà più nessuno.

  48. Alessio ha detto:

    l’ottimismo è il profumo della vita.

  49. Ango ha detto:

    Scusate se mi intrometto in questa discussione , ormai un colloquio direi, ma avete confrontato i prezzi del carburante regionale (agevolato) con quelli della vicina Slovenia.
    0,984 diesel
    0,988 benzina
    0,994 benzina98
    direi che i benzinai di Gorizia si dimenticheranno presto la mia auto.

  50. Ango ha detto:

    Scusate se mi intrometto in questa discussione , ormai un colloquio direi, ma avete confrontato i prezzi del carburante regionale (agevolato) con quelli della vicina Slovenia.
    0,984 diesel
    0,988 benzina
    0,994 benzina98
    direi che i benzinai di Gorizia si dimenticheranno presto la mia auto.

  51. Alessio ha detto:

    Esatto!

  52. Alessio ha detto:

    Da questa discussione è passato circa un anno, allora come è andato questo periodo per tutti noi senza “mamma Franca”?

  53. Palacinka ha detto:

    Secondo me l’apertura del confine ha aiutato un po’ tutti quelli che non potevano campare di rendita. La maggioranza.

  54. robe ha detto:

    anche quelli che vendono palacinke sul confine? :)))

  55. Giovanni ha detto:

    Un bel requiem per i benzinai goriziani no???

  56. Alessio ha detto:

    La benzina in SLO da oggi ha lo stesso prezzo di un anno fa il gasolio è 6 centesimi più caro, in compenso oggi steso la regione ha inspiegabilmente ridotto lo sconto ancora una volta, nei prossimi giorni prevedo altri articoloni sui giornali con benzinai nostrani incazzatissimi

  57. abc ha detto:

    in Italia costa come un anno fa?

  58. Alessio ha detto:

    Ora che è arrivata la lettera di avviso di procedura di infrazione anche per gli sconti regionali il centrodestra ha la possibilità di dimostrare che quella sulla cancellazione della zona franca dell’anno scorso non era solo polemica ad uso elettorale.
    Buon lavoro.

  59. Lauro ha detto:

    Esatto Alessio.
    Ora potranno davvero dimostrare che loro sanno come si fa.
    Potranno dimostrare che anche il Friuli Venezia Giulia può fare come la Val d’Aosta, che Prodi aveva calato le braghe, che Illy aveva sbagliato.. come hanno sempre sostenuto sulla Zona Franca.
    Un bel veto, come sull’ambiente.
    E che ci vuole.. le chiacchere sono gratis.

  60. Lauro ha detto:

    ..e c’è anche la novità dei tabaccai.
    Sono proprio curioso di vedere come se la caveranno. Romoli ha già fatto il suo, e cioè ha detto che è “un problema grosso” che va risolto, e perciò li ha scaricati sulla Regione. Ora la Regione dirà che è “un problema grosso” e li scaricherà sul Governo. Poi il Governo dirà che è “un problema grosso” e li scaricherà sull’Europa. E tutti diranno che è “un problema grosso”, ma che è colpa di Prodi che ci ha fatto entrare il Europa e si stava meglio prima con la lira.

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