11 Aprile 2014

Slava’s Snowshow, bimbi in visibilio al Rossetti

el sunto Lo Slava’s Snowshow di del clown Polunin, in scena fino a domenica 13 aprile, manda in visibilio il pubblico del Rossetti. Ma emoziona davvero?

Neve in plateaSlava Polunin è uno dei clown più celebri al mondo, e quanto ha fatto per l’arte circense e di strada in Unione Sovietica, da giovane, è stato straordinario. La fama del suo Slava’s Snowshow lo precede, anche a Trieste (già messo in scena nel 2007 e nel 2009): la sera della prima, il Politeama Rossetti (invaso dai pezzi di carta velina bianca che rappresentano la neve) trabocca di bambini delle elementari, vocianti ed elettrici.

E tra il fumo, sulle note tristi del tema di Love Story, ecco apparire Asisyai, il clown con la tuta gialla e le pantofole rosse come il naso, alter ego di Polunin. Trascina una fune, che finisce con un cappio attorno al suo collo. La tira. All’estremità c’è un altro clown con un cappio al collo. I due si guardano rassegnati: impiccarsi, in queste condizioni, è impossibile. Questa azione iniziale è l’unica che rimanda all’immagine del clown malinconico: tutto il resto dello spettacolo sarà irresistibilmente allegro e coinvolgente.

I bambini ridono e urlano e battono le mani, come se sapessero già dal momento in cui sono entrati in sala che la loro partecipazione è benvenuta: il teatro è diventato un circo, la rappresentazione una festa. Gli sketch di Slava e dei suoi clown si susseguono al giusto ritmo, fantasiosi, bizzarri, perfettamente coordinati con la musica. Fino all’intervallo quando la platea viene letteralmente ricoperta da un velo bianco, per la gioia dei piccoli e la perplessità di qualche adulto.

Durante l’intervallo dello Snowshow, i clown si scatenano: camminano sopra le poltrone fra il pubblico, inseguono e acchiappano bambini, spruzzano tutti d’acqua. E infine richiamano all’ordine gli spettatori usando le stesse urla del pubblico, coordinandole con gesti da maestri di banda. Nella seconda metà dello spettacolo, sketch dopo sketch Polunin dimostra la sua capacità tecnica senza pari, nel mimo, nel grammelot, nella coreografia.

Tuttavia, a fine spettacolo, dopo una doppia invasione della platea, la prima volta di neve in tempesta, soffiata fino in fondo alla sala, e la seconda di palloni giganti che trasformano il momento dei saluti in quindici di minuti di festa in spiaggia, l’impressione è quella di non essere stato davvero toccato dalla dimensione poetica che tutti attribuiscono a questo spettacolo evergreen, ma di aver assistito a intrattenimento, ad animazione teatrale raffinatissima, ma un po’ superficiale quanto a contenuto o a emozioni.

20140409_221255Insomma: nonostante l’indiscutibile bravura di Polunin, per me la neve dello spettacolo non ha portato né la magia né la pericolosità di quella vera. Sarà stato per le reazioni dei bambini, che mi sono sembrate troppo prevedibili, quasi preordinate? Raccolgo dal pavimento della sala i fiocchi di neve, tutti rettangolari e di dimensioni quasi uguali. E d’un tratto, penso che quelli veri sono inimitabili: ciascuno unico, ciascuno precario, ciascuno irripetibile.

Tag: , , .

2 commenti a Slava’s Snowshow, bimbi in visibilio al Rossetti

  1. Victor Bergman ha detto:

    I bambini sono un pubblico dai gusti facili: non hanno ancora maturato il senso critico e riesce facile suscitare in loro piacevoli quanto brevi emozioni a chi ha dimestichezza con i trucchi di teatro. Mi sembra pretestuoso cercare in uno spettacolo per bambini dei significati un po più profondi.

  2. Francesca ha detto:

    Ho visto Slava’s Snow Show per la prima volta nel 2006. Avevo 19 anni, e ne sono uscita tremante d’emozione. Da allora, l’ho visto in tutto 5 volte, e domenica ci ritorno, per la sesta, portandomi dietro nipotini e parenti. Sono scenografa e assistente alla regia teatrale, e credo di non aver mai visto nulla di così completo, a teatro, e parlo di teatro in generale. Slava è un punto di riferimento, e nonostante l’ormai inarrestabile fama e quindi l’ovvia commercializzazione dello spettacolo, il suo SnowShow resta indimenticabile e inimitabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *