20 Luglio 2012

Punto nascita dell’Isontino: qui, là, chi lo sa….

In una intervista di alcuni giorni fa su Il Piccolo il direttore dell’Azienda sanitaria Isontina Marco Bertoli rassicurava sul permanere, nell’ambito della riforma sanitaria regionale, di un punto nascita nella provincia di Gorizia. In verità la delibera regionale che aveva suscitato tanto scalpore recepiva soltanto – e bastava leggerla – valutazioni tecniche sulla distribuzione dei punti nascita nel territorio e sulle loro caratteristiche strutturali e gestionali.
Bertoli dichiara giustamente che la scelta tra Gorizia o Monfalcone non spetterà agli organi tecnici, chiamati ad esprimersi esclusivamente con i numeri nell’imminente audit della Regione sulle caratteristiche degli 11 punti nascita del territorio regionale.
Si tratta insomma di un dilemma esclusivamente politico, legato alle scelte lungimiranti dei nostri rappresentanti al governo regionale o più semplicemente al peso dei bacini elettorali da soddisfare e blandire. I numeri sono contro Gorizia, ben lo sappiamo che le mamme di qua vanno a partorire altrove; ma anche i numeri di Monfalcone, legati alla presenza di tantissime famiglie economicamente legate a Fincantieri , e prossime ad andarsene, non sono destinati a migliorare, anzi a flettere in modo rilevante.
Quindi, Bertoli, che dice di non voler fare politica, esprime una valutazione certamente politica, visto che nessuno dei due punti nascita soddisfa il requisito dei 500 parti all’anno e se non li si considerasse assieme andrebbero smobilitati entrambi. Lo stesso Bertoli, nell’incontro pubblico di alcune settimane fa, aveva peraltro tagliato corto sulla questione, dicendo che chi non arriva ai 500 parti annui chiude . E allora, preso atto che il direttore generale ha maturato nuove convinzioni che con i numeri hanno poco a che fare, bisognerà vedere se i politici di mestiere saranno d’accordo sull’escamotage, che il sindaco Romoli articola con ancora maggior decisione, ipotizzando la tipica soluzione di un unico punto nascita suddiviso in due sedi, a Gorizia e Monfalcone. Una riforma che non riforma, insomma, così tutti potranno dire di aver ottenuto quanto rivendicato.
Ma ci sarà ben presto un’altra forca caudina da oltrepassare: in progressione, anche i punti nascita con meno di 1000 parti all’anno dovranno chiudere. E quello che in ipotesi tentiamo di salvare, prodotto della fusione tra Gorizia e Monfalcone, non arriverà al fatidico traguardo ( ma vabbè, sono cose che peseranno politicamente solo dopo le prossime elezioni).
Comunque sia, va tenuto conto della riorganizzazione delle Aziende nella sua interezza: se Gorizia entrasse a far parte di un’ azienda vasta giuliano-triestina, la dislocazione del punto nascita dovrebbe tener conto di esigenze logistiche che certamente suggerirebbero una posizione baricentrica (quindi Monfalcone).
Inoltre, anche la possibilità di interazione tra Gorizia e Nova Gorica in campo sanitario avrà un peso nell’individuazione del sito dove eventualmente piazzare il punto nascita.
Fermo restando che le goriziane continueranno ad emigrare regolarmente a Palmanova, al Burlo o altrove.
Ma questa battaglia siamo sicuri valga veramente la pena di farla? Non è semplicemente una grossolana strumentalizzazione delle aspettative della gente su un tema delicato? Certamente una questione insidiosa, appiccicatticcia come una pasta mal lievitata, appena la tocchi ti ritrovi invischiato: le dichiarazioni si susseguono, le posizioni cambiano a poco a poco, le sorprese si rinnovano, intanto nel reparto maternità , come si chiamava un tempo, la qualità e le competenze rimangono sempre quelle….e suvvia lasciamoglielo a Palmanova, il punto nascita; che sia e rimanga, con una prospettiva decentemente lunga , un fantastico punto nascita, efficiente, evoluto, dove nascono tantissimi bambini e quindi c’è tanta esperienza e competenza a fronteggiare gli eventi avversi. La distanza da coprire, facciamoci caso, è la stessa che non ci spaventa quando dirigiamo verso un qualche centro commerciale.

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41 commenti a Punto nascita dell’Isontino: qui, là, chi lo sa….

  1. isabella ha detto:

    “La distanza da coprire, facciamoci caso, è la stessa che non ci spaventa quando dirigiamo verso un qualche centro commerciale.”

    Frase assolutamente fuori luogo e mi stupisco sia stata scritta da una donna.
    Comunque se avessimo chiuso a suo tempo uno dei 2 punti nascita forse adesso non ci sarebbe lo spettro della chiusura di entrambi!

  2. Alessio ha detto:

    Li chiudono entrambi. D’altra parte a breve saltano anche Provincia e Prefettura, e non credo proprio che due cittadine di 35.000 e 28.000 abitanti scarsi della provincia triestina possano aspirare ad avere delle strutture sanitarie troppo differenti a delle case di riposo.

  3. capitano ha detto:

    Io non capisco questa:

    “Ma questa battaglia siamo sicuri valga veramente la pena di farla?”

    Mi perdoni l’autrice, ma se perfino gli avvocati (!!!) protestano per tenere aperti un paio di tribunali di dubbia utilità mi dica se non è il caso di farla questa battaglia su un tema (la sanità) che nella vita quotidiana conta ben più del disturbo lamentato da un azzeccagarbugli.

  4. giovanni ha detto:

    “Dai Maria strinzi le gambe, semo quasi rivadi a Padova!!!”

    ….

  5. Martina Luciani ha detto:

    @Isabella. Lo dice una che ha partorito al Burlo la prima volta, e per fortuna di mia figlia visto che c’è stato bisogno di neonatologia, e la seconda volta ha partorito a Gorizia,nel cuore della notte, d’urgenza, in compagnia del marito e di un’ostetrica, senza medico e senza pediatra ( che è arrivata dopo). Con fortuna di tutti. Sinceramente potevo anche risparmiarmi di fare le scale e fermarmi al pronto soccorso.
    @Capitano: lo dico da mamma che ha provato a partorire in due strutture diverse e quindi fa il paragone sulla qualità dell’assistenza e sulle possibilità di intervento immediato in caso di necessità del neonato. O ci sono le garanzie o c’è la fortuna, che oggi può essere anticipata da accurate indagini in gravidanza. E credo che le future mamma consapevoli di una qualche difficoltà rispetto l’andamento del parto comunque decidano di andare a partorire in strutture che siano in grado di affrontare gli eventuali problemi in maniera adeguata ( che vuol dire, molto volgarmente, averne viste tante dello stesso genere ed essere preparati tecnicamente, praticamente e non teoricamente…)

  6. edvard ha detto:

    è follia pura lasciare solo burlo e palmanova. per fortuna il suo è solo parere personale, perchè neanche al burlo va sempre tutto perfetto. e poi partorire in centri più piccoli è forse anche più bello, c’è più tranquillità…per quanto riguarda l’interazione con nova gorica non parliamone perchè non esiste

  7. vico ha detto:

    @Martina luciani
    Il Burlo descritto come tempio delle nascite. La solita storia.
    Anche il burlo ha avuto i suoi problemi. Ho consciuto persone che hanno partorito là e lo detestano, altre che lo osannano.
    Alla fine conta la fortuna.
    D’altra parte se non avesse avuto l’ospedale di Gorizia la seconda volta avrebbe dovuto partorire in casa. E il grosso problema dei parti è l’igene non solo il personale che diventa indispensabile solo nel caso del cesareo.

  8. sfsn ha detto:

    secondo mi ale babe de Gorizia ghe convenissi andar a partorir a Nova Gorica. Cussì co l’italia anderà in bancarota i fioi cola citadinanza slovena le poderà tirar fora dei guai

  9. vico ha detto:

    @sfsn
    concosco tante persone di gorizia(e bada gente che non te gavessi mai dito) che già manda i figli negli asili sloveni che così impara lo sloven e gavrà più opportunità a trovar lavoro.
    che una volta che te impari una lingua slava te se apri anche le altre.

  10. Martina Luciani ha detto:

    @7. Vico, non avrei partorito in casa. l’avrei fatto al pronto soccorso.

  11. sfsn ha detto:

    @ vico:
    so. difati dopo 60 (anzi 100) e roti ani, finalmente la gente ga comincià a ragionar in base a quel che ghe convien de più, e no con in testa la patria o menade simili

  12. Ms ha detto:

    Io ho 33 Anni mio figlio andrà all asilo sloveno il prossimo settembre e ne sono molto contento ( l ho fatto pure io e nessuno in famiglia lo parlava) il problema e che di asili italiani non ce ne sono

  13. maria ha detto:

    Ma possibile che tanti, ma tanti anni fa eravamo di meno come cittadini e a Gorizia di ospedali ce n’erano tanti (chi ha sui 60-65 anni si ricorderà) e adesso che la popolazione è aumentata non ne avremo nemmeno uno? Come mai va tutto male? Non tagliano ospedali per risparmiare, ma per far guadagnare soldi in più a qualcuno.

  14. poldo (quel in minuscolo) ha detto:

    Tutte a partorir al Qlandia

  15. vico ha detto:

    @11sfsn
    mejo tardi che mai.

    @13maria
    quello al quale tu ti riferisci si chiamava stato sociale.
    oggi c’è il neoliberismo. che vuol dire: Ognun per se e Dio per tutti.

  16. isabella ha detto:

    Se è per questo io mi sono trovata malissimo a Jalmicco, non per la professionalità, ma per il rapporto umano scadente (non da parte degli infermieri), ma ci tornerei perchè di loro mi fiderei completamente.
    Io sono dell’idea che un punto nascita in provincia debba esserci.
    Trovo assurdo che si debba iniziare a fare le corse per la regione magari con l’ambulanza sottraendo risorse a chi sta male solo perchè l’economia regionale ha deciso di tagliare i reparti.

  17. Martina Luciani ha detto:

    Isabella, ti faccio osservare ancora una cosa, a proposito di risorse, premesso che io non sono contenta di perdere il punto nascita, ma piuttosto che difendere l’indifendibile preferisco lottare ad esempio per un buon pronto soccorso. Sai cosa succederà, in futuro: che per evitare guai, corse in ambulanza, spaventi etc, si programmeranno i ricoveri delle partorienti, così la futura mamma verrà ricoverata per tempo, magari molto per tempo. Ed anche questo è uno spreco di risorse a pensarci bene.

  18. Sandi Stark ha detto:

    “Punto Nascita”, “Tempio delle Nascite”… ciò, ma son coffe mi o xe mati quei che scrivi?

  19. Sandi Stark ha detto:

    Adesso faremo el “Punto Bibita” (baretto), el “Punto Sacramenti” (Ciesetta), el “Punto di non ritorno” (cimitero).

  20. sfsn ha detto:

    la cesa mi la ciameria Punto Croce

  21. isabella ha detto:

    No Martina di sicuro non si faranno ricoveri più lunghi perchè i ricoveri costano.
    Semplicemente forse inizieranno a fare solo parti cesarei come accade in altre realtà, dove si partorisce su appuntamento.
    Perchè dici poi che non ha senso difendere l’indifendibile?

  22. maria ha detto:

    Caro Vico, sarà “neoliberalismo”, sarà “ognun per sé e Dio per tutti”, ma noi continuiamo a pagare le tasse per cosa? Per rimetterci e per ingrassare i politici.

  23. sara ha detto:

    Ma che razza di articolo e’? Pubblicita gratuita al reparto di Palmanova?
    Il “giornalismo” richiede la descrizione dei fatti come sono,non le opinabilissime e,in questo caso fuori luogo,considerazioni dello scrientLe donne goriziane devono poter scegliere da chi farsi curare.punto. Considerazioni come quella sul centro commerciale,mi scusi, ma le lascio a un tema delle elementari.

    Per inciso,da mamma quale sono, conosco molte donne ch dopo aver usufruito degli “ottimi”servizi di Palmanova al secondo figlio sono corse a Gorizia rimanendone molto soddisfatte.

  24. Paola Verona ha detto:

    ma all’ospedale di Nova Gorica c’è un punto nascita?

  25. isabella ha detto:

    La ginecologia c’è, quindi credo anche l’ostetricia.

  26. Alice ha detto:

    Ma io sono inglese e vivo a Gorizia da 15 anni. Ho partorito a Gorizia l’anno scorso. Alla fine ho dovuto essere indotta e poi avere un cesareo d’emergenza. Mi sono trovata bene. E’ da dire peró che in Inghilterra c’é un “movimento/trend” di partorire in casa, come una volta. Basta l’ostetrica con le sue attrezzature. Perché non promuovono di piú questa soluzione? L’ospedale poi servirá solo unicamente per l’emergenze. Poi mi domando ma se vengo seguita dalla mia gineacologa qui a Gorizia poi quando arriva il momento del parto …devo andare fino a Palmanova e partorire con gineacolgi che non conosco e ancora piú angosciante che non mi conoscono? Assurdo. Io sono d’accordo con la chiusura di un Punto Nascita in provincia, e per me deve essere quello di Monfalcone visto che Gorizia fa capoluogo della Provincia. O vogliamo vedere Gorizia perdere ogni suo diritto in quanto capoluogo? Poi comunque mi fa arrabbiare che le goriziane stesse vanno altrove per partorire. Ma ora che il Primario é andato in pensione, magari vedremmo qualche differenza in questo fatto. Non ha aiutato piú di tanto la preferenza del reparto isontino.

  27. isabella ha detto:

    Io sono goriziana e, se la gravidanza fosse andata a buon fine, avrei partorito a Jalmicco per il semplice fatto che lì si può scegliere, sempre, il parto indolore.

  28. sara ha detto:

    Anche qui si sta tornando al parto in casa o alle “case di maternita'”
    In caso di gravidanza fisiologica trovo siano delle opzioni per la mamma decisamente piu naturali e rilassanti che una stanza anonima di ospedale. In Inghilterra se non erro si viene dimesse in aeconda giornata e ai viene seguite a casa nei giorni successivi:cosi si liberano posti letto in fretta e la mamma torna a casa sua tra le sue cose con le sue abitudini prima. C’e una figura professionale che i segue che si chiama doula. Un sogno!
    Tornando a noi in caso di gravidanza a rischio serve che la mamma possa sxwgliere per lei ed il suo bimbo.
    Ricordo,comunque,che Gorizia ha TI nel caso servisse x la mamma.Mentre centri come Monfalcone o Palmanova no. Quest’ultimi come Gorizia non hanno neonatologia.
    Se una mamma al Burlo o a monfalcone o a palmanova ha bisogno di TI viene portata a Go. Quindi forse il centro piu baricentrico rimane Gorizia.

  29. sara ha detto:

    A Jalmicco si puo scegliere e’ vero,ma non e’ detto che l’epidurale sia la manna dal cielo,anzi.
    Palmanova pubblicizza molto questo servizio:hanno due anestesiste sempre reperibili e un blocco operatorio dedicato. Ma quest’ultimo c’e anche a Gorizia.
    A Gorizia abbiamo servizi per la mamma che da altre parti si sognano: non dimentichiamoci per piacere della stanza deu Tulipani e della possibilita di partorire come a casa ma in sicurezza.

  30. isabella ha detto:

    Anche Palmanova e Monfalcone hanno il DEA che funge da terapia intensiva per ricoveri di breve durata.

  31. de lucia elisabetta ha detto:

    io a novembre partoriro’ il mio 3tato…a Gorizia…e mai mi sognerei di andare a Nova Gorica…mio figlio è italiano…..!!!!!!!Palmanova….beh una freddezza incredibile…e a mia cognata ke ha partorito l’anno passato sn state dette un sacco di cavolate….se fosse stato x loro avrebbe dovuto abortire xchè il feto nn era normale…mia nipote è nata SANISSIMAAAAAAA!!!!quindi magari ki parla tanto magari dovrebbe accertarsi di cio’ ke dice…..

  32. Alice ha detto:

    Infatti durante il corso pre-parto in piscina hanno parlato tanto di questa stanza “tulipano”. Sono andata a vederla. Bella. Ma quando toccava a me, non potevo usufruirla perché ero indotta pieno di fili. Ma se c’era una ragazza lí legata al monitor perché aveva la pressione alta da un paio di giorni. Io che ero ormai con contrazioni, non potevo entrare ed essere piú comoda lí piuttosto ad una stanza “semplice”? Il problema era che non mi spiegavano tutto ció quel giorno. Perció sono d’accordo che la stanza tulipano é una cosa favorevole per il punto nascita goriziana ma non é sempre disponibile.

  33. Alice ha detto:

    Mi spiegate cosa vuol dire “DEA” e “TI”?

  34. isabella ha detto:

    TI sta per terapia intensiva e DEA per dipartimento d’emergenza.

  35. isabella ha detto:

    @29 Sara nessuno dice che l’epidurale sia la manna dal cielo, ma trovo che nel 2012 sia giusto poter scegliere di partorire senza dolore.

  36. cap.achab ha detto:

    Solita “ipocrisia” di bottega. Ma Gorizia ha veramente bisogno di una prefettura, di un punto nascite, etc. Possiamo guardare oltre il ns giardino e pensare a quanti risparmi si potrebbero fare, eliminando ENTI e SERVIZI INUTILI in quanto locati in territori poco popolati?
    Ma quando la gente si sposta da Gorizia per andare al cinema a Pradamano (anzichè andare al Kinemax, perchè ha meno offerta) perchè non può andare a partorire a Udine?
    E ha ragione di esistere ancora l’ente PROVINCIA di Gorizia? Ma lasciamoli sparire questi enti mangiasoldi e companatico per politici mezzecalzette trombate!

  37. Giordano Vintaloro ha detto:

    Dunque, è difficile prendere posizione giustappunto perché la politica s’intreccia con la sanità, di cui tutti usufruiamo ma che pochi conoscono approfonditamente, e quindi è facile essere sviati da dati propinati dagli esperti, se questi sono politicamente indirizzati.

    Però, se una cosa funziona, funziona anche bene (le lamentele ci sono dappertutto, a GO non sono più della norma), non costa esagerazioni alla collettività (la ASL isontina è in attivo di 3 milioni di euro, dice il suo direttore), allora perché non difenderla?

    Perché ci hanno convinti che centralizzando in un posto va tutto meglio? Vediamo di non scoraggiarci e rassegnarci che tanto ci si perde comunque, altrimenti noi goriziani siamo i primi a volerci svalutare. Se non vale la pena vivere qui, non stiamo neanche a combattere, andiamocene e basta. Altrimenti restiamo e difendiamo quello che c’è e pretendiamo di meglio.

    Buona domenica

  38. isabella ha detto:

    achab non pensi che farsi 30 o più km per partorire o andare a vedersi un film al cinema sono due cose differenti?

  39. cap.achab ha detto:

    Certo, solo che 30 km non sono niente in confronto ai rischi che si possono correre durante il parto. Quindi 30 km per il film è uno spreco, per andare a partorire, a trovare una partoriente, etc non sono NULLA!!!!

  40. isabella ha detto:

    Achab io non ho provato le doglie, ma sinceramente credo che 30 km con le contrazioni in corso non siano affatto facili.

  41. Geremia Hlede ha detto:

    Signore e signori,
    se parla tanto senza saver un piffero.
    Ze qualcun che sa quanti soldi go mi in banca?
    Noooo! Allora perchè darme del ladro.
    Questo per dir che nesun de noi pol parlar savendo realmente qual se il problema reale.
    Quel che savemo però, ze quel che ga ditto un nel Forum: perchè una volta iera ospedai da per tutto e ora se tutto un casin. La risposta ze facile. Ze qualche dun che magna come un maial per far morir de fame altri 100. Questa se la realta de oggi. Oggi se ragiona “vita me morte to”. Ma quando che ge toicca a lui che ga i soldi se ciapa e va a partorir magari a Bologna. Prima se spende miliardi per spostar un ospedal, poi se chiude. Tanto saveva gia che se chiudeva, ma qulche dun al potere se ga sbattu el c…o e ga magna sopra. Poi dise povera Gorica. Ladro. Quei se il mal dell’Italia, e non i centri nascita. Troppa gente che magnaaaaaaaaaaaaaa, e i servizi va a cagar. E ti mona paga che lui ga il cul puli. L’italian se un Gran Mona. Viva la Frans. Compra Frisquet.

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