11 Settembre 2011

Cadavere in mare a Muggia: gli investigatori propendono per il suicidio

Si sarebbe suicidato l’uomo che è stato ritrovato in mare con la gola taglia a Muggia. Gli investigatori propendono per questa ipotesi dopo averne ricostruito gli spostamenti effettuati negli ultimi giorni dall’uomo.

Si tratterebbe di un uomo di nazionalità ungherese, allontanatosi da casa due giorni fa. La famiglia ne ha denunciato la scomparsa.
Dopo aver dormito a Capodistria la notte precedente, nella prima mattinata di ieri è arrivato nella cittadina giuliana. “Pensiamo che si tratti di un suicidio – ha spiegato Leonardo Boido, vicedirigente della Squadra Mobile di Trieste – sia per gli spostamenti sia perchè le ferite che il corpo presenta al collo sembrano a un primo esame autoinflitte. Ora sentiremo la polizia ungherese e quella slovena, se rimarrà qualche dubbio il magistrato disporrà l’autopsia, mentre se si accerterà che è stato suicidio non verrà eseguita”.

Tag: .

8 commenti a Cadavere in mare a Muggia: gli investigatori propendono per il suicidio

  1. francesca ha detto:

    Ma chi si suiciderebbe tagliandosi la gola???Bastava legarsi le pietre alla vita per morire,il taglio alla gola non è proprio tipico dei sucidi.A limite ai polsi,ma alla gola proprio non credo.

  2. arlon ha detto:

    che no sia mai che vegni fora che esisti la mafia anche da ste parti, me racomando 😀

  3. dimaco il discolo ha detto:

    diciamo che è piuttosto ambiguo come suicidio. poi che ha fatto si è legato uno zainetto con i sassi e si è affogato da solo? Normalmente si appesantisce il corpo per impedire che venga scoperto tropo presto. Oltretutto se si vuole far scomparire un corpo in mare bisogna appesantirlo in maniera tale che i gas interni prodotti dagli enzimi della decomposizione interna(che cominciano a lavorare circa tre ore dopo la cessazione delle attività vitali) non lo riportino in superficie.

  4. Isabella ha detto:

    francesca conosco un caso in cui un uomo si è suicidato tagliandosi la gola con la motosega.
    La disperazione fa fare cose inimmaginabili.

  5. francesca ha detto:

    Isabella:ok,ma sarà un caso su un milione.
    Sono d’accordo che la disperazione porta a fare cose inimmaginabili,dico solo che è abbastanza strano,soprattutto la trovo strana come prima ipotesi da parte degli inquirenti.Ovviamente avranno fatto i loro rilievi per affermare ciò,leggendo gli articoli dedicati però non penserei immediatamente ad un suicidio date le modalità abbastanza fuori dal comune.

  6. teran ha detto:

    francamente dupito nell’omicidio… I gá ritrová anke il coltello. Suicidio: si é tagliato la gola, e per esser sicuro, si é poi annegato. Oppure il taglio alla gola era solo per morire prima (soffrire di meno) sott’acqua senza poter piú respirare.

  7. alpino ha detto:

    ma scusate tanto voi ritenete possibile tagliarsi la gola e poi amabilmente raggiungere l’acqua alta per affogare?

  8. dimaco ha detto:

    Beh alpino c’è una cosa con cui tutti i suicidi devono fare i conti ed è l’istinto di sopravvivenza. Quando uno si suicida lo fa in modo che il corpo non possa opporsi in nessuna maniera. Quantomeno lo fa in maniera da rendere inutili i meccanismi di difesa del corpo umano: impiccagione, barbiturici o un salto nel vuoto. Il tagliarsi le vene o la gola(come nel caso citato)presuppone un’enorme forza di volontà nel farla finita contro il quale pero a livello inconscio il nostro orpo si oppone. Per questo on viene mai riscontrato un taglio netto nei casi sopracitati ma vari tentativi di lesione.
    la morte per annegamento è una delle peggiori morti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *