28 Maggio 2012

Sognando California: diario di una (cattiva) ragazza friulana a Trieste

Eco, me xe rivada questa notevole testimonianza de oltre Isonzo, firmada Friul Bad Girl. Novo capitolo dela saga de Boranera, musica apolide, movimento interbalneare supersquinzie ecc. ecc. Come colona sonora diria che Osmiza California del Guf, lanfur emigrato a Trieste, xe perfeta.

Sognando California (TS)
di Friul Bad Girl

A TRIESTE. Sono di Nìmis. Colli Orientali del Friuli. Adesso sono qui a Trieste. Faccio il primo anno di università. Oggi è sabato 26 maggio 2012. Sono stata al mare. Mi è venuto in mente un ricordo. La mia prima volta al mare a Trieste. Era il pomeriggio di sabato 9 luglio 2011. Sono molto cambiata da allora. Questa è la mia storia.
A NIMIS. 11 del mattino di sabato 9 luglio 2011. Ero da poco sola a casa a Nìmis. I miei genitori erano andati all’agriturismo. Pranzo. Passeggiata. Cena. Ecco i principali mantra di mia madre. Cjarsons. Brovade. Gubana. Diversi quelli di mio padre. Ramandolo. Schioppettino. Picolìt. L’eccesso di alcol in lui si trasforma in invettive. Contro i meridionali e gli immigrati. Non avrebbero voglia di lavorare. Il mangiare smodato produce in mia madre discorsi ripetitivi. Su orti e matrimoni. Non darebbero più i buoni frutti di una volta. Io? Fino a una certa età dovevo seguirli. Mi isolavo con il mio amico cellulare. A una certa età ho fatto obiezione di coscienza. Li ho mollati per andare al Santuario della Madonna delle Pianelle. Nei dintorni ci incontriamo tra amici. Per spinellarci in santa pace. Ma quel sabato 9 luglio 2011 avevo altri programmi.
ON THE ROAD. L’appuntamento era per mezzogiorno. Di fronte alla trattoria Alla Valanga in via San Gervasio. Le mie tre complici erano arrivate in bicicletta. Io avevo in tasca una patente conquistata di recente. Finiti gli esami di maturità ero decisa a usarla. Mi ero impossessata dell’immacolata e intoccabile utilitaria di mia madre. Avevo studiato il percorso su una cartina stradale. Da Nìmis a Cormons sulla 356. Poi sulla 305 fino a Monfalcone e oltre. Avanti sulla 14 fino a dopo il Bivio di Miramare. Destinazione la spiaggia del California. Tanto sognata per la sua atmosfera da serial tv.
CALIFORNIA. Via i vestiti e fuori i bikini. Là era tutto come ci aspettavamo. Gossip e passerella. Si spettegolava sulle altre ragazze. Ci si faceva notare dai ragazzi che piacevano. Si giocava a provocare gli uomini. Quelli che passavano per guardarci. Con la scusa di passeggiare. Ma niente adulti stanziali. A parte pochi stranieri. Una Teen Free Zone. Con età crescente da Sud verso Nord. Un luogo dove esercitare liberamente il nostro Girl Power. Da lì abbiamo proseguito cariche verso le Torri. Per un casting di Miss Topolini.
SIN CITY. Una delle mie amiche voleva partecipare al casting. Non ha potuto perchè minorenne senza l’autorizzazione dei genitori. “Tipico di un’epoca di proibizionismo senile ipoestetico”. Un commento ermetico. Di una universitaria triestina iscritta a Filosofia. Ci ha accompagnate la sera nella Apolid Zone. Musica tra i 100 e i 200 bpm. Sprizaperol e altri drink a manetta. Passerella tra i discobar. Parlando con la nuova amica triestina ho capito molte cose. Il primo scopo della vita non è lavorare ma godersela. Dopo questa illuminazione è arrivata la telefonata incazzata di mio padre. Ha riferito a mia madre che ero a Trieste. Al nome di Sin City l’ho sentita scoppiare in un pianto dirotto. Mi immaginava già nell’attico di un friend with benefits. O a un rito del Castello di Boranera. Ma non era così. Un anno fa. Come ho detto all’inizio: sono molto cambiata da allora.
FBG – Friul Bad Girl

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20 commenti a Sognando California: diario di una (cattiva) ragazza friulana a Trieste

  1. Danilo Ulcigrai ha detto:

    Bela bela ‘sta storia. Una “on the road” tipo Thelma e Louise in salsa FVG. Me piasi el contrasto tra el dark del stile de come che scrivi ‘sta mula e l’imaginario dela solatia riviera barcolana. Frase chiave: “Il primo scopo della vita non è lavorare ma godersela”, non per niente dita da una mulona triestina. Avanti cussì Friul Bad Girl, verso nove aventure…….

  2. Erminio Ottone ha detto:

    Friul BEd Girl 😉

  3. Fiora ha detto:

    ” Good girls go to Heaven, bad girls…”
    …n’tela Sin City! 😉

  4. Fiora ha detto:

    ” sono molto cambiata d’allora…” brr, che frase inquietante…

  5. Maximilian ha detto:

    Fake al 100% ma simpatica.

  6. yuppina ha detto:

    Manca solo il sangue e potrebbe essere l’inizio per la sceneggiatura di un film di Rodriguez. Al posto della frontiera tex-mex c’è quella friul-giuliana, fri-giu?

  7. yuppina ha detto:

    Io sono lombarda e vivo a Trieste per lavoro. Le friulane che ho conosciuto e vivono qui per lavoro o per studio mi sembrano di due tipi:
    a) le alienate: lavorano, studiano e appena possono scappano a casa in Friuli
    b) le rinnegate: sono diventate più triestine delle triestine
    Almeno io non ho mai incontrato casi di identità mista.

  8. yuppina ha detto:

    Trieste è una Sin City?
    C’è chi lo pensa, sia tra i friulani che tra i triestini, in base a supposti primati della città in campi come quelli dell’occultismo e dell’uso di viagra e affini.
    Secondo un mio amico di qui, non è possibile capire Trieste con i parametri usati per le città italiane. Per Trieste lui usa la metafora della cipolla. Lo strato esterno è quello della massa di anziani, pensionati, cultori del non se pol. Gli strati interni della cipolla mostrerebbero una grande diffusione segreta di massonerie e occultismi, giovani amanti e turismo sessuale. Secondo lui il Castello di Boranera sarebbe una specie di sintesi delle due tendenze.
    La sua analisi mi ha colpito, anche perchè su un punto (giovani amanti) ho parecchi riscontri. Ma sul resto proprio non saprei.

  9. Pieri ha detto:

    quoto yuppina…anche se i nomi scelti per definire le due categorie non sono il massimo…io (maschio) appartengo alla prima categoria, che chiamerei “i fedeli”

  10. Poldo ha detto:

    Ma… se le triestine xe bad girl come se vol far creder.. con chi le va, visto che i triestini (dopo aver rasicurà la mama de aver meso la maieta de lana) i xe sempre fora?

  11. vidocq ha detto:

    questo SI CHE XE UN BUON TURISMO SEMPRE CON UN PO’ DI SALE IN ZUCCA BRAVA. BYBY

  12. sfsn ha detto:

    la prima categoria la ciamassi: alienate-fedeli, la seconda rinnegate-sgaie

    se no fussi per furlani/e fancazzisti che finissi fuori corso e se ferma a trieste rinnegando le proprie origini de lavoratori indefessi, trieste gavessi za parso la meravigliosa filosofia che la caratterizza: magnar, bever e lavorar meno possibile
    grazie lanfurs!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    http://www.youtube.com/watch?v=lyRgkvreFS4

  13. Mauricets ha detto:

    una gran bella verità.

    grazie a dio no son furlan!!!

    9

    Pieri

    fedele al mito Ts?

  14. Tergestin ha detto:

    El guaio dei Furlani vecio stampo xe che i se ciapa enormemente sul serio e certi de lori i vedi in Trieste realmente come una sorta de logo de perdizion avvolto da colonne de fogo con dentro bordei, sballi de ogni tipo, coruzion dilagante e un decadentismo apolide e fancazzista. Bon per lori…

  15. ishtary ha detto:

    Me piasi la metafora dela cipola riferida da yuppina. Però no capisso cossa vol dir che el Castello di Boranera xe la sintesi. Mi diria che xe el cuor dela cipola nel senso che xe la roba più sconta. E che nel rito ierogamico dele lance e dele cope meti insieme ocultismo e erotismo.

  16. Diego Manna ha detto:

    “cipola” xe ‘ssai figa come parola, ga un poco de casa stipancich 😛 😀

  17. ishtary ha detto:

    Trieste xe una Sin City?
    Fin che Trieste iera soto la dinastia asburgica, legada al Vaticano, la cità de Trieste no iera “moralmente” diversa dal Friuli.
    Le robe xe cominciade a cambiar col iredentismo italian. Sia quel monarchico che quel republican e socialista iera de ispirazion massonica. Garibaldi xe stà capo per l’Italia del Rito de Memphis e Misraim, massoneria ocultista e de frangia.
    El ocultismo triestin ga dovù sconderse soto i Asburgo e dopo soto el fascismo, ma xe sempre rimasto sai forte e ga ricevù un grande impulso soto el GMA dala massoneria americana. Cecovini quando xe diventà sindaco iera già capo nazionale del consiglio dei 33°(massimo grado) del Rito Scozzese Antico e Accetato del Grande Oriente d’Italia.
    Con la contestazion e la liberazion sessuale post 68, el ocultismo se ga miscià con l’erotismo. Nei ani otanta xe stada Trieste a importar in Italia la magia sessuale de Crowley e se ga difuso anche el tantrismo indiano tra ex contestatori che dopo xe diventai rispetadi borghesi con amanti giovini e intripade de strighezi da telefilm american. Alora xe poco de stupirse che sia nata una roba come el Castello di Boranera.
    Da un punto de vista catolico o del moralismo laico xe vero che Trieste xe una Sin City. Da un punto de vista oposto altri la podesi considerar una Freedom City. Sempre parlando dei strati interni dela cipola, perchè quel che apari vardando de fora xe solo la “bella adormentata”.

  18. ishtary ha detto:

    #16

    Quei che se miscia dentro la “cipola” li podesimo ciamar “cipolino” e “cipolina”?

  19. Fiora ha detto:

    ma cossa ‘desso la nostra Bela dala scontrosa grazia,ne diventa una seconda Torin, un centro esoterico de ecelenza? Mi no go sta impresion nel insieme.
    Un edonismo de basso ma sicuro profilo,del qua se magna qua se bevi qua se… a biondodio dele tre voci e viva l’A.

  20. Poldo.. ha detto:

    Mah.. par mi Trieste xe solo ciacole.
    Oramai in tuti i campi xe solo ciacole.
    E se te scavi.. xe ciacole e lamenti.

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