8 Dicembre 2011

Travaglio analizza il potere berlusconiano al Rossetti: la tecnica della rana bollita

 

(di Marco Pilia) Il Rossetti del 7 dicembre è gremito in ogni ordine di posto per il primo spettacolo del dopo B.

L’eccitazione è palpabile, tutti sono impazienti di avere una risposta alla domanda che serpeggia fin dall’ingresso del teatro: di cosa parlerà Travaglio per le 2 ore e 45 minuti annunciate, ora che il nemico numero uno non c’è più?

Si spengono le luci in sala, e il dubbio è risolto quasi immediatamente: com’è potuto succedere che per 17 anni sia stato consentito, non solo a Berlusconi, ma a tutta la classe politica, di prosperare nella menzogna, nella mediocrità, nella disonestà, mentre l’Italia continuava ad andare a rotoli?

Forse, sostiene Travaglio, “in questi anni abbiamo parlato troppo di lui, di loro, e poco di noi”.
Ecco su cosa si basa lo spettacolo: un’analisi degli strumenti e dei meccanismi utilizzati dal potere per ridurre all’anestesia totale l’intero paese per 17 lunghi anni. Con sorrisino saccente e una punta di presunzione da primo della classe, Travaglio conforta il pubblico: questo spettacolo fornirà l’antidoto all’anestesia, in modo da non cascarci un’altra volta, anche dopo Berlusconi.

Inizia dunque lo spettacolo vero e proprio. Un’edicola retrò al centro del palco, su cui si alternano Marco Travaglio e Isabella Ferrari. Il giornalista ripropone i monologhi già visti ad Anno Zero e Servizio Pubblico. L’attrice legge degli articoli firmati Indro Montanelli, introdotti dalla voce registrata del grande giornalista.

Niente di nuovo insomma per chi segue abitualmente Travaglio in televisione (o su Youtube), ma allo spettatore “vergine” risulta travolgente la sequela di nomi, fatti e misfatti sparati a mitraglia dal giornalista: i titoli assurdi del TG1, la difesa di Scajola, la nipote di Mubarak, l’attentatore di Belpietro, la cervicale di Bertolaso, la par condicio tra verità e menzogna. Ancora, ancora e ancora.

La conclusione a ogni storia: è troppo assurda per essere inventata, è evidentemente vera.
Sembra impossibile essersi abituati a tutto questo, ma è esattamente com’è andata.
Com’è successo? Con la tecnica della rana bollita:

http://www.efficacemente.com/2009/05/cambiare-abitudini-la-tecnica-della-rana-bollita/

(di Marco Pilia)

7 commenti a Travaglio analizza il potere berlusconiano al Rossetti: la tecnica della rana bollita

  1. cap. achab ha detto:

    Che pena il professorino Marco Raglio.
    E poi venire a Trieste a copiare Riccardo Illy con la rana cinese (la rana bollita!!!)
    Ora senza B speriamo di liberarci al più presto di Marco (tra)Raglio!!!!

  2. sergio ha detto:

    costoso il biglietto per sentire quello che sappiamo già, poi da parte di uno di sinistra, saluti

  3. hobo ha detto:

    marco travaglio non e’ affatto di sinistra. ha detto piu’ volte di riconoscersi nella destra liberale. ha sempre detto di essere un ammiratore di margaret thatcher. e, last but non the least, ha sempre considerato indro montanelli il suo punto di riferimento professionale e politico.

  4. adriano ha detto:

    A Travaglio dico solo grazie per aver onorato la sua professione. Capisco anche la rabbia di chi si accontenta di Minzolini e &.

  5. Alessandro ha detto:

    @ essere ammiratori della thatcher è già abbastanza grave 🙂

  6. Red Prof ha detto:

    Certo che pagare per andare ad ascoltare i comizi di Travaglio è proprio una figata.

    A parte la figata di arricchirlo, Travaglio è un reazionario, fan della Tachter. Sogna liberismo e stato forte. Odia Berlusconi perchè non ha fatto nè l’uno nell’altro, togliendo lo spazio di destra a quelli come lui. Speriamo che gli equivoci berlusconiano e leghista finiscano presto. Che i fascisti e i liberisti anti-berlusconiani tornino a casa loro, a destra. E che tanti compagni comunisti che hanno votato Lega per protesta e tanti compagni socialisti che hanno votato Berlusconi per vendetta tornino nella loro e nostra casa, la sinistra.

  7. Mauricets ha detto:

    6Red Prof
    sempre meglio di Zoran & c.

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