8 Aprile 2011

Tagli alle circoscrizioni, il Pd: “Salvare Piedimonte, Piuma-San Mauro-Oslavia, Sant’Andrea e Lucinico”

“Il Partito Democratico ritiene che la riduzione delle Circoscrizioni di Gorizia ad un numero massimo di quattro, decisa dalla Regione, sia una forzatura che non rispetta l’autonomia statutaria del Comune, calpesta il principio di sussidiarietà e costringe ad una scelta arbitraria, che difficilmente potrà rappresentare compiutamente il tessuto vitale, storico e culturale della città”. Giuseppe Cingolani e Federico Portelli ricordano come “le spese per i consigli di quartiere a Gorizia sono già ora tra le più basse in Italia: è ridicolo voler ridurre i costi della politica partendo da qui, invece che tagliare, ad esempio, le spese di milioni di euro per l’assemblea regionale. In ogni caso sulle Circoscrizioni si potrebbe risparmiare anche diversamente, ad esempio prevedendo la gratuità per la carica di consigliere e, per i presidenti, un ridotto rimborso spese”.

Gli esponenti del Pd chiariscono da subito la loro posizione nel caso in cui si presenti l’esigenza di un taglio. “Riteniamo che vada conservata in ogni caso la peculiarità degli organi di decentramento di Piedimonte, Piuma-San Mauro-Oslavia, Sant’Andrea e Lucinico. Tali Circoscrizioni danno voce e attribuiscono un ruolo di rappresentanza nella vita amministrativa a particolari minoranze linguistiche e culturali, come previsto anche da specifiche leggi di tutela. Basti ricordare la legge nazionale 482/1999, in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche o, per quanto riguarda Lucinico, la legge regionale 29/2007 circa la valorizzazione della lingua friulana. Inoltre a Piedimonte, Piuma-San Mauro-Oslavia e Sant’Andrea si riferisce esplicitamente il Decreto attuativo della legge 38, per la tutela della minoranza slovena. Le Circoscrizioni citate coincidono in buona parte con gli ex-Comuni inglobati nel corso del ‘900 nell’amministrazione di Gorizia, e dunque conservano una peculiare caratterizzazione che va riconosciuta e valorizzata.
Se la Regione non vorrà concedere modifiche o deroghe al taglio delle Circoscrizioni goriziane, si potrebbero creare specifiche “associazioni di volontariato e di partecipazione”. Già oggi il nostro Statuto comunale riconosce ai cittadini e alle loro associazioni “il diritto a partecipare alla formazione ed all’attuazione delle sue scelte programmatiche ed amministrative”. Si potrebbe dunque prevedere un ruolo specifico per associazioni di quartiere che si organizzino su base territoriale, rispecchiando le peculiarità storiche e culturali dell’articolazione cittadina. Sarebbe un ritorno alla forma volontaria che aveva caratterizzato la nascita dei consigli di quartiere a Gorizia, prima del loro riconoscimento ufficiale”.

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4 commenti a Tagli alle circoscrizioni, il Pd: “Salvare Piedimonte, Piuma-San Mauro-Oslavia, Sant’Andrea e Lucinico”

  1. Franz ha detto:

    Tante belle parole, anche condivisibili, ma… Avessero parlato con i loro consiglieri regionali prima che la legge fosse approvata? Anche i rappresentanti del PD hanno infatti votato a favore del provvedimento…

  2. Federico ha detto:

    Chi è al governo in Regione, scusa? Chi ha la maggioranza in consiglio regionale e ha la forza dei numeri per modificare/emendare? Perchè la bozza iniziale del provvedimento è stata completamente stravolta in commissione ed in aula? Cosa hanno proposto i consiglieri PDL Valenti ecc ai loro colleghi di maggioranza in Regione per difendere specificità Gorizia? Quali azioni ha messo in atto il sindaco su questo aspetto del decentramento goriziano, nella funzione (anche) di presidente dell’organismo che rappresenta gli enti locali nell’inerlocuzione con il governo regionale?
    …ZERO di ZERO…
    e allora? …non sarà mica responsabile il PD, no?

  3. Franz ha detto:

    Oh oh oh! Federico si scalda…
    Senti, la legge l’ha votata pure il PD, ed è un fatto innegabile. Quindi responsabile lo è a tutti gli effetti, ti piaccia o no.

  4. Walter Bandelj ha detto:

    Non capisco perchè le circoscrizioni devono parlare con i consiglieri regionali. Non si potrebbe fare l’opposto. (stipendi da 10.000 euro) Capisco bene che è più facile leggiferare in consiglio regionale senza un consenso delle persone direttamente coinvolte e che il popolo sia lontano da questi argomenti. Come sempre il cittadino è un numero che serve solamente quando si va a votare.

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