7 Giugno 2011

Poste ancora in tilt: code e malumori agli sportelli di Trieste e Gorizia

Nuova giornata di calvario per le Poste, ma soprattutto per gli “aspiranti utenti”. Gli uffici postali sono ancora in tilt a causa dei problemi nel funzionamento del nuovo sistema informatico. Code sia a Trieste che a Gorizia, tanto che continua ad essere sconsigliabile, per chi non deve effettuare operazioni urgenti, rimandare ulteriormente.


(foto Sibari Bonato)

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10 commenti a Poste ancora in tilt: code e malumori agli sportelli di Trieste e Gorizia

  1. Luciana ha detto:

    Continuo a chiedermi perché non esiste un conto corrente bancario a costo zero (sociale?)per pensionati con pensioni minime o basse, o perché la domiciliazione delle bollette è così poco diffusa.
    Devo essere proprio una fuori dal mondo!
    O almeno fuori dall’Italia da troppo tempo..

  2. digei ha detto:

    sei fuori dal mondo purtroppo, o meglio dal mondo dei pensionati, i conti per pensionati a costo quasi zero esistono, sono i pensionati che adorano andare a prendere i soldi e portarseli a casa e contarli facendo le “pile” di soldi e poi nasconderli in buste aperte dentro la biancheria negli armadi…
    e se poi li convinci a farseli addebitare su di un conto aspetteranno il giorno successivo al versamento per andare a prelevarli…
    Credimi battaglia persa in partenza ne so qualcosa tra nonni e zii…

  3. giovanni ha detto:

    Credimi che i conti li gestisci meglio con i mucchietti che con il bancomat…

    poi i malfunzionamenti delle poste non riguardano solo quello, è una vergogna che ci sia ancora il monopolio di poste per un sacco di cose…

  4. mutante ha detto:

    si, far addebitare bollette: così ti risucchiano i soldi e non sai nè quanti nè perchè.
    piuttosto mi domando cosa ci vuole per avere un paese normale dove avere poste funzionanti e che magari non tentino di piazzarti un gratta e vinci. due gg capisco, ma una settimana è criminale

  5. gigi ha detto:

    Chiaro esempio delle privatizzazioni, disagi che servono per rimpinguare di altri soldi queste società che devono avere utili. Le istituzioni statali invece devono erogare i servizi comunque e a prescindere. La privatizzazione dell’acqua porterà sicuramente a tanti disagi, sicuramente quello di mettere le mani in tasca a noi cittadini.

  6. alessio ha detto:

    bravo gigi hai pienamente ragione…tutti domenica a votare sì!4 sì!

  7. gabry ha detto:

    Ma perchè non si chiama la forza pubblica per fare una “segnalazione” (denuncia) di interruzione di pubblico servizio (prevista dalle vigenti disposizioni di legge), in questo modo le Poste devono vedersela con la Prefettura. e poi se vogliamo dirla tutta in questi casi c’è la c.d. “procedura di emergenza” in cui quando vanno in tilt i computer si ritorna alla formula cartacea; logicamente grande “rottura” per gli impiegati. Ma avete fatto i conti di quanti interessi le Poste in questi giorni guadagnano????? Loro giocano sull'”ignoranza” di questi poveri pensionati che, non conoscendo i loro diritti, accettano di buon grado e con esemplare pazienza tutto ciò. Egregi utenti delle Poste: fate valere i vostri diritti.

  8. Alessio ha detto:

    L’anno scorso Brunetta ha pensato bene di regalare alle Poste 50 milioni di euro di soldi pubblici, cioè nostri, per quella baggianata della CEC-PAC. Immagino che il presente sia stato motivato con l’efficienza.

  9. Manuel Ikeya ha detto:

    mi me domando perché al posto de lassarme le raccomandate all’ufficio postale de Servola (come i ga sempre fatto) i me ga mandà una in via Mauroner e un’altra in via Brigata Casale

  10. dimaco ha detto:

    a me le fatture sono arrivate con 20 giorni di ritardo sto mese.
    le poste odvrebbero occuaprsi di quello che hanno sempre fatto ed evitare di diventare una banca. ininghilterra la posta è statale(se non sbaglio) e funziona alla grande. ma credo che sia questione di mentalità

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