Siete tutti invitati all’inaugurazione della mostra d’arte di Fedele Boffoli, che si terrà venerdì 8 dicembre, alle ore 18, presso il Trieste Airport FVG di Ronchi dei Legionari (GO) – primo piano. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo. Ci dà qualche anticipazione della mostra?
Molto volentieri, si tratta di una carrellata di dipinti e fotopitture, ad acrilico su tela, con tecniche differenti (gestuali, progettuali…), sul tema del Mare, esposte più volte nel corso degli anni.
Una tematica, quella del mare, che le è sempre stata cara…
Esattamente, dove per Mare intendiamo, nel contempo, non solo il noto elemento salmastro, all’origine della vita, ma il medesimo spazio cosmico che la contiene ed in cui essa si trasforma, alternandosi alla morte, nel ciclico divenire.
L’onda, soggetto tra i suoi preferiti, allude un po’ a questo?
Certo, nel suo rappresentarsi, l’Onda è sinonimo, insieme, di vita e di morte, con le sue fasi, montante e calante, incardinate sul modello sferico; fenomeno in cui, nell’arco di una breve unità temporale, si rappresenta la fisica completa e le sue forze (centrifuga, centripeta, attrattiva, repulsiva, ecc.), il tutto in relazione al suo centro, in perfetto equilibrio, tra movimento e sua assenza.
Nel 2004, ha fondato la Webgalleria di Poesia e Immagine Anforah, per il recupero del valore dell’Arte e la promozione dei nuovi talenti artistici, che ricordo ha di quella importante esperienza?
Con la Webgalleria Anforah, abbiamo realizzato, con successo, molte mostre in internet, nel frattempo però abbiamo intrapreso, sugli stessi temi, nuove esperienze, come ad esempio il progetto espositivo itinerante, di Arti Visive e Letterarie, “La Via” ed “Il Manifesto Etico Relativo”, che fanno il punto sull’Arte, sui suoi contenuti, sulla sua auspicabilità e realizzabilità in un mondo sottomesso ai mercati, se non peggio, infiltrato da correnti inverse e divisive.
Lei si definisce: “Contadino dell’Arte”. Come mai?
Come il vecchio agricoltore considero la materia, al pari della terra, non mia, cerco di rispettarla, nei suoi cicli e tempi, e “coltivarla” con dedizione, per determinarne, alla fine, un’opera di cui “cibarsi”, nel caso di specie, la produzione è “nutrimento” per l’anima, non certo meno importante e, si spera, dei migliori.
C’è una domanda che vorrebbe le fosse rivolta?
Questa la domanda: “L’arte è compatibile con i mercati?”. Ecco la risposta: “Non potrà mai esserlo, in quanto libera, l’Arte non può essere condizionata dalla committenza; non ha padroni e non potrà mai averne; non a caso essa, quando non può essere controllata dai poteri, viene marginalizzata e discriminata, la storia insegna.”
Ha curato l’esecuzione di numerose manifestazioni, interdisciplinari, in un suo programma formativo dal titolo “Culturspazio Spettacolo” (modalità interattiva media tra spettacolo di intrattenimento culturale e laboratorio, pubblico, di arti applicate), ha scritto ed è stato recensito dalla stampa, locale e nazionale.
Sono esperienze, come altre cose, fatte nel corso di una di vita, mi hanno data la possibilità di comunicare tanto e di crescere sui temi che mi erano più cari e per me è già tutto, la ringrazio di cuore.
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