4 Marzo 2011

La verità degli studenti dell’Oberdan sul tetto scoperchiato dalla bora

Pubblichiamo integralmente la lettera dell’Unione degli studenti su quanto accaduto nel liceo Oberdan il 2 marzo a causa degli effetti della bora.

Sentiamo la necessità di replicare alle dichiarazioni della Preside Brancia e anche all’impostazione generale dell’articolo apparso ieri sul Piccolo in merito agli eventi del Liceo Oberdan.
“Le aule dell’edificio teoricamente sono in ordine, ma è chiaro che non si può proseguire l’attività didattica con il tetto scoperchiato”: sono queste le parole attribuite alla Preside che però purtroppo non corrispondono a quello che ha sostenuto per tutta la mattinata, ovvero la possibilità di continuare l’attività didattica nonostante l’evidente situazione di pericolo. Ma andiamo con ordine.
Durante la notte tra l’1 e il 2 marzo 2011 una vasta parte di tetto della sede centrale della scuola veniva divelta dalle intemperie causando così il crollo di macerie di grandi dimensioni nel cortile interno della scuola oltre alla rottura di alcuni vetri. Oltre a ciò una finestra della classe 5N del secondo piano si rompeva sempre a causa del vento. Nel contempo due delle uscite di sicurezza venivano ostruite dalle macerie.
Ciononostante la scuola rimaneva aperta ben oltre l’inizio delle lezioni. Non è assolutamente vero, come riportato ieri nell’articolo, che la scuola è rimasta chiusa fin dalle otto! Disposizioni telefoniche della preside hanno permesso di chiudere esclusivamente il terzo piano e la 5N almeno venti minuti dopo l’inizio delle lezioni. Tali affermazioni possono essere confermate anche da un vostro collega che teneva un corso nella nostra scuola proprio nella giornata di ieri.
L’unico provvedimento della presidenza, peraltro giunta a scuola oltre un’ora dopo l’inizio delle lezioni, è stato quello di dichiarare inagibile il terzo piano e la classe della finestra rotta il tutto mentre le condizioni climatiche non accennavano a migliorare.
Questo ha significato che tranne le classi coinvolte tutti, almeno in teoria, facessero lezione, nonostante il fatto che le uscite di sicurezza fossero impraticabili e mettendo quindi in serio pericolo tutta la popolazione scolastica, in una situazione del genere infatti non si sarebbe dovuto permettere agli studenti nemmeno di entrare nell’edificio mancando di fatto le norme di sicurezza obbligatorie.
Tutto ciò fino alle dieci e mezza circa, ora in cui sotto forti pressioni da parte degli studenti, che nel frattempo si erano auto organizzati e riuniti in assemblea straordinaria, la preside ha stabilito che chi avesse voluto abbandonare l’edificio, se minorenne, avrebbe dovuto telefonare ai genitori per riceverne l’autorizzazione alla presenza di un professore, se maggiorenne avrebbe potuto abbandonare liberamente l’edificio. Verso le ore dodici conseguentemente all’intervento dei Vigili del Fuoco la scuola è stata dichiarata inagibile e le lezioni finalmente ufficialmente sospese.
Noi riteniamo inaccettabile ed incomprensibile la maniera in cui è stata gestita una situazione d’emergenza come quella di oggi . Dalle 7 di mattina infatti, ora in cui si è preso atto del gravissimo danno strutturale, alle 8, ora in cui la scuola è stata aperta agli studenti, non è stato preso alcun provvedimento per garantire l’incolumità degli stessi come per esempio interdire l’accesso perlomeno al terzo piano che risultava accessibile anche ben oltre l’orario di inizio di attività scolastica. In una situazione così delicata inoltre la preside e la vicepreside non si sono presentate a scuola fino alle nove e mezza dando solamente indicazioni sommarie per via telefonica.
In un momento d’emergenza come questo è incomprensibile che le figure che dovrebbero gestire il tutto per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone presenti all’interno della scuola non siano presenti sul luogo. Per cercare di mantenere almeno una parvenza d’ordine sono stati gli studenti a cercare di auto organizzarsi indicendo un’assemblea straordinaria nella palestra cercando di far fronte alla situazione di anarchia che si veniva a creare. Inoltre tutte le disposizioni  prese durante la giornata da parte della preside sono state affidate al semplice passaparola rendendo la situazione ancora più caotica, sebbene la scuola sia dotata di interfono.
In conclusione ribadiamo come il comportamento della preside abbia messo a grave rischio l’incolumità degli studenti e come sia parso totalmente inadeguato alla situazione rivelando una completa incapacità nel gestire un istituto scolastico.
Inoltre è da far notare la grave carenza strutturale dell’edificio al quale è bastato un vento più forte e insistente per essere scoperchiato. Riteniamo che la sicurezza sia la prima cosa che debba essere tutelata in una scuola e nonostante tutte le belle promesse fatteci durante a Novembre i controlli non sono stati eseguiti e il risultato è sotto gli occhi di tutti. E una volta in più è la dimostrazione che finché non accade una tragedia nessuno fa niente salvo poi recriminare su ciò che si sarebbe potuto fare. Onde evitare ciò noi chiediamo ancora una volta un serio intervento di controllo in modo da garantire una volta per tutte la sicurezza e l’incolumità degli studenti.
Infine, vogliamo stigmatizzare anche il comportamento delle forze dell’ordine che alla nostra richiesta di intervento, hanno asserito di avere “cose più urgenti da fare”, evidentemente ignorando l’esistenza di priorità per gli edifici di pubblica utilità, peraltro frequentati come in questo caso da un migliaio di persone.
Ci auguriamo che questa lettera venga pubblicata integralmente, per ristabilire la verità dei fatti e per ribadire che chi ha delle responsabilità deve e dovrà farsene carico.

Unione degli Studenti Trieste

Nei prossimi giorni gli studenti hanno comunicato l’intenzione di organizzare
– un’iniziativa sull’edilizia scolastica, visto che l’Oberdan non è l’unica scuola colpita e i danni in totale ammontano a 150.000 euro
– una petizione contro la Preside per il modo con in quale ha gestito l’emergenza, da far firmare a studenti, docenti, genitori, ATA e da inoltrare all’Ufficio Scolastico

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8 commenti a La verità degli studenti dell’Oberdan sul tetto scoperchiato dalla bora

  1. claudia58 ha detto:

    Ragazzi sono con voi!
    diplomata all’Oberdan anno ’77 la scuola era vecchia già allora, e già allora per noi era un motivo di angoscia arrivare in ritardo, mentre insegnanti e Preside lo facevano senza patemi d’animo, ma a quanto leggo chi dovrebbe dare l’esempio non lo fa mai.. Preside in ritardo proprio il giorno in cui doveva essere lì in anticipo a dare direttive pensando all’incolumità dei ragazzi! La scuola non doveva essere aperta! Per quanto riguarda le forze dell’ordine veramente avevano cose gravi da affrontare, io stessa ho provato per 2 ore a telefonare il 115,il numero risultava staccato, ho lasciato perdere perchè mi sono guardata un po’ in giro e ho visto disastri peggiori di quello che avrei voluto segnalare.
    Se la Preside avesse chiuso la scuola non saremmo qui a parlarne..

  2. Complimenti ha detto:

    Grazie ragazzi per essere molto più coscienziosi di molti adulti che dovrebbero avere a cuore la vostra incolumità, siete un esempio che speriamo sia seguito in ogni occasione di reale pericolo da molti di voi. Non fatevi prevaricare mai dalle istituzioni, tutto può essere cambiato e la vostra ostinazione lo dimostra in questo caso.
    Bravi un abbraccio a tutti
    Lucy

  3. stefano ha detto:

    un piccolo pensiero,il vento era davvero forte tanto d’aver causato danni e feriti,quindi non imputo al problema della manutenzione il crollo del tetto,in secondo luogo era meglio lasciare fuori al freddo gli alunni?

  4. brancovig ha detto:

    complimenti per l’attiva partecipazione.

    credo che dovremmo impegnarci e chiedere un intervento d’emergenza per calamità naturale in primis alla regione FVG, (analogamente ai vari interventi post-esondazioni dei fiumi) per recuperare le risorse idonee a ristrutturare al più presto questo importante istituto scolastico.

  5. luigi (gorizian) ha detto:

    @stefano
    fuori al freddo no ma, siccome ci sono arrivati da soli di riunirsi in palestra, poteva arrivarci anche qualcun altro prima no? e non farli accedere ad un piano evidentemente inagibile da subito.

    Poi come si è visto i VVFF hanno dichiarato il tutto inagibile. La cosa grave che mi chiedo è se anche per preside e vice preside esiste l’obbligo di essere presenti sul posto di lavoro all’inizio delle lezioni o sono esentati per disposizione divina?
    Un’indagine disciplinare su di loro, sempre che non avessero avuto qualche gravissimo impedimento tutto da dimostrare ovviamente, che a mio avviso avrebbero dovuto essere a scuola, visto quello che è successo nella notte ed il ruolo di respondabilità che ricoprono, prima della sua apertura.
    Brunetta dove sei?
    Ricordo parecchi anni fa (un altro mondo fa…) un mio amico assessore alla viabilità a Gorizia, pur avendo seri problemi personali, quando come previsto iniziò a nevicare abbondantemente stette tutta la notte ed il giorno seguente con i dirigenti e gli operai del cantiere a verificare, guidare e controllare i lavori. I risultati furono, a mia e non solo mia memoria, molto buoni.
    Salvo dimostrazione contraria si tratta di serietà personale.
    Buona notte.

  6. Bibliotopa ha detto:

    I presidi, anzi Dirigenti Scolastici non hanno l’obbligo di essere sul posto durante tutto l’orario delle lezioni, in quanto il loro orario è flessibile.
    http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:_vMOpABLgREJ:www.edscuola.it/archivio/norme/varie/aicccnldir.html+edscuola+orario+lavoro+dirigenti+scolastici&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
    “4.6 Orario di lavoro

    L’orario di lavoro è autodeterminato in relazione agli obiettivi e alle necessità funzionali dell’istituzione scolastica e dell’Amministrazione e al raggiungimento degli obiettivi e risultati”

    Ovviamente sta al loro buon senso essere presenti nei momenti critici. Per i vicepresidi poi , si tratta di insegnanti già con il loro orario e impegno di insegnamento, a cui a seconda della situazione è concesso un esonero parziale o totale, che col tempo è stato sempre più ridotto dalla normativa: il loro status quello di qualsiasi altro insegnante.
    La responsabilità dei Dirigenti Scolastici, soprattutto da quando hanno avuto al dirigenza, è loro, purtroppo sono responsabili, ma non hanno alcun potere per costringere gli Enti pubblici, nella fattispecie la Provincia, a fare la manutenzione ordinaria e straordinaria dovuta agi edifici.

  7. isabella ha detto:

    In Italia non si sanno gestire le emergenze.
    E’ stato dimostrato in molte occasioni.
    Anche quando il personale è correttamente formato di sicuro qualcuno, o qualcosa, ostacola le cose.
    Ma bisogna sempre aspettare che accada qualcosa di brutto per intervenire!

  8. luigi (goriziàn) ha detto:

    Quindi in base alla legge la Preside è a posto e la vice preside ancora di più.
    Benissimo!
    Una ragione in più per insistere con mio figlio perchè se ne vada da questo paese!
    Per affrontare le emergenze ci vogliono investimenti in preparazione, mezzi e denaro per gli interventi.
    Per evitare le emergenze bisogna avere soldi per fare manutenzione ordinaria e straordinaria.
    Ah sì, i soldi per fare manutenzione alle scuole alla Provincia chi li dà?
    Forse la Regione?
    Certo che se alla Provincia arrivano pochi soldi, pochi lavori potranno essere fatti…
    Come funziona la programmazione dei lavori?
    Se anche quei pochi soldi non fossero usati molto bene…
    Buona notte.

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