26 Maggio 2023

L’intervista a Gigliola Bagatin, voce dei romanzi di Pino Roveredo

el sunto L'intervista di Maria Fuchs a Gigliola Bagatin, attrice amante del teatro sin dall'infanzia, voce dei testi di Pino Roveredo

Oggi abbiamo il piacere di conoscere meglio l’attrice Gigliola Bagatin, nota per dare voce ai romanzi del noto scrittore triestino Pino Roveredo. Che proprio questo anno è morto in seguito a una grave malattia e che la Bagatin porta avanti le sue splendide parole.

Sei sempre stata appassionata del teatro?

Mi ha sempre affascinato, fin da piccola. Mi piacevano i teatri vuoti, prima che il pubblico si sedesse a gustare la rappresentazione. Ricordo il palcoscenico, l’oro e il rosso fuoco delle poltroncine, il profumo del velluto, lo scintillio delle serate di gala che ai miei occhi di bimba portavano in altre poesie. La mia famiglia mi portava a vedere tutti i classici e posso dire di aver sentito prima il nome di Pirandello di quello dei sette nani di Biancaneve.

Come sei diventata attrice?

Al liceo avevo partecipato a qualche spettacolo, poi la vita da adolescente mi ha portato alla curiosità del viaggio, del conoscere senza capire e mi sono allontanata da quel sogno alla ricerca affannosa di sapere e toccare con mano quello che c’era al di là della mia siepe. Non ci ho pensato più per anni fino all’incontro con Pino Roveredo.

Gigliola Bagatin Pino RoveredoTu sei stata anche una grande interprete dei testi dei libri del compianto scrittore Pino Roveredo.

Sì, insieme a tanti altri compagni di viaggio. Negli ultimi anni credo di essere stata la voce femminile soprattutto nelle letture dei suoi romanzi. Giravamo in ogni città per presentare i suoi libri e nel tempo si è creata una simbiosi di intenti, quella confidenza sorella che ci faceva sentire non solo amici, ma fratelli

Come è nata la vostra collaborazione?

Collaboravo per Volere Volare, l’unico giornale di strada di Trieste e in redazione ho incontrato Pino che ne è stato il Direttore editoriale da sempre, fino alla sua prematura scomparsa.
Da quell’incontro, si può dire, che ho iniziato una collaborazione che credo non sia ancora finita, nonostante Pino ci abbia lasciati. Dal teatro ai corsi di scrittura creativa (che ha visto crescere numerosi talenti, tra i quali Diego Menegon, Andrea Faggiana e molti altri), dagli incontri in carcere dove più volte abbiamo portato la vita creativa che dietro le sbarre diventa ancora più preziosa, alle rappresentazioni nelle scuole.

Cosa hai interpretato?

Quasi tutti i personaggi femminili che si trovano nei romanzi di Roveredo, poi altre collaborazioni con testi di altri autori.

Gigliola BagatinSei molto attiva nei Social: vorresti diventare una Influencer?

Mi fa sorridere questa domanda. No, credo che ci siano limiti di età, anche se ultimamente vedo madri, nonne che si danno molto da fare. Credo di prendermi molto in giro sui social, in fondo cerco quella leggerezza che fa bene, quel sorriso ironico che placa le irrequietezze.

Tuo marito Mario Grasso. Recita anche lui?

Sì, Mario è fra gli interpreti dei testi di Pino, sempre con altri meravigliosi compagni di tournèe.
In passato ha partecipato in piccole parti cinematografiche.

Quali progetti teatrali hai?

Tante proposte, soprattutto il sogno di portare in altre città le piéce teatrali di Pino. Inoltre siamo sempre presenti sul territorio con gli “Stolen wordz”, un collettivo di giovanissimi, che interpretano i testi di Matteo Verdiani, fondatore del gruppo. Ne curo la regia e talvolta partecipo con piccoli “camei”.
Sto lavorando proprio in questi giorni ad un altro progetto di cui per scaramanzia non parlo.

Ho dimenticato di chiederti: c’è qualche cosa che vorresti dire?

Vorrei solo dire che il mio pensiero logicamente va a Pino Roveredo, al desiderio di percorrere le sue strade e a quel particolare bisogno di una sua presenza nei modi che lui preferiva: attorno a un tavolo, con l’immancabile sigaro Toscano e un caffè fumante.
Una presenza che a tutt’oggi non si esaurisce con la sua scomparsa, perché lui è ovunque io cerchi un incontro, ovunque io legga una sua frase, nelle sue storie di giovane inquieto che graffiano i muri di questa città, nei luoghi e paesi che abbiamo percorso, nelle mille risate e aneddoti che ancora riecheggiano nella mia testa.
Pino era ed è il diamante grezzo di questa città e mi angoscia terribilmente la sola idea che questo mondo distratto e abbagliato dal nulla ipotetico lo possa dimenticare.

2 commenti a L’intervista a Gigliola Bagatin, voce dei romanzi di Pino Roveredo

  1. Giannina ha detto:

    grazie ❤️

  2. Angela De Nicolo ha detto:

    Parole che lasciano traccia nel cuore di chi ha conosciuto Pino, lo ha amato e continua a sentirlo. Pino c’è e ci sarà sempre finché ci saranno persone come te Gigliola, grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *