15 Maggio 2012

Il Corno: una storia infinita e poco chiara

Il vicepresidente della Regione Luca Ciriani ha nei giorni scorsi rivolto una richiesta urgente al ministro degli Esteri e al ministro dell’Ambiente affinché trattino il tema del fiume Corno a livello di relazioni internazionali con la Slovenia, in particolare nell’ambito del prossimo incontro della Commissione mista italo slovena per l’idroeconomia. 
Il torrente Corno in Slovenia, arriva a Gorizia e la attraversa inquinato da scarichi fognari non depurati: il Governo sloveno infatti non ha ancora realizzato il depuratore di Nova Gorizia, che avrebbe invece dovuto essere disponibile già nel 2011, nè tantomeno è mai stato possibile costruire il progettato impianto di depurazione transfrontaliero ( quello, per intenderci, concordato nel “programma di riconciliazione” del 2000).
Alla depurazione ci pensa il nostro impianto, e quindi ci costa, lamenta Ciriani. Ci pensa il nostro impianto? Ma siamo sicuri? Se ci pensasse davvero quali preoccupazioni ci dovrebbero essere per il nostro fiume e per il Golfo di Trieste? Semmai dovremmo avanzare rivendicazioni economiche per il fatto di sostenere il costo del trattamento delle fognature slovene.
In tal senso ha provveduto il consigliere regionale Giorgio Brandolin in una interrogazione del 21 dicembre 2011: spiegava che l’ATO della provincia di Gorizia aveva  ordinato, già nel 2010, di eseguire le azioni di depurazione delle acque provenienti dal torrente Corno e che il solo costo di gestione era di 317.000 euro, a carico dei cittadini dell’intera provincia di Gorizia che pagano la tariffa del ciclo integrato dell’acqua. I lavori, aveva precisato Brandolin,  sono necessari, perchè nel caso non si realizzassero “ne deriverebbe un forte inquinamento del fiume Isonzo e conseguentemente dell’intero golfo di Trieste”. L’interrogazione concludeva chiedendo alla Giunta di intervenire per alleggerire  Irisacqua Srl dai costi di trattamento.
Il vicepresidente Ciriani, che comunque  ha tutte le ragioni per riaprire il caso, però forse un sospetto ce l’ha, e cioè che l’attuale depuratore di Gorizia non copra nemmeno il reale fabbisogno della città. Insomma, prima di chiederci come fare a non subire l’inquinamento del Corno, dovremmo chiederci quanto inquiniamo noi le acque del nostro fiume.

Un impianto, come quello attuale, calibrato teoricamente per circa 50 mila abitanti non è sufficiente: i tecnici infatti calcolano la popolazione equivalente, e non solo quella residente. Ed il fabbisogno reale, che tien conto di attività lavorative artigianali e industriali, si attesta intorno ai 62 mila abitanti equivalenti (calcolo che si rifà alla stima effettuata nel 2004 al netto della crisi economica che ha ridotto l’apporto delle attività produttive). Figurarsi se l’impianto riesce a far qualcosa anche per tutto quello che ci viene consegnato dal torrente Corno: una valutazione attendibile calcola un apporto aggiuntivo attorno ai 60 mila abitanti equivalenti, immesso nel torrente a pochi metri di distanza dal confine italo sloveno.
Come tutti sanno, il Corno è stato recentemente intubato, così da allontanare dagli occhi e dal naso dei cittadini italiani i suoi torbidi e multicolori flutti ed i suoi miasmi, ma che non per questo fa meno danni. E sul cui effettivo collegamento con gli impianti di trattamento del depuratore di Gorizia (di per sè, come già detto,  inadeguato al trattamento degli ulteriori volumi di acque che gli venissero conferite) meriterebbe discutere. Perchè essendo il sistema fognario di Gorizia di tipo misto, qualora il Corno fosse ad esso collegato, attiverebbe le difese idrauliche contro il carico ulteriore:  gli scaricatori di piena lungo l’Isonzo fanno infatti sfiorare il liquame eccedente nel fiume non appena la portata superi un certo valore. Quale nazionalità abbiano i liquami finiti nell’Isonzo, in questa ipotesi,  potrebbe essere oggetto di interessante dibattito che demandiamo agli esperti.
E’ davvero troppo lungo elencare i capitoli che precedono l’attuale iniziativa della vicepresidenza della Regione, compiuti con regolarità nel corso dei decenni per risolvere questo problema. La prima, forse, è stata la segnalazione del sindaco di Gorizia Ferruccio Bernardis, che nel 1960 già evidenziava al nostro Governo la questione del Corno a fronte dell’edificazione di Nova Gorica. Passano gli anni (nel 1987, lo stesso Bernardis scriveva ad Andreotti che la faccenda del Corno in 27 anni non aveva segnato alcuno sviluppo), passano i sindaci e le giunte, le amministrazioni provinciali, i presidenti, i vicepresidenti e i consiglieri di regione, la questione non cambia: essenzialmente perchè l’amministrazione di Nova Gorica, qualsiasi essa sia,  non ha nessuna convenienza economica –  nello spendere un sacco di soldi per il depuratore –  e politica –  nel caricare sui propri cittadini il costo della depurazione – quando può liberarsi gratuitamente dei propri scarichi fognari.
L’unica soluzione possibile è che si attivi da parte dell’Unione Europea un processo sanzionatorio a carico della Slovenia, e si possa considerare, visti i mutati pesi delle reciproche convenienze e aspettative, con più urgenza la gestione transfrontaliera del problema specifico: perchè in verità  non è che non ci si pensi, e forse ormai nemmeno più che non si voglia (si veda ad esempio l’Interreg GOTRAWAMA, coinvolti i comuni di Gorizia, Nova Gorica, Šempeter Vrtojba) ma è che non ci si sbriga. C’è sempre un’altra riunione, un altro workshop, un altro interreg. E questo vale per la questione del Corno ma anche del Vipacco e del Vertojbica, che vantano anch’essi acque di cattiva qualità,  e per tutte le altre questioni ambientali che ricadono nel bacino territoriale condiviso tra amministrazioni comunali italiana e slovene.
Intanto, nell’ultima riunione della Commissione mista per l’idroeconomia si è saputo che il depuratore sloveno potrebbe entrare in funzione nel 2015, il che sposta tutta la storia di qualche anno in avanti ancora, anche perché il finanziamento dell’annunciata fantastica somma di  60 milioni di euro ancora non risulta esserci; risulta anzi che il mega progetto sia  oggetto di grande curiosità da parte dei tecnici italiani che, a quanto pare, non sono ancora riusciti a dargli un’occhiata.

Tag: .

26 commenti a Il Corno: una storia infinita e poco chiara

  1. giovanni ha detto:

    togliamo i soldi a SSK et similia e usiamoli per depurare gli scarici fognari della fuorilegge Slovenia

  2. fabry ha detto:

    Oppure Ciriani potrebbe minacciare di sguinzagliare i motosegaioli della protezione civile sul Panovec se a Nova Gorica non prendono provvedimenti…

  3. Gropaitz ha detto:

    Ma immaginate voi se la slovenia farà un depuratore su un fiumiciatolo a mo’ di fogna! il confine bisogna spostarlo come era nel 1943. Chi sono stati quelli fessi a disegnare il confine attuale !?!?

  4. Kaiokasin ha detto:

    Riassumendo all’osso. Ciriani dice che gli scarichi di Nova Gorica vengono trattati dal depuratore (italiano) di Gorizia a spese dei cittadini della Regione, mentre Luciani dice che quel depuratore non basta neanche per la sola Gorizia e quindi gli scarichi sloveni vanno tal quali nel Corno (e quindi nell’Isonzo e quindi nel Golfo). In ogni caso la soluzione prioritaria è il depuratore a Nova Gorica, quindi il Governo nazionale e regionale faccia le dovute pressioni ed esiga che gli sloveni facciano quello che gli spetta (non è vero che non esistono leggi, c’è la Direttiva Europea sulle Acque). E una volta fatto ciò “disintubiamo” il povero Corno!

  5. cap Achab ha detto:

    SSK in Italia vuole, comanda e protesta, ma con i parenti (suoi) prossimi non alza la voce come fa di qua in Italia!|!!! Altro che ricorsi al TAR per qualche consigio circoscrizionale, per decine d’anni ne è andata della nostra salute!!!!!!

  6. Luigi (goriziàn) ha detto:

    ne è andata della salute di tutti ovvero anche della minoranza slovena in Italia, dei cittadini sloveni che nel golfo di TS – magari dalla parte slovena – vanno a fare il bagno. L’inquinamento non conosce confini. La stupidità di chi ha amministrato N.GO in particolare è senza confini ma da noi non si scherza. Se la questione è così importante come lo è come mai tutti (DX, SX, chi governa, chi si candida ecc…) non ha martellato almeno dal ’91 (prima ci dovevi fare una guerra!) per risolvere la questione? Magari ponendo la risoluzione di questo problema come punto prioritario per l’OK all’ingresso della SLO in UE? Chi era ministro degli esteri all’epoca? Calamità D’Alema per caso? A mio avviso il peggior nemico dei lavoratori italiani!
    Mi pare di aver sentito che stanno facendo il “tubone” che porterà parte dei liquami ad un depuratore lontano da GO. Qualcuno ne sa qualcosa?

  7. capitano ha detto:

    #1 e #4 Cosa c’entra l’SSK? Chi è stato sindaco per gli ultimi 5 anni? Perchè tirare ogni volta in mezzo qulcosa o qualcuno che non c’entra niente.

  8. viceversa ha detto:

    D’accordissimo con Giovanni!! L’ottusità e la stupidità (e forse il reciproco menefreghismo – tanto, “tuto va giù per l’acqua”, e dopo finisi nel mar…) non hanno veramente confini.
    Ciò che mi preoccupa (non sono un tecnico ma ho diversi dubbi) è che se è vero che si sta costruendo questo “tubone” per convogliare le acque del Corno non si sa bene dove, se mai dovesse esserci una forte piena/alluvione come quella degli anni ’80, questo “tubone” resisterebbe? Si è pensato ad eventuali perdite?? E’ veramente la risoluzione di tutti i problemi?
    Ripeto, non sono un tecnico e neanche competente in materia ma nutro diversi dubbi.
    Cordiali saluti a tutti

  9. Alessio ha detto:

    @ Luigi (goriziàn)
    Il trattato di adesione della Slovenia all’Unione Europea è del 2003, Governo Berlusconi, ministro degli esteri Frattini.

    L’elenco degli atti li trovi qui:

    http://eur-lex.europa.eu/it/treaties/dat/12003T/tif/12003T.html

    La risoluzione legislativa qui:
    http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:236:0013:0013:IT:PDF

  10. edvard ha detto:

    giovanni e altri geni: ok allora voglio vedervi appoggiare decisamente la Slovenia che se la prende con gli italiani di capodistria perchè l’italia vol far il rigassificator nel golfo

  11. gigi ha detto:

    che balle sentir sempre italia, slovenia, sloveni italiani ecc.. goriziani de chi se colpa delle Casermette piene de scovaze e anche eternit? De chi se colpa delle scovaze in Isonzo e sul Calvario? Parlar mal dei sloveni e dei taliani perde solo tempo, bute l’ocio sul vicin de casa che non fa la raccolta differenziata, sul tipo col can che non pulisci ecc. Goriziani sveieve, che comunque gli altri se più avanti.

  12. giovanni ha detto:

    @10 edvard:

    beh, non erano le motovedette italiane a sparare ai pescatori sloveni, ma il contrario.

    Non è l’Italia a inquinare l’Isonzo tramite gli scarici fognari riversati nel Corno e (non dimentichiamocelo) nel Vipacco.

    Non è l’Italia a giocare con le dighe ignorando il concetto di regime minimo vitale.

  13. gigi ha detto:

    11 e 12 siete classici esempi di perditempo

  14. gigi ha detto:

    go sbaia, voplevo dir 10 e 12 ovviamente

  15. Rosi ha detto:

    3 Gropaitz

    …il confine bisogna spostarlo come era nel 1943. Chi sono stati quelli fessi a disegnare il confine attuale !?!?

    Proposta interessante, se nel ’43 eravamo nell’Adriatische Kusterland del III Reich di Hitler, oggi saremmo infatti nella Germania della Merkel, col spread inverso.
    Meglio di così…

  16. Gropaitz ha detto:

    La Germania ha perso la guerra come l’Italia (forse una peggio dell’altra), ma la Germania non ha perso neanche un metro quadratto di territorio mentre l’Italia, volontariamente o involontariamente, ha perso l’80% della VeneziaGiulia.

  17. Martina Luciani ha detto:

    @12: come non è Gorizia ad inquinare l’Isonzo? A me risulta che il nostro comune fa parte dell’elenco di 143 comuni italiani con una popolazione superiore a 10 mila abitanti equivalenti che scaricano in bacini sensibili ( che hanno un ecosistema già a rischio, oppure che sono destinati alla produzione di acqua potabile, alla balneazione, alla pescicoltura, molluschicoltura o alla conservazione degli uccelli selvatici) senza i parametri richiesti. Quindi non è una valutazione relativa alla qualità delle acque, ma al rapporto tra le caratteristiche dell’impianto di depurazione – numero di abitanti.

  18. Lauro ha detto:

    Si parla sempre di Corno e depuratore N. Gorica.
    Ma per curiosità, quanti sono i centri abitati lungo il corso dell’Isonzo e del Vipacco che sversano nei fiumi senza depurare? Sia quelli in territorio sloveno che italiano? Santa Lucia, Canal, Gradisca, Sagrado.. Tutto a posto?
    Lo chiedo xchè non lo so.. Ma è davvero solo il Corno il problema?

  19. Lauro ha detto:

    @luigi (goriziàn)
    .. ministro degli Esteri Frattini, attuale presidente del GECT..

  20. dimaco ha detto:

    Forsi perchè la guera la ga persa? Come no ga perso teritori la germania? E tuta la germania de est? Che poi no iera motivi per che l’ialia se tenissi la dalmazia e “istria,visto la scarsità de italiani che ga preferí tornar volontariamente in italia

  21. viceversa ha detto:

    dimaco te son fora tema… 😉

  22. dimaco ha detto:

    Gropaitz no? Xe cmq fastidioso ripetrve le stese robe da 60 ani. Bon finida qui.

  23. hobo ha detto:

    @gropaitz#16

    questo era il territorio della germania dopo il trattato di versailles (1919):

    http://en.wikipedia.org/wiki/File:German_losses_after_WWI.svg

    come si puo’ vedere, la germania ha ceduto alla polonia vasti territori, in seguito alla sconfitta nella seconda guerra mondiale.

  24. hobo ha detto:

    @lauro#18

    mi pare che a tolmin, most na soči e kanal abbiano costruito recentemente dei depuratori. di kanal sono sicuro.

  25. giovanni ha detto:

    sì, e le case sul Vipacco con scarico diretto??? E mica parlo de roba rally…

  26. Marika ha detto:

    @Gropaitz
    La Germania non ha perso territorio dopo la sconfitta nella II guerra mondiale? Ma stai scherzando? Vatti a studiare la storia invece di fare figure di menta.

    Concordo con gigi.

  27. roberto juretic ha detto:

    La Germania dopo la seconda guerra m. ha perso tanta terra sulla costa baltica vedi Danzica Kalingrad la Boemia.Per quqnto riguarda i confini dell 1943:L Italia ha vinto la prima guerra m.e ha spostato i confini dallo Iudrio fino a Postumia Circhina e giu fino a Fiume la seconda guerra m. l’ha persa e ha perso quei territori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *