In 27 si offrono di progettare il museo all’aperto sul Carso goriziano. Tra questi non ci sono solo studi di architetti locali: hanno risposto al bando pubblicato dalla Provincia professionisti di mezza Italia, di Madrid e di Barcellona.
L’amministrazione provinciale sta procedendo in questi giorni all’apertura delle buste. I professionisti sono stati invitati a proporre dei progetti che prevedano: la realizzazione del museo e riqualificazione dell’Area sacra del Monte San Michele, la realizzazione di una piattaforma belvedere sul lago di Doberdò, la riqualificazione dell’area intorno il Sacrario di Redipuglia. Parallelamente a questi tre progetti viene richiesta una rete di interventipuntuali che si sviluppano su tutto il territorio del Carso isontino per “aumentare la permeabilità del territorio e la sua fruizione”, attraverso la messa in sicurezza e la sistemazione di sentieri e trincee, dall’altro comunicare, attraverso eventi e manifestazioni culturali, il progetto Carso 2014+.
Queste le imprese tra le quali la commissione dovrà scegliere il progettista:
Nowa Caltagirone
Gae Aulenti architetti associati
Waltritsch Dimitri – Trieste
Corvino+Multari – Milano
Rossi Fioravanti Tommaso – Firenze
Architecten Nio – Firenze
Yellow Office – Milano
Salvador Perez Arroyo – Madrid
Metrogramma Andrea Boschetti & Alberto Francini – Milano
Jordi Bellmunt i Xavier Andreu Arquitectes associates – Barcellona
C+S Associati – Trevis
Studio Amati – Roma
Krej engineering – Ala
Lelli & Associati – Faenza
Burgi Paolo
Cooprogetti – Gubbio
Asa Studio Albanese – Vicenza
N!Studio – Roma
Studio Labics – Roma
D’Recta – Conegliano
Ecosfera – Roma
Fagnola Ferdinando – Torino
Rt:Ta – Mestre Venezia
Taverna Emma – Gorizia
Tronchin Riccardo – Treviso
Cz studio – Mestre Venezia
Dezzi Bardeschi Marco – Milano
“Tra questi non ci sono solo studi di architetti locali: hanno risposto al bando pubblicato dalla Provincia professionisti di mezza Italia, di Madrid e di Barcellona.”
Ma questi?
Waltritsch Dimitri – Trieste
Taverna Emma – Gorizia
A meno che per locale no intendè Doberdò e Iamiano…
go leto mal.