13 Gennaio 2013

Cingolani sul punto nascita di Gorizia: “Chiusura sempre più vicina”

La chiusura del punto nascita di Gorizia è sempre più vicina, anche se il centrodestra vorrebbe confondere le acque fino alle elezioni regionali, ed è la conseguenza del progetto di demolizione della nostra sanità in atto ormai da anni, di cui Tondo e Romoli sono tra i principali artefici. Lo sostiene Giuseppe Cingolani, capogruppo Pd del Consiglio Comunale di Gorizia.

“Da anni non si investe sulla qualità e sul numero del personale nel reparto materno-infantile, che oggi è allo sbando. Il direttore generale Bertoli ha chiesto 950mila euro per mettere il punto nascita in sicurezza e assumere il personale mancante: 6 pediatri, 4 ginecologi, 10 ostetriche e 6 infermieri. Ma è di questi giorni la notizia che la Regione ha negato il finanziamento, e Bertoli ha già dichiarato che il reparto non può restare aperto in queste condizioni.

Si rivela così l’inconsistenza delle promesse di Tondo sul mantenimento del punto nascita goriziano ancora per un anno: un trucco che avrebbe semplicemente permesso di chiudere il reparto dopo le elezioni.

Di fronte a tutto ciò è ancora più clamoroso quanto si è appreso nei giorni scorsi: nella logica dell’Area Vasta, l’Azienda isontina dovrà cedere 500mila euro a quella triestina, che si trova in forti difficoltà economiche, anche per gli sprechi dovuti ai doppioni presenti nei suoi ospedali. Se già l’Area Vasta ci danneggia, è chiaro cosa accadrebbe con l’accorpamento della nostra Azienda sanitaria a quella triestina, voluto da Tondo: servirebbe a Trieste per risucchiare risorse, annettere ulteriori reparti e mantenere i suoi sprechi. Romoli invece ha avuto la sfacciataggine di affermare che sarebbe solo una questione burocratica, senza conseguenze sui nostri servizi ospedalieri.

La confusione del sindaco in materia di sanità è emersa anche nel progetto di un punto nascita transfrontaliero, su cui ha idee notevolmente divergenti dal direttore generale Bertoli, secondo il quale le mamme goriziane potranno andare a partorire solo nell’ospedale sloveno, visto che il nostro punto nascita è al capolinea.

Di fronte ad una situazione così compromessa cresce l’amarezza per quanto avvenuto tre anni fa, quando il Pd aveva proposto di avviare la collaborazione transfrontaliera tra l’ospedale di Gorizia e quello sloveno di San Pietro su una serie di servizi, tra cui il punto nascita: il sindaco Romoli dichiarò pubblicamente la sua ferma opposizione al progetto. Ora i cittadini pagano le conseguenze di tanta incompetenza, disinteresse e mancanza di lungimiranza.”

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41 commenti a Cingolani sul punto nascita di Gorizia: “Chiusura sempre più vicina”

  1. poldo ha detto:

    Come ci gode Cingolani, bravo!

  2. marco ha detto:

    “Bravo” Romoli che non fa niente per Gorizia, “bravo” Tondo che invece fa il possibile, per segare Gorizia!

  3. isabella blasini ha detto:

    Non credo Cingolani goda!

  4. Vico ha detto:

    Il problema è che a Gorizia si fan pochi figli e allora diventa antieconomico tenere aperto un punto nascite che lavora neanche una volta al mese.
    Accorpare a san pietro con un accordo internazionale che prevedeva la possibilità di rimanere cittadini italiani anche se si nasceva in slovenia non poteva essere una idea geniale? E l’europa non avrebbe finalmente preso Gorizia e Nova gorica come un buon esempio di collaborazione transfrontaliera sulla via del progetto europeo? Magari dando quale soldino?
    Ma no!!! Non sia mai!!! gorizia deve morire!!! se no come fanno i soliti veci goriziani a rinfacciare ai giovani goriziani che ai loro tempi Gorizia era una ricca città!!!Sono i veci goriziani che inviadiosi della gioventù gli vogliono rpivare della lorocittà in maniera che non se la godano come se la son goduta loro…tra l’altro senza merito solo grazie alla zona franca quindi senza battere un colpo che fosse uno!!!!

  5. Ale ha detto:

    @Vico
    L’avrei detto con parole diverse ma condivido.

  6. ufo ha detto:

    No volessi dir una scemenza, ma mi me risultassi che zà almeno de un mezo secolo sia de quà che de la del confin la citadinanza un fio la eredita dei genitori, indiferente dove che ghe capita de nasser…

  7. maja ha detto:

    sì, ufo, ma te vol metter l’onta del “nato in slovenia” sulla carta d’identità?

  8. isabella blasini ha detto:

    Mi pare non sia ancora del tutto esclusa la collaborazione transfrontaliera con garanzia che la città di nascita risulterebbe Gorizia (che poi cosa cambi dove si è nati non lo so).
    Comunque si sapeva già che uno dei due punti nascita sarebbe stato chiuso.

  9. ololo ha detto:

    @ Vico quindi la logica costo-ricavi anche sul punto nascite la accettati così senza obiettare nulla. attualmente monfalcone ha un numero di nascite che consente il mantenimento del reparto. poniamo che fincantieri chiuda i battenti e nel giro di pochi anni i lavoratori ora residenti ritornino al loro paesello e la comunità ai numeri di qualche anno fa. niente extracomunitari, che sfornano pargoli in congruo numero etc. punto nascite monfalconese chiuso e amen. ottimo lavoro grazie. un medico ha dichiarato il grave rischio per le gestanti e i bambini dove le nascite sono inferiori a 500. è la quantità che conta non la qualità. infatti con la stessa logica ti operano anche quando non serve solo per fare numeri. costi-ricavi.

  10. isabella blasini ha detto:

    Ma non è stato un medico a decidere che dove le nascite sono inferiori a 500 il rischio per gestanti a bambini aumenti: è un valore che viene preso in considerazione a livello nazionale.

  11. ololo ha detto:

    @ 10 quindi 500 tutto OK mentre 480 rischi esponenziali ??? non più tardi di una settimana fa un bambino è nato in auto ,con l’aiuto del papà,durante la corsa in ospedale. questo però dove lo mettiamo nella casistica.

  12. Ale ha detto:

    @ololo
    fare demagogia è facile, lascia stare.
    Internazionalmente e scintificamente è riconosciuto che il limite di 1000 parti/anno è dato di garanzia per l’efficienza e la sicurezza di un reparto. Se hai delle perplessita rivolgiti ad Alberico e a tutti i medici piediatri e/o ginecologi e avrai un riscontro.
    L’abbassare la soglia al 50% serve a salvaguardare la maggiorparte dei reparti. Gorizia in questo senso è più che spacciata.
    Io personalmente saprei di chi è la colpa ma a dirlo rischierei una denuncia per diffamazione: “Chi semina raccoglie”…
    Ora i politici devono mettersi daccordo, abbandonare i campanilismi e impedire che venga toccata Monfalcone.
    Ovviamente la sicurezza di un reparto non si basa sulle gravidenza semplici (come quelle che ahi citato) ma sui casi complicati e difficili dove serve una preparazione ed un aggiornamento costante. Non credo che se fosse stato podalico, gemellare ecc l’esito sarebbe stato lo stesso.

  13. ololo ha detto:

    @ 12 caro Ale le nascite dei bambini non sono un’ invezione di oggi ma accadono da molto tempo. i numeri e le percentuali invece sono una trovata del nostro tempo e sono stati creati ad hoc per l’interesse di qualcuno.
    ragionando alla tua maniera, ad esempio una clinica come il CRO di Aviano non dovrebbe esistere in quella località, ma doveva avere la sede a TS o UD.

  14. ololo ha detto:

    @ 12 inoltre non capisco cosa c’ entrano l’abbandono dei campanilismi e l’impegno dei politici per la salvaguardia di Monfalcone. se , come affermi si devono raggiungere quei numeri ci sono tutto filerà liscio altrimenti…se le regole valgono per tutti.salutami alberico.

  15. AndreaGo ha detto:

    Secondo me il pretesto scientifico vale poco o nulla, è evidente che il discorso non sta in piedi. Lo stesso allora si potrebbe dire per qualsiasi atto chirurgico che rimanga sotto una determinata soglia. Questo è un pretesto per chiudere a poco a poco tutto l’Ospedale. A Gorizia secondo me rimarrà ben poco. Tra una decina d’anni (ma anche meno) vedremo se ho ragione…

  16. Vico ha detto:

    @ololo
    sono realista. viviamo in tempi nei quali i tagli si fanno ovunque e non li fa solo lo stato ma sopratutto il privato.
    Gorizia avrebbe una maniera per salvarsi con eleganza senza fare 30 o 50 km per avere assistenza sanitaria e in più dare un bel segno di civiltà europea.
    E’ una questione di salvare il salvabile.
    Con la logica con la quale fin’ora le amministrazioni sia di destra che di sinistra hanno gestito i problemi di Gorizia(ma ahimè non solo a Gorizia ma al Governo d’Italia è successo lo stesso) otteniamo di avere il nulla assoluto. Cosa che da tempo a Gorizia è materialmente visibile da ben prima che arrivasse la crisi e Monti. Gorizia in questo è stata all’avanguardia in Italia.

  17. Ale ha detto:

    @ololo
    ripeto lascia state la demagogia.
    Certo che i parti non sono un invenzione di oggi, ma la mortalità infantile oggi è bassissima. Cercherò di avitare il sarcasmo e la demagogia perchè sarebbe come sparare sulla croce rossa. Ora Monfalcone ha quasi tutti irequisiti strutturali per rimanere aperto e raggiunge autonomamente i 500 parti anno (pochi di meno non fa la differenza in un anno). Incentivare a partorire a 20 km da Gorizia non è un dramma e Datri è un ottimo medico. Insomma se fossi un politico concentrerei le forze su Monfalcone affinchè rimanga almeno un punto nascita nell’isontino. Il rischio concreto è che tolgano pure quello e se devi partirire devi andare a Trieste o Udine.
    Se per campanilismo Goriziano domani perdessimo anche Monfalcone a chi chiedereamo i danni: a te, a Romoli o ai politici permalosi e piagnucoloni che domani negeranno di aver fatto una politica che ha solo depauperato l’Isontino per i loro vili interessi elettorali.
    Vedremo…

  18. Ale ha detto:

    @AndreaGo
    il criteterio è valido per ogni genere di intervento chirurgico. Secondo te a Gorizia fanno interventi maxillofacciali? trapianti di cuore ecc. evitiamo argomenti pretestuosi.
    In campo medico l’aggiornamento, gli strumenti tecnici e la ricerca sono fondamentali.

  19. ololo ha detto:

    @ 18 vedremo se e quanti parti confluiranno a monfalcone, visto che c’è l’opzione nova gorica.
    io lavoro con le statistiche, che nulla hanno a che vedere con il tema del post, e so per certo che i numeri si scrivono e interpretano come più conviene al momento.non è demagogia è la realtà dei fatti. comunque se oggi tu chiudi un reparto non lo riaprirai mai più anche quando i numeri ti daranno ragione.

  20. Cinghialone ha detto:

    @ 20 la conclusion xe proprio pacifica e sicura.
    l’ospedal de Monfalcon xe sta ultimado nei anni ottanta e quindi abbastanza de recente e nei anni a rivar adesso ga depauperado quel de Gorizia, che iera vecio decrepito, e grazie soprattutto all’ultima spallada quella dell’assessor Fasola che per interessi propri gà favorì i cantierini.
    bon dai, andaremo in quel de S. Pietro anzi speremo de no ver bisogno … che lo gabbi solo chi che gà l’ospedal a portata de man.

  21. AndreaGo ha detto:

    @19 Ale
    Evidentemente non se ne fanno perchè a Gorizia manca un REPARTO di chirurgia maxillofaciale, di cardiochirurgia e via dicendo. Pretestuoso è pensare che ci sia un limite numerico assoluto oltre il quale una procedura medica/chirurgica si possa o non si possa fare, visto che già attualmente le gravidanze a rischio vengono dirottate su Trieste. Mi spieghi cosa c’entrano i trapianti di cuore? Ci sono interventi che si fanno nei reparti chirurgici la cui casistica/anno rimane molto, ma moolto al di sotto delle 500 unità. Cosa si fa? Si mandano tutti da un’altra parte?
    Quanti reparti di Ginecologia/ostetricia in regione dispongono di una neonatologia? O di una terapia intensiva neonatale? te lo dico io se non lo sai, 2 in regione. E gli altri cosa fanno? Chiudono tutti?
    per non parlare dell’idea che qualcuno definisce geniale di trasferire i parti a San Pietro. Perchè lì sicuramente arriverebbero da tutta la Slovenia per arrivare a oltre 1000 parti…

  22. JACOPO ha detto:

    piano piano Gorizia andrà a finire sotto TS e, altrettanto piano piano, io andrò a fare partorire mia moglie a Palmanova o a Udine, un po’ per campanilismo e un po’ perchè sono stato a Monfalcone e sembra di essere un po’ a Napoli e un po’ a Kuala Lumpur…imbarazzante…poveri bisiachi, vi siete fatti colonizzare dai napoletani….GORIZIA INDIPENDENTE!!!

  23. razamataz ha detto:

    Pieno appoggio all’ avvocato Obizzi che ha presentato l’esposto in Procura contro i ” forse un giorno” pediatri firmatari della lettera altamente allarmistica intesa a screditare col fine di attuare al più presto la chiusura del reparto maternità di Gorizia.

  24. Cinghialone ha detto:

    go letto l’articolo sul piccolo e il box che spiegava le linee guida del ragionamento dell’avvocato. che le me par abbastanza simili a quelle espresse da ololo e AndreaGo per sommi capi.

  25. isabella ha detto:

    @23 Jacopo partorire pensando di essere a Napoli o Kuala Lumpur non mi sembra una cosa negativa, visto che il reparto funziona bene.

  26. Ale ha detto:

    @AndreaGo
    L’esempio che ho fatto voleva semplicemente dire che per fare certi tipi di interventi è necessario adeguato aggiornamento, strumenti tecnici ed esperienza per essere eseguiti con sufficiente sicurezza. Il criterio dei 1000 parti/anno credo sia un parametro scientifico plausibile che significhi proprio questo. Alcini mesi fa ho letto alcuni interventi di Alberico che sostenvano proprio questo. Pochi giorni fa anche alcuni tirocinanti pediatri unanimamente hanno detto lo stesso.
    Poi non mi è chiaro cosa abbia fatto Obizzi: ha forse fatto un esposto affinchè tutti i detrattori del punto nascita di Gorizia vengano denunciati? Una sorta di minaccia a medici o a politici dal esprimere un parere diverso dal Suo? Se è così speso che ritiri un “roba” simile perchè un politico/avvocato come lui che pensa di denuciare tutti quelli che non hanno la sua stessa opinione… è inquietante.

  27. AndreaGo ha detto:

    Caro Ale,
    non mischiare le carte, hai detto tu che il criterio vale per tutti gli interventi, citando gli esempi della Chirurgia Maxillofaciale e cardiochirurgia e io ti ho risposto perchè non se ne fanno. E ribadisco che si fanno interventi di altre branche chirurgiche (ortopedici piuttosto che urologici o di chirurgia generale) che non si avvicinano nemmeno ai numeri di presunta sicurezza. Io sarei curioso di vedere i numeri delle morti perinatali negli ospedali della regione per valutare direttamente se le teorie statistiche vengono confermate nei fatti. Gli specializzandi, dispiace per loro, sono burattini in mano ai primari che non possono esporsi direttamente con dichiarazioni di un certo tipo, e probabilmente non sanno che dicendo quello che hanno detto non fanno certamente il loro interesse futuro.
    Io credo che i tagli si facciano dove politicamente è più facile farli, e noi tutti ben sappiamo quanta voce in capitolo abbia Gorizia nel panorama politico regionale…non credo ci sia bisogno di scomodare ragioni scientifiche. Dico solo che nella sola Sicilia, dati 2008, c’erano 38 strutture con meno di 500 parti/anno. Ho più di qualche dubbio che le stesse linee guida valgano anche là.
    La verità è che c’è qualcuno che deve tagliare dei servizi da una parte (sempre dalla stessa parte) e qualcun’altro che ci deve mangiare sopra. Come sempre

  28. Ale ha detto:

    @AndreaGo
    Probabilmente hai una parte di ragione e Gorizia è la cenerentola del FVG. Però i Goriziani se lo sono cercata come ha detto @Vico. I Goriziani mi ricordano un detto napoletano: “Chiagne è fotti”.
    Adesso piagnucolano il punto nascita e la pozzuolo e domani però dormiranno ancora in piedi credendo di essere ancora una “grande città” e di permettersi di storgere il naso come in passato con il centro commerciale in via 3 armata e la caserma della GdF all’aeroporto. Secondo me Cingolani avrebbe potuto dare una svolta ma i Goriziani hanno scelto Romoli.
    Tu chi hai votato? mmmh…

  29. AndreaGo ha detto:

    io ho fatto delle considerazioni ben precise, nel merito della questione. Non ho parlato nè di pozzuolo nè di centri commerciali e nè tantomeno di chi ho votato, vedo che perdi spesso il filo del discorso…

  30. Ale ha detto:

    @AndreaGO
    Evidentemente mi sono perso. Scusa quali sarebbero state le tue “considerazioni ben precise”? Quasi tutti i medici dicono la stessa cosa (vedi il Piccolo di oggi) eppure ancora la forza di negare l’evidenza. Il Foglio Goriziano oggi ha avuto una caduta di stile clamorosa.

  31. Ale ha detto:

    @AndreaGo
    Scusa Andrea se non vedi la mia risposta ma probabilmente è stata censurata.

  32. AndreaGo ha detto:

    Mi dispiace ma il Piccolo non lo leggo dai tempi della disfatta della Pallacanestro Gorizia, unico motivo per cui mi piaceva leggerlo, a parte qualche notizia buona per far 2 risate con gli amici e basta.
    Tu invece nonostante le critiche vedo che ne sei un assiduo lettore.
    Quindi non so cosa abbiano detto tizio o caio sul giornale, io ho solo evidenziato delle mie perplessità nel merito della questione Punto Nascita, legate al fatto che se si trattasse solo di una questione numerica allora avrebbe poco senso tenere aperto pressochè qualsiasi reparto, a parte il Pronto Soccorso. Tutto è filato liscio per 30 e passa anni, con gli stessi medici che ora sono a un passo dalla pensione che ieri evidentemente erano dei geni e ora sono degli incapaci, malgrado l’esperienza di una vita (vedi Castello, vedi Nolfo)
    E anche ammettendo che sia la questione numerica quella dirimente in sè, cosa non vera, basta conoscere le citate linee guida, questa dovrebbe riguardare le realtà al di sotto dei 1000 parti/anno e non 500. Questo dimostra che la scienza nulla ha a che vedere, se non in modo marginale, con tutta questa questione.

  33. razamataz ha detto:

    @ AndreaGo stai perdendo tempo. i gufi ci sono e ci saranno sempre fattene una ragione.

  34. AndreaGo ha detto:

    si lo so difatti scrivo sempre meno visto che se non si parla di tito o di Austria qua non si va oltre i 50 post…
    ma io ci provo sempre

  35. isabella ha detto:

    Leggermente off topic, ma sempre in tema di sanità, mi chiedo: la fusione tra ass1 e ass2 serviva per cose tipo i 500.000€ dati dall’ass isontina a quella triestina?

  36. Ale ha detto:

    @AndreaGo
    Sul punto allora avevo già espresso la mia opinione: Il criterio di base è che per svolgere un servizio medico più adeguato e sucuro possibile è necessrio cosante aggiornamento , strumentazione tecnica adeguata e molta pratica ed esperienza. Questo criterio rapportato a diverse situazioni ha portato a individuare statisticamente che i reparti ostetrici con almeno mille parti/anno sono più sicuri. fin qui parliamo di dati oggettivi e scietifici. sul punto è inutile ritornare ed Obizzi se ne deva fare una ragione. La regione ha abbassato questo limite a 500 assumendosi delle responsabilità politiche.
    Capirai bene che al di sotto di 500 è inamissibile per un medico che di sti tempi rischia decine di denuncie perchè la gente non accetta errori medici. Qunidi se volete dare la colpa a qualcuno potrete chiedere eventualmente anche alle assicurazioni.
    Ecco appunto il caso di Castello a cui potrai chiedere se ritieni.
    Credimi poi che Castello lo conosco bene e quando abbiamo avuto bisogno seriamente lui stesso ci ha indirizzato al Burlo.
    Gigli aveva talmente tante cause in piedi che non poteva operare per diverso tempo.

    @razamataz
    qui non è questione di essere o meno gufi ma di essere realisti e di piagerci addosso perdendo di vista cosa c’è di importante a Gorizia.
    Mi viene in mente l’aeroporto tenuto in vita da un appassionato triestino che costruisce aeroplani da solo nel totale disinteresse di una città addormentata.
    Esempi ne avrei a secchiate ma sarei troppo lungo.

  37. AndreaGo ha detto:

    “per svolgere un servizio medico più adeguato e sucuro possibile è necessrio cosante aggiornamento , strumentazione tecnica adeguata e molta pratica ed esperienza”
    si presume che tutti i requisiti che citi siano presenti, non essendo in relazione con il numero di parti/anno.
    Il limite dei 500 sono direttive nazionali, ecco perchè ho fatto l’esempio della Sicilia, dove sono pronto a scommettere che pioveranno deroghe su deroghe.
    Ci sono quasi 140 mi pare centri in Italia con meno di 500 parti/anno e Gorizia ha l’unica colpa di non contare nulla rispetto ai molti altri che sono sicuro verranno risparmiati. Mi fanno gran pena gli specializzandi mandati allo sbaraglio a sparare a zero sul loro stesso futuro (dove c***o pensano di andare a lavorare domani? Ad Harvard??!!) da gente che evidentemente ha i suoi interessi in questa “riorganizzazione” e che però non ha il coraggio di metterci la faccia.
    Quindi se vogliamo aprire un post sulla città addormentata, su tutti i treni persi, l’areoporto ecc. benissimo facciamolo, ma non è questo il caso del punto nascita. E anche chi ci specula sopra con quella del “se ci fossi io…” con la bandiera del salvatore della patria mi fa un po’ ridere…

  38. Mauro ha detto:

    Comunque per far fare la pratica ai medici, basterebbe far fare a rotazione, esempio far sostituire due medici alla volta di Trieste (Burlo con quelli di Gorizia periodicamente.
    Ma voi vi rendete conto che una mamma di Gorizia che in caso di emergenza da Gorizia ho magari anche da S. Floriano deve andare fino a Monfalcone e questa e la distanza minima calcolata, poi ci mettiamo brutto tempo, magari con neve provate immaginare voi? Fino quando va tutto bene ok non ci sono problemi, ma in caso di emergenza magari si rompono le acque ho a complicazioni il bambino rischierebbe la morte.
    E denuncerei non l’Ospedale ma direttamente la regione.
    E poi confronto una volta che si nasceva a casa e oggi si nasce in Ospedale sono convinto che un certo stand lo sia, e solo che sono solo dei pretesti per voler fare chiudere il punto nascita di Gorizia. E adesso si son messi tutti contro Gorizia dai dottorini pediatrici, hai dentisti di Udine, che non c’entrano niente e sarebbero pregati di farsi gli affari suoi, visto che non e una specializzazione che gli riguarda.

  39. Mauro ha detto:

    E ancra una cosa se chiude il punto nascite chiuderebbe anche la pediatria, e i nostri figli in caso di emergenza rischierebbero la morte, brava regione cosi condanate i bambini Goriziani, per fare risparmiare la regione e farvi i vostri stipendi d’oro basta vedere la Seganti, € 5000.00 al mese, vergognatevi.

  40. isabella ha detto:

    @40 Beh Mauro in caso di emergenza un bambino avrebbe il pronto soccorso ed i rianimatori. Non credere che i pediatri siano pratici di emergenze.

    p.s.: i “dottorini pediatrici” si chiamano “specializzandi di pediatria”. Tutti sono stati specializzandi prima di iniziare a lavorare come specialisti.

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