17 Aprile 2007

Trieste su YouTube: il web è reale

Lo chiamano glocale perché confonde dimensione globale e locale. Lo chiamano fenomeno perché tutti ne parlano. Matteo, studente ventenne, spiega: “Nel 2001 dopo l’attentato a New York non passava giorno in cui io o la gente che mi circondava pensassimo all’attentato. Ora succede con YouTube: tutti ne parlano, anche senza saperne nulla, e personalmente ogni giorno vedo almeno due o tre video”.
Ma perché un servizio semplice come quello di YouTube è riuscito ad entrare così prepotentemente nella quotidianità di milioni di persone in tutto il mondo? Per definizione, l’idea ha bisogno della tecnica: ed è negli ultimi anni che connessioni veloci, fotocamere e videofonini sono divetimemagazinecoverpersonoftheyear2006cover.pngntate di dominio pubblico.

In un attimo, sacralità della pubblicazione, professionalità e costi sono stati superati: l’obiettivo è sempre acceso, pronto a far vedere a tutto il mondo. E il mondo aspetta, aspetta il video di cui parlare. Che poi il video sia vero o falso, lo si scoprirà in seguito: in qualche modo è comunque reale, rappresentativo. Come dire che anche le parodie sul bullismo di cui si è tanto discusso in questi giorni sono emblematiche di un sentimento vero: quello che forse a volte i media, nei confronti del mondo-scuola, siano molto attenti allo scoop e poco alla spiegazione dei fatti. Il bullismo è infatti un problema grave e reale, la notizia. Video, finti o veri, sono il “colore”, il contorno.

E proprio perché reale e rappresentativo, su YouTube, alla ricerca ‘Trieste’ corrispondono 878 perle di triestinità: dagli scontri degli ultras, alla classica di rally Trieste-Vienna, dalla videolettera al sindaco Dipiazza a Berlusconi che canta “Trieste mia”.moloaudace2.jpg

Dietro a ogni video, c’è un utente: non possono quindi mancare i malinconici triestamanti che magnificano la città. Ma poi c’è l’ironia, ovvio, con le lezioni di triestino per inglesi che spiegano come Molo Audace si possa tradurre con “Brave dock”, le poesie di Emanuele Bonnes, e i video di un ragazzo, Bonko, che spiega perché i triestini domineranno sul mondo.

Ci sono i viaggi, come l’eroica marcia a piedi Trieste-Pola documentata e sottotitolata in inglese, la musica con esibizioni di cantanti a Trieste o di canzoni triestine. C’è ovviamente lo sport: dalla Triestina, alla finale del basket Stefanel-Salonicco del 1994 e ancora ai tuffi di Tania Cagnotto.

Ma soprattutto, c’è la gente. Che, ovviamente, mangia beve, scherza e festeggia. Siamo un popolo allegro, sembra. Un ragazzo viene buttato per il suo compleanno in fontana; due temerari ipotizzano la comparsa di una ‘Gazzella del Carso’, inscenata da un terzo amico munito di alte leve e collant. La rassegna della vita notturna è particolarmente ricca: gente che balla in mezzo a piazza Oberdan, o “il nuovo vigile”, un ragazzo, visibilmente brillo, che si siede in mezzo a corso Italia alle 3 di notte, bloccando il traffico. Spazio per la storia con il dicorso di Mussolini del 1938 e interviste sulle foibe, ma anche con un documentario sui cent’anni della Birreria Dreher. Barcolana, carnevale e altri eventi hanno spazio, ma c’è anche il video della sconfitta all’Expo.

I video continuano, e cresce la convinzione che YouTube sia realmente rappresentativa: autocelebrazione, sport, cibo, alcool, festeggiamenti, triestinità, politica(quel poco che basta). Manca qualcosa?

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4 commenti a Trieste su YouTube: il web è reale

  1. enrico maria milic ha detto:

    rassegna interessante!

  2. enrico maria milic ha detto:

    p.s.
    sarebbe da fare una rassegna per ogni città dell’erma

  3. stef ha detto:

    dio a tuti.. gave forsi de qualke parte (mi go priva zerccar su youtuber a ma senza esito) video de mattrelli ..o nome simile ke fazeva el mona e sketch su tele4 anni fa ???
    tenchiu dio

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