11 Dicembre 2009

Centrali 118 di Trieste, Gorizia e Udine abolite entro il 2010: sede unica a Palmanova

Centrale unica del 118 a Palmanova. Le sedi operative di Trieste, Gorizia e Udine chiuderanno entro la fine del prossimo anno in nome dell’efficienza e, soprattutto, dei dettami del Piano sanitario regionale 2010-2012. La creazione di una centrale unica per la gestione delle emergenze rappresenta uno dei punti principali del documento appena approvato dalla giunta regionale.
ambulanzaCosa succederà di fatto? Che le chiamate al 118 finiranno tutte al centralino di Palmanova, lì verrà valutata la gravità del paziente e da lì verranno date indicazioni su come intervenire sul territorio lanciando l’input per l’intervento del personale medico.
La manovra sta creando malumori tra il personale delle centrali ora distribuite sul territorio regionale tra le varie aziende sanitarie. Le critiche mosse alla scelta della giunta riguardano la limitata conoscenza del territorio su cui può contare una centrale unica e lo scarso collegamento con le realtà locali, in primis i medici di famiglia.
Il Piano regionale parla di “istituzione di un’unica centrale operativa regionale, con sede a Palmanova affiancata a quella della Protezione civile cui è assegnata la competenza relativa alle urgenze. Partendo da questa indicazione vincolante il piano operativo dovrà fornire le indicazioni per la revisione del soccorso territoriale, del sistema dell’emergenza ospedaliera e dei trasporti “secondari” al fine di organizzare una rete dell’emergenza che possa garantire: l’ equità nella risposta a tutti i cittadini, una qualità elevata ed il più omogenea possibile per tutti i cittadini, una gestione efficiente (economicità del rapporto costo beneficio)ed efficace”.
Ancora tutte da valutare, quindi, le ricadute sull’attività del Pronto soccorso e, soprattutto, dell’operatività delle ambulanze.

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21 commenti a Centrali 118 di Trieste, Gorizia e Udine abolite entro il 2010: sede unica a Palmanova

  1. Oblivion ha detto:

    “..al fine di organizzare una rete dell’emergenza che possa garantire: l’equità nella risposta a tutti i cittadini, una qualità elevata ed il più omogenea possibile per tutti i cittadini, una gestione efficiente (economicità del rapporto costo beneficio) ed efficace”.

    E’ raro ormai vedere lo spreco di termini, vetusti, che si richiamano al famigerato “egualitarismo”.
    Certo, nel caso in questione lo prescrive la costituzione, si dirà. Ma forse, aggiungo io, l’egualitarismo torna utile quando si tratta di convincere i più che una scelta è migliore di un’altra. Del resto, con google maps, tom tom, e navigatori dedicati in genere, stabilire al meglio da dove partire per dove arrivare, si può fare da Amsterdam. Figurarsi da Palmanova. E se c’è da risparmiare, facciamolo. Ma ai doppioni come cardiochirurgia e cliniche universitarie, quando mettiamo mano? Con il costo di un primario risparmiamo molto di più che con questo concentramento “strategico”.

  2. Marisa ha detto:

    ….pensa quanto risparmiamo se non si fa il “Parco del mare” a Trieste!

  3. Oblivion ha detto:

    Marisa, ehssù daaiii..
    Ho capito che il parco del mare ti da fastidio perchè non puoi farlo anche tu a Udine.. Proporre di portare il mare fino a Basaldella o Cussignacco non sarebbe compreso!
    Però l’atteggiamento giusto sarebbe di proporre “altro” per Udine, e non quello di opporsi a tutto ciò che non si può copiare.

    La roba sull’autostrada l’ho vista. Mi chiedo se hanno già sentito gli austriaci di Lienz per sapere cosa ne pensano..

  4. Marisa ha detto:

    Oblivion…..mai scritto che voglio un acquario a Udine o dintorni. Ci mancherebbe!
    Ma anche tu sarebbe ora la smettessi di considerare un doppione la facoltà di medicina dell’università friulana o che tutto ciò che si istituisce a Trieste deve essere negato al resto del territorio regionale….

  5. Marisa ha detto:

    …e gli austriaci hanno già detto un chiaro e forte NO all’autostrada. E’ per questo che gli industriali della provincia di Treviso, cercano di dirottarla per la Carnia – Tarvisio.

    Se invece di interessarvi esclusivamente di cosa succede in Slovenia, ogni tanto vi informaste di cosa succede ad ovest (Friuli, Veneto, Trentino, ecc.) ….forse uscireste dal ghetto Trieste-Slovenia.

  6. Stefano ha detto:

    ok, ok, restiamo sul 118 per cortesia. Io sono favorevole ad ogni tipo di razionalizzazione e risparmio però facendo un lavoro di Pronto Intervento e dipendendo anch’io da una Centrale Operativa unica posso dire che se chi è dall’altra parte della radio conosce il territorio il servizio ne guadagna, eccome! Non è l’emergenza su cui bisogna produrre reddito.

  7. isabella ha detto:

    “l’ equità nella risposta a tutti i cittadini, una qualità elevata ed il più omogenea possibile per tutti i cittadini”…

    Questo non è assolutamente vero.
    La conoscenza del territorio è uno dei punti fondamentali per poter prestare il soccorso più adeguato.
    Già è difficile conoscere bene la prossima provincia, figuriamoci una regione intera, con caratteristiche peculiari che vanno dalla montagna, alla costa con il soccorso in mare, passando per pianura e città.
    Verranno poi a mancare un sacco di “mansioni” che il 118 spesso si trova a dover svolgere, come collaborazione con i medici di famiglia al fine di ospedalizzare il meno possibile, con l’ADI e con tutte le varie strutture assistenziali.
    Ma poco importa l’assitenza mirata e personalizzata, l’obiettivo è sempre il RISPARMIO!

    Firmato: Isabella 118 Gorizia.

  8. Oblivion ha detto:

    @Marisa

    Lo vedi che non rifletti a sufficenza?
    Quando parlo di cardiochirurgia, per me il doppione è Trieste, non Udine. Lo stesso dicasi per Medicina. Mai detto che tutto ciò che si istituisce a Trieste debba esser negato agli altri, ho detto invece che altri farebbero meglio a non dire solamente “anche a noi sennò a nessuno”, bensì proporre qualcosa di innovativo e diverso. Ci vogliono idee..

    Sull’autostrada non a caso citavo gli Austriaci.

    Comunque.. è chiaro che se si conosce il territorio si opera più efficacemente. Però nel caso del 118 chi opera in zona son quelli che intervengono davvero, non quelli che ricevono la chiamata e la girano a chi è più vicino. Perciò non ci vedo grandi problemi. Certo è più complesso di un radiotaxi, ma funzionano con una unica centrale in metropoli da milioni di abitanti. Noi siamo 1.200.000 in tutta la regione.
    Il punto è invece che i risparmi si fanno solo dove non c’è un “barone” che potrebbe incazzarsi.

  9. boh ha detto:

    succede in tutto il mondo ..e continueranno così…….. ringraziate le generazioni precedenti che si sono sviluppate sul debito pubblico…. (e mandatele a quel p…. se volete)… i vecchi sono un costo sociale enorme….e i giovani e meno giovani pagano e pagheranno probabilmente per tutta la loro vita

  10. bulow ha detto:

    “i vecchi sono un costo sociale enorme….e i giovani e meno giovani pagano e pagheranno probabilmente per tutta la loro vita”

    c’e’ un’ altra chiave di lettura: negli ultimi trent’ anni, a livello planetario, una casta molto ristretta di pirati della finanza, in combutta con politici corrotti e imprenditori di dubbia moralita’, ha depredato tutto cio’ che e’ pubblico (sanita’, scuola, trasporti, ecc. ecc.). per poterlo fare, ha imposto un’ ideologia a suo modo totalitaria, basata sull’ assioma che il profitto di pochi possa generare un “trickle down” che dovrebbe in teoria far migliorare le condizioni di tutti. sono trent’ anni che sui principali quotidiani viene propagandata questa strana teoria. i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma tutti stranamente continuano a crederci.

  11. x boh ha detto:

    Dici che i vecchi sono un costo totale enorme e che bisogna mandarli a quel paese.Sei forse un’emule di Dorian Grey e manterrai per sempre l’eterna giovinezza? E se nel caso anche a te toccasse invecchiare,cosa farai quando raggiungerai 70 anni?Ti butterai dal sesto piano per non gravare sul costo sociale?

  12. brancovig ha detto:

    @Oblivion

    il problema non sono le due Facoltà di Medicina e Chirurgia ad Udine e Trieste ma i doppioni all’interno della stessa azienda (due reparti uno ospedaliero ed uno universitario) cosa oramai risolta dopo la fusione delle due aziende (ospedaliere ed universitarie)

    Se le due Facoltà sono di qualità e forniscono un servizio al rispettivo territorio il costo è giustificato anzi un po’ di concorrenza non può che far bene.

    E’ comunque impensabile un solo ospedale altamente specializzato per tutta la regione.

  13. Oblivion ha detto:

    Impensabile un solo ospedale altamente specializzato in regione? 1.200.000 abitanti? Sicuramente non per ragioni tecniche!

    Credo tu sappia che per essere o anche diventare davvero bravi bisogna avere casistica. Perchè è sempre la gente, oltre alla struttura tecnica adeguata, che fa la differenza. E lo stesso vale per l’Università, chiaramente non per chi la frequenta..
    Sulla concorrenza sono in generale daccordo, ma non su quella pagata da Pantalone, che è tutto meno che concorrenza.

  14. Marisa ha detto:

    @ Oblivion

    solo due precisazioni importanti:

    1) il paziente va assistito e di norma è la famiglia che lo fa. Quindi l’ospedale deve essere raggiungibile senza viaggi troppo lunghi. E’ chiaro che se parliamo di un trapianto di cuore o di fegato, la prospettiva cambia. Ma per patologie più frequenti l’ospedale deve essere al servizio del “suo” territorio.
    2) Se un ospedale ha raggiunto un alto livello di professionalità, ha una utenza che viene anche da fuori regione e questo alza la casistica. Non ha senso continuare con il ritornello “siamo una regione di un milione e duecentomila abitanti” per centralizzare tutto. A Pordenone, ad esempio, sono specializzati nella chirurgia della mano: hanno pazienti da tutta Italia. A Udine per i trapianti sono il meglio che puoi trovare in Italia e hanno pazienti in lista di attesa da tutta Italia. E così via….

    Per quanto riguarda il numero 118, è nato a Udine. E Trieste, se non ricordo male, è stata l’ultima città in regione ad attivarlo. Anche il livello di funzionamento non è uguale in tutta la regione. Non lo so se centralizzare tutto a Palmanova significherà un miglioramento. Potrebbe anche diventare meno efficiente. Ho letto che anche la prenotazione unica regionale si è rivelata un fallimento e la gente la evita preferendo andare direttamente in ospedale a fare la prenotazione. Non sempre “centralizzazione” è sinonimo di minore costo e più efficienza.

  15. isabella ha detto:

    Oblivion non è vero che solo “chi opera in zona sono quelli che intervengono davvero, non quelli che ricevono la chiamata e la girano a chi è più vicino”, perchè se io non ho capito dove mandare l’ambulanza questa non ci arriverà mai.
    E non tutte le chiamate sono chiare e tranquille con un indirizzo ben preciso, ma devo applicare le mie conoscenze sul territorio per capire dove alcuni vanno ad imbucarsi per poi farsi male.
    Se mi arriva una telefonata di soccorso da Resia, che so a malapena dov’è, non posso dire all’utente “mi dia un indirizzo facile perchè io sono di Gorizia”.
    In altre realtà funziona, è vero: ad esempio il 118 Romagna nasce dalla fusione di 4 centrali, ma tale regione (madre della nascita del 118) ha moltissimo denaro da investire in personale, tecnologie, mezzi e comunque dove l’intervista telefonica finisce sistematicamente con l’invio di un mezzo (perchè data la mole di chiamate non possono fermarsi più di 60 sec con l’utente al telefono, quindi si manda l’ambulanza anche per le sciocchezze), il risparmio, in termini di consumi carburante e mezzi, di personale ed accessi impropri al pronto soccorso, viene annullato.
    Altre regioni hanno provato a fare la centrale unica, ma stanno tornando indietro.

  16. Luca ha detto:

    @Marisa

    Occhio ai princiipi..

    Punto 1). Perfettamente daccordo, nulla da eccepire.
    Salvo che allora, vale per tutti. E già qui nascono dei problermini. Perché la famiglia di un ricoverato residente a Manzano anziché a Udine, spende più soldi in carburante, usura del mezzo, tempo che sottrae alla sua attività che gli dà da campare, di un ricoverato residente a Udine con i familiari di Udine. Sorvoliamo?

    Punto 2). Contraddizione.
    “Se un ospedale ha raggiunto un alto livello di professionalità, ha una utenza che viene anche da fuori regione..” Parlare di professionalità in questo caso è quantomai sacrosanto! Ma se un ospedale ha raggiunto un alto livello di professionalità, lo ha raggiunto proprio perchè ha un bacino di casistiche che supera il bacino del giardino di casa. E visto che conta enormemente chi ci mette le mani, fisicamente (professionalità significa questo e non altro), perchè lì è come essere un buon o pessimo idraulico (chiedo scusa del paragone, ma uno che sa capisce..), non c’è altro modo di “allenarsi”. Se tu fai un trapianto di cuore all’anno è impossibile che qualcuno decida di venire da te da fuori regione! E’ chiaro almeno questo? Quello che tu chiami il ritornello del “siamo una regione di un milione e duecentomila abitanti” ha proprio questo significato.

    118. Centralizzare tanto per farlo non mi trova daccordo. Ma nemmeno ciò che fa la gente “normalmente” mi convince.
    C’è gente che pensa che un grappino sia meglio di una aspirina. E oggi si fa soffiare nel palloncino a caccia dell’alcool (non che sia male, ma..) quando è notorio che per esempio la novalgina (ed i suoi surrogati oppiacei) è responsabile della maggior parte degli incidenti automobilistici in città. Semplicemente se ne parla di meno perchè tra poteri forti (in questo caso assicurazioni e case farmaceutiche) hanno al momento deciso che non vale la pena farsi la guerra.
    Dico però che l’applicazione di tecnologie ormai diffusissime può aiutare a risparmiare e rendere almeno la stessa efficienza che va a sostituire. Non capisco perchè una persona si senta gratificata dall’uso di un navigatore stradale che gli viene incluso nel prezzo dell’automobile, e poi non si fidi di un servizio che viene impostato proprio su quella tecnologia. E c’è chi parla di “conoscenza del territorio” immaginando solo strade e quartieri che conosce lui personalmente, ma non avendo mai messo piede in altri.
    Il “pronto intervento” è una somma di fattori, non è una funzione unica e non dipende da “una” persona. E’ un sistema. Funziona bene o male se funziona bene o male l’intero il sistema. Non sarà perciò un centralino a sovvertire il mondo. Di certo però è l’interfaccia, come si usa dire oggi. Forse, tutto sommato, chi propaganda questo come una “riforma” farebbe meglio a starsene zitto in termini di propaganda e magari tentare di rispondere a ben più serie questioni.

    Per esempio a quelle che pone
    @Isabella

    Non hai un’ambulanza per ogni via… hai un’ambulanza per ogni settore. Certo che se non sai dove mandarla esattamente è un bel problema. Ma anche se chi ti chiama non sa esattamente dove si trova lui, è un bel problema. Cosa succede a quel punto? Che ti fai “descrivere” la zona per poterla decifrare. Quando dicevo che “chi opera in zona sono quelli che intervengono davvero” intendevo dire che questa “decifrazione” la faranno loro, è ovvio.. tu individui il settore, ma il personale che opera in zona non è tutto di Palmanova…

    La cosa che mi appare più “seria” è quella che descrivi in seguito. L’intervento “per non sbagliare…”, ed il pronto soccorso “perchè non si sa mai che…” Quando dicevo prima che il pronto soccorso è un “sistema”, intendevo dire che per esempio sull’ambulanza che interviene non c’è solo l’autista.. ma c’è del personale che sa quello che deve fare, e soprattutto è “capace” di farlo. Con “capace” non intendo solo addestrato.. ma “avente titolo”. Medico. Che è in grado di decidere ed assumersi responsabilità della decisione!

    Cosa prevede la ristrutturazione su questo fronte?

    Mi scuserete, @Marisa ed @Isabella..
    se ho fatto tutto questo “giro di valzer” con voi per arrivare al punto.
    Perchè il punto è questo. Si “razionalizza” il 118, si risparmia sul centralinista, si strombazza la cosa come una buona riforma…

    Ma sulla ristrutturazione vera: compiti, responsabilità, formazione.. cosa si dice? Quanti sono i soldi destinati in maniera certa a questo? E’ quì che si deve giocare la partita. E’ quì che bisogna pretendere le risposte!

  17. Oblivion ha detto:

    @Marisa
    @Isabella

    Mi scuso per essere intervenuto con il nik di @Luca. Chiedo scusa anche a lui (che mi costringe a rettificare). Ma purtroppo usiamo lo stesso laptop dallo stesso ufficio e non mi ero accorto che era rimasto il suo nickname sulla pagina del blog. E siccome non sempre siamo daccordo… 🙂

  18. Marisa ha detto:

    @ Oblivion

    punto 1 – che contro esempio del cavolo che fai! E’ ovvio che si deve ragionare per aree geografiche. Mica possiamo avere un ospedale per ogni cittadina della regione! Ma non puoi mandare a Trieste un paziente di Tarvisio, o uno di Sacile a Tolmezzo!

    punto 2 – Se a Podernone, ad esempio, c’è un centro di riferimento importante per la chirurgia della mano e anche perchè c’è un gruppo di medici che hanno sperimentato una nuova tecnica che si è dimostrata vincente. E in questo caso non serve una “casistica” dai grandi numeri….ma dei medici che abbiano voglia di provare nuove tecniche chirurgiche. E questo vale in tutto il settore medico.

  19. isabella ha detto:

    Oblivion sulle ambulanze non c’è il medico e fai bene quando parli di “addestramento e formazione”…in FVG non viene garantito dappertutto nemmeno il minimo.

  20. isabella ha detto:

    e permettimi di precisare che tra centralinista ed operatore di centrale c’è un mare di differenza (per competenze, conoscenze e responsabilità): un centralinista bypassa le telefonate, un operatore di centrale 118 ha in mano la vita degli utenti e cerca di farlo nel miglior modo possibile, assumendosi delle responsabilità civili e penali enormi.

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