24 Giugno 2014

“Ronchi non è dei legionari”

el sunto Ronchi dei Partigiani e l'Armata dei Sonnambuli: una giornata di cultura resistente

Il 14 giugno 2014, presso la nota area feste di Selz, a pochi passi dal luogo ove nacque la brigata proletaria il primo gruppo, di resistenza armata, nato contro il nazifascismo, a cui ha fatto anche parte la prima staffetta partigiana d’Italia, Ondina Peteani, si è svolto il convegno storico, sociale e culturale DI COS’È IL NOME UN NOME? Che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone ed in serata, invece, vi è stata la partecipata prima presentazione in Friuli Venezia Giulia del nuovo libro del collettivo Wu Ming l’Armata dei sonnambuli, con la presenza di Wu Ming 1. Questa giornata, vincente, segue la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini nel comune di Ronchi, organizzata dal gruppo Ronchi dei Partigiani che ha più di cinquecento adesioni su facebook, ma anche da parte di diverse personalità come Boris Pahor, Pino Cacucci, Massimo Carlotto, Wu Ming 1, Piero Purini, Carlo Ghirardato, Alberto Prunetti, Marta Cuscunà, Alessio Lega, Beatrice Baruffini, Zoran (Matteo Oleotto) Alessandra Kersevan, Maurizio Puntin, Radio Onde Furlane Radio Zastava e tanti e tante ancora… Il 17 maggio del 1924 il Consiglio Comunale a maggioranza fascista di Ronchi si riunisce in seduta straordinaria e delibera di nominare Benito Mussolini «cittadino onorario di Ronchi di Legionari». Il 2 novembre del 1925, con il Regio Decreto firmato da Rocco e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 283 del 5 dicembre, il governo ufficializzò il nome «Ronchi dei Legionari». Il 20 settembre 1938 Mussolini, dopo aver presentato a Trieste le Leggi Razziali, si fermò a Ronchi dei Legionari per consacrare la fascistizzazione del toponimo in armonia con la fascistizzazione dell’Italia razzista. Va precisato che la decisione di consacrare il nome di Ronchi ai legionari di D’annunzio, all’impresa di Occupazione ed italianizzazione di Fiume, avviene nel periodo delle leggi fascistissime. Ottenuta, dunque, la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, nel Comune di Ronchi, è arrivato il momento di mettere seriamente in discussione la denominazione dei Legionari e di tutto ciò che vi è connesso, dall’Impresa di occupazione di Fiume al personaggio D’annunzio. Ben tenendo conto che ora ricorre il centenario della prima guerra mondiale, ed è un controsenso assurdo continuare, tra le altre cose, quando tanto si invoca e si parla di pace, ad intitolare una città ad un personaggio che urlava Viva la guerra, amante della guerra e guerrafondaio.Senza dimenticare che nessun cittadino di Ronchi ha partecipato all’impresa di occupazione di Fiume. Comunque, per saperne di più su questa proposta, sulle critiche sollevate ai legionari, a D’Annunzio, ed a tutto ciò che vi è connesso, rinvio a questo link: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=15535  il mio intervento su GIAP di Wu Ming, che poi è stato anche quello della mia relazione al convegno citato, da cui è partito tutto, che spiega la sostanza dell’iniziativa.

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Il convegno, al quale hanno aderito, ANPI provincia di Gorizia, ANPI Giovani di Monfalcone,ANPI di Ronchi, ANED Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, ARCI Eugenio Curiel di San Canzian, Circolo culturale e sportivo dell’Olmo di Selz, Libreria la Linea d’Ombra di Andrea Cianel, Casa editrice Kappavu, Associazione Culturale e Ricreativa Slovena Jadro , Istituto di studi storici e sociali Leopoldo Gasparini,  e collaborato il Centro Studi Libertari Germinal di Trieste,Cittadini Liberi e Pensanti di Trieste, Forum per Gorizia Gorica Gurissa, è stato introdotto da Luca Meneghesso, che ha curato l’organizzazione del convegno, il quale ha dedicato una particolare attenzione alla vicenda di Pietro Dominutti, nativo di Cervignano ma residente a Villaraspa (Staranzano), “era un’attivista oltre che dei Sindacati Giuliani del Partito d’Azione – che localmente e stato lontano dalle istanze libertarie di Giustizia e Liberta e per certi versi fu il catalizzatore di istanze nazionaliste dopo la caduta del regime fascista. Dominutti (come documentato da Silvano Benvenuti e Renzo Pincherle nel loro intervento contenuto nel libro “Nazionalismo e neofascismo nella lotta politica al confine orientale 1945- 1975)” si rese protagonista di trasporto e occultamento di armi assieme al ≪noto fascista≫ Minozzi e partecipo alle squadre d’azione protagoniste di atti di violenza e gesti di intimidazione anche con bombe e pugnali nei confronti di militanti di sinistra e sedi di partito od organizzazioni operaie nel corso del settembre 1947” ribadendo la contrarietà a dedicare od intitolare a Dominutti una piazza a Monfalcone.

Piero Purini ha riportato una carrellata significativa di nomi di Comuni come modificati per omaggiare i regimi e gli autoritarismi delle diverse epoche. Interessante è stato il caso di Salvia di Lucania che diventò Savoia di Lucania per “farsi perdonare”, dai reali, l’oltraggio di aver conferito i natali a Passanante che attentò la vita ad Umberto I, città dove da alcuni anni è nato un comitato che si batte per cambiare la denominazione del Comune. In merito alla vicenda d’annunziana e di Ronchi, Purini, ha già avuto modo di ricordare che “Considerando che l’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale fu una specie di colpo di stato antiparlamentare organizzato da Vittorio Emanuele, Salandra e Sonnino con l’aiuto della piazza sobillata in primis da d’annunzio e mussolini, mi pare che la figura di D’annunzio possa essere tranquillamente associata a quella di Junio Valerio Borghese o a De Lorenzo”.

Maurizio Puntin si è soffermato sulla storia della Bisiacaria e sul plurilinguismo di Ronchi, ricordando in materia che “ un coronimo minore, formatosi forse nel secolo XVII, ma diffusosi fra Ottocento e Novecento, è il nome del territorio di Monfalcone (fra Timavo ed Isonzo, escludendo i paesi carsici sloveni, detto popolarmente Bisiacarìa La voce bezjak / bizjak e antica e nota fin dal basso medioevo come nome di casato o cognome in Slovenia e soprattutto in Croazia, dove un etnico simile di uso dialettale indicò gli abitanti di alcune zone interne: per esempio l’area fra Varaždin e la Drava nel nordest, la zona fra Samobor e Karlovac (escludendo lo Žumberak) e Gimino nel centro-sud dell’Istria. Già nel secolo XVI il viaggiatore veneziano Marin Sanudo scrisse di una regione interna croata chiamata Beziathia. Purtroppo due fatti restano molto incerti.Uno è il significato originario di una supposta base *bez– /*biz–; esclusa del tutto dagli slavisti l’etimologia basata su beg ‘fuga’, sono state proposte altre che sono attualmente allo studio. L’altro fatto che rimane oscuro è la datazione di una eventuale immigrazione di elementi croati nel Monfalconese, un territorio che veniva chiamato in epoca patriarcale “Oltre-Isonzo” (Ultra Isoncium, Ultra Lisoncium, Oltra Lusinc) ed in epoca veneziana (1420-1797) Territorio di Monfalcone. Durante il medioevo si possono attestare in questo territorio un’infinità di voci, di toponimi e di soprannomi solamente nelle lingue friulana e slovena (Puntin 2010). Dopo le scorrerie turche (seconda metà del secolo XV) si ha un periodo di crisi in cui è ben testimoniata una fortissima immigrazione di elementi veneti, lombardi, istriani e balcanici; in questo nuovo ambiente prese piede una “lingua franca” basata sul veneto coloniale, ma con resti del dialetto precedente che era vicino al friulano parlato a Trieste (il “tergestino”). Fino a tutto il Settecento, però, questa differenza linguistica, rispetto al resto del Friuli, non produsse alcun senso di identità particolare”. Sottolineano che “ l’idea, priva di basi storiche, di una separatezza dal Friuli si è affermata, ma ancora confusamente, appena dopo la prima guerra mondiale, con la diffusione del concetto di “Venezia Giulia”. Ed è continuata nel secondo dopoguerra (dai primi anni Ottanta), ad opera di un gruppo di cultori della varietà dialettale bisiaca”.

Alessandra Kersevan , ricollegandosi al Libro pubblicato dalla sua casa editrice e curato da Roberta Michieli e Giuliano Zelco: “Venezia Giulia: la regione inventata” ha ben evidenziato tutta la mistificazione che vi è stata intorno al significato di Venezia Giulia imponendo in sostanza una denominazione che ha compromesso la reale e variegata identità multietnica e culturale di questa piccola ma importate fetta di territorio, con l’azione determinante dell’irredentismo prima, fascismo poi.

Boris Pahor, invece, non essendo potuto venire personalmente, è stato video-intervistato, e condividendo le ragioni della proposta volta ad eliminare la denominazione dei legionari di Ronchi, dopo aver ribadito con lo scrittore alcuni connotati di chiara matrice razzista da parte di D’Annunzio( come scritto si rinvia all’intervento su GIAP), ha avuto modo di sottolineare in sostanza che dei legionari non ha più, oggi ragione e diritto di esistere, tolta la cittadinanza onoraria a Mussolini è altrettanto naturale togliere la denominazione dei Legionari di Ronchi, ben tenendo conto anche del fatto che oggi popoli e paesi come l’Italia, Slovenia e Croazia vivono in amicizia, e che Ronchi è un territorio multietnico, multiculturale e vista anche la presenza dell’aeroporto, sarebbe il caso di accogliere, chi giunge in questi luoghi, in modo diverso e non con la denominazione dei Legionari.( questo il link per vedere la video intervista a Boris Pahor su Ronchi dei Partigiani)

Wu Ming 1 ha relazionato sull’atrocità della guerra mondiale, sul carattere disumano e sul ruolo che ha avuto il linguaggio del sistema santificando l’eroismo e la patria, quando in realtà sono stati mandati al macello milioni di persone. D’altronde basta osservare il Sacrario di Redipuglia, il Sacrario della Morte per notare come la retorica nazionalistica ha trasformato cento mila persone in numeri, senza data di nascita e morte, spersonificando l’esistenza e plasmando la servitù al regime. Retorica, eroismo, patriottismo, non concilianti con la vera essenza della guerra, la morte. Sul caso Ronchi dei Partigiani, era già intervenuto più volte, ricordando che “ Il problema di tutte le rivisitazioni / rivalutazioni “da sinistra” degli ultimi anni è che, pur interessanti, si basano su una grandissima RIMOZIONE. In queste ricostruzioni è come se non esistessero – o sono pochissimo importanti – le popolazioni di lingua slava del Quarnero, dell’Istria e della Dalmazia. Popolazioni che pure erano la maggioranza in quelle zone. E che dalla fine della Grande guerra in avanti subirono la violenza dello spostamento a est del confine italiano, della dittatura fascista e dell’occupazione nazifascista. Di Fiume si capisce il senso solo se si “rovescia lo sguardo”, re-introducendo nel quadro gli slavi che l’italocentrismo (e/o la coda di paglia) costantemente rimuovono. Grande merito dell’intervento pubblicato su GIAP è di sottolineare, a colpi di citazioni e dati di fatto innegabili, lo schifoso razzismo di D’Annunzio e di tutta la retorica su cui si basava l’impresa. Razzismo antislavo che, come giustamente dice Tuco, è il principale anello di congiunzione col fascismo e – come dice Barone – con la seconda guerra mondiale, cioè con l’occupazione dei Balcani”.

convegno ronchideipartigiani4Poi dopo alcuni canti sulla resistenza, apprezzatissimi, del nascente nuovo coro triestino, si arriverà alla presentazione dell’Armata dei Sonnambuli. Un libro che ha avuto un successo, credibile, visto che è accaduto.

wumingUn libro dove libertà, uguaglianza e fratellanza, ben potrebbero essere rappresentante, pur nella loro connessa complessità, da Scaramouche, Marie e D’Amblanc, tre personaggi chiave nel e del libro. Impressionerà, molto, la figura di Marie, una donna che nel corso della vita, la sua vita, ha scoperto e compreso la necessità della rivoluzione, l’ha conosciuta, l’ha amata e non evitata, una donna che ha sciolto, con tutte le sofferenze del caso ma con elevata ed oggi quasi sconosciuta dignità, la sua individualità nella collettività, per una causa comune che era la causa del popolo, farina,pane e diritti. Donne rivoluzionarie e donne controrivoluzionarie, la solitudine della libertà in quel piccolo e grande umile uomo che sarà Scaramouche il quale combatterà l’inconsapevolezza di essere un manipolo di burattini per colpire il burattinaio che vuole la reazione alla rivoluzione. Magnetizzazione dello stato di consapevolezza, trance e luoghi e misteri duri e crudi come quella ghigliottina che ha mozzato teste borghesi e rivoluzionarie di cui oggi a Parigi non vi è traccia alcuna.  Insomma una giornata per la cultura resistente vincente, seguiranno nel tempo altre iniziative, senza dimenticare lo scopo primario del progetto, eliminare la denominazione dei Legionari di Ronchi perché Ronchi non è dei Legionari, non appartiene ai Legionari e se proprio si deve identificare con qualcuno questo qualcuno sono certamente i Partigiani, visto anche il prezzo altissimo conferito per la resistenza e la nostra libertà. Prossimamente verranno pubblicate sulla pagina di Ronchi dei Partigiani le foto dell’evento, i file audio delle relazioni nonché la video intervista a Boris Pahor ed altro ancora.

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152 commenti a “Ronchi non è dei legionari”

  1. Magister ha detto:

    Buongiorno,
    vi consiglio di andare a ristudiare la storia, informatevi, leggete libri apolitic, così scoprirete che le popolazioni di lingua slava nel Quarnaro (si dice correttamente così e non Quarnero), sulle coste dell’Istria e della Dalmazia son sempre state la minoranza.
    Studiatevi le ricerche ed i censimenti anche d’epoca Austro-Ungarica e scoprirete cose che i vostri nonni non vi hanno, volutamente, raccontato. Solo dopo la seconda guerra mondiale, in seguito alle violenze Comuniste Jugoslave (che colpirono tra l’altro anche cittadini Slavi non comunisti, vedi ritrovamenti recenti di centinaia di corpi di sloveni nelle foibe dell’alta Slovenia) ed in seguito all’Esodo degli Italiani, la popolazione è diventata di maggioranza slava. Infatti i cognomi attuali, maggiormente presenti in quelle aree, sono originari di altre zone dell’ex Jugoslavia.
    Ronchi dei Legionari nacque come Ronchi di Monfalcone, fu ribatezzata in “dei Legioanri” dopo l’impresa di Fiume ad opera di Gabriele d’Annunzio e dei Suoi Legionari. All’epoca Fiume er ain maggiornaza abitarta da Italiani ed in minoranza da Croati e Ungheresi. La questione di Fiume fu risolta nel 1924 con gli accordi di Roma in cui la Jugoslavia riconosceva Fiume all’Italia.
    Buon studio.

  2. capitano ha detto:

    Un’ altra estate, un’ altra spiaggia croata, un altro gruppo di turisti fin troppo italiani sotto l’ombrellone, un’altra pennichella in un paradiso rovinata da un’altra, ennesima e identica perla di saggezza “e pensare che una volta qui era Italia”. E fortuna che non lo è più…

  3. sfsn ha detto:

    Magister (puttanadarum, immagino), gavemo za studià e più de ti, no ocori che te ne lo disi. Va a vederte el censimento della popolazion del Kustenland nel 1910 e te troverà che ghe iera 928.046 abitanti totali, dei quali 466.730 “slavi” (sloveni e croati) e 354.908 italiani. La Dalmazia in base al stesso censimento gaveva 610.000 croati e serbi e 18.000 italiani (fonte enciclopedia Treccani). El territorio che dopo el 1924 sarìa diventà la provincia del Quarnaro (cioè i distretti di Volosca-Abbazia, el comun de Ilirska Bistrica e la città de Fiume) contava 33.000 croati, 30.800 sloveni, 25.656 italiani e 14.819 de altre lingue, soprattutto tedeschi e ungheresi.
    Bona lettura a ti, sapienton!

  4. giorgio (no events) ha detto:

    @Magister: se dopo la commedia del poeta abruzzese è stata cambiata parte del nome del paese, è perfettamente coerente che dalla nascita del gruppo di resistenza antifascista, si cambi nuovamente quella parte del nome che, sinceramente, è poco civile

  5. ikom ha detto:

    sfsn se il censimento 1910 èla bibbia siamo apposto.

  6. sfsn ha detto:

    ikom caro,
    magister disi che in base al censimento de epoca austroungarica el kustenland e la dalmazia iera a maggioranza italiana. Mi me limito a guardar le rilevazioni de quel censimento e dirghe che – dati ala mano – el ga dito una cazada.
    Che dopo i censimenti de epoca austroungarica sia attendibili o no xe un altro per de manighe

  7. ufo ha detto:

    In confronto a quelli dei decenni successivi, dove erano tutti italianissimi mai inquinati da geni delle razze inferiori, i censimenti della Defonta brillano per puntualità e – specialmente – serietà.

  8. Fratelli d' Italia- Alleanza Nazionale Ronchi dei Legionari ha detto:

    Raccolta di firme , perchè resti Ronchi dei Legionari , entusiasmante . Gazebo pieno : 50 firme in una mezz’ora . Ronchi dei Legionari non si tocca .

  9. ikom ha detto:

    ufo amen

  10. sfsn ha detto:

    camare, 50 firme in un comun de 12.000 abitanti, una trionfo assoluto!

  11. Fratelli d' Italia- Alleanza Nazionale Ronchi dei Legionari ha detto:

    Il sig. sfn fa finta di non capire . 50 firme nella prima mezz’ora . Sa che cosa vuol dire la prima mezz’ora ? Ora sono molte di più , stia tranquillo e rilassato : Ronchi dei Legionari non si tocca !

  12. Furio ha detto:

    Ma domando: i ronchesi xe orgogliosi de esser la patria della prima brigata partigiana o de esser ricordai per la “marcia su Fiume” (senza nianche un de lori, me par)?

  13. Kaiokasin ha detto:

    Giorgio N.E., allora nel 2014 chiamiamola Ronchi dei Disoccupati.

  14. capitano ha detto:

    Sta storia delle 50 firme nella prima mezz’ora mi ha fatto ridere anche a me. Ricorda tanto il pollo di Trilussa.

  15. Pier ha detto:

    !4 – Riso amaro di sconfitta ….. partigiana

  16. sfsn ha detto:

    Dunque: se gavè scrito cinquanta firme in mez’ora, vol dir che nela mezora successiva le iera sicuramente de meno (altrimenti gavessi scrito 100 firme nela prima ora, duecento in due ore, opur 1000 nel primo giorno). Matematicamente parlando sto trionfo de 50 firme in mezora no vol dir proprio una mazza (specie se lo confronté col numero de firme raccolte al convegno). A Ronchi voi fassisti contè sai poco, come dimostra le ultime elezioni, in cui no sé gnanche rivai al 15%. Ve brusa, so benissimo!

  17. Pier ha detto:

    !6- Contorsioni sui numeri di un uomo contorto che vuole sempre avere ragione . Ma la famiglia come fà a sopportarlo ?

  18. capitano ha detto:

    17 è così dura non avere amici?

  19. Nomesentoitalian ha detto:

    Mi son un talpon, e come se sa, un talpon gnanca dopo 30 anni no fa sariese, ma son sicuro de ‘na roba, ovvero che Graibaldi prima, D’Annunzio dopo e in tal mezo el povero Nicolò Tommaseo podeva benissimo farse una bona forchettada de c..zi suoi, che noi con la gallina con do teste satvimo meo sia quela volta che chissà, ansi senza chissà, anca adess! No me sento italian.

  20. ikom ha detto:

    19 Contentoti contenti tutti

  21. sfsn ha detto:

    Pier, te dirò: in famiglia ben, coi amici ben. Nissun me trova contorto, anzi, me par che ghe son sai cocolo a tutti. Xe solo ai fassisti che ghe stago sul c…o e, te confesso, xe una roba che no me dispiasi

  22. sfsn ha detto:

    ah, pier, un ultima roba: visto che te son cussì italianissimo, te dovessi saver che nela frase “come fà la famiglia a sopportarlo” fa va senza acento. Ma d’altronde xe una roba che son abituà: più fassisti che sé, meno cultura gavé

  23. Pier ha detto:

    e senza acento va con 2 c : siamo pari ( 22- sfsn ). Anche la cultura marxista zoppica , a volte . Buona Notte .

  24. sfsn ha detto:

    Vedo che te sa cussì ben l’italian che no te distingui gnanche co un scrivi in dialeto triestin (e notoriamente el triestin no ga dopie).

  25. eduard ha detto:

    Sarebbe l’ora di cambiar questi nomi del cavolo imposti con la forza che non hanno nulla a che veder con il territorio…mi viene in mente un altro nome – Poggio terz’armata di un paese la vizin

  26. effebi ha detto:

    …ma ancora con ste cazzade…. dai…

  27. effebi ha detto:

    Sia ripristinato il nome: EMONA DEI LEGIONARI 🙂

  28. sfsn ha detto:

    effebi,
    cazzade? ma se te fa orror che in Emilia ghe xe ancora vie Togliatti, Che Guevara, Lenin, ecc.

  29. effebi ha detto:

    COLLEGAMENTO TRA TRIESTE ITALIANA LA SLOVENIZZATA PIRANO E LE CROATIZZATE ROVIGNO E POLA… (‘ndemo vanti dei !) http://www.triesteprima.it/cronaca/riparte-il-collegamento-via-mare-da-trieste-per-slovenia-e-croazia.html

  30. eduard ha detto:

    ma cosa centra i romani? che confusion in testa che te ga

  31. ufo ha detto:

    No, va ben cussì. No sucedi spesso, ma ogni tanto anca effebi el ga un poco de razòn. Per una volta son dacordo col @28 e digo anca mi dei scriver ben in grando: QUEIMONA DE LEGIONARI (e chi che ancora ghe sta drio).

  32. Pier ha detto:

    Quei mona che parlano ancora male dei Legionari Fiumani

  33. ufo ha detto:

    🙂

    Tutto qui quell che sei in grado di replicare? Suoni come un bambino capriccioso che ripete le frasi senza capirle.

    Dai, che uno scolaro delle elementari probabilmente saprebbe fare di meglio… specialmente visto che hai il vantaggio di usare la tua lingua. Fai uno sforzo, mettici un po di creatività. Se vuoi te lo scrivo con quelle Maiuscole che Sembrano Piacerti Tanto: Mettici un Briciolo di Fantasia.

  34. Pier ha detto:

    Un po va con l’apostrofo, cioè un po’ , visto che mi correggete sempre . Le Elementari sono chiuse alla domenica . Poi oggi è il mio onomastico . Buona Festività .

  35. Vonde Monadis ha detto:

    Ronchi dei partigiani? Un’idea fuori dal tempo. Le classiche ridicole proposte della sinistra che hanno l’unico effetto di radicalizzare la gente su posizioni opposte.

  36. capitano ha detto:

    Invece il patriarcato di aquileia… quella sì che è un’idea originale.

  37. Vonde Monadis ha detto:

    Capitano, non è che devi scrivere monate per forza, non ti pagano per farlo…

  38. ikom ha detto:

    quoto Vonde

  39. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARI : credo che sarebbe opportuno ora che l’Europa celebra 100 anni della prima guerra e l’Italia 99
    che il nome sia solo Ronchi !!! Se ora uno va a Fiume/Rijeka credo che la Reggenza del Carnaro non sia un bel ricordo, visto che anche là la nostalgia dell’Indipendenza è forte e sempre più viene ricordata la Fiume
    trilingue Croata/Italiana/Ungherese visto l’aumentare delle targhe multilingue che vengono apposte sugli edifici storici, i personaggi nati e che hanno contribuito allo sviluppo della città ai tempi della Duplice Monarchia ed il legame con l’Ungheria ed i socialnetwork su argomenti storici di Fiume nelle tre lingue !!!!

  40. ikom ha detto:

    Ma vivono così male il nome della loro cittadina? A me non sembra,mi sembra la solita mosa di una certa sinistra che ha nell’attizzare soliti odii il suo unico motivo di sopravvivere. Pensate se non avessero queste cose di cui discutere cosa farebbero? Nella incapacità attuale di proporre un progetto politico che incontri il favore della maggioranza degli italiani si limitano a riproporre sterili scontri ideologici. Pensate ad alcuni noti personaggi che animano questo blog se mancassero i “fasci” (che poi oggi come oggi non se ne vedono proprio tranne quelli che la pensano in maniera diversa da loro) cosa farebbero dovrebbero dopo una vita di lotta proporre governare insomma lavorare.

  41. sfsn ha detto:

    boh, ikom, se xe per questo anche per ti quei che la pensa diverso de ti xe tuti pericolosi slavocomunisti

  42. Kaiokasin ha detto:

    A malincuore concordo con Vonde e Ikom. Pur votando sempre a sinistra, vorrei che i nostri rappresentanti si occupassero delle fabbriche in crisi, che nell’Isontino non mancano, dell’integrazione della comunità bengalese (con azioni concrete, magari), e più in generale guardassero al futuro, alle prospettive di questo territorio non più basate sul cemento, le grandi opere, le grandi fabbriche, con tutte le dinamiche di sfruttamento che ne seguono, ma su nuove basi più eque e solidaristiche. Se vogliono dilettarsi nello studio della storia, per carità è cosa utilissima, facciano pure, l’esperienza fiumana offre anche spunti molto interessanti (p.e. http://ita.anarchopedia.org/Impresa_di_Fiume), ma secondo me è ozioso utilizzare dibattiti storici per innescare un dibattito politico sul presente. Sembra proprio che si ripieghino (o ci ripieghiamo) su queste faccende dei tempi andati per mancanza di idee sul nostro futuro.

  43. capitano ha detto:

    C’è un tale che scrive un articolo su un fatto di storia che riguarda il suo paese. Spiega come il nome del paese sia stato storpiato ad uso e consumo di un regime. Spiega che gli abitanti del paese non hanno mai avuto alcun ruolo in quella appendice eppure il nome, come tutti i nomi, si è impossessato di parte delle loro vite. All’anagrafe, nei documenti, nei contratti, nelle scuole. Sono diventati a loro insaputa figli di un gruppo di esaltati (lo si deduce dal dibattito storico, questo sconosciuto) con cui i loro padri non hanno mai avuto nulla a che fare mentre hanno avuto a che fare con chi ha combattuto il frutto dell’esaltazione di quel regime, salvando la faccia di un intero paese da una banda di criminali (figli di esaltati).
    Ma come? Ora che sono cominciati i pellegrinaggi di papi e monarchi sui ‘campi della morte e della gloria’ state mica chiedendo che la gente si raduni sui sacrari a fare domande sui problemi odierni? Una su argomenti come “spese militari” ? Ma si, forse è meglio intimare a destra e a manca di non chiedere, perchè a una domanda si pospone sempre una risposta in una società che non sia una dittatura.

  44. ikom ha detto:

    SFSN coda de paja? Dimme dove te go da o in generale go definì qualchedun slavo-comunista e ti darò ragione. Pensa che voto a sx pure io. E’ esattemente come dice Kaiokasin ci perdiamo in analisi storiche che se pur interessanti non hanno nessuna correlazione con oggi e con i problemi di oggi.

  45. capitano ha detto:

    #45 vieni con me uno di questi giorni a Sredipoje e ti indico chi scrisse queste parole:

    «L’Operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi» […] allo scopo di «far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulla barbarie dei territori orientali.»

  46. Vonde Monadis ha detto:

    Bravo Ikom

  47. maja ha detto:

    ma di preciso, che cosa sarebbero questi “scontri ideologici”?

  48. iole ha detto:

    @49 kaiokasin

    (…) senza animosità ma per rigore storico la ANGS (cioè l’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna) ha nei suoi ranghi con pari onore sia i Granatieri del gruppo di combattimento del Regno del sud sia i Granatieri della Repubblica sociale

    e quindi? zitti e mosca, sennò i fasci e i granatieri si incazzano? vonde monadis lo dico io, anopo.

  49. maja ha detto:

    kaiokasin

    e quindi? quale sarebbe il problema?

  50. Vonde Monadis ha detto:

    Se è per questo anche L’associazione nazionale alpini ha (giustamente) nei suoi ranghi sia gli alpini del Sud sia quelli di Salò.

  51. iole ha detto:

    @52 se è per questo gli alpini rendono omaggio anche a Gennaro Sora, comandante dell’VIII Brigata della divisione «Pusteria» in Etiopia nel 1939. Quello che stanò con l’iprite 1500 fuggiaschi nascosti nella grotta dell’ Amba Aradam, vicino a Zeret, per poi finirli coi lanciafamme.

    http://www.ana.it/page/bergamo-foresto-sparso-ha-ricordato-il-capitano-sora5735

  52. maja ha detto:

    1500?! che ambaradan, ciò.

  53. iole ha detto:

    eh cara maja, se gli italiani si fermassero un momento a pensare a cosa stanno dicendo quando usano quell’espressione, forse questo paese sarebbe un po’ meno cul.

  54. iole ha detto:

    se in questo paese ci fosse un po’ di coscienza critica della propria storia, ci si renderebbe conto che ogni volta che si pronuncia la parola ambaradan si sta banalizzando un genocidio.

    quanta ideologia c’è nel termine scherzoso “ambaradan”, eh kaiokasin? ikom? però il problema sono quelli del comitato “ronchi dei partigiani”….

  55. maja ha detto:

    Trovato! Chiamiamola Ronchi dell’Ambaradam, in omaggio all’amnesia collettiva.

  56. iole ha detto:

    dite ma che c’entra l’etiopia con ronchi dei legionari? c’entra c’entra. d’annunzio e la libia, d’annunzio e l’etiopia… fu d’annunzio a scrivere che la guerra d’etiopia era la naturale continuazione dell’impresa di fiume.

    https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBOHE1NndTZERxSms/edit?usp=sharing

  57. maja ha detto:

    oppure si potrebbe sostituire la parola scagaz nell’uso quotidiano.

    – se pol saver chi che ga fato sta risiera?!
    – meti subito a posto tuta sta risiera!
    – basta! no posso più dela risiera che xe in sta casa!

  58. Kaiokasin ha detto:

    mAJA, mi chiedevi dove sono sti scontri ideologici e te ne ho evidenziato uno, tutto qua, mica sono d’accordo con i granatieri, eh? Altro esempio il “picchetto” di forza nuova o roba del genere fuori dal Comune di Ronchi, con mega-schieramento di forze dell’ordine, quando il Consiglio comunale ha revocato la cittadinanza onoraria a un tal Mussolini, che comunque nel frattempo era già morto. Serviva proprio dare una vetrina ai fasci? Agli abitanti di Ronchi è cambiato qualcosa? Per conto mio sono iniziative senza costrutto, che infastidiscono prima di tutto noi elettori di sinistra, che preferiremmo magari sentir parlare di altre necesità più stringenti.

  59. capitano ha detto:

    uao 4 commenti del sig. Monadis e tutti gratis. Siamo alle offerte imperdibili.

    http://www.allnetflats-in-deutschland.de/wp-content/uploads/2013/12/klarmobil_weihnachtsangebot.png

  60. Sandi Stark ha detto:

    Bisogna trovar un accordo e una mediazion tra le parti, perciò che sia RONCHI DEL TERRORISTA

    in memoria della cattura de Oberdank.

  61. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @62 SANDI SARK : Like !

  62. maja ha detto:

    kaiokasin

    il punto è che mi domando da quando la parola ideologia è diventata una parolaccia e da quand’è che i conflitti ideologici hanno smesso di essere salutari.
    quel che non smette di sorprendermi, poi, è il fatto che su queste posizioni si sia comodamente assestata anche parecchia gente dichiaratamente (o nominalmente?) di sinistra.

  63. Vonde Monadis ha detto:

    Sicuro sono commenti più intelligenti dei tuoi, capitan findus

  64. Kaiokasin ha detto:

    Sui rapporti tra D’Annunzio e il fascismo, non particolarmente sereni, o sull’identificare tutti i Legionari come fascisti, esistono grandi quantità di testi, ma non è la mia materia e non mi ci metto neanche. Ne hanno discusso per ore a Ronchi, io non c’ero, ma spero che questi aspetti siano emersi, tanto più che un relatore mi pare fosse un anarchico. Tempo fa ricordo di aver letto su una rivista giuridica di come “La carta di libertà del Carnaro”, scritta dall’anarco-sindacalista De Ambris insieme a D’Annunzio, abbia fornito importanti spunti alla Costituente per la nostra carta fondamentale, nata dalla Resistenza (http://www.instoria.it/home/carta_carnaro.htm non era questo l’articolo, ma i temi si avvicinano). Poi ovviamente c’era il nazionalismo e l’imperialismo di D’Annunzio, nessuno lo mette in dubbio, ma leggere la storia in maniera dogmatica, in bianco e nero, con i buoni da una parte i cattivi dall’altra, a me non piace.

  65. iole ha detto:

    @kaiokasin non prendiamo gli scazzi tra due narcisisti egoici come mussolini e d’annunzio per divergenze ideologiche, please. e ricordiamoci che d’annunzio, oltre ad aderire al manifesto degli intellettuali fascisti, ricevette dallo stato fascista un vitalizio che gli permise di passare l’ultima parte della sua vita senza fare un cazzo.

    che una parte degli ex legionari passarono all’antifascismo e’ vero. e allora? anche molti fascisti passarono all’antifascismo dopo l’8 settembre ’43, e non tutti per semplice opportunismo. quindi? dovremmo dedurne che il fascismo era antifascista? vonde monadis!

    la carta del carnaro? ecco cosa ne scrivevano i repubblicani di trieste (che erano stati entusiastici sostenitori dell’impresa di fiume) nel 1920:

    “La Reggenza italiana del Carnaro dovrebbe accontentare tutti: dovrebbe l’elasticità delle sue clausole statutarie permettere il facile rimbalzo alle doppie interpretazioni. Molte e belle cose vi si leggono, molti, troppi punti oscuri ci fanno dubbiosi (…). Per Fiume s’è preparato uno statuto dai delicati contorni e dalle raffinate bellezze esteriori, che sanno la nostalgia cinquecentesca, ma dal quale non si sprigiona un raggio di quella fede che arde accanto al maglio scintillante nella fragorosa officina. (… ) Noi avremmo voluto una Repubblica che segnasse il trionfo del lavoro umano, una Repubblica che sentisse il canto della vita nova che sorge dalle città, dai campi, dai mari. Invece è assai poca cosa questa Reggenza scialba e letteraria. Ma abbiamo fede che la vera costituzione di Fiume se la creeranno i cittadini di Fiume, il popolo lavoratore, al di sopra e all’infuori di ogni morboso feticismo di persone.”
    (articolo pubblicato su L’Emancipazione il 9 settembre 1920)

    vonde monadis!

  66. iole ha detto:

    @kaiokasin nell’articolo che hai linkato si legge:

    Il fatto di Fiume fu il primo esempio di violenza internazionale nell’ Europa del primo dopoguerra e costituì un punto di svolta nella “crisi dello stato liberale italiano”, prologo dell’avvento del fascismo.
    L’aspetto più grave dell’impresa fiumana fu la sedizione militare; un governo incapace di disporre del proprio apparato militare non poteva più considerarsi libero. Il distacco tra il legittimo governo italiano e la Fiume dannunziana si fece incolmabile; nella città adriatica, centro del “sovversivismo” nazionale, nacque un “Antistato” con una propria coreografia rivoluzionaria evidente nei discorsi dal balcone, le parate, i riti, i motti, le canzoni strafottenti ecc.

  67. iole ha detto:

    dalla “lettera ai dalmati” di d’annunzio (1919):

    “Io e i miei compagni abbiamo combattuto per quel pegno dichiarato, per quel pegno consentito, posto tra noi e il nemico, posto tra noi e l’austriaco, posto tra noi e quell’accozzaglia di Schiavi meridionali che sotto la maschera della giovane liberta’ e sotto un nome bastardo mal nasconde il vecchio ceffo odioso seguitando a contenderci quanto con le nostre sole armi e la nostra sola passione riacquistammo e vogliamo tenere in perpetuo […] Abbiamo combattuto per la piu’ grande Italia […] Dico che abbiamo preparato lo spazio mistico per la sua apparizione ideale […] Se sara’ necessario affronteremo la nuova congiura alla maniera degli arditi, con una bomba in ciascuna mano e la lama tra i denti […] La civilta’ non e’se non lo splendore della lotta incessante[…]”

  68. Kaiokasin ha detto:

    Lonzar, indubbiamente D’Annunzio a Rijeka non è proprio all’ordine del giorno, solo da noi è tornato di gran moda…
    Maja, siamo proprio su posizioni diverse (ma va bene così, per carità). Io vedo l’ideologia come un mettere dei paletti per tenere una categoria (comunisti, liberali, cattolici, nazionalisti,ecc.) dentro un recinto, fissando i presupposti che bisogna condividere per stare dentro quel determinato gruppo. Secondo me porta a semplificare e banalizzare. Infatti tu “ideologicamente” (e coerentemente) mi definisci “nominalmente” di sinistra, sono già fuori dal tuo recinto. Io non sento bisogno di identificarmi con una categoria – tanto più in una società incasinata come la nostra – e alle “certezze” preferisco la “virtù del dubbio”, per dirla con Zagrebelski. Ma non voglio convincere nessuno, se ami le ideologie (anche quelle degli “altri”?), non ci vedo niente di male, alle volte si ha bisogno di punti di riferimento.

  69. iole ha detto:

    curioso punto di vista il tuo kaiokasin, dici di coltivare il dubbio, ma te la prendi con chi solleva dubbi sul mito di d’annunzio e dei suoi “legionari”. davvero curioso. da queste parti si dice rigirar la frtaja.

  70. maja ha detto:

    scusa, cosa intendi con la parola ideologia?

    per te ideologia vuol dire certezze, paletti, assenza di dubbi, inquadramento dei singoli in categorie impermeabili, banalizzazione del reale?

    se, come sostiene il vocabolario treccani, nel pensiero sociologico l’ideologia indica il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale, non ti pare che siamo tutti ideologici? e non ti sembra naturale e salutare che ci siano scontri tra portatori di ideologie divergenti?

    dobbiamo abboccare proprio tutti alla manfrina del fare, del lavorare, del ben-altri-problemi che ci propinano in continuazione per farci stare zitti e buoni?

  71. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 71 KAIOKASIN : e’ chiaro che a Rijeka/Fiume non interessa niente dei Legionari, ma ha interessato poco
    anche allora! Inoltre avendo conosciuo anni fa Fiumani che avevano vissuto il momento,ben pochi amavano
    D’Annunzio proprio per tutto il casino che aveva provocato, i Fiumani erano più legati a Zanella che si identificava nello spirito multinazionale dei Fiumani e come raccontavano quest’ultimi i Zanelliani erano
    malvisti ed anche perseguitati dai Dannunziani perche’ dall’annessionismo all’Italia passarono al concetto di Stato Lbero.di Fiume. Ma il latente imperialismo che alberga in qualcuno ogni tanto salta fuori…….
    e dalle nostre parti si nota di più……………

  72. iole ha detto:

    @maja

    dobbiamo abboccare proprio tutti alla manfrina del fare, del lavorare, del ben-altri-problemi che ci propinano in continuazione per farci stare zitti e buoni?

    che poi sarebbe l’ideologia di chi detiene il potere…

  73. Kaiokasin ha detto:

    Ma per carità Iole, non sto mica difendendo D’Annunzio e il fascismo, ho linkato io l’articolo con le assonanze tra dannunzianesimo e fascismo (l’ho letto prima anch’io 🙂 ). Però tu dici che i legionari erano tutti fascisti e poi negli anni succesivi alcuni sono diventati qualcos’altro. Invece non mi pare, credo che i socialisti e gli anarchici che hanno partecipato all’impresa lo abbiano fatto in quanto tali, pensando di costruire a Fiume una società nuova, sicuramente prendendo un abbaglio.
    Penso sia il caso di ragionare su due livelli. Quello formale, con “La carta di libertà del Carnaro” realmente rivoluzionaria e con Arditi del popolo e anarchci convinti di partecipare a una esperienza socialisteggiante da esportare poi in Italia, e quello sostanziale, con il Duce che condannava l’occupazione di Fiume ma in fondo gli faceva assai comodo e la retorica dannunziana come presupposto dell’estetica del fascismo. (sempre da sommo ignorante della materia storica, ribadisco!).

  74. iole ha detto:

    un abbaglio, appunto. quindi la questione va ribaltata. invece di utilizzare l’adesione di socialisti e anarchici al fiumanesimo per coprirlo “a sinistra”, coltivare il dubbio significa interrogarsi sui motivi di quell’abbaglio, sui bias cognitivi che lo causarono. come dire: a sinistra coltivare il dubbio su d’annunzio non significa cercare aspetti positivi in d’annunzio, ma capire perche’ un tot di socialisti si fecero abbindolare da quel coglionazzo.

    p.s. non ho detto da nessuna parte che i legionari fossero tutti fascisti.

  75. Kaiokasin ha detto:

    “l’ideologia indica il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale, non ti pare che siamo tutti ideologici?”
    Io avrei ideali di ecologia, solidarietà, uguaglianza (dico ideali, poi metterli in pratica è un altro discorso) ma tra chi dovrebbe essere portatore di questi valori trovo invece carrieristi, opportunisti, ecc. Le classi marxiste sono saltate, quelle nazionali per fortuna anche, credo di non essere il solo a vivere un simile disorientamento (che ha anche i suoi vantaggi, però).
    “e non ti sembra naturale e salutare che ci siano scontri tra portatori di ideologie divergenti?”. Sì, se ci sono delle ideologie socialmente riconosciute, ma mi sembra che spesso siano echi del passato poverissime di contenuti. Lo scontro è molto costruttivo (Camus, “L’uomo in rivolta”…), solo penso che non sia necessario dividersi sempre in fazioni(magari solo perchè quello stronzo si è schierato di là, allora io mi schiero di qua). “Parteggiare” comporta comunque a un disconoscimento delle ragioni dell’altro e quindi ad una semplificazione. Si vede bene qui su bora.la.

  76. capitano ha detto:

    A parte che il 99,99% della letteratura sul tema si sofferma su questioni che stanno alla realtà dei fatti come la pubblicità del mulinobianco sta a quella odierna. Mi sembra strano che tutti credano ancora alla favola che D’Annunzio parta da Ronchi per andare a fondare lo stato dell’ammore e dello sballo a Fiume.
    Forse sotto sotto c’era qualcos’altro in (s)ballo?

    http://www.academia.edu/4713195/Delenda_Jugoslavia._DAnnunzio_Sforza_e_gli_intrighi_balcanici_del_19-20_

  77. Kaiokasin ha detto:

    Iole, hai scritto: “che una parte degli ex legionari passarono all’antifascismo e’ vero. e allora? anche molti fascisti passarono all’antifascismo dopo l’8 settembre ’43”. Quindi sostieni che tutti i legionari erano una cosa, e poi alcuni, più tardi, sono diventati un’altra cosa (io invece penso che c’erano già in origine legionari e legionari, con motivazioni assai differenti. Dopo tanti anni e con il senno di poi è facile giudicarli come sprovveduti, ma per conto mio ha poco senso).
    E penso, anche per rispondere a Maja sullo stato di salute delle ideologie oggi, se i ventenni di oggi partirebbero in nome delle proprie idee per Fiume (a seguire un coglionazzo, vabbè), per la Spagna o per andare in montagna… al massimo postano un commento in facebook (per quanto non più ventenne mi ci metto tristemente in mezzo anch’io).
    (desso lasseme ‘ndar far del ben, però).

  78. iole ha detto:

    scusa kaio, ma ronchi si chiama dei legionari, non dei legionari anarchici, socialisti e repubblicani che piu’ tardi combatterono il fascismo in spagna e nella resistenza. la “reductio ad unum” sta programmaticamente nel nome imposto a ronchi nel 1925.

    nel 1919 quelli che andarono a fiume (compresi anarchici, socialisti e repubblicani) lo fecero in nome di una retorica idiota, quella della “nazione proletaria” bistrattata dalle grandi potenze. quella retorica e’ anche alla base del fascismo, che stava nascendo in contemporanea. che poi una parte dei legionari abbandono’ quella retorica e conflui’ nell’antifascismo, e’ vero. ma questo non cambia di una virgola la questione.

    p.s. i legionari di d’annunzio come le brigate internazionali in spagna e la resistenza? no se pol leger, ‘sta roba.

  79. iole ha detto:

    cambiamo il nome in ronchi-di-quei-legionari-che-abbandonarono-la-retorica-nazionalista-e-vittimista-e-combatterono-contro-il-fascismo

  80. Vonde Monadis ha detto:

    Ma quanti di quelli che vogliono cambiare il nome del paese sono cittadini di Ronchi?

  81. ufo ha detto:

    Ma a quanti degli avventurieri di D’Annunzio è mai importato qualcosa di Ronchi?

  82. aldo ha detto:

    @iole, prendi per buona la falsa storiografia fascista sui legionari, solo ribaltando il giudizio di valore.

    Non è che qualche legionario è diventato anti-fascista dopo il 43. E’ che la maggioranza dei legionari anti-fascisti lo furono subito. La Federazione dei Legionari Fiumani si pronunciò contro il fascismo con un ordine del giorno approvato dal direttivo. Un ex legionario fondò gli Arditi del Popolo, composti all’inizio soprattutto da ex legionari, molti militanti anti-fascisti durante il ventennio e poi partigiani erano ex legionari. Solo a Trieste ci sono due ex medaglie d’oro della resistenza che furono legionari, Miani e Foschiatti, quest’ultimo morto a Dachau e con un passato di militanza anti-fascista in Giustizia e Libertà durante il ventennio.
    E i fascisti? Prima di tutto non aderirono all’impresa di Fiume. Quando ebbe successo fecero una colletta-imbroglio attraverso il loro quotidiano e i soldi se li tennero senza mai mandarli a Fiume. Alla fine appoggiarono Giolitti quando decise di far sloggiare da Fiume i legionari a cannonate. Preso il potere falsarono la storia tentando di fascistizzare un evento dal quale si erano astenuti o avevano avversato. Una minoranza dei legionari fiumani (minoranza non approvata dalla Federazione) divenne fascista DOPO l’impresa di Fiume. Tra questi il famigerato Giunta che venne mandato a gestire il fascio triestino.
    Questi sono i fatti, in parte riportati anche sul link di archeopedia citato al #43 da @Kaiokasin, dove di fatti ce ne sono anche molti altri che mostrano l’ambivalenza nazionalista-libertaria – più nazionalista all’inizio e più libertaria alla fine – dell’impresa di Fiume, alla quale i fascisti non parteciparono o anzi si opposero e che non fu l’inizio della persecuzione anti-slava perchè la persecuzione anti-slava cominciò già nel 1918 alla fine della guerra e per opera dello stesso stato italiano.
    Quali di questi fatti citati da me e/o da archeopedia non sono veri? Invece fa più comodo dare per buona la falsificazione fascista che fa gioco sia ai fascisti sia a una certa sinistra anti-libertaria, alla quale gli aspetti libertari dei legionari danno fastidio. Il risultato è che dei chiacchieroni dell’anti-fascismo danno dei fascisti a dei legionari che l’anti-fascismo lo fecero sulla propria pelle, con gli Arditi del Popolo sulle barricate di Parma, con Di Vittorio in Puglia, nella lotta clandestina durante il ventennio e nella resistenza armata partigiana.
    L’eventuale decisione di togliere il “dei Legionari” per me dovrebbe spettare agli abitanti di Ronchi. Ma quella con “dei Partigiani” è una falsa contrapposizione, frutto della falsificazione storica fascista. Si potrebbe mettere “dei Legionari Partigiani” trovando una lista interminabile di ex legionari che furono partigiani e anti-fascisti, subito, non dopo il 43.
    Comunque di tutto questo si è già ampiamente discusso qui su bora.la con oltre duecento commenti su un post dell’anno scorso del quale non ricordo il titolo, ma che comunque faceva lo stesso madornale comodo errore (?) di associare il “dei Legionari” con i monumenti fascisti. Non è che perchè i fascisti celebravano Graribaldi dobbiamo dargliela buona e considerare Garibaldi un pre-fascista. In questo tranello le Brigate Garibaldi non ci sono cadute. Certo diverso è il discorso su D’Annunzio, ma Ronchi non si chiama “di D’Annunzio”. Si chiama “dei Legionari” e per la maggioranza di questi vale l’anti-fascismo già della prima ora che emerge dai fatti storici.

  83. Sandi Stark ha detto:

    @67 bel Capitano, quel xe el vero simbolo de Fiume, l’aquila con due teste rivolte verso la Turchia. Inveze quei de le associazioni de “Istriani, Fiumani, Giuliani e Dalmati”, ga el simbolo de Fiume con l’aquila con una testa sola. Come mai? Varda qua:

    http://i.imgur.com/uc2SjYl.jpg

    http://i.imgur.com/wHGjRaO.jpg

  84. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARI : in ogni caso a parte le belle parole ed intendimenti dei proclami la permanenza dei Legionari
    e’ segnata solo da crimini di strada, uccisioni ,rappresaglie , vendette e chi più ne ha più ne metta dove ci sono stati anche casi di “barratry” , con la scusa che cittadini e legionari dovevano sfamarsi , come anche casi di estremo arrichimento sic !

    A leggere le cronache sembra un far-west tipo ” Bill Roy only law west of the Pecos ” !!!

    Nel libro “L’antidannunzio a Fiume -Riccardo Zanella” l’autore Amleto Ballarini chiude un capitolo
    dicendo :

    (Per i neofiti Zanella era Fiumano di origine ed entrò nel Parlamento Ungherese nel 1905)

    ” Se la marcia su Ronchi era stata la prova generale della marcia su Roma, chi mai avrebbe potuto negare a Zanella il merito d’essere stato la prima vittima a Fiume ,della violenza fascista ? “

  85. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 86 SANDI STARK : Ok grazie ! ( Italiani iconoclasti ??!! 🙂 )

  86. capitano ha detto:

    D’Annunzio dichiarò che avrebbe considerato alla stregua di disertori gli Arditi ammutinatisi a Trieste contro l’ordine di essere spediti ad occupare l’Albania, e fatto loro sparare nel caso avessero riparato a Fiume.
    Sarebbe bello trovare l’intervista integrale di Randolfo Vella dove d’Annunzio diceva di essere anche comunista. Insomma lui non era nè di destra nè di sinistra tanto per cambiare.
    Scrivono che la carta del Carnaro era una costituzione molto avanti per l’epoca. Vero, istituiva uno stato su base corporativista che venne messo in pratica dal fascismo qualche anno dopo.

    http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2008/un37/art5538.html

  87. iole ha detto:

    @aldo 85 numeri, numeri, e nomi.

    trovati in 10 minuti:

    sante ceccherini, ex legionario fiumano, guido’ la legione fiorentina nella marcia su roma

    giambattista alessandri, ex legionario fiumano, fascista della prima ora, poi federale di alessandria, poi prefetto di macerata

    giovanni host venturi (non ha bisogno di presentazioni: fu lui a reclutare materialmente i legionari). divenne poi un pezzo grosso del fascismo,e aderi’ alla RSI.

    francesco giunta (sappiamo tutto)

    dante gasperotto, ex legionario, fascista, volontario in etiopia e poi in russia. partecipo’ all’occupazione di lubiana. aderi’ ala RSI. epurato dopo il ’45 e poi reintegrato in seguito all’amnistia, fu segretario amministrativo dell’ associazione nazionale dei legionari fiumani negli anni cinquanta, nonche’ curatore del vittoriale.

    ecc. ecc.

    va ben tutto… ma proprio tutto tutto no, eh.

  88. iole ha detto:

    apriamo il dibattito sugli aspetti libertari della “family” di charles manson? erano suprematisti bianchi, erano culo e camicia con la aryan brotherhood, ok, ma… si facevano di lsd e trombavano che vavavuma…

  89. iole ha detto:

    limonov, quando viveva a new york, preferiva i grossi negri. forse che questo rende meno abietto il suo essersi arruolato come cecchino nella republika srpska?

  90. ikom ha detto:

    Dibattito interessante e vicino alle esigenze di ogni giorno.

  91. iole ha detto:

    @93 nessuno ti obbliga a seguirlo, tesoro.

  92. niemand ha detto:

    che ben che jera ronchi nel 1919, čo.

    http://certosa.cineca.it/chiostro/Blob.php?ID=3851

  93. aldo ha detto:

    @90 iole

    Il documento anti-fascista fu emanato dalla Federazione Nazionale dei Legionari Fiumani in data 21 settembre 1922 e mai smentito successivamente.

    Per quanto riguarda i nomi ecco alcuni dei più noti:

    – Marco Giordano, comunista, amico di Gramsci, redattore di Ordine Nuovo, tenente della Legione di Fiume

    – Renato Cigardini, ardito, legionario fiumano con la stella rossa appuntata sul petto della divisa da ardito, si iscrive al PCdI nel 1923, galera e confino durante il fascismo e poi Resistenza

    – Argo Secondari, anarchico, tenente degli Arditi, legionario fiumano, fondatore degli Arditi del Popolo che combattevano contro gli squadristi. Costituisce a Roma il primo battaglione degli Arditi del Popolo, composto dalle compagnie Temeraria, Dannata e Folgore. Ridotto in fin di vita dagli squadristi il 31 ottobre 1921, rinchiuso in manicomio dal fascismo fino alla morte

    – Nino Daniele, giornalista comunista, legionario, aggredito dagli squadristi a Torino

    – Giuseppe Giulietti, segretario della Federazione Italiana Lavoratori del Mare, legionario e capitano degli Uscocchi, la “marina” dello stato fiumano. Famoso l’episodio dell’abbordaggio da lui guidato del mercantile Persia che portava armi ai controrivoluzionari bianchi in Russia (la Russia di Lenin era l’unico stato che aveva riconosciuto lo stato fiumano)

    – Miclos Sasa, comunista, ex commissario del popolo nel governo dei consigli ungherese di Bela Kun, legionario, progettò la Lega di Fiume, associazione internazionalista di tutti i popoli oppressi dall’imperialismo

    – Alceste De Ambris, sindacalista rivoluzionario, animatore dello sciopero agrario di Parma di inizio novecento in seguito al quale dovette fuggire all’estero, legionario, predispose la Carta del Carnaro, tornato da Fiume fu rieletto nel 1921 segretario della Camera del Lavoro di Parma, comandante della Legione Proletaria Filippo Corridoni che si battè a Parma nel 1922 insieme con gli Arditi del Popolo contro gli squadristi di Italo Balbo

    – Mario Magri, democratico-radicale, legionario, capo degli Uscocchi a Fiume, arrestato dal fascismo nel 1926 fece 17 anni tra confino e galera. Entrato nel 1943 come comandante militare nella resistenza romana, venne arrestato e torturato dai nazisti e poi fucilato alle Fosse Ardeatine

    – Gabriele Foschiatti, triestino, repubblicano, ardito, legionario, anti-fascista con Giustizia e Libertà nella lotta clandestina, partigiano del Partito d’Azione, arrestato e torturato dai nazisti, morto a Dachau, medaglia d’oro della Resistenza

    Nel 1922 a Bari a difendere la sede della Camera del Lavoro di Bari con Di Vittorio, sconfiggendo gli squadristi, c’erano in prima fila legionari e ufficiali fiumani.

  94. aldo ha detto:

    @91-92 iole

    se questa è la tua risposta nel merito agli aspetti libertari dell’impresa fiumana descritti da anarcopedia, allora ti qualifichi da sola senza bisogno di commenti

  95. sfsn ha detto:

    a aldo: me dispiasi, ma con tutta la mia simpatia e affinità nei confronti dei anarchici, me dà sai l’idea che tuti quei che ti te citi podeva esser anche in bina fede, ma i se ga fato inzinganar da d’annunzio per i suoi obiettivi nazionalisti. Come d’altronde nel magio del ’15 se ga fato inzinganar da d’anunzio, da mussolini e dai golpisti salandra, sonnino e vittorio emanuele quasi tuti i proletari italiani

  96. aldo ha detto:

    @sfsn son pienamente d’acordo che i se ga fato inzinganar dal carisma de d’annunzio – se ga fato inzinganar perfin lenin che lo gaveva definì l’unico vero rivoluzionario italian – che poi d’annunzio più che obietivi nazionalistici gaveva manie de grandeza e una vision estetizante extra-politica dele robe per cui saltava de qua e de là a seconda de quel che ghe pareva più bel sul momento. infati mi no digo che l’impresa de fiume xe stà una gran figada, ma che xe stada una roba ambivalente, come tanti movimenti neneisti nela storia. ma sopratuto digo che darghe dei fascisti o dei pre-fascisti ai legionari in quanto tali xe un’ofesa a legionari che xe stai anti-fascisti sula propria pele da parte de anti-fascisti dele ciacole.

  97. Foradelcoro Sonstonado ha detto:

    Qua come al solito se parla mal o ben de un o de una perche suo trisnono jera o “forsi jera quasi sicuro no soma i disi” vescovo o putanier, regina o putana …… In general, del sesso dei angeli. Impizarse per Latina o San Pietroburgo ga el stesso senso de quei che ghe ga da ‘sti nomi …. fritole e fritole.

  98. Fiora ha detto:

    @99
    e come sempre ribadì ,D’Annunzio iera ostile a Hitler e al patto scelerà tra Hitler e Mussolini.

  99. Nino Bacic ha detto:

    E se, per mettere fine a tutte queste diatribe, la chiamassero Ronchi dei Bisiachi ?

  100. iole ha detto:

    @101 l’invasione dell’ etiopia fu meno scellerata?

  101. capitano ha detto:

    Poi non ho capito la figurina di Lenin buttata lì come garanzia che D’Annunzio fosse un galantuomo… mah!

  102. iole ha detto:

    @96

    – Giovanni Martini, ex legionario, fascista dal 1919, volontario in africa e in spagna, dove comando’ il gruppo banderas delle fiamme nere nella battaglia di guadalajara.

    – umberto klinger, ex legionario, aviatore, pezzo grosso dell’aviazione civile e militare, comando’ 114º gruppo autonomo di bombardamento terrestre in africa. aderi’ alla RSI

    – filippo anfuso, ex legionario, poi fascista. diplomatico di professione, fu ambasciatore della RSI in germania.

    – camillo barany hindrad, ex legionario, poi volontario in libia, poi in etiopia, dove partecipò alla “battaglia” dell’ ambara adam. morto in etiopia.

    – …

    e così via.

    il punto è, aldo, che tu stesso dici che d’annunzio era un cazzone e che l’impresa di fiume non fu tutta questa gran figata. e infatti per parlar bene di una parte dei legionari, citi la loro successiva attività antifascista. riconoscendo di fatto che quelle persone il rispetto e la giusta fama se li sono guadagnati dopo, e per motivi diversi dalla partecipazione all’impresa di fiume.

  103. iole ha detto:

    @97 eduard limonov: poeta e scrittore russo di grande talento, col pallino della guerra. egocentrico, uomo eccessivo e mediocre allo stesso tempo, fondatore del partito nazionalbolscevico di russia. negli anni settanta visse una vita da bohemien a new york, che poi raccontò nel romanzo “il poeta russo preferisce i grandi negri”. negli anni novanta si arruolò come cecchino nella republika srpska, un po’ per motivi di “fratellanza slavo-ortodossa”, un po’ per vedere che effetto fa uccidere un uomo.

  104. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARI : inutile fare questioni di lana caprina o voli pindarici !!! E’ stata un’impresa “Imperialista”!Alla fine delle ostilità con l’Austria le potenze vincitrici erano favorevoli allo Stato Libero di Fiume che doveva comunque rimanere il porto dell’Ungheria Zanella pur essendo favorevole all’anessione all’Italia fu eletto
    liberamente Presidente, tesi favorita anche dal Presidente Wilson ,Zanella fu anche sostenitore dei diritti di Fiume derivanti dallo satus di “Corpus Separatum” nell’ambito della Corona Ungherese.
    In breve Zanella cercò di salvare il salvabile con Fiume occupata dal Corpo d’occupazione Interalleato,
    già a Roma D’Annunzio faceva comizi per l’annessione della città, fatto è che i Croati lo chiamavano “Urotnik”(cospiratore) ,tensioni in città con morti tra le file delle tuppe coloniali Francesi che sostenevano il Regno d Jugoslavia, da questo con le arringhe di D’Annunzio il raggruppamento dei Granatieri a Ronchi , volontari e Bersaglieri che sulla strada da Trieste verso Fiume ,che avevano l’ordine di bloccare i Legionari, invece si unirono raggiunsero Fiume ed il 12 Settembre del 1919 venne dichiarata l’annessione della città all ‘Italia
    mentre il trattato di Pace non era ancora firmato , la reggenza non fu certo pacifica e neanche completamente accettata , si arrivò alll’espulsione con il bombardamento della città da parte della Regia Marina ,il famoso Natale di Sangue , la città ed il porto divisi !!!! Non mi sembra che tutto si sia svolto all’insegna di ” nobili ideologie” , l’annessione definitiva avvenne appena nel 1927, e non andò bene neanche a Zanellla nè ai suoi seguaci ,nè agli autonomisti , nè ai Croati e tanto meno agli Ungheresi che
    praticamente se ne andarono quasi tutti .Il Regno d’Italia si trovò in mano una situazione economica disastrosa che per quella manciata d’anni che rimase non riuscì a far nulla per la città.

  105. ikom ha detto:

    Lonzar analisi priva di dati storici e riassumibile nel solito trito e ritrito italiani dreck chiunque altro meio

  106. ikom ha detto:

    Lonzar mi scusi non avevo letto tutto il suo post, Lei ha un opinione/tesi degna ma che non condivido.

  107. aldo ha detto:

    @104 capitano

    Se ti riferivi a me guarda che ho detto esattamente il contrario e cioè che d’Annunzio aveva un carisma talmente manipolatore da essere riuscito a manipolare perfino il giudizio di Lenin che era uno che di pelo sullo stomaco ne aveva una foresta.
    D’altronde la storia del poeta si ripete oggi in altra forma con il comico che riesce a farsi seguire trasversalmente in un movimento altrettanto neneista di quello dannunziano da gente di provenienze politiche opposte.
    Un conto è la critica al dannunzianesimo, un’altro conto dire falsamente che i legionari in quanto tali erano fascisti o pre-fascisti, quando i fascisti non parteciparono e osteggiarono l’impresa e dopo tra loro ci furono sì fascisti e antifascisti, ma la Federazione dei Legionari si pronunciò a maggioranza in senso antifascista.
    A uno possono stare sulle balle i legionari, anche nei loro aspetti rivoluzionario-libertari oltre che in quelli nazionalisti, ma non ci si può permettere di dare dei fascisti o dei pre-fascisti a gente che si è battuta nelle lotte operaie e contadine prima di Fiume e negli Arditi del Popolo, nella lotta clandestina antifascista e nella guerra partigiana dopo Fiume.

  108. iole ha detto:

    @110 infatti nessuno dice che furono fascisti o pre-fascisti i legionari in quanto tali. si dice invece che, indipendentemente dal loro orientamento, i legionari parteciparono a un’ “impresa” la cui retorica e le cui finalità erano interscambiabili con quelle del fascismo del ’19.

  109. aldo ha detto:

    @111 iole

    Erano tanto interscambiabili con il fascismo del 19 che i fascisti non parteciparono. Secondo me invece i fascisti adottarono DOPO retoriche fiumane, come adottarono il colore nero degli anarchici, retoriche e immagini degli Arditi – adottate anche dagli Arditi del Popolo – e tanto altro perchè non avevano una storia pripria. Le finalità nazionaliste iniziali erano interscambiabili, ma gli aspetti libertari che emersero e prevalsero successivamente erano esattamente opposti alle finalità dei fascisti che infatti appoggiarono Giolitti nella decisione di mettere fine a quell’esperienza che stava scandalizzando i benpensanti di tutta Europa e quelli italiani in particolare, dei quali il fascismo voleva il sostegno.

  110. aldo ha detto:

    @106 iole

    so benissimo chi è Limonov e infatti quello che non va è il giochetto di confrontare esperienze esistenziali private con un’esperienza politica libertaria di tipo collettivo. Tra i nazi era pieno di gay in privato, ma questo non ha impedito ai nazi di spedire i gay nei campi di sterminio. A Fiume la libertà sessuale per i gay e per le donne era un fatto politico di una zona liberata dalla repressione sessuale che dominava in tutto il mondo.

  111. capitano ha detto:

    Io non dò a nessuno del fascista tranne che ai fascisti.
    Ma trovo singolare leggere (visto che la citi) su anarchopedia cose tipo: “essa ha un programma sociale molto più avanzato di quello della Repubblica Italiana del secondo dopoguerra.”
    Dimmi che questa frase è vera alla luce dell’articolo 10 (perchè si citano solo 2 articoli?)
    dove le Corporazioni sono poste a base della repubblica ed eleggono i rappresentanti della camera alta. A parte riforme filopiduiste della costituzione in essere, vorrei capire dove sta scritta una cosa simile nella Costituzione del 48.

  112. aldo ha detto:

    @105 iole

    Il rispetto i legionari che ho citato – ma potrei allungare la già lunga lista – non se lo sono guadagnato solo DOPO Fiume, ma anche PRIMA partecipando alle lotte, molti già ai primi del novecento. Invece quelli che sono diventati fascisti lo sono diventati DOPO fiume – perchè a Fiume i fascisti non c’erano – e sono diventati fascisti come lo sono diventati una marea di italiani in quel periodo. Comunque la Federazione dei Legionari si è espressa in senso anti-fascista.

  113. iole ha detto:

    @115 prima, o dopo, ma non durante.

  114. iole ha detto:

    @113 limonov non ha mai avuto niente contro i gay, nemmeno pubblicamente, nemmeno per opportunismo. il partito nazionalboscevico di russia, è fatto di persone che finchè non si toccano certi argomenti potrebbero sembrare dei compagni libertari. limonov accusa putin di autoritarismo. molti lo considerano un campione dei diritti civili. eppure…. lui è il primo a provare un profondo disprezzo per i diritti civili eccetera, li considera roba da mammolette. limonov e’ fascista dentro, ha un’idea gerarchica del valore delle persone, e disprezza i deboli. e’ un ultranazionalista, e se fosse al posto di putin si comporterebbe esattamente come putin.

    non sono giochetti. è il cuore del rossobrunismo, che e’ la versione estrema del neneismo.

  115. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 108 109 : Sior IKOM no ocori che la perdi tempo drio de mi , tanto so che ghe son ” simpatico” !

    Ma son cussì perchè persone come Lei me gà educà !!

    Viva l ‘ A. ! 🙂

  116. aldo ha detto:

    @114 capitano

    Non mi riferivo a te ma allo stabilire l’identificazione tra legionari e fascismo come giusta motivazione per la repubblica italiana del togliere il “dei Legionari” che invece mi va bene come eventuale decisione dei cittadini di Ronchi nel non voler essere identificati con quell’evento storico.
    Sull’idea corporativa introdotta da De Ambris nella Carta del Carnaro – che continuerà a portarla avanti anche da anti-fascista ovviamente in un’ottica diversa da quella del fascismo – sfondi una porta aperta perchè sono totalmente contrario. Comunque, secondo me, al di là della forma costituzionale, la sostanza della democrazia repubblicana italiana continua ad essere corporativa anche se adesso vengono chiamate caste.

  117. aldo ha detto:

    @116 iole

    Secondo me anche durante per una delle due facce dell’esperienza fiumana che è stata resa possibile proprio dalla presenza di rivoluzionari e libertari.

    @117iole

    Pienamente d’accordo su Limonov e il rossobrunismo in generale che però è tutt’altra cosa dal movimento fiumano. Il rossobrunismo mescola come elementi chiave nazionalismo e statalismo, mentre l’esperienza dei legionari mescola come elementi chiave nazionalismo e libertarismo. Sull’asse autorità-libertà rossobrunismo ed esperienza fiumana sono agli antipodi.

  118. aldo ha detto:

    @ Giampaolo Lonzar

    OT: profito che te trovo qua per domandarte scherzosamente se te son vizin ale posizioni del’abruzese Giurastante o a quele del lucano Potenza

  119. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @122 ALDO : No grazie ! Come già detto tempo fa son politicamente ateo . Ho gia diffilcoltà a rapportarmi con i credi spirituali figurati se posso creder nelle idee degli uomini che possono essere come te od alri
    che senza offesa fanno i propri interessi cercando di fare proselitismo .

    Oggi esiste un dio solo ed e’ quello che ti fa pagare le bollette , riempire la borsa della spesa o comperare un rotolo di carta igenica ed un pacco di carta per fotocopiatrice per i figli e nipoti che vanno a scuola mentre i politici per spiegarti come bisogna fare sacrifici devono avere quache migliaio di euro al mese per pochi anni( più i rimborsi) per poi andare in pensione con cifre che non ha neanche preso di stipendio !!!
    Noi (popolo) che siamo bravi cittadini i mezzi di trasporo ce li paghiamo da soli a loro viene rimborsato ,
    pensa che generoso e’ il popolo verso chi spiega come si deve vivere !!!

    Ma hanno ragione loro e come disse una famosa attrice e’ meglio piangere in una Rolls Royce che in una 500.

  120. ikom ha detto:

    Gentile signor Lonzar non si preoccui a GENTE COME LEI nessuno insegnerà mai niente, A GENTE COME LEI nessuno vuole insegnare niente, a GENTE COME LEI le scuse non servono perche Lei sa tutto. Comunque per motivi anagrafici non avrei potuto insegnare nulla non essendo al suo livello A GENTE COME LEI.

    Saluti

    VIVA la

  121. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @124 IKOM : Ha ragione ! Io del resto non ho fantasia per “nick name” da tastiera e non mi resta altro che usare il mio nome, non sono capace di gossip ed usare “fisicità anagrafiche” per rafforzare i miei commenti,
    ne usare “parolacce” in lingua straniera per non sembrare volgare ( anche se in questo blog mi sembra che
    di lingue se ne parli diverse comprese quelle dei ns. vicini)e allora CVD non sono al livello di GENTE COME LEI !!! 🙂 Viva l’A.

  122. ufo ha detto:

    Piccolo stacco pubblicitario: non c’entra niente con Ronchi, il tossico e gli scemi che lo seguivano, ma a chi interessa la storia locale potrebbe interessare questo.

  123. Stefano M. ha detto:

    Al di fuori delle varie analisi storiche che possono essere come sempre condivise o meno ma ai cittadini di Ronchi da veramente fastidio il nome della loro cittadina? In che modo li infastidisce?
    Su D’Annunzio il paradigma D’Annunzio uguale fascismo non è corretto a mio avviso le differenze sono molte. Penso a quanti non sono contenti del nome della loro città e a quanti vorrebbero cambiarlo non so: penso a quanti vorrebbero un Trst o Triest al posto del troppo italiano Trieste o a quelli a cui Roma sa troppo di imperiale/fascista. Credo che l’unica soluzione sia un referendum popolare.

  124. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @127 STEFANO M. : Sul nome bisogna vedere come e’ nato lo stesso ; pertanto se anche Trieste e’ arrivato ai giorni nostri come sta c’è poco da discutere, poi ognuno a secofda dell’etnia lo ha adattato alle proprie
    orecchie e credi. Per Roma vale lo stesso ,si può trovare Rome,Rim etc . Per Ronchi visto che e’ stato cambiato per la mania che certe fedi politiche hanno con i nomi, hanno fatto un’aggiunta,pertanto credo che il referendum sia una strada percorribile.
    Per quanto riguarda D’Annunzio che fosse stato fascista o meno non conta e che i suoi legionari siano stati lo spunto e l’origine del fascismo di Mussolini e’ cosa riconosciuta da tanti storici; in ogni caso in questo thread non c’è stato nessuno che e’ parente ,figlio nipote di qualche legionario ; io di Fiumani da giovani ne ho conosciuto tanti ed alcuni sono stati colleghi di lavoro , non ho sentito uno che avesse parlato bene della Reggenza del Carnaro , una cosa in comune che dicevano che erano una banda di ragazzotti avventurieri,ubriaconi, attaccabrighe ex militari del R.E. italiano disadattati dalla guerra che non sapevano dove tornare a casa e che speravano di trovar fortuna in chissà che cosa,poi nonostante che la Regia Marina avesse bombardato la città con morti e feriti ( famoso Natale di sangue )le truppe italiane regolari furono accolte come salvatori considerando l’occupazione Italiana una liberazione.
    In ogni caso per certi fiumani D’Annunzio infranse il loro sogno di indipendenza comunque accettato anche dall’Italia nel famoso accordo di Londra sulla spartizione dell’ Impero Asburgico a guerra conclusa.
    L’Italia non ottenne tutti i territori che erano stati concordati, specialmente la Dalmazia tranne l’enclave di Zara
    e passò alla storia come vittoria mutilata. anzi a posteriori effimera perchè già nel 43 ne perse il controllo e
    con il trattao di pace del 47, sappiamo come andò a finire.

  125. Stefano M. ha detto:

    Vivendo a trieste da 40 anni, essendoci nato, e avendo lavorato nel mandamento a lungo non avevo sentito nessuno lamentarsi del nome di Ronchi, mi chiedevo se a loro da effettivamente fastidio.
    Poi penso a quei paesini tipo Bastardo o Casa del Diavolo o altri cosa dovrebbero fare? Secondo me il referendum è l’unica via. Perchè altrimenti resta uno sterile dibattito che tocca pochi.

  126. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @129 STEFANO M . : In linea generale non posso che darle ragione! E’ chiaro che il cambio deve venire dagli abitanti , ma mi auguro, se sì, di tenersi solo Ronchi.
    Io personalmente non dico e non ho mai detto arrivo a Ronchi dei Legionari o vieni a prendermi a Ronchi dei…… Trovo questi nomi celebrativi , troppo lunghi inutili ed anacronistici perchè come e’ successo a me con Americani dove già e’ stato un miracolo far pronunciare giusto RONCHI ,quando siamo arrivati a “dei Legionari”la lingua divenne un nodo gordiano, poi spiegare a cosa si riferiva mi sono difeso con un” I don’t remember” perchè sarebbe stato un discorso troppo lungo, immaginarsi spiegare il perchè dei partigiani .
    Abbiamo gia’ troppe vie a volontari,brigate,martiri politici,santi, madonne etc, i nomi dovrebbero essere corrti altrimenti non ci stanno nei bollettini di cc postali !
    Penso che uno dei più assurdi , a Muggia sia ,Via Caduti della Regia Azienda Monopolio Banane , fatto salvo tutto il rispeto per i morti ,il resto lascio ad altri i commenti.
    In ogni caso poco tempo fa per TV c’è stato un servizio che si interessava di poter cambiare i nomi di località e toponimi che possono essere spunto di derisione od imbarazzo per chi ci abita .!

  127. Fiora ha detto:

    qua ci si scanna x Ronchi dei legionari…Legionari chi? quelli romani contro gli extracomunitari di annibale? 😀 perchè il foresto mica va tanto per il sottile, eh ?! 😉 grande fratello e perle agli esami di matura docent!

  128. MARCANTONIO ha detto:

    DOCENT?

  129. Fiora ha detto:

    plurale marce mi ,no te bati?!

  130. sfsn ha detto:

    docent. esatto, presente, terza persona plurale. Fiora 10 e lode se te me disi anche el paradigma de doceo!

    Comunque Fiora te ga ragion, anche mi co iero picio me imaginavo che centrava qualcossa tipo i legionari de Asterix. E proprio per quel andassi tirà via, perchè xe un suffisso (?) che o ricorda un avenimento pessimo (l’impresa de Fiume, che iera a tuti i efeti un colpo de stato), opur spingi a un strafalcion storico.
    Mi per mi ghe metessi Ronchi e basta (opur Ronchi del aereoporto, cussì xe la scusa bona per nio ridur i voli!)

  131. Fiora ha detto:

    @134
    docui e nol ga supino. te basta socio?! 😀 😀 😀

  132. sfsn ha detto:

    no meter trope faccine, perchè risus abundat in ore stultorum 😉 (tra l’altro: che proverbio cul!)

  133. Lega Nazionale ha detto:

    W I legionari Fiumani e gli Arditi . Istria e Fiume ritornino all’Italia .

  134. Pier ha detto:

    Sono idealmente con loro . Anche se , purtroppo , non sarà possibile .

  135. bibliotopa ha detto:

    Anch’io da piccola ero convinta che Ronchi ospitasse un distaccamento della Legione Straniera francese ( Mon légionnaire di Edith Piaf..)

  136. Fiora ha detto:

    mah ,corsi e ricorsi della storia.Alternanza di umori. Polvere/altare… Targa commemorativa sù, targa commemorativa giù. preda di guerra-dono per il compleanno di un führer di nazionalità Austriaca.. successivamente riportata in auge con onore da un partigiano-presidente ( Pertini? ma nooo Tito!) come quale targa?! La targa commemorativa di Gavrilo Princip a Sarajevo, no?!

  137. Cesare ha detto:

    Yaaawwnn…ronf ronf zzzzzzzzzzzzzzz………

  138. sfsn ha detto:

    @ Lega Nazionale:
    Istria e Fiume ritornino all’Italia? Magari con altri 16 milioni de morti come la prima guerra mondiale? O preferì con i 70 milioni dela seconda?
    Mi proprio no ghe tegno

  139. Fiora ha detto:

    @141
    “o Cesare o nulla !” ? Seeee!

  140. Cesare ha detto:

    Odiatori professionisti di ambo i fronti riiii-poso! Siamo nel 2014 e puzzate di polvere e vecchiume ideologico

  141. Fiora ha detto:

    @144
    “…nulla!” davvero il Cesare dell mutua.
    non gli passa per la mente che il “vecchiume ideologico” altro non sia che un amabile divertissement accademico vs piattezza delle chiacchiere omologate tra “amici” di feisbuc e dei grugniti tipo il suo al post 141?
    Dacci dentro,”Valentino de noantri” porta anche tu il tuo sacco…di idee (se ne hai) . magari smuovi più efficacemente la “puzza di polvere”, che non soffiandoci sopra come un bambino la candela del primo compleanno!

  142. Kaiokasin ha detto:

    “RIFLESSI DI UNA GRANDE GUERRA”: La diffusione della lingua italiana. L’impresa fiumana di Gabriele D’Annunzio. L’identità antifascista di Ronchi”. Venerdì 25 luglio – ore 18.00 – sala del Consiglio comunale di Ronchi dei Legionari
    Presiederà Paolo Zonta – presidente ANPI Ronchi
    Interverranno Dario Mattiussi – segretario centro L.Gasparini con letture di Lucia German
    Sarà presente il curatore sen.Silvano Bacicchi – presidente onorario ANPI Provinciale
    A conclusione della presentazione verrà offerta una bicchierata.

  143. qui, http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/07/giorno-del-ricordo-proposto.html, scrivevo tra le varie cose in merito agli effetti della legge del ricordo, per come scritta ed applicata che è una legge che ” non contestualizza la storia e gli eventi e che potrà sempre un giorno legittimare la restituzione di quelle terre ( ndr Istria, Fiume ecc) ancora oggi contese”, nel mio articolo ronchi non è dei legionari su bora la è apparso un commento ( n°137) a “nome” della lega nazionale a cui ora si vorrebbero riconoscere 100 mila euro annui di finanziamenti pubblici per la sua attività, ove si scrive “W I legionari Fiumani e gli Arditi . Istria e Fiume ritornino all’Italia “.Quel commento è realmente stato scritto in nome e per conto della lega nazionale? o Dalle Lega nazionale?

  144. Vittorio Veneto ha detto:

    Fiora nervetto scoperto? Ma quale amabile divertissement accademico,non indori la supposta. E sempre il solito derby di confine tra Slavi e Italiani 0-0 con argomenti francamente oggi come oggi prepuziali. Sennò perché ignorare ogni post tranne quelli da Ultras nazionalisti con alluvioni di repliche e controrepliche. Amabile divertissement,ma ci crede a quello che scrive?

  145. Fiora ha detto:

    @148
    altroché se ci credo al mio scrivere “divertissement accademico” fine a sé stesso,caro Lei!
    Finito di scannarci e di reciprocamente “documentarci di parte” (ed è l’aspetto che apprezzo di più) con post come già scritto degni dei Guelfi vs Ghibellini d’antan, si ritorna tutti alle consuete occupazioni della vita reale di brave persone quali siamo… “perché ignorare ogni post tranne…” ben per questo! che ce ne frega a noi di di post tiepidi o fuori dall’agone? il derby più infuocato resta quello che Lei stigmatizza e resta grazie a dio virtuale,sa? Perlomeno qui tra noialtri duellanti da tastiera…
    non aver capito questo,è non capirci!
    concluderei col nostrano ‘NDEMO ‘VANTI DEI!
    ps il Suo “Lei” mi suona altrettanto fuori luogo del Suo post

  146. Fiora ha detto:

    …e Le rivelerò un segretuccio. personalmente l’ho ripetuto mille volte nell amato vernacolo locale che sono “prepuziali” oggi come oggi gli argomenti che arroventano i tasti di certi commentatori e che io “vardo ‘vanti”.
    Diversamente da Lei mi sono però resa conto che gli atavici condizionamenti, se continuano a turbare gli animi di taluni, non li incattiviscono davvero, né gli offuscano di certo razionalità , senso del presente e l’umorismo.
    SI FIDI!.

  147. eduard ha detto:

    137 Lega Nazionale…si ma almeno sareste disposti di andar a combatter magari come volontari? o siete boni solo per imbrattar la segnaletica e poi andarse a nasconder??

  148. Davide ha detto:

    Come al solito…aver paura della Storia vuol dire negare e nascondere i vari scheletri nell’armadio che ognuno, volente o nolente, si ritrova.
    Desisioni sbagliate, impopolari; oppure non decisioni, solo ignavia.
    Smettetela di voler riscrivere i fatti. Ronchi di Monfalcone : ci può stare.
    Ronchi dei Legionari: è innegabile, che lo si voglia o no, da la sono partiti.
    Ronchi dei Partigiani: vorrei sapere quanti erano iscritti al PFI prima di diventarlo.
    Ronchi dei Confusi: forse questo è il nome più azzeccato.
    Pensate a migliorare i servizi ai Cittadini e a non perdere tempo con giochi da borghesucci di sinistra intellettualoidi. Chissà che, in un futuro, Ronchi non la si possa chiamare…Ronchi

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