24 Maggio 2011

Le indicazioni della “frontiera” con la Slovenia diventano pezzi da museo

Sopralluogo lungo la viabilità provinciale interessata dal progetto di adeguamento della segnaletica ai sensi delle norme in materia delle minoranze linguistiche storiche. L’ambito d’intervento riguarda esclusivamente i tratti di strade provinciali al di fuori dei centri abitati, la cui delimitazione è individuata dalle deliberazioni consiliari dei singoli Comuni così come indicato dal Codice della Strada. La segnaletica interessata è quella di direzione e di preavviso, dove vengono riportate con pari dignità grafica i nomi delle località nella lingue italiana e slovena.

L’adeguamento della segnaletica è inoltre l’occasione per eliminare anche tutti i segnali di direzione che riportavano il segnale di “frontiera” in quanto la Slovenia è entrata a far parte dell’Unione Europea aderendo al trattato di Schengen. In sostituzione delle indicazioni preesistenti verrà perciò inserito, di massima, un segnale di direzione verso la più vicina località d’oltre confine.
I lavori, iniziati in questi giorni, termineranno il 12 luglio. Le risorse a disposizione per l’intervento sono pari a 120.000 euro.

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19 commenti a Le indicazioni della “frontiera” con la Slovenia diventano pezzi da museo

  1. Comitato Odbor PLT ha detto:

    Nel Territorio Libero di Trieste non esistono le “minoranze linguistiche storiche”.
    che monade!

    120 mila euri butai nel condoto.

    Comitato Odbor PLT – perché viviamo in questa situazione di assurdo odio etnico tra noi cittadini triestini del TLT multiculturali e plurilingue per natura?
    scopri i tuoi diritti civili politici ed umani su http://www.portoliberotrieste,org http://www.prostalukatrst.org

  2. gropajaco ha detto:

    e perché il segnale “frontiera” non viene sostituito con “slovenia”?

    cos’è, non esiste più lo stato confinante? vorrei informare i responsabili, che nonostante l’impostazione ideologica con la quale si costruisce questo mastodonte burocratico chiamato “unione europea”, i confini degli stati esistono ancora.

  3. annalisaturel ha detto:

    Anche a me è sembrato abbastanza singolare: anche a Gorizia hanno coperto tutte le indicazioni dei valichi di frontiera

  4. capitan alcol ha detto:

    Non esistono e non sono mai esistiti.

  5. alpino ha detto:

    e già e la fate, il lupo e cappuccetto rosso neppure?

  6. dimaco ha detto:

    ma “prosta luka trst” xe più de luka koper?

  7. dimaco ha detto:

    alpino suvvia le fate esistono. Capuccetto rosso invece era un’attivista comunista (pericolosissima), il lupo poi era solo uno che passava di li per caso. posto sbagliato al momento sbagliato.

  8. effebi ha detto:

    perchè “carsiana” non è tradotto !? tolleriamo ancora le prevaricazioni dei fascioambientalisti italioti ? eh !?

    meno mal che desso cosolini cambierà tutti i cartei….

  9. capitan alcol ha detto:

    Il confine è una linea immaginaria di demarcazione che separa due territori afferenti a soggetti diversi, che siano essi persone, nel caso di proprietà private, o che siano autorità locali e statali in altri casi.

    Immaginaria proprio come capucceto rosso e le fate.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Confine
    ( c’è anche una foto di casa rossa )

  10. dimaco ha detto:

    ma effebi se ugual a fdc?

  11. alpino ha detto:

    comunque alla fine si torna a quell’idea che si discusse anche qui, ovvero raccogliere tutti i cimeli “confinari” e della vita da confine oltre che vita da cortina di ferro e farne un grande museo, sarebbe una realtà che darebbe lustro e turisti ad una città come Gorizia, quantomeno riuscirebbe con un mueseo che attrae a far arrivare minimo minimo “12” o “13” turisti che poi potrebbero usare l’ascensore per salire al castello e li potrebbero godere del…delle…mmm…bhè dai sù una volta rivadi in cima i tornerà giu cossa volè che ve digo..

  12. dimaco ha detto:

    ma sti turisti no xe boni de far niente da soli? ghe fazemo l,ascensor il museo, le lubianske cossa i vol ancora? miga romoli pol far tuto lui. un poca de iniziativa ghe vol anche de parte loro. pretender el panorama dal castel. che pretese asurde.

  13. dimaco ha detto:

    oltretuto l’unico motivo per cui un turista el vegnissi a gorizia xe prprio la lubianska de gianni.

  14. effebi ha detto:

    10 ciò …no stemo offender ! 🙂

  15. francesco ha detto:

    Davvero un modo intelligente per spendere 120 mila euro…

  16. dimaco ha detto:

    cusa domanda sbaiada.

    ma effebi val come fdc? 🙂

  17. Comitato Odbor PLT ha detto:

    Porto Libero di Trieste, Prosta Luka Trst, Free Port of Trieste, Freihafen Triest…. xe el porto extraterritoriale del Territorio Libero di Trieste come sancito dal Trattato di Pace con l’Italia firmato e ratificato nel 1947 che é ovviamente in pienissimissimo vigore.

    Questo Porto esiste dal 18 marzo del 1719, giorno da ricordare e da festeggiare, infatti il Comitato Odbor PLT é promotore dell’iniziativa che prevede inoltre per il 2019 alla riccorenza dei 300 anni una grande festa che si ricorderá per anni anorum.

    Comitato Odbor PLT – il primo problema di TRIESTE É LA LEGALITÁ, poi il resto verrá in modo fluido e saranno BORI LAVOR SVILUPO FUTURO. Questi sono i cinque pilastri dei cittadini triestini del Territorio Libero di Trieste.
    stay tuned!
    http://www.portoliberotrieste.org http://www.prostalukatrst.org

  18. veritas ha detto:

    per i cartei blingui, che sarà anca folkloristici però ghe vol scender de l’auto per leger perchè xe scrito a metà grandezza, i soldi se trova ma per asfaltar e coverzer i busi, che le strade provinciali xe piene, no se trova. pecà.
    i più bei xe i cartei 3lingui, in talian, slavo e furlan che xe a cormons. oltre che scender del ‘auto per leger toca gaver anca la lente ingrandimento

  19. veritas ha detto:

    calcolando che i km. de starde provinciali, cola provincia più picia de italia, no xe che poche decine, sarìa interesante divider 120.000 per il numero de cartei instaladi, cussì per veder quanto vien messo in conto alla coletività ogni toco de lamierin con un pal de fero, vulgo cartel stradale. e come i se dividi i soldi tra comitenti e dite apaltatrici.

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